mercoledì 1 maggio 2024

Sono annichilito, incredulo.

Non è possibile che il Palermo abbia ripetuto la stessa pessima prestazione nel giro di cinque di giorni e con lo stesso pessimo risultato, la società ha cambiato il tecnico (troppo tardi), che ha cambiato modulo, che ha cambiato uomini (troppo pochi), ma il risultato è rimasto lo stesso e se prima poteva bastare, adesso non basta più.

Vado a occhio, perché sono così deluso che non riesco a ragionare, ma se non ricordo male, questa squadra e non è per fornire alibi a nessuno, ma adesso è la squadra quella colpevole, dicevo, questa squadra nelle ultime dieci partite, ne ha vinte solo due e pregherei gli ultrà di tutta Italia, di smetterla con questa pratica dell’inquisizione a fine di ogni risultato negativo, è volgare, mafioso e infruttuoso.

Perché nessuno scende in campo per perdere e come abbiamo visto alla fine di tutte le ramanzine fatte in precedenza, dei rimproveri, delle minacce magari, che cosa succede? Nulla, questi sono professioni, primo non si possono trattare da schiavi e secondo, la loro mancata prestazione, dovrebbe essere rimborsata da loro alla società, è la società garante dello spettacolo che compriamo e non dico che se non siamo soddisfatti ci devono ripagare, ma se il lavoro non è fatto bene, i professionisti devono risarcire la società.

Vedevo Mignani assistere impotente in panchina, alla sua seconda sconfitta consecutiva, conosco queste sensazioni, a tutti noi allenatori professionisti o meno, ci capita spesso di trovarci incapaci di trovare una qualsiasi soluzione, dopo avere lavorato sodo per tutta la settimana e non sapendo più cosa fare per tirarci fuori da quest’impasse, ma questo non ci rende meno colpevoli dei giocatori, perché oramai è evidente di chi è la colpa e né tanto meno si salva la dirigenza.

La dirigenza nonostante è a capo di un gruppo potentissimo, si è affidato al sentimento del presidente Mirri, che vedeva in Corini allenatore, la stessa bandiera che era stato da giocatore, la dirigenza si è affidata ai consigli del tecnico e non all’algoritmo (non avrebbe preso mai Lucioni), per prendere i giocatori mediocri, richiesti da lui perché li aveva già allenati e voleva vincere facile, per poi non rinnegare la scelta del tecnico, tanto che non lo ha mai esonerato, facendolo passare per etica professionale.

La scelta di Corini è stato il peccato originale, società modello, ricchissima, altamente imprenditoriale (non avremmo mai avuto un gran bel centro sportivo), ma le cose di campo, le devono far fare a chi se ne intende, quindi prima di tutto prendiamo un grande direttore sportivo (Marotta, Sartori e così via) e facciamo scegliere a lui l’allenatore e i giocatori, Corini non doveva nemmeno rimetterci piede a Palermo, dovevamo fare un progetto con un allenatore di serie A, che sposasse la causa, del tipo Guidolin.

Corini doveva andare via a metà del campionato scorso o per lo meno non doveva cominciare quello di quest’anno e almeno non doveva mangiare il panettone, l’esonero è arrivato troppo tardi, perché nel Palermo non c’è quell’uomo di campo (Galliani o Foschi) che ha la capacità di giudicare e intervenire, a Natale, un tecnico di categoria superiore sarebbe venuto, ma a sette giornate dalla fine e in piena crisi, chi viene a suicidarsi? Mignani.

Per tutta l’estate non ho fatto altro che ripetere, che dovevamo prendere 4/5 e forse sarebbe stato meglio 6, giocatori medi di categoria superiore, le riserve della Juventus, del Milan, i titolari del Bologna, della Fiorentina e invece? Gli scarti di squadre di serie A in zona retrocessione, allora, cosa gli dobbiamo rimproverare a questi poveri cristi, Lucioni non è mai stato un giocatore di serie A e non vince i campionati da solo.

Abbiamo preso e tenuto gente a fine carriera, ma di una carriera passata tra C e B, cosa vogliamo pretendere da Mancuso, a 31 anni ha segnato negli ultimi 3 anni, 1 gol a Monza in 16 partite, 6 gol a Como in 32 partite e 4 gol a Palermo in 23 partite, o da Insigne, 30 anni e non ha mai giocato in serie A, che in 300 partite in carriera ha segnato 54 gol, cioè un gol ogni 6 partite e di mestiere fa l’attaccante esterno, per non parlare di Marconi, insomma escluso un paio, tutti gli altri se promossi, non avrebbero potuto fare la serie A.

E allora capisco Mignani (e pure Corini), che era lì, con lo sguardo perso nel vuoto, alla ricerca di una soluzione che non esiste, anch’io mi dicevo: “Perché non cambia” e poi: “Sì, ma con chi”, la squadra è talmente allo sbando, che ci vuole (ci voleva) un allenatore buono, uno esperto e navigato, uno con il pelo sullo stomaco, uno che non guarda in faccia nessuno (perché gioca sempre Di Francesco e in un ruolo che non è il suo), uno che si renda conto che un’azione da gol non la costruiamo e che non mi tenga in panchina Ranocchia.

I rosanero oltre che impalpabili, sono slegati, impacciati e nervosi, non capisco tutto questo nervosismo, un professionista in questi momenti di difficoltà, deve avere la forza dei nervi distesi, non ci si può fare accecare dai nervi tesi, tesi poi di cosa, comunque vada il contratto è garantito, di che si preoccupano, sono pagati profumatamente per fare queste figure e queste prestazioni molto deludenti.

Caro Michele, mi permetterai di darti del tu, ma hai detto di non volere cambiare, per non distruggere quello che stai costruendo, se è questo, quello che stai costruendo, spero che venga un “terremoto” e ti butti giù tutto, ascoltami, torna a giocare a 4 dietro, fai un centrocampo a rombo che costruisce (una palla da giocare in area non arriva) e insegna i movimenti d’attacco alle due punte, torna a giocare “vintage”, futtitinni. 

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