lunedì 6 giugno 2022

Il Palermo in finale con il Padova.

 

La finale promozione per destinare l’ultima squadra che deve andare in serie B, è tra Padova e Palermo, grazie ad un gol di Floriano nel primo tempo, il Palermo riesce a vincere anche all'Euganeo e si aggiudica il primo atto della doppia sfida, davanti a 15 mila spettatori accomunati da un gemellaggio storico tra le due tifoserie.

Adesso serve l’ultimo sforzo e potrebbe essere serie B, suggestivo il fatto che la gara di ritorno della finale si giochi al Barbera, dove si potrebbe subito festeggiare l’eventuale passaggio alla serie superiore e ricevere il probabile Trofeo per il vincitore dei play-off, davanti al proprio pubblico.

Presenza di rilievo allo stadio di Padova, è stata quella di Giovanni Gardini, manager di riferimento del City Football Group, che ha potuto ammirare di presenza, un Palermo solido, cinico e concreto, che non ha sofferto più del lecito e ha portato in porto una bella vittoria, decisa da un lampo di Floriano (gol pesantissimo) dopo una decina di minuti, su un assist di Valente dopo un errore di Curcio.

Il Palermo ha giocato nel complesso un buon primo tempo e stringendo i denti anche un buon secondo tempo, dove Il Padova ha spinto forte per riprendere la partita, con un forcing, quasi al limite della disperazione, alla ricerca almeno del pareggio, anche se il Palermo non è stato a guardare e nel primo tempo ha avuto delle buone occasioni per raddoppiare, poi i rosa progressivamente hanno calato l’intensità e il baricentro.

Dopo il gol, la squadra di Oddo perde il suo atteggiamento guardingo ed attento, ma non perde la densità, il Palermo prova a stare alto e fare la partita, il Padova prova a rialzare la testa e va a caccia del pareggio ma è imprecisa, prima Bifulco scappa in fuorigioco e la rete viene annullata, quindi su un'uscita maldestra di Massolo, a porta vuota Marconi salva miracolosamente la palla sulla linea, con l’aiuto della traversa.

Momenti con il fiato sospeso da parte delle due squadre e dopo tre minuti di consultazione del Var (presente già anche nelle semifinali), la palla non è entrata e neanche in questo caso si può parlare di gol annullato, ma solo di una traversa colpita dai locali, il primo tempo termina con l'occasionissima di Santini, che di testa su corner sfiora il palo.

Nel secondo tempo nonostante il rientro arrembante dei veneti, il Palermo ha retto bene l'urto, tonico e compatto, ha gestito con autorevolezza le due fasi, rischiando relativamente poco, monumentale la prova di Lancini e Marconi, che hanno dominato su tutti i palloni alti e chiuso puntualmente ogni varco, stavolta: “uno marca e l’altro copre” ha funzionato, coraggiose e provvidenziali le diagonali di Buttaro.

L'approccio alla gara per i rosa è stato autorevole e di personalità, il Padova colpito quasi a freddo è rimasto stordito, ma alla fine ha fatto registrare una chiara supremazia territoriale, per il Palermo c’è stato invece: corsa, raddoppi, sacrificio e ripiegamenti all’indietro, per blindare il prezioso vantaggio, il Padova, che non è la Feralpisalò e né tanto meno l’Entella o la Triestina, renderà la vita difficile al Palermo nella gara di ritorno al Barbera, dove mancherà l’ammonito Damiani.

Applausi per entrambe le squadre, tutto viene quindi rimandato a domenica 12 giugno, dove dalle “urne” del Barbera, verrà fuori la quarta squadra che andrà in serie B, il Padova è già stata finalista anche un anno fa, poi battuto ai rigori dall’Alessandria, adesso dovrà in ogni caso vincere a Palermo, per garantirsi almeno i supplementari, visto che in caso di parità complessiva dopo 180’ (i gol in trasferta non valgono doppio), si darà vita ai tempi supplementari ed eventualmente ai rigori.

Certo, per i biancoscudati si tratterebbe di una bella e grande impresa, visto che i rosanero davanti al loro pubblico al Barbera, non perdono dal marzo 2021 e in questa stagione non perdono da 16 partite, i rosa possono completare l'opera conquistando la promozione in Serie B, a tal proposito le parole di Baldini: “Da domani bisogna pensare che abbiamo perso e resettare tutto in vista del ritorno. Da domani dobbiamo pensare che abbiamo perso, per potercela giocare fino in fondo con il Padova. Quando sono stato esonerato da Zamparini ho subito una cattiveria, che mi ha portato anche alla decisione di stare 6 anni senza allenare. Ho una casa in Sicilia, ogni anno andavo a trovare Santa Rosalia. Può sembrare paradossale, ma io sapevo dentro di me che a Palermo non era finita. Dopo 18 anni il dubbio c’era, ma il destino mi ha dato questa possibilità e io ho messo tutto me stesso dal momento della firma in poi. Io migliorato? Non sono più lo stesso di diciotto anni fa dal punto di vista fisico, sento che non sono più la stessa persona quando devo fare attività fisica. Sotto l'aspetto tecnico però non è cambiato nulla”.

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