E mo’ so cazzi, anche contro lo Spezia, la squadra si è macchiata di una
prestazione indecente, non ha creato una, che sia una, vera occasioni da gol,
ha tirato solo una volta in porta a fine partita con Diakitè e ha palesato difficoltà
enormi nella costruzione del gioco, ancora peggio della squadra di Corini, che
comunque segnava, a parte le dodici sconfitte in campionato, è la squadra che
non risponde più ed è gravissimo per una squadra fatta per vincere il
campionato, che sia in uno stato di depressione tale, che non ci permette di
pensare positivo per questi probabili playoff.
Siamo passati dalla
padella di Corini, alla brace di Mignani, per lui solo 3 punti in 5 partite, assenza
di gioco, di grinta, di fame e di determinazione agonistica, che rendono il
Palermo deludente e preoccupante, a La Spezia per larghi tratti della partita,
si è visto un Palermo letteralmente passeggiare in campo, mostrando una
condizione atletica allarmante, una manovra offensiva sterile e diversi, molti,
troppi errori individuali.
La squadra non
ha più un’anima (grazie Corini), ammesso che ne abbia mai avuta una, non prova
nemmeno a lottare e questo in vista dei play off non è per niente buono, il
cambio dell’allenatore non è servito e adesso siamo finiti in un cul de sac, con
un 3-5-2 che non funziona e che continua a essere riproposto, per non parlare
di un controproducente nervosismo, che evidenzia le difficoltà di una squadra
mentalmente fragile.
Mignani doveva
cambiare uomini e modulo e ha cambiato solo alcuni giocatori: Ceccaroni si è
ripreso il posto a scapito di Nedelcearu, Segre si è ripreso il posto a scapito
di Henderson, Soleri ha fatto coppia con Brunori facendo fuori Mancuso e
Ranocchia, l’unico uomo d’ordine, l’unico capace di costruire qualcosa, invece
di prendere il posto di un chissà perché intoccabile e confusionario Di
Francesco, Ranocchia resta in panchina, lui, che con Brunori, Segre e
Pigliacelli, devono essere sempre titolari.
I rosa hanno provano
a costruire, ma hanno fatto fatica ad andare per vie centrali, la manovra
offensiva rosa è stata senza ritmo, lenta, prevedibile, inefficace e lo Spezia ha
chiuso senza troppa fatica le linee di passaggio, la squadra di Mignani non è riuscita
ad uscire in maniera pulita, la pressione dello Spezia è stata proficua, ma i
rosanero hanno commesso troppi errori in fase di impostazione, sono stati
impalpabili e incapaci di costruire azioni degne di nota.
Mignani come
Corini, non cambia mai prima dell’ora di gioco e così nel secondo tempo
comincia con gli stessi uomini del primo, quando forse sarebbe stato il caso di
mettere subito in campo Ranocchia, prova con gli stessi uomini ad alzare il ritmo
e il baricentro, ma la costruzione del gioco rimane un problema, il cambio
necessario avviene al 61esimo, entra Ranocchia, ma l’ex Empoli va a fare la
mezzala, con Di Francesco accanto a Gomes, che brutto centrocampo.
Segre va a
tutta fascia sulla destra, ma la squadra non riesce a essere incisiva e diventa
sempre più nervosa, frenetica e insicura, il tempo scorre e i rosanero non
riescono a rendersi pericolosi in nessun modo e non possono bastare i sei
minuti di Chaka Traorè per evitare il disastro finale, inevitabile dopo una
prestazione con troppi errori e poco movimento, che non permette ai rosa di uscire
dalla crisi, con tre pareggi e due sconfitte in cinque partite, il Palermo continua
a fare passi indietro.
Il primo tempo del Palermo è inguardabile, la squadra è slegata, i giocatori sono lontani tra di loro e i passaggi sono quasi sempre sbagliati, solo l’imprecisione dei padroni di casa tiene in partita il Palermo, che effettua l’unico tiro nello specchio della porta, alla mezz’ora del secondo tempo con Diakité.
Il Palermo non è ancora ai play off e
la società ha deciso di portare la squadra in ritiro almeno fino alla partita
contro l'Ascoli, nel tentativo di ricompattare la squadra, l'obiettivo è quello
di difendere il sesto posto, visto che sono incalzati da Sampdoria, Brescia,
Sudtirol e Reggiana, staccate rispettivamente di 3, 4 e 6 punti.
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