venerdì 27 maggio 2022

Come dice Aldo Baglio: “non ci posso credere”.

 

Palermo ancora protagonista nella gara d’andata di questi playoff di Serie C, vince 3 a 0 in casa della Feralpisalò, nella prima delle due semifinali, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno alla finale, anche se ci sono da disputare altri 90 minuti, dove tutto può succedere, come consuetudine passa in vantaggio per 2 a 0 nel primo tempo: al 44esimo Brunori e nel recupero Floriano.

Nella ripresa ancora protagonista Massolo, che stavolta para il rigore del possibile 2 a 1 al cannoniere Miracoli e poi il solito Soleri mette la firma da subentrato, segnando il 3 a 0 e adesso domenica 29, per la gara di ritorno al Barbera, come ha detto l’allenatore dei lombardi, dovrebbe essere una formalità, da affrontare con molta attenzione, per conquistare un posto nella finale, con una delle altre due semifinaliste Catanzaro e Padova, che hanno concluso la loro partita d’andata 0 a 0.

Dominio del Palermo, che è stato perfetto nella gestione della partita, all’inizio ha controllato la sfuriata degli avversari, una squadra di tutto rispetto, che però a lungo andare si è dovuta inchinare allo strapotere tecnico-tattico dei rosa, che hanno disputato una gara maiuscola, perfetta sotto tutti i punti di vista, più gioca e meglio gioca, sfoggiando una straordinaria prova di forza, degna del suo blasone, imponendo ai lombardi la sua personalità.

Colpisce in maniera particolare, la sua grande condizione psicofisica, in campo i rosa hanno un ritmo e una qualità, da squadra di categoria superiore, rendendosi protagonista di una prestazione importante, sul piano mentale, atletico e tecnico, di una squadra che ha ormai raggiunto un notevole grado di autostima e piena consapevolezza dei propri mezzi.

Il Palermo ha raggiunto una maturità, un’identità tattica e mentale, sincronismi di gioco che fanno dei rosa la giusta finalista, che ha tutte le carte in regola per pretendere la serie B, squadra corta, pressing alto e aggressivo, un Palermo volitivo che ha impressionato per l’approccio alla partita e per la tranquilla superiorità, con cui ha condotto la partita, anche se la linea difensiva è stata più attenta, credo che resti il nostro tallone d’Achille.

Nel reparto avanzato, sempre più spumeggiante e concreto, colpisce la scarsa verve di Valente, sostituito dal solito Silipo, che non ha ancora fatto quel salto di qualità che ha fatto invece Damiani, che ha fatto una gara monumentale, è stato protagonista di una regia illuminata, ha dato i tempi di gioco alla squadra, verticalizzazione alla manovra, intensità e un costante recupero di palloni, in fase di interdizione.

Ha letteralmente dominante in mezzo al campo, qualche mese fa il direttore sportivo Castagnini, diceva che la permanenza a Palermo va meritata e penso che Damiani, come Brunori e come Soleri, si siano meritati il riscatto, perché sarebbero le pedine ideali da dove ripartire e da quel sempre più sbalorditivo Massolo, che ha compito l'ennesima prodezza su Miracoli, dopo avere fermato dal dischetto Procaccio e per poco anche Markaj.

La Feralpi ha retto il confronto con i rosa per circa mezz'ora, sgonfiandosi poi con il trascorrere dei minuti, Brunori ha stappato la partita e la magia di Soleri ha chiuso (almeno così dovrebbe essere) la pratica qualificazione alla finale, ottimo l’arbitraggio della signora Ferrieri Caputi, alla sua prima direzione ai playoff e prima volta del Var, in una partita di serie C.

Dalla partita in campo, passiamo alla partita delle diligenze, non sembrano così vicini i tempi di un passaggio del Palermo al City Football Group, al contrario di quanto si sente in giro, nessuna trattativa è chiusa e si parla di un percorso lungo, perché ci sono altre proposte sul tavolo.Fine modulo

Si tratta di una possibilità concreta di rilevare il Palermo da parte dello sceicco Mansour, ma non l'unica, il City Football Group ha intenzione di comprare una squadra italiana, però se sarà il Palermo o sarà un’altra società è da vedere, il Palermo ha dei vantaggi, ma non c'è nessuna trattativa chiusa, non è una cosa di adesso o che ci sarà nel breve termine.

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