Vado a occhio, perché sono così deluso che non
riesco a ragionare, ma se non ricordo male, questa squadra e non è per fornire
alibi a nessuno, ma adesso è la squadra quella colpevole, dicevo, questa
squadra nelle ultime dieci partite, ne ha vinte solo due e pregherei gli ultrà
di tutta Italia, di smetterla con questa pratica dell’inquisizione a fine di
ogni risultato negativo, è volgare, mafioso e infruttuoso.
Perché nessuno scende in campo per perdere e
come abbiamo visto alla fine di tutte le ramanzine fatte in precedenza, dei
rimproveri, delle minacce magari, che cosa succede? Nulla, questi sono
professioni, primo non si possono trattare da schiavi e secondo, la loro mancata
prestazione, dovrebbe essere rimborsata da loro alla società, è la società
garante dello spettacolo che compriamo e non dico che se non siamo soddisfatti
ci devono ripagare, ma se il lavoro non è fatto bene, i professionisti devono
risarcire la società.
Vedevo Mignani assistere impotente in panchina,
alla sua seconda sconfitta consecutiva, conosco queste sensazioni, a tutti noi
allenatori professionisti o meno, ci capita spesso di trovarci incapaci di
trovare una qualsiasi soluzione, dopo avere lavorato sodo per tutta la
settimana e non sapendo più cosa fare per tirarci fuori da quest’impasse, ma
questo non ci rende meno colpevoli dei giocatori, perché oramai è evidente di
chi è la colpa e né tanto meno si salva la dirigenza.
La dirigenza nonostante è a capo di un gruppo
potentissimo, si è affidato al sentimento del presidente Mirri, che vedeva in
Corini allenatore, la stessa bandiera che era stato da giocatore, la dirigenza si
è affidata ai consigli del tecnico e non all’algoritmo (non avrebbe preso mai
Lucioni), per prendere i giocatori mediocri, richiesti da lui perché li aveva
già allenati e voleva vincere facile, per poi non rinnegare la scelta del
tecnico, tanto che non lo ha mai esonerato, facendolo passare per etica
professionale.
La scelta di Corini è stato il peccato
originale, società modello, ricchissima, altamente imprenditoriale (non avremmo
mai avuto un gran bel centro sportivo), ma le cose di campo, le devono far fare
a chi se ne intende, quindi prima di tutto prendiamo un grande direttore
sportivo (Marotta, Sartori e così via) e facciamo scegliere a lui l’allenatore
e i giocatori, Corini non doveva nemmeno rimetterci piede a Palermo, dovevamo fare
un progetto con un allenatore di serie A, che sposasse la causa, del tipo
Guidolin.
Corini doveva andare via a metà del campionato
scorso o per lo meno non doveva cominciare quello di quest’anno e almeno non
doveva mangiare il panettone, l’esonero è arrivato troppo tardi, perché nel
Palermo non c’è quell’uomo di campo (Galliani o Foschi) che ha la capacità di
giudicare e intervenire, a Natale, un tecnico di categoria superiore sarebbe
venuto, ma a sette giornate dalla fine e in piena crisi, chi viene a
suicidarsi? Mignani.
Abbiamo preso e tenuto gente a fine carriera,
ma di una carriera passata tra C e B, cosa vogliamo pretendere da Mancuso, a 31
anni ha segnato negli ultimi 3 anni, 1 gol a Monza in 16 partite, 6 gol a Como
in 32 partite e 4 gol a Palermo in 23 partite, o da Insigne, 30 anni e non ha
mai giocato in serie A, che in 300 partite in carriera ha segnato 54 gol, cioè
un gol ogni 6 partite e di mestiere fa l’attaccante esterno, per non parlare di
Marconi, insomma escluso un paio, tutti gli altri se promossi, non avrebbero
potuto fare la serie A.
E allora capisco Mignani (e pure Corini), che
era lì, con lo sguardo perso nel vuoto, alla ricerca di una soluzione che non
esiste, anch’io mi dicevo: “Perché non cambia” e poi: “Sì, ma con chi”, la
squadra è talmente allo sbando, che ci vuole (ci voleva) un allenatore buono,
uno esperto e navigato, uno con il pelo sullo stomaco, uno che non guarda in
faccia nessuno (perché gioca sempre Di Francesco e in un ruolo che non è il
suo), uno che si renda conto che un’azione da gol non la costruiamo e che non
mi tenga in panchina Ranocchia.
I rosanero oltre che impalpabili, sono slegati,
impacciati e nervosi, non capisco tutto questo nervosismo, un professionista in
questi momenti di difficoltà, deve avere la forza dei nervi distesi, non ci si
può fare accecare dai nervi tesi, tesi poi di cosa, comunque vada il contratto
è garantito, di che si preoccupano, sono pagati profumatamente per fare queste
figure e queste prestazioni molto deludenti.
Caro Michele, mi permetterai di darti del tu, ma hai detto di non volere cambiare, per non distruggere quello che stai costruendo, se è questo, quello che stai costruendo, spero che venga un “terremoto” e ti butti giù tutto, ascoltami, torna a giocare a 4 dietro, fai un centrocampo a rombo che costruisce (una palla da giocare in area non arriva) e insegna i movimenti d’attacco alle due punte, torna a giocare “vintage”, futtitinni.
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