La partita si
annuncia difficilissima, il Palermo però approccia bene la gara, il Padova
prova a fare la partita e i rosa pungono bene in contropiede, tanto che la
sbloccano al 25esimo del primo tempo, con un rigore di Brunori, che poi di
fatto chiude i giochi, perché da quel momento il Padova spegne la luce e nella
ripesa il Palermo potrebbe anche dilagare, con gli avversari ridotti in 10, per
l'ingenua espulsione del capitano Ronaldo.
Dopo la sconfitta di misura dell’andata,
il Padova doveva vincere per forza, i ritmi sono subito alti, ma la prima
occasione è rosanero, nel secondo tempo Baldini cambia i due ammoniti, Perrotta
prende il posto di Lancini, ottima la sua prova in
linea col resto della difesa, soffre pochissimo gli avversari e ha un altro
passo rispetto a Lancini e Odjer, che subentra a Dall’Oglio e aggiunge sostanza
in mezzo al campo, raddoppia su tutti i portatori e sporca le traiettorie
di passaggio degli avversari.
Oddo butta
dentro tutti i giocatori offensivi, ma non riesce a cambiare marcia, anzi è il
Palermo a colpire con Brunori e Floriano, poi è il Padova che si taglia
definitivamente le gambe da solo, con il capitano Ronaldo che prende
ingenuamente un rosso e condanna definitivamente i veneti alla sconfitta, Donnarumma
è bravo a dire di no, prima a Luperini e poi a Soleri, riuscendo così a
limitare i danni.
La
squadra di Oddo è stata interprete di una prestazione opaca, che la condanna
ancora a restare in serie C, dopo 3 partecipazioni di fila ai playoff e alla
sua seconda finale persa consecutivamente, gli resta solo il contentino di
avere vinto comunque la Coppa Italia di serie C.
Al triplice
fischio, esplosione di gioia per i 34mila del Barbera e riprende la festa sugli
spalti, cominciata già due ore prima dell’inizio, con il rinnovato gemellaggio
tra le due tifoserie, premiato il bomber Brunori prima della partita, con questa
formula dei playoff, il Palermo è la terza squadra (dopo il Cosenza del 2018 e
il Pisa 2019) che riesce a centrare la serie B, partendo da una posizione di
classifica più bassa rispetto al secondo posto.
Oddo a fine
partita ha commentato l’1 a 0 e la promozione del Palermo in Serie B: “Hanno
meritato la vittoria. Sono stati più bravi di noi, non abbiamo mai
trovato la giusta forza per reagire, siamo delusi e rammaricati, purtroppo è
andata così, sono arrabbiato prima di tutto con me stesso, errori ne ho fatti
di sicuro ma garantisco che ce l’ho messa tutta”.
Il messaggio
pubblicato da Pallotta, lascia intendere che anche lui è fortemente interessato
alle quote del Palermo, ma da oggi non servono più i complimenti, si deve
pensare ai fatti, il dato certo da cui ripartire è la serie B e iniziare a
pensare alla cessione della società, per il rilancio futuro, City Group o
Pallotta, sono due scenari societari, che aprono a percorsi diversi e differenti
sullo staff dirigenziale.
Se il Palermo
dovesse finire nelle mani dello sceicco Mansour, il nuovo staff dirigenziale
verrà scelto direttamente a Manchester e il nuovo direttore generale sarebbe
Gardini, se finisse invece nelle mani di Pallotta, potrebbe continuare con
l’assetto attuale, quindi con Sagramola e Castagnini, l'operazione più avviata,
a meno di clamorosi cambi di rotta, è quella con il City e il presidente Mirri
dovrebbe continuare a fare il presidente (onorario).
Per il closing,
con l’uno o con l’altro, bisognerà aspettare però ancora un po', quindi quasi
sicuramente la programmazione per il prossimo campionato, partirà dall’attuale
dirigenza e dalla conferma di Baldini (Maresca può aspettare), con un programma
abbastanza costoso e allo stesso tempo ambizioso, quello che tra due (tre o quattro)
anni il Palermo possa tornare in Serie A.
Baldini dal canto suo, ha espresso la volontà di restare e di continuare con Castagnini, adesso comincia un'altra partita, quella dei rinnovi, dei riscatti, degli acquisti e delle cessioni, nella prossima stagione, il Palermo rischia di perdere tredici giocatori, quasi la metà dell’organico attuale, a cominciare da Brunori, che è un giocatore della Juventus.
Poi ci sono otto
giocatori, i cui contratti scadono a giugno del 2022 e il cui futuro si
deciderà proprio in questi giorni e sono: Pelagotti, Lancini, Marconi, Accardi,
Odjer, Dall'Oglio e Valente, l'unica certezza al momento è Floriano, che non
rinnoverà il contratto e lascerà il Palermo.
Non dovrebbero esserci difficoltà per la
permanenza di Valente, che è stato tra i migliori e tra gli inamovibili di
Baldini, Brunori e Perrotta sono in prestito secco e torneranno alle loro
rispettive squadre, Juventus e Bari, per Soleri e Damiani il Palermo ha la
possibilità di esercitare il diritto di riscatto, per Fella c’è obbligo di
riscatto, una volta ottenuta la promozione in Serie B.
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