venerdì 17 maggio 2024

Palermo e Sampdoria nel 2010, si sono scontrati per un posto in Champions.

 

Era la 37esima giornata della stagione di Serie A 2009-10, alla penultima partita del campionato a Palermo arriva la Sampdoria, che precede i rosa al quarto posto in classifica con due punti di vantaggio, le due squadre in quella partita si giocano l’ingresso in Champions, riservato alle prime quattro classificate.

Era il Palermo di Zamparini, di Sabatini, di Sirigu, di Kjaer, di Balzaretti, di Nocerino, di Liverani, di Pastore, di Cavani, di Hernandez, di Miccoli e di Delio Rossi, la partita è finita 1 a 1, il Palermo ha perso la grande opportunità di scavalcare la Sampdoria e qualificarsi per la Champions, anche se poi doveva vincere per forza l’ultima partita a Bergamo.

La classifica alla fine recitava: Inter 79; Roma 77; Milan 67 (matematicamente in Champions); Sampdoria 64 e Palermo 62, i rosa avevano l’ultima partita da giocare, erano a un passo dalla Champions, dovevano vincere a Bergamo con l’Atalanta e sperare che la Sampdoria perdesse o pareggiasse con il Napoli, perché anche con arrivo a pari punti e pur avendo le due squadre una perfetta parità negli scontri diretti, i rosa avevano una differenza reti migliore e saremmo andati noi in Champions.

Quell’anno l’Inter è stata campione d’Italia e ha vinto pure la Coppa Italia, sono retrocesse: Atalanta (che praticamente oggi ha preso il nostro posto in serie A), Siena e Livorno; Inter, Roma, Milan e Sampdoria si sono qualificate in Champions, mentre Palermo, Napoli e Juventus sono andate in Europa League, la Juventus perché le finaliste della coppa Italia (Roma e Inter) si erano già qualificate per la Champions, in 14 anni, vedete come è cambiato il mondo.

Allora le due squadre erano a un passo dalla Champions, il Palermo in quell’occasione doveva vincere, stavolta può bastare anche il pareggio, ma non per la Champions, solo per sperare di andare avanti nei play off, che potrebbero portare alla serie A una delle due, ricordo ancora quel tuffo in area di Mannini, per me lo scontro con Sirigu è stato giudicato in maniera esagerata e poi Miccoli s’infortuna durante l’esecuzione del rigore del pareggio ed è costretto ad abbandonare il campo.

Sembra un segno del destino, perché al suo posto entra Budan, che a sette minuti dal 90esimo, riprende una respinta si Storari su un tiro di Pastore, l’attaccante croato incredibilmente sbaglia e di testa manda fuori, con tutto lo specchio della porta a sua disposizione, sulla panchina della Samp sedeva l’ex Del Neri e su quella del Palermo Delio Rossi, che a fine stagione passerà alla Sampdoria e lui sarà l’unico dei rosa che poi giocherà la Champions.

Un altro doppio ex è Walter Sabatini, attualmente direttore generale della Salernitana, queste le sue parole: “Palermo-Sampdoria del 2010? Il ricordo di una stagione memorabile, con dei giocatori memorabili. Quel Palermo era una squadra straordinaria, una squadra che ha vinto tre volte consecutive a Torino contro la Juventus, penso che sia un record mai battuto.

Era una squadra fatta da Miccoli, Balzaretti, Cassani, Pastore, Migliaccio. Il progetto City Group? L’ambizione è quella di vincere e di frequentare a lungo la Serie A. Anche perché questo sarebbe funzionale alle esigenze del City Group, per lanciare i giocatori e testarli. Per farlo serve una categoria che non è la Serie B ma la Serie A. Sulla Sampdoria? Sono stati bravi a superare una crisi lunga iniziale. È stato bravo Pirlo a mantenere la barra dritta e ha riportato la Sampdoria in un percorso virtuoso dopo un avvio veramente difficile. Chiaro che verranno a Palermo per provare a fare la partita”.

Pur non conoscendo ancora in quale categoria dovrà giocare il Palermo, il City Group sta facendo mercato, cercando di acquisire comunque, quei giocatori interessanti e di prospettiva (segnalati dall’algoritmo), che possono rinforzare in qualsiasi categoria i rosa, intanto questa difesa, anche se il Palermo dovesse restare in serie B (probabile), deve essere largamente rinforzata e fortemente ringiovanita, abbiamo visto che avere in squadra tanta gente che ha vinto, ma che ha pure superato i trent’anni, non è servito.

Serve qualità di serie A, visto il rendimento altalenante di Ceccaroni e alle condizioni fisiche di Lucioni, secondo quanto riportato, i rosanero avrebbero messo nel mirino Adam Masina, giocatore del Torino in prestito dall’Udinese, il giocatore può essere una soluzione in difesa, ma è un giocatore di fascia, non è un potenziale sostituto, né di Ceccaroni, né di Lucioni e né tanto meno di uno tra Nedelcearu e Marconi. 

Mi sembra un acquisto proposto da qualcuno (algoritmo), perché il marocchino avrà pure convinto il Torino a riscattarlo dall’Udinese, ma se riscatti un giocatore le cose sono due: o lo fai per tenerlo, oppure per rivenderlo e fare plus valenza, in questo caso sappiamo quanto è caro Cairo e mi pare che non ci siamo, anche per il tipo di contratto (triennale da 850mila euro a stagione) che vuole fargli il Torino e per il fatto che c’è una forte concorrenza con il Parma e il Sassuolo.

Nel mirino poi, c’è anche il giovane talento uruguaiano Rodriguez, ala in forza al Liverpool di Montevideo, potrebbe essere preso come Gomes dal Manchester e poi girato in prestito al Palermo o a un’altra squadra del gruppo, il giovane attaccante esterno deve essere veramente buono, perché è stato anche “consigliato” al Milan, 20 anni, ha vinto l’anno scorso il Mondiale Under 20 e sul giocatore c’è anche il Feyenoord, che ha fatto un tentativo già a gennaio.

lunedì 13 maggio 2024

Palermo, ai playoff l’avversario è sempre la Sampdoria.

Per un attimo, con la vittoria della Samp a Catanzaro e il contemporaneo pareggio del Palermo a Bolzano, le posizioni in classifica si erano invertite e la differenza era bella sostanziale, poi, grazie a un gol di Diakitè, un bagliore nel nulla, il Palermo ha confermato il sesto posto, con tutte le conseguenze positive del caso e Mignani ha ottenuta la sua prima vittoria in rosanero e che mi voglio augurare non sia l’unica.

Al Druso, Südtirol e Palermo sono stati protagonisti di una gara complicata e piuttosto abbottonata, sono state poche le vere emozioni, il successo è stato sporco ma preziosissimo, perché prima del gol di Diakitè, i rosa dovevano sempre incontrare la Sampdoria, ma lo dovevano fare a Genova e avevano un solo risultato utile, la vittoria, adesso le cose si sono ribaltate e il Palermo giocherà in casa e avrà due risultati utili.

Sinceramente, non ho nessuna fiducia in questa squadra, non credo per niente alla possibilità di essere la terza ad andare in serie A, però penso che anche con il solo pareggio, i rosa possano superare questo quarto di finale dei playoff, che verrà disputato venerdì 17 maggio, per chi è scaramantico si tocchi le palle.

Mignani centra la sua prima vittoria sulla panchina rosanero e forse l’unica, perché la vedo dura, anzi, durissima, vince all’ultima giornata e conferma almeno il sesto posto, anche se non era per questo che era stato chiamato, ma quella è un’altra storia, dopo due mesi il Palermo torna ad assaporare il gusto della vittoria, onestamente avevo perso la speranza, non è stata una partita indimenticabile, ma meglio di niente.

Il Palermo come sempre non ha brillato, ma alla fine contava soltanto vincere, Desplanches è stato confermato in porta, mentre la piacevole sorpresa è stata l’impiego dal primo minuto di Graves, non è che sia stato trascendentale, però ha sempre fatto il suo, in quelle poche occasioni che ha avuto e non le ha mai fatto nel suo ruolo, a lui ventenne, è stato preferito un mediocre 31enne, dal primo minuto parte anche Insigne, ma come avevo scritto, visto le idee dell’ultimo allenamento di Mignani, non mi ha sorpreso.

Mi ha sorpreso piuttosto, che lui e Di Francesco, nonostante sono stati schierati nei loro ruoli, hanno fatto la stessa partita anonima, mi dispiace per Soleri troppo ingiustamente trascurato, al Druso i rosanero hanno provato ad attaccare, ma non hanno impensierito la retroguardia avversaria, pochi i sussulti e le emozioni, ritmi lenti, niente di entusiasmante, la costruzione della manovra offensiva del Palermo non è stata lineare e le uscite sulle corsie non sono state puntuali.

Comunque, la prima vittoria per Mignani porta al turno preliminare dei play off, con la gara in casa e due risultati a favore, si gioca in gara secca in casa della migliore classificata, in caso di parità si giocheranno i tempi supplementari e nel caso persista la parità anche dopo i 120 minuti, sarà a passare la migliore classificata, senza battere i calci di rigore, chi passa il turno affronterà la terza classificata e in questo caso il Venezia in semifinale.

Le semifinali e la finale si giocano con gare di andata e ritorno, la squadra meglio classificata, ha sempre il diritto di giocare il ritorno in casa, quindi venerdì 17 si giocherà Palermo-Sampdoria in gara unica alle 20 e 30, mentre sabato 18 alla stessa ora, si giocherà Catanzaro-Brescia, se il Palermo dovesse passare o anche se passasse la Samp, la semifinale tra la terza e la vincente, si disputerà lunedì 20 maggio, sempre alle 20 e 30.


Quindi, lunedì 20: Palermo o Sampdoria, contro il Venezia, il ritorno sarà Venerdì 24 maggio alle 20 e 30 a Venezia, contro il Palermo o la Sampdoria, io credo che il Palermo giocando in casa e avendo due risultati a favore, possa superare la Sampdoria, ma che nel confronto con il Venezia, sarà difficile passare il turno, nonostante proprio per il doppio confronto, perché è il Venezia ad avere due risultati a favore, certo, i vicoli di Santa Rosalia sono infiniti.

Se la “Santuzza”, ci vorrà omaggiare della sua benevolenza, come ha fatto due anni fa per i play off di serie C, noi ne saremmo sempre immensamente grati, poi visto che c’è, che faccia capire ai dirigenti che le squadre non si fanno con gli algoritmi e che per programmare una stagione di alto livello, servono: i soldi e quelli non mancano, un buon direttore sportivo, un ottimo allenatore e le idee.

Ora non mettiamo troppa carne al fuoco se no si brucia, intanto passiamo con la Sampdoria, poi eliminiamo il Venezia e poi vediamo chi incontriamo in finale il 30 maggio e il 2 giugno, agli spareggi si riparte da zero per quanto riguarda le diffide e le ammonizioni, ai playoff si entra in diffida già al primo cartellino giallo e la squalifica sarà automatica dopo il secondo, sono ammesse sempre cinque sostituzioni in tre slot nei 90 minuti regolamentari, le sostituzione fatte durante l’intervallo non valgono come slot.

In caso di tempi supplementari, le squadre possono usufruire di una ulteriore sostituzione e di conseguenza di un ulteriore slot per l’eventualmente sostituzione, quindi in caso di tempi supplementari, le sostituzioni diventano sei, una nota a parte, questi play off sono quelli che dovevamo disputare lo scorso anno, solo che abbiamo voluto insistere con Corini. 

giovedì 9 maggio 2024

Le assenze di Gomes e Ceccaroni, costringono Mignani a cambiare modulo?

 

Non hanno preso parte alla seduta d’allenamento Gomes e Ceccaroni, questo comporta che si rivedranno per l’ultima partita di campionato volti nuovi (vecchi), ma non è detto che ci sia un cambio di modulo, anche se Mignani ha fatto le prove di difesa a quattro e ha schierato i “titolari” con il 4-4-2, nella difesa a 4, sono stati impiegati: Diakitè a destra, Lucioni e Marconi (mamma mia) centrali e Lund a sinistra.

A centrocampo Segre a destra e Di Francesco a sinistra, Ranocchia ed Henderson al centro hanno completato il reparto, con Brunori e Soleri in avanti, ma potrebbe anche essere un 4-2-3-1, con Brunori sotto punta, sinceramente, Mignani sta facendo una grossa minchiata, sta rivoluzionando tutto, a parte la maggior parte dei giocatori fuori ruolo, è una formazione senza equilibrio, tanto comunque vada, non sarà lui l’allenatore del Palermo per la prossima stagione.

Non capisco perché Marconi e non Nedelcearu, non capisco perché Segre esterno e non Insigne, non capisco perché al centro dei 4 di centrocampo due trequartisti e non capisco perché sempre nei due Henderson e non Segre, trovo per conto mio, che con un 4-3-1-2 avremmo una squadra più equilibrata e parimente offensiva, con Diakitè a destra, Lucioni e Nedelcearu centrali e Lund a sinistra.

A centrocampo nei 3, Segre a destra, Stulac al centro e Henderson a sinistra, Ranocchia dietro alle due punte, Brunori e Soleri, a Bolzano contro il Sudtirol, dobbiamo fare molta attenzione, perché ci si gioca il sesto posto, la vittoria darebbe la certezza matematica di blindare la sesta posizione, diversamente bisognerà sperare in risultati negativi di Samp e Brescia, con Gomes e Ceccaroni sono out anche Aurelio, Coulibaly, Vasic e Di Mariano.

A oggi, non sappiamo se Desplanches si sia preso il Palermo, il suo esordio è stato un po’ a sorpresa, perché Pigliacelli aveva sempre fatto bene e perché Seba aveva fatto solo panchina, il suo momento, l’esordio è arrivato, ma non sappiamo se con ogni probabilità, proseguirà per le partite che restano fino alla fine della stagione, Desplanches potrebbe fare come Massolo, ma chiaramente gli auguriamo un futuro diverso dall’ex portiere rosanero.

Mignani ha sempre parlato di ballottaggio aperto e quindi non è detto che a Bolzano giochi ancora lui, anche se non schierarlo contro il Sudtirol, equivarrebbe a una bocciatura, io mi chiedo ancora come mai è stato schierato così a sorpresa alla penultima partita del campionato e con un Pigliacelli che non aveva demeritato, la scelta di schierarlo dal primo minuto, in un momento fra l’altro particolare per la stagione del Palermo, è stato sbalorditivo.

I tifosi dopo Corini, avevano “puntato” Pigliacelli, attribuendogli colpe che oggettivamente non ha avuto, magari in alcune situazioni il portiere non è stato adeguatamente reattivo o esplosivo, ma non è mai stato il principale responsabile di una sconfitta o di un pareggio, ma si sa, il tifoso a qualcuno la colpa la deve dare e magari invece di darla alla società per alcune scelte sbagliate, pur di non dispiacerseli, punta qualcun altro.

Sembra che venga contestata a Pigliacelli, la rete subita su punizione di Portanova in Palermo - Reggiana, un tiro non troppo angolato e possibilmente parabile, ma sono diciamo “errori” accettabili, non è sicuramente per colpa sua se siamo a questo punto, comunque, potrebbe essere che anche Mignani non lo consideri più affidabile, come aveva fatto Baldini con Pelagotti, possibile che la società visto che la stagione è oramai compromessa, abbia deciso di lanciare Desplanches per la prossima stagione, o come mi è sembrato di capire, l’agente del portiere abbia fatto capire alla società, che l’ex Milan se non dovesse giocare titolare la prossima stagione, come Massolo chiederebbe di andar via.

Del resto, per un ventunenne che è conosciuto a livello nazionale e internazionale per le sue prestazioni con la maglia azzurra, titolare in pianta stabile nell’Italia U21, non può non giocare nemmeno un minuto in serie B, impossibile quindi non notare un parallelismo tra Desplanches e Massolo, il portiere che in serie C non giocava mai e che poi è stato l’“eroe” dei playoff di Serie C di due anni fa, chissà che questo parallelismo, non possa ripetersi un’altra volta.

Il destino ha voluto premiare Massolo, che non ha potuto fare il titolare nel Palermo in serie B, ma dopo tanti anni da secondo in serie C, adesso è titolare in serie C al Vicenza e anche lui sta partecipando ai play off, ma di serie C, ora sembra riproporsi una situazione simile e speriamo in un corso e ricorso della storia, Desplanches e Massolo protagonisti dei rispettivi play off, con il Palermo promosso in serie A e il Vicenza promosso in serie B.

martedì 7 maggio 2024

Il Palermo gioca solo un tempo e l’Ascoli trova il pari allo scadere.

Per la sesta volta su sei partite giocate con Mignani in panchina, il Palermo non solo non ha vinto, ma non ha segnato gol nella ripresa, è uno score impietoso, che pesa come un macigno sulla classifica, che avrebbe dovuto essere molto diversa e non lo è stata, chiaramente è un Palermo in grandissima difficoltà e non è un caso, che non segnando mai nel secondo tempo, i rosa subiscano sempre la rimonta. 

Il Palermo ha giocato bene o male per tutto il primo tempo, mentre non ha giocato per niente nel secondo, dove gli avversari nel frattempo non sono stati a guardare e i rosanero fra l’altro, nel secondo tempo escluso il tiro di Di Francesco, non hanno mai tirato in porta e questo potrebbe essere identificato in tante motivazioni, a cominciare da quella mentale, per una squadra che non vince da due mesi e prima dell’ultima vittoria con il Lecco, non vinceva da almeno un altro mese.

Il Palermo è ancora una squadra che si smarrisce alle prime difficoltà, nonostante siano stati presi calciatori maturi e con esperienza di promozione dalla B alla A, ribadendo che Corini non era adeguato a questa missione e che forse o quasi sicuramente non lo è nemmeno Mignani, la squadra è stata fatta sotto le indicazioni di Corini e alla fine si è realizzata una squadra senza personalità, a cui non gli è stato dato, né un gioco e né una condizione fisica adeguata, perché molti giocatori escono per problemi fisici e tutti nel secondo tempo smettono di correre.

Il Palermo ha ufficialmente ottenuto la qualificazione ai play-off, ma è uscito ugualmente sommerso dai fischi, niente di strano, perché non era questo l’obiettivo e perché non c’è nemmeno la certezza del sesto posto che fa la differenza, per una squadra costruita (male) per salire in serie A e che annaspa terribilmente da mesi, cosa che non è più una novità e dove c’è poco da salvare, per una squadra che finisce sempre in confusione, Mignani parla di sfortuna, ma la verità è ben altra.

Se il Palermo continua a giocare così, i play-off dureranno una sola partita, dopo aver dilapidato un vantaggio enorme su Sampdoria e Brescia, i rosanero ora rischiano e dovranno giocarsi il sesto posto contro il Sudtirol, quando serve una squadra più brillante, per raggiungere la sesta posizione che comunque è già un fallimento, senza pensare che potrebbe addirittura arrivare settima o ottava classificata.

Questa situazione era inimmaginabile a inizio campionato ed è inimmaginabile adesso, se si considera la qualità e il monte ingaggi della rosa, che è uno dei più alti del campionato, insomma, la speranza è che il Palermo abbia la svolta definitiva venerdì, altrimenti, resteranno solo macerie.

Esordio stagionale per Desplanches, sul primo gol di Caligara prova a fare il massimo ma non ci riesce, imprendibile invece il secondo gol di Caligara, è stato attentissimo, ha compiuto un importante intervento su tiro insidioso di Nestorovski, era coperto, ha respinto rimanendo reattivo, è stato sicuro nelle uscite, nelle parate e nella personalità, sostanzialmente è stato un ottimo esordio ed è indubbiamente un’ottima speranza per il futuro.

Non che Pigliacelli avesse fatto male fino alla partita con l’Ascoli, anzi, lui è tra quelli che si salva e che ha tenuto sempre a galla il Palermo in questi ultimi due anni, però Desplanches è stato preso per diventare gradualmente il portiere titolare e il portiere della serie A, Pigliacelli in panchina è stata una scelta tecnica, non era mai successo da quando è a Palermo, ma non è una bocciatura per lui, dopo una lunghissima attesa, è arrivata la prima partita da titolare per l’ex Milan, diciamo che almeno in porta, è già cominciato il futuro.

Desplanches aspettava questo debutto dal primo giorno in cui ha messo piede a Palermo, la sua chance è arrivata tardissimo, alla penultima giornata ma è arrivata, non per colpa sua, ma per i grandi meriti di Pigliacelli, che per me non può fare che il secondo in serie A o il titolare in serie B, intanto vediamo come finisce questo campionato e poi vedremo se ci sarà comunque il cambio di guardia, se Pigliacelli sarà venduto o se Desplanches andrà in prestito per andare a giocare.

Desplanches ha dimostrato di essere uno dei migliori portieri in circolazione, all’esordio ha mostrato di avere tanta personalità e ha giocato da veterano, sicuro tra i pali, pronto e reattivo nelle uscite, grande rapidità e prontezza di riflessi, almeno fino al 2028, data di scadenza del suo contratto, dovrebbe essere il portiere del futuro.

Al di là di Desplanches, finalmente Mignani ha giocato con un più adatto 4-3-1-2, con dentro finalmente dal primo minuto tutti insieme: Ranocchia, Soleri e Segre, al posto di Di Francesco, Mancuso e Henderson, Ranocchia ha provato a svariare molto ed è stato molto propositivo, ha trovato spazi, si è inserito, ma non è stato sempre servito, poi pian piano si spegne e non riesce più a incidere.

Lo ha sostituito Di Francesco, che ha fatto una partita sufficiente, Soleri ha giocato una super partita, i difensori dell’Ascoli lo hanno sofferto, segna e serve a Brunori la palla per il primo vantaggio, gol, assist e tanto lavoro, apre spazi ai compagni e si inserisce tra le linee, aggressivo e cattivo, perché non se ne è accorto mai nessuno? e sono stato solo io a proporlo continuamente?

Segre ha fatto come sempre una partita di corsa ed estremamente intelligente, a centrocampo si posiziona bene e riesce a trovare pure gli spazi in avanti, bene ha fatto anche Diakité, tanto lavoro per l’esterno dei rosa che ha corso senza sosta, è stato un treno, in difesa non ha fatto passare nessuno e in avanti è stato incontenibile, bene anche Brunori, il capitano entra in campo con il piglio giusto, attacca alto come tutta la squadra ed è spietato alla prima occasione, non sta mai fermo e non dà punti di riferimento agli avversari. 

venerdì 3 maggio 2024

Adesso è crisi nera.

 

E mo’ so cazzi, anche contro lo Spezia, la squadra si è macchiata di una prestazione indecente, non ha creato una, che sia una, vera occasioni da gol, ha tirato solo una volta in porta a fine partita con Diakitè e ha palesato difficoltà enormi nella costruzione del gioco, ancora peggio della squadra di Corini, che comunque segnava, a parte le dodici sconfitte in campionato, è la squadra che non risponde più ed è gravissimo per una squadra fatta per vincere il campionato, che sia in uno stato di depressione tale, che non ci permette di pensare positivo per questi probabili playoff.

Siamo passati dalla padella di Corini, alla brace di Mignani, per lui solo 3 punti in 5 partite, assenza di gioco, di grinta, di fame e di determinazione agonistica, che rendono il Palermo deludente e preoccupante, a La Spezia per larghi tratti della partita, si è visto un Palermo letteralmente passeggiare in campo, mostrando una condizione atletica allarmante, una manovra offensiva sterile e diversi, molti, troppi errori individuali.

La squadra non ha più un’anima (grazie Corini), ammesso che ne abbia mai avuta una, non prova nemmeno a lottare e questo in vista dei play off non è per niente buono, il cambio dell’allenatore non è servito e adesso siamo finiti in un cul de sac, con un 3-5-2 che non funziona e che continua a essere riproposto, per non parlare di un controproducente nervosismo, che evidenzia le difficoltà di una squadra mentalmente fragile.

Mignani doveva cambiare uomini e modulo e ha cambiato solo alcuni giocatori: Ceccaroni si è ripreso il posto a scapito di Nedelcearu, Segre si è ripreso il posto a scapito di Henderson, Soleri ha fatto coppia con Brunori facendo fuori Mancuso e Ranocchia, l’unico uomo d’ordine, l’unico capace di costruire qualcosa, invece di prendere il posto di un chissà perché intoccabile e confusionario Di Francesco, Ranocchia resta in panchina, lui, che con Brunori, Segre e Pigliacelli, devono essere sempre titolari.

I rosa hanno provano a costruire, ma hanno fatto fatica ad andare per vie centrali, la manovra offensiva rosa è stata senza ritmo, lenta, prevedibile, inefficace e lo Spezia ha chiuso senza troppa fatica le linee di passaggio, la squadra di Mignani non è riuscita ad uscire in maniera pulita, la pressione dello Spezia è stata proficua, ma i rosanero hanno commesso troppi errori in fase di impostazione, sono stati impalpabili e incapaci di costruire azioni degne di nota.

Mignani come Corini, non cambia mai prima dell’ora di gioco e così nel secondo tempo comincia con gli stessi uomini del primo, quando forse sarebbe stato il caso di mettere subito in campo Ranocchia, prova con gli stessi uomini ad alzare il ritmo e il baricentro, ma la costruzione del gioco rimane un problema, il cambio necessario avviene al 61esimo, entra Ranocchia, ma l’ex Empoli va a fare la mezzala, con Di Francesco accanto a Gomes, che brutto centrocampo.

Segre va a tutta fascia sulla destra, ma la squadra non riesce a essere incisiva e diventa sempre più nervosa, frenetica e insicura, il tempo scorre e i rosanero non riescono a rendersi pericolosi in nessun modo e non possono bastare i sei minuti di Chaka Traorè per evitare il disastro finale, inevitabile dopo una prestazione con troppi errori e poco movimento, che non permette ai rosa di uscire dalla crisi, con tre pareggi e due sconfitte in cinque partite, il Palermo continua a fare passi indietro.

Il primo tempo del Palermo è inguardabile, la squadra è slegata, i giocatori sono lontani tra di loro e i passaggi sono quasi sempre sbagliati, solo l’imprecisione dei padroni di casa tiene in partita il Palermo, che effettua l’unico tiro nello specchio della porta, alla mezz’ora del secondo tempo con Diakité.

Il Palermo non è ancora ai play off e la società ha deciso di portare la squadra in ritiro almeno fino alla partita contro l'Ascoli, nel tentativo di ricompattare la squadra, l'obiettivo è quello di difendere il sesto posto, visto che sono incalzati da Sampdoria, Brescia, Sudtirol e Reggiana, staccate rispettivamente di 3, 4 e 6 punti. 

mercoledì 1 maggio 2024

Sono annichilito, incredulo.

Non è possibile che il Palermo abbia ripetuto la stessa pessima prestazione nel giro di cinque di giorni e con lo stesso pessimo risultato, la società ha cambiato il tecnico (troppo tardi), che ha cambiato modulo, che ha cambiato uomini (troppo pochi), ma il risultato è rimasto lo stesso e se prima poteva bastare, adesso non basta più.

Vado a occhio, perché sono così deluso che non riesco a ragionare, ma se non ricordo male, questa squadra e non è per fornire alibi a nessuno, ma adesso è la squadra quella colpevole, dicevo, questa squadra nelle ultime dieci partite, ne ha vinte solo due e pregherei gli ultrà di tutta Italia, di smetterla con questa pratica dell’inquisizione a fine di ogni risultato negativo, è volgare, mafioso e infruttuoso.

Perché nessuno scende in campo per perdere e come abbiamo visto alla fine di tutte le ramanzine fatte in precedenza, dei rimproveri, delle minacce magari, che cosa succede? Nulla, questi sono professioni, primo non si possono trattare da schiavi e secondo, la loro mancata prestazione, dovrebbe essere rimborsata da loro alla società, è la società garante dello spettacolo che compriamo e non dico che se non siamo soddisfatti ci devono ripagare, ma se il lavoro non è fatto bene, i professionisti devono risarcire la società.

Vedevo Mignani assistere impotente in panchina, alla sua seconda sconfitta consecutiva, conosco queste sensazioni, a tutti noi allenatori professionisti o meno, ci capita spesso di trovarci incapaci di trovare una qualsiasi soluzione, dopo avere lavorato sodo per tutta la settimana e non sapendo più cosa fare per tirarci fuori da quest’impasse, ma questo non ci rende meno colpevoli dei giocatori, perché oramai è evidente di chi è la colpa e né tanto meno si salva la dirigenza.

La dirigenza nonostante è a capo di un gruppo potentissimo, si è affidato al sentimento del presidente Mirri, che vedeva in Corini allenatore, la stessa bandiera che era stato da giocatore, la dirigenza si è affidata ai consigli del tecnico e non all’algoritmo (non avrebbe preso mai Lucioni), per prendere i giocatori mediocri, richiesti da lui perché li aveva già allenati e voleva vincere facile, per poi non rinnegare la scelta del tecnico, tanto che non lo ha mai esonerato, facendolo passare per etica professionale.

La scelta di Corini è stato il peccato originale, società modello, ricchissima, altamente imprenditoriale (non avremmo mai avuto un gran bel centro sportivo), ma le cose di campo, le devono far fare a chi se ne intende, quindi prima di tutto prendiamo un grande direttore sportivo (Marotta, Sartori e così via) e facciamo scegliere a lui l’allenatore e i giocatori, Corini non doveva nemmeno rimetterci piede a Palermo, dovevamo fare un progetto con un allenatore di serie A, che sposasse la causa, del tipo Guidolin.

Corini doveva andare via a metà del campionato scorso o per lo meno non doveva cominciare quello di quest’anno e almeno non doveva mangiare il panettone, l’esonero è arrivato troppo tardi, perché nel Palermo non c’è quell’uomo di campo (Galliani o Foschi) che ha la capacità di giudicare e intervenire, a Natale, un tecnico di categoria superiore sarebbe venuto, ma a sette giornate dalla fine e in piena crisi, chi viene a suicidarsi? Mignani.

Per tutta l’estate non ho fatto altro che ripetere, che dovevamo prendere 4/5 e forse sarebbe stato meglio 6, giocatori medi di categoria superiore, le riserve della Juventus, del Milan, i titolari del Bologna, della Fiorentina e invece? Gli scarti di squadre di serie A in zona retrocessione, allora, cosa gli dobbiamo rimproverare a questi poveri cristi, Lucioni non è mai stato un giocatore di serie A e non vince i campionati da solo.

Abbiamo preso e tenuto gente a fine carriera, ma di una carriera passata tra C e B, cosa vogliamo pretendere da Mancuso, a 31 anni ha segnato negli ultimi 3 anni, 1 gol a Monza in 16 partite, 6 gol a Como in 32 partite e 4 gol a Palermo in 23 partite, o da Insigne, 30 anni e non ha mai giocato in serie A, che in 300 partite in carriera ha segnato 54 gol, cioè un gol ogni 6 partite e di mestiere fa l’attaccante esterno, per non parlare di Marconi, insomma escluso un paio, tutti gli altri se promossi, non avrebbero potuto fare la serie A.

E allora capisco Mignani (e pure Corini), che era lì, con lo sguardo perso nel vuoto, alla ricerca di una soluzione che non esiste, anch’io mi dicevo: “Perché non cambia” e poi: “Sì, ma con chi”, la squadra è talmente allo sbando, che ci vuole (ci voleva) un allenatore buono, uno esperto e navigato, uno con il pelo sullo stomaco, uno che non guarda in faccia nessuno (perché gioca sempre Di Francesco e in un ruolo che non è il suo), uno che si renda conto che un’azione da gol non la costruiamo e che non mi tenga in panchina Ranocchia.

I rosanero oltre che impalpabili, sono slegati, impacciati e nervosi, non capisco tutto questo nervosismo, un professionista in questi momenti di difficoltà, deve avere la forza dei nervi distesi, non ci si può fare accecare dai nervi tesi, tesi poi di cosa, comunque vada il contratto è garantito, di che si preoccupano, sono pagati profumatamente per fare queste figure e queste prestazioni molto deludenti.

Caro Michele, mi permetterai di darti del tu, ma hai detto di non volere cambiare, per non distruggere quello che stai costruendo, se è questo, quello che stai costruendo, spero che venga un “terremoto” e ti butti giù tutto, ascoltami, torna a giocare a 4 dietro, fai un centrocampo a rombo che costruisce (una palla da giocare in area non arriva) e insegna i movimenti d’attacco alle due punte, torna a giocare “vintage”, futtitinni. 

martedì 30 aprile 2024

Anche il Palermo di Mignani crolla al Barbera.

Quella con la Reggiana è stata una gara noiosa e che non autorizza a sogni o speranze di serie A, perché la squadra non possiede la cattiveria agonistica necessaria, è stato un Palermo per certi versi inconsistente, che ha regalato ai suoi tifosi l’ennesima delusione, la cura Mignani come abbiamo visto non funziona nemmeno e per il Palermo a questo punto del campionato è notte fonda, ha fatto l’ennesimo passo falso e menomale che i risultati delle dirette concorrenti sono stati favorevoli.

Mancano tre partite alla fine e il Palermo sembra inspiegabilmente in vacanza, a tre giornate dall’inizio dei play off, almeno si spera di poterli fare, il Pisa nono è distante 7 punti e per tenerlo lontano occorre vincere almeno una volta, anche perché ora ci sono tutte squadre che lottano per salvarsi, in ordine: Spezia, Ascoli (l’unica dentro) e Sudtirol e questo Palermo involuto, contratto, legnoso e opaco, non è adatto alla battaglia.

Non si capisce come mai, nel primo tempo se pur giocando male riesca a passare in vantaggio e poi nella ripresa si abbassa troppo, lasciando notevoli spazi agli avversari, una cosa che è successa diverse volte in questa stagione e adesso anche con Mignani, dando modo così, in questo caso alla Reggiana, di creare molto e naturalmente di conquistare il bottino pieno.

Anche contro gli emiliani, Pigliacelli è stato decisivo con diverse parate che hanno salvato i suoi, visto che la manovra offensiva rosanero è apparsa imballata, tanto da convincere Mignani ad un inedito, quanto disperato 4-2-4, nel tentativo di agguantare almeno il pareggio e lasciando così ancora più spazio, per me è anche una questione tattica, c’è molta confusione nel 3-5-2, che io chiamo il modulo della paura.

Quando sei in difficoltà e Migani ha preso il Palermo in condizione di difficoltà, provi a compattare l’ambiente e anche la squadra, il 3-5-2 ti garantisce quella compattezza necessaria, che ti consente di strappare quantomeno un pareggio, in attesa che la squadra trovi l’autostima di cui ha bisogno per uscire dalla crisi e tornare poi ad esprimersi secondo i suoi standard, almeno per il Palermo, se lo fai con una squadra che rischia di retrocedere, con i pareggi ci costruisci magari la salvezza.

Questa sconfitta per il Palermo, è un passo falso pesante in chiave playoff, dimostrando di non riuscire ad uscire puliti dalla propria metà campo, di avere un fraseggio lentissimo e rischiando di prendere il gol in diverse circostanze, il modulo per me resta il nodo cruciale, oltre ad alcune scelte sbagliate, è in questo che Mignani deve avere una presa di coscienza, perché al di là della sconfitta, con lui il Palermo ha preso tre punti in quattro partite, troppo poco per una squadra che deve fare i play off.

Purtroppo nel calcio come nella vita, i numeri dicono tutto, i play off sono e dovrebbero essere cosa fatta, però non si possono affrontare così, perché non si va da nessuna parte, il cambio dell’allenatore, prevedeva il cambio del registro, questa cosa non è avvenuta e non si può di certo tornare a Corini, per carità, è Mignani che deve cambiare registro e in fretta, negli spareggi appena perdi la prima è finita, non ci sono altre prove, altri appelli.

Mignani deve capire che così non può continuare, se non lo capisce, vuol dire che abbiamo perso tempo tutti, deve riflettere urgentemente e cambiare modulo, non ché alcuni giocatori fuori ruolo e anche qualcuno nel suo ruolo, perché sono queste tre le componenti colpevoli di questa situazione, questo Palermo così com’è non funziona, in estate era stato costruito (male) per giocare con il 4-3-3, con l’arrivo di Ranocchia per il 4-3-1-2, quindi il 3-5-2 non è adatto per questa squadra.

Il tentativo di rinforzare l’argine a centrocampo non è riuscito, si fatica avanti perché il Palermo punge molto meno di come faceva prima e si fa fatica anche dietro, qualcosa va cambiata, con l’infortunio di Di Mariano, Buttaro non sa fare il quinto a tutta fascia perché non è il suo ruolo, deve giocare nei quattro dietro, Segre deve giocare e deve farlo in mezzo al campo dal primo minuto e Ranocchia deve tornare a giocare dietro le due punte, Brunori e Soleri.

Mignani dice che non vuole distruggere ma continuare a costruire, perché la squadra secondo lui è andata in crescendo fino alla partita col Parma e quindi giustamente non bisogna distruggere quanto di buono fatto, ma cos’è che è stato fatto di buono? Non si può sentire che la squadra ha subito poco e ha creato, chiediamolo a Pigliacelli e a Brunori.

È vero che l’errore più grosso che si può fare è farsi condizionare dai risultati, ma questo vale a inizio stagione e là devi credere nel lavoro, ma a tre turni dalla fine con i playoff da disputare, l’unica cosa che conta e per cui è stato chiamato Mignani sono i risultati, per la filosofia andava bene anche Corini e non è vero che un cambio di modulo non possa risolvere i problemi, se non tutti almeno una parte, perché non c’è più il tempo per creare la mentalità e dare certezze, ci vuole troppo tempo e non è questo è l’obiettivo.

Credo che questa squadra non possa fare niente di importante, ma che possa arrivare fino in fondo agli spareggi, abbiamo giocatori forti che non stavano e forse non stanno bene ancora, ma abbiamo uomini con un buon palleggio, ci manca il ritmo e l’intensità, lavorare sulla testa è una cosa difficile, in questo momento ci sono grandi aspettative e dobbiamo essere in grado di rispettarle.

Pare che difficilmente Mignani voglia scegliere tecniche e tattiche diverse, rientrerà sicuramente Ranocchia nel 3-4-1-2, Gomes potrebbe essere affiancato da Segre, Buttaro e Lund gli esterni a tutta fascia, con Brunori in avanti potrebbe esserci Di Francesco, visto che lo fa giocare sempre e non si fila Soleri, ma in questo caso potrebbe essere più un 3-4-2-1, non aspettiamoci di più e speriamo che con questi cambiamenti, ci sarà la crescita necessaria per proseguire.