mercoledì 29 maggio 2024

Rilancio e rivoluzione, per il progetto e le ambizioni del Palermo.

Abbandoniamo, dimentichiamo, la conclusione di una stagione tribolata e deludente e pensiamo invece in ottica della prossima, partiamo quindi dai calciatori e dall’allenatore, fino ad arrivare alla dirigenza, perché tutti hanno commesso errori, per raggiungere questi risultati modesti, sono previsti nuovi investimenti, perché il City Group non ci sta ed è previsto un budget ancora superiore a quello della scorsa stagione (il Como insegna).

Per il calciomercato dovrebbe essere in arrivo Petrachi, il nuovo direttore sportivo che dovrebbe realizzare la rivoluzione che ci porti in serie A, una rivoluzione, che non dovrà essere una smobilitazione, dovrà essere un rilancio in grande stile, dopo due anni di fallimenti targati Corini, l’obiettivo della prossima stagione deve essere la conquista della serie A diretta, perché i play off sono una lotteria, il primo cambio sarà il direttore sportivo, non che Rinaudo abbia operato male, ma serve gente più navigata, per non farsi imporre le scelte dall’algoritmo.

Secondo quello che si sente in giro dovrebbe arrivare Petrachi, 55 anni, ex calciatore del Palermo e direttore sportivo di Pisa, Torino (con ottimi risultati) e Roma, dove con i Friedkin qualcosa non ha funzionato, è stato sospeso dall'incarico e successivamente licenziato per giusta causa, manca dall’attività da 4 anni, ma ha “lasciato” quando era uno tra i migliori direttori sportivi in circolazione e penso lo sia ancora, magari fosse vero.

Da quello che si sa, i contatti sono avviati, da qualche giorno si è messa in mezzo la Sampdoria, che però sembra in ritardo sull’ex Roma, Petrachi sceglierà il nuovo allenatore, come è giusto che sia e non saranno, né Mirri e né l’algoritmo e dovere scegliere (per scelta di Bigon, Paolo Zanetti), è un profilo più alto di Mignani e Corini, un allenatore che arriva dalla serie A e che ha saputo dare una proposta di gioco.

Vero è che è stato esonerato, ma come abbiamo visto dopo, non è riuscito neanche Andreazzoli nell’intento e Nicola ha salvato l’Empoli al 93esimo dell’ultima partita, ma c’è arrivato grazie ai gol di Niang, che Zanetti non aveva, allenatore della prima squadra dal 2017, al primo anno in serie C arriva secondo con il Sudtirol e al secondo anno arriva sesto, nel 2019 è il suo primo anno di serie B con l’Ascoli, ma viene esonerato a 3 punti dalla zona play off.

Nel 2020 va a Venezia e arriva quinto, ottiene la promozione vincendo i play off, mentre l’anno successivo, viene esonerato in serie A con il Venezia all’ultimo posto, resta fermo un anno e nel 2022 va all’Empoli, nella prima stagione raggiunge la salvezza con tre giornate di anticipo, nella seconda come detto viene esonerato.

Questi anni da allenatore, sono stati caratterizzati da un gioco fatto di un attento giro palla, una forte propensione alle ripartenze e al contropiede, ma dobbiamo considerare che non ha mai dovuto lottare per vincere, agli inizi, quando non doveva salvarsi, giocava con il 4-3-3 e a Palermo potrebbe riproporlo, poi quando ha giocato per salvarsi, ha giocato con il 4-3-1-2 e a Palermo ha i giocatori per poterlo fare e fare anche con un gioco gradevole.

Il tecnico è ancora sotto contratto fino al 30 giugno 2025 con l’Empoli, ma il presidente Corsi ha detto che non farà nessun ostruzionismo nel liberarlo e nel liberarsi di un contratto pesante, nel casting si sono anche Dionisi e D’Angelo, chiunque sia il prossimo allenatore del Palermo, una cosa è certa, bisogna rinforzare la squadra e il City Group ha già messo a disposizione un budget per piazzare dei colpi importanti.

Non si esclude una cessione eccellente, individuata nel capitano Brunori che a 29 anni vuole la serie A, motivo della sua tristezza quest’anno, ma è scontato che se dovesse partire, arriverebbe un attaccante di serie A, Segre, Ranocchia e Gomes, saranno con ogni probabilità i perni nella zona nevralgica del campo, Desplanches sarà il portiere titolare, mentre Vasic potrebbe essere l'atra mezzala.

Vasic è un calciatore da recuperare e rilanciare, in molti però saluteranno la maglia rosanero, quelli che hanno il contratto in scadenza nel 2025 come Lucioni, Nedelcearu, Di Mariano e Stulac, mentre in difesa vanno verso la conferma Diakité, Ceccaroni e Lund, Aurelio dovrebbe andare in prestito, mentre Marconi lascerà Palermo, andranno via anche diversi giocatori in prestito, come Traorè, Mancuso, Henderson e Coulibaly, comunque arriveranno molti giocatori per potenziare l'organico. 

lunedì 27 maggio 2024

Il City riflette e prepara la rivoluzione.

Non c’è rivoluzione che si rispetti e che non parta dall’allenatore, giusto così, come abbiamo visto la guida tecnica è importante e se Lucioni ha vinto una serie di campionati in serie B, non è stato solo perché è bravo, ma anche perché non lo allenava Corini, a parte il fatto, che a lungo andare anche le magie finiscono e non si può a 36 anni vincere sempre o mantenere standard altissimi, quindi per vincere, bisogna puntare in primis sull’allenatore.

Ricordo il titolo di un film dei miei tempi che si intitolava: “A qualcuno piace caldo” ed ecco spuntare ciclicamente il nome di Inzaghi, così come è successo due anni fa, che a qualcuno piaceva Corini e tanto ha fatto e tanto ha detto, finché si è preso Corini, spacciandola per scelta dell’algoritmo e poi sappiamo tutti cosa è successo.

Io anche se fossi ricchissimo da fare schifo come il City Group, lascerei fare la ricerca dell’allenatore a chi queste cose le sa fare, se no, non ha senso avere Rinaudo come direttore sportivo e Bigon come consulente di mercato, se poi l’allenatore lo deve scegliere il presidente onorario Mirri, perché quella del presidente che sa e fa tutto, stia diventando una moda, ma a giudicare da quanto De Laurentis ha fatto con il Napoli e il Bari, non mi pare una genialata.

Quindi, allontaniamo accostamenti improbabili e soprattutto, smettiamola di pensare, che uno che ha vinto una volta, possa ripetersi sempre e Inzaghi è un allenatore come un altro, lo abbiamo visto a Brescia e con la Reggina, concentriamoci invece sui due nomi che sono venuti fuori in questi giorni: Dionisi e Zanetti, senza fare come due anni fa, che avevamo una lista infinita di nomi e poi (io ero contrario già allora) abbiamo preso il peggiore.

Dobbiamo essere convinti di quello che vogliamo e su quello ci dobbiamo concentrare, non dobbiamo sfogliare la margherita e né tanto meno tirare a caso una carta dal mazzo, lasciamo fare ad ognuno il suo lavoro, il direttore sportivo sceglie, parla con il tecnico e poi quando ci sono le condizioni, informa la società, che se, se ne convince, dà il proprio placet e si passa avanti, via anche il direttore sportivo Rinaudo? E allora cominciamo dal direttore sportivo e non lo facciamo fare a Mirri.

Palermo incompiuto? No! Solo tante scelte sbagliate, a cominciare dalla scelta del 4-3-3, quindi dei giocatori presi per il 4-3-3 e poi invece utilizzati per altri moduli, la scelta di prendere giocatori che avevano vinto il campionato, come se fosse bastato questo e poi non si sono rilevati all’altezza, il City deve riflette su tutto questo e anche su altro, come lo staff, che non deve essere fatto da amici o per riconoscenza.

È tempo di bilanci e di riflessioni per programmare la prossima stagione, ma se è stato deciso che Rinaudo deve andare via, non si possono prendere decisioni sull’allenatore, senza prima avere scelto il direttore sportivo, non facciamoci prendere dalla nostalgia, Foschi, Perinetti, Faggiano o Sabatini, prendiamo un bel direttore sportivo giovane ed emergente, che ha già dimostrato anche in serie C e poi prendiamo l’allenatore.

Il tempo per prendere le decisioni, tuttavia, non è troppo lungo, la squadra si radunerà il 7 luglio a Livigno e vuol dire, che il pallone comincerà a rotolare fra 40 giorni, 40 giorni di mercato, che dovrà essere quasi concluso nella sua interezza, per permettere al tecnico di cominciare ad operare nei migliori dei modi, per trovare una formula vincente, che non è mai facile.

Nell’analizzare e riflettere, bisogna tenere in grande considerazione, che quest’anno il Palermo ha subito quattordici sconfitte e 56 gol, un dato che evidenzia: problemi di modulo, problemi di fase difensiva e problemi di difensori, tutte cose incompatibili con il progetto di promozione e poi, un centrocampo più tecnico, per rifornire meglio e di più l’attacco, la difesa comunque è il reparto che necessita la maggiore attenzione.

Ma le analisi devono essere rinviate di qualche settimana, la decisione sull'allenatore stavolta deve essere impeccabile, perché questa scelta sarà determinante, credo e spero, che il club eviterà gli errori del passato, puntando su un profilo che possa dare stabilità: tecnica, fisica, mentale e di risultati, per perseguire e raggiungere l'obiettivo della serie A, quindi sotto con la scelta del direttore sportivo, Rinaudo è in scadenza al prossimo 30 giugno e non possiamo far scegliere a lui l’allenatore.

Toccherà quindi a Bigon, scegliere il successore di Rinaudo e cominciare a parlare con Zanetti e con quasi tutta la difesa, per trovargli una nuova sistemazione, in attesa che arrivi il direttore sportivo, che comunque deve essere bravo e sottomesso alla galassia City, perché per impostazione societaria (non mi piace), le scelte tecniche di ogni tipo devono essere condivise con il City Group, o per lo meno con i suoi rappresentanti a Palermo.

Il direttore sportivo che arriverà, non sarà un responsabile assoluto, un direttore vecchio stampo, sarà una figura spesso distaccata dai rosanero, come Bigon che lavora come consulente del gruppo, io questo modo di fare calcio non lo condivido, anche a Como hanno una barca di soldi, ma la squadra è in mano a: Ludi (direttore generale e sportivo) e Fabregas (allenatore e direttore tecnico), basta, eppure hanno vinto, senza se e senza ma. 

domenica 26 maggio 2024

Il campionato per noi è finito, ma all'orizzonte ci dovrebbe già essere il nuovo allenatore.

 

Il Palermo aveva bisogno di segnare due gol senza subirne nessuno, avrebbe dovuto segnare nel primo quarto d’ora per indirizzare subito la partita e invece è il Venezia ad andare subito in vantaggio con Tessmann, mettendo in evidenza la netta manifesta inferiorità dei rosa e al termine di un primo tempo nettamente di marca lagunare, i veneti hanno raddoppiato con Candela, chiudendo di fatto la partita, il campionato del Palermo e le ultime residue speranze di potere andare in serie A.

Il sogno della serie A naufraga a Venezia, per un Palermo che non è mai stato in partita, netto il dominio dei padroni di casa in questi playoff, sia nella gara di andata che in quella di ritorno, fra l’altro se vogliamo, il Venezia ha dominato anche le due partite di campionato, l’autorete di Svoboda nel finale su conclusione di Traorè, è stata inutile e termina così una stagione praticamente fallimentare, spero che la proprietà abbia capito i tanti errori commessi e che per costruire il futuro riflettano con attenzione.

Il campionato dei rosa è finito male, il Palermo non è mai riuscito a dimostrare di essere quella squadra che il City Group ha costruito per la Serie A, la proprietà ha provato ad allestire una squadra per vincere il campionato o male che fosse andata per vincere i play off, ma non ci sono riusciti, il Palermo in questo campionato, è uscito poche volte dal campo a testa alta, stavolta addirittura, i rosanero non hanno mai dato l’impressione di poter ribaltare la sconfitta dell’andata.

Il Venezia ha ampiamente meritato la finale e possibilmente meriterà anche la promozione in serie A, il Palermo invece ha mostrato anche nella partita più importante, le pecche di tutta la stagione, le croniche incertezze, le inspiegabili distanze sulle marcature, le mancate verticalizzazioni e una scarsa incisività in attacco.

Il Palermo rispecchia la sua classifica, stando a quello che si è visto in campo, il sesto posto è giusto, il City Group farà bene ad abbandonare la presunzione che li ha consigliati in questi due anni di serie B, riflettere sulla stagione appena conclusa e anche su quella scorsa, perché da lì è partito tutto, bisogna azzerare o quasi e non farsi consigliare dall’algoritmo.

La stagione è stata una grande delusione, credo che non occorrerà riflettere poi tanto attentamente sulle ragioni del disastro, il peccato originale è stato la scelta di Corini e l’intestardirsi sul tecnico bresciano, la stagione è stata fallimentare, sia questa, che quello dello scorso anno, questa a maggior ragione perché la squadra è stata costruita per le posizioni più alte, se non altissime della classifica.

Il cambio di Corini è stato tardivo e l’apporto di Mignani è stato praticamente nullo, bisognerà anche interrogarsi sulla condizione atletica, che ha accompagnato per tutta la stagione la squadra, anche questa è una cosa imprescindibile, in vista della costruzione dello staff tecnico del futuro, la madre del tracollo rosanero è stato il secondo tempo di Cremona, lì eravamo ad un passo dal secondo posto e poi da allora tutto è precipitato inspiegabilmente, anche se la spiegazione era: che non bisognava affidarsi a Corini.

La proprietà pare che abbia capito, in ritardo ma sembra che abbia capito e ha già cominciato a pensare alla prossima stagione, cominciando subito con la ricerca del nuovo allenatore, Mignani è destinato ad andare via, se si vuole veramente puntare alla serie A e poi portare avanti il percorso di crescita, come ho sempre detto, serve un allenatore di medio livello di serie A, gente come D’Aversa, Sottil, Dionisi e Paolo Zanetti, che a quanto pare è in pole per la panchina.

Serve scegliere bene e presto, in modo da avere tutto il tempo per programmare e per scegliere sul mercato, Brunori è stato triste e sottotono per tutto il campionato, un’altra cosa che la proprietà non ha capito, gli è dispiaciuto dovere aspettare ancora per raggiungere la serie A e in questo ci potrebbe essere anche la possibilità che il capitano voglia essere ceduto, Marconi invece ha dato l'annuncio del suo addio al Palermo.

Con lui, alcuni dei protagonisti rosanero potrebbero lasciare presto la Sicilia, sia per motivi contrattuali, che tecnici, potrebbero lasciare il Palermo oltre a Brunori e Marconi, il terzo portiere Kanuric e diversi giocatori in prestito: Henderson, Traorè, Coulibaly e Mancuso, per Traorè il diritto di riscatto è fissato a 10 milioni, una cifra elevata considerando che il giocatore non ha mostrato appieno il suo potenziale.

È molto probabile, che oltre ai prestiti e alle scadenze di contratto, a Palermo si possa avviare una rivoluzione tecnico-tattica, per me auspicabile e quindi porterebbe a cambiare diversi interpreti, prendere gente nuova e di livello superiore è un obbligo, poi sono previsti nuovi ingressi nell’organigramma, ci interessano di meno dei calciatori e dell’allenatore, ma ci fanno capire, che la proprietà sembra aver capito, di guardare i numeri e parlare di futuro.

mercoledì 22 maggio 2024

Delusione al Barbera.

 

Il Venezia batte il Palermo per 1 a 0 e vede sempre più vicina la finale per andare in serie A, è stata una gara equilibrata, risolta da una bella rete di Pierini, il Venezia fino ad allora non aveva impensierito Desplanches, l'attaccante ospite però è stato colpevolmente lasciato libero di calciare dai difensori rosa e alla fine è stata una delusione per tutti, ma in special modo per i quasi 33 mila tifosi accorsi in massa al Barbera.

Il Palermo affronta il Venezia nella gara d'andata della semifinale dei play-off di Serie B, è il primo round di una doppia sfida con i lagunari per raggiungere la finale, gli arancioneroverdi vincono 1 a 0 al Barbera, nella gara di ritorno i rosa dovranno vincere con due gol di scarto, per potere arrivare alla finale, con una tra Cremonese e Catanzaro, ma intanto la prima semifinale va al Venezia.

Primo turno amaro per i rosanero, puniti da uno dei pochi tentativi verso la porta di Desplanches, fino a quel punto il Palermo è stato bello, convincente e determinato, merito anche di Mignani, poi una volta preso il gol, i rosa si sono spenti, sono tornate le fragilità mentali, la confusione tattica e anche gli infortuni, ma davanti a se il Palermo aveva una grande squadra, capace di aspettare e imbrigliare i rosa, forte della posizione in classifica che la favoriva in caso di doppia parità e di un impianto di gioco bello e collaudato.

Il successo del Venezia non è arrivato per caso, è stato costruito con pazienza e soprattutto sul piano tattico, dove sono stati perfetti, in difesa hanno concesso poco al Palermo, anche perché hanno costretto i rosa a costruire poco, devo dire che la squadra messa in campo da Mignani mi è piaciuta, nonostante Gomes, che pure ha giocato una buonissima partita, anche lui guarito dalla “Corinite”, la squadra mi è piaciuta nello spirito, negli uomini (era la migliore squadra possibile) e anche tatticamente, però ritorno a consigliargli, di avvicinare Brunori alla porta e a non lasciare solo Soleri.

Si, perché è la proposta in attacco, che non è stata a livello del Palermo e dei loro compagni di squadra, io proverei di nuovo con le due punte iniziali (Soleri e Brunori), che si completano bene e il trequartista (Ranocchia), che è l’unico capace di portare disordine nella retroguardia avversaria e creare (anche spazio) per le due punte, perché siamo alla terza partita senza i gol degli attaccanti.

Adesso voglio spezzare una lancia a favore di Mignani, chiaramente non si può arrivare a sette giornate dalla fine, con una squadra “distrutta” e creata per altri, con l’obbligo di vincere sempre o quasi e poi affrontare pure i play off, senza avere al possibilità di lavorare in un certo modo, quindi qualche alibi gli e lo dobbiamo concedere, ma con questo non dico che tutto ad un tratto sia diventato un fenomeno.

Comunque è stato un Palermo intenso e generoso, ma ancora poco incisivo sotto porta, il Venezia si è dimostra squadra solida e brava nella gestione della partita, è un avversario di ben altro spessore e cifra tecnica, i lagunari hanno cercato con più insistenza il giro palla e di non dare ritmo alla partita, il Palermo è rimasto corto e non ha azzardato il pressing ultra offensivo, mantenendo comunque densità e distanze tra i reparti.

È stata una partita a scacchi, tra due squadre che si temono vicendevolmente e che si giocavano parte della stagione, il Palermo è stato squadra generosa ma sterile, il Venezia ha gestito il vantaggio e la partita senza particolari affanni e con grande mestiere, per vincere il prossimo campionato di serie B, serve però un altro tipo di allenatore e un altro tipo di squadra.

Non per niente pare, che alcuni tifosi abbiano mandato una mail a Pioli dicendo: Mister, vogliamo te per il prossimo anno”, anche se non riesco a capire, come si sia saputo che Pioli l’abbia letta e sia rimasto in silenzio, dal momento che non ha parlato, ho finito di criticare Pioli fino a qualche istante fa, quindi non è che io straveda per lui, però come ho sempre sostenuto, il City Group deve fare come ha fatto Zamparini quando è arrivato a Palermo, ha preso 11 giocatori di livello medio di serie A e un allenatore dello stesso livello, facendogli sposare il progetto.

Quindi l’idea di ripartire con un allenatore come Pioli o Juric per dire, non sarebbe un’idea pellegrina per tornare e poi fare bene in serie A, forse proprio loro due hanno offerte migliori e più ambiziose, però il concetto è quello, non so: Di Francesco (il papà), Semplici, Baroni, uno che con la squadra chiaramente, ci faccia vincere il campionato e poi ci porti pian piano al posto che ci compete, sul lato sinistro della classifica.

Per la cronaca, Pioli è cerato dal Napoli, dal Bologna (dove farebbe la Champions), dalla Fiorentina dove lui ha un pezzo di cuore, ma pare sia vicino al Fenerbache secondo in SuperLiga, che avrebbe pure pensato addirittura José Mourinho, ma pare che il direttore sportivo Marco Branca sia più propenso per portare Pioli ad Istanbul.

domenica 19 maggio 2024

Il Palermo vince 2 a 0 e va in semifinale con il Venezia.

 

Come titola il giornale di Sicilia, “Il Palermo ritrova l’anima” ed è questa la vera novità importante, qualcuno ha detto che il Palermo si è: “decorinizzato”, un’altra grande verità ed è tornato a dare una grande dimostrazione di forza, la forza del suo organico, che contro la Sampdoria ha ritrovato le certezze, perse per strada o che non ha mai avuto.

Ma soprattutto, ha ritrovato uno spirito diverso, per me il Venezia fa senza paura, perché è un avversario ostico, non dimentichiamo che è una squadra, che si è giocato la promozione diretta fino all’ultimo, ma i rosanero visti nel secondo tempo contro la Sampdoria, oggi possono affrontare la doppia sfida, senza partire battuti già dall’inizio, anzi, perché adesso c’è una squadra che è più consapevole.

È una squadra dove Lucioni non ha mai abbandonato la difesa, è più corta, più stretta, più geometrica e che sta sfruttando tutte le caratteristiche dei suoi uomini, merito di un’idea tattica cucita da Mignani addosso ai giocatori, che poi possa rivelarsi vincente o meno, vedremo, intanto adesso che la squadra di è sbloccata, Mignani può ancora “perfettire” il suo modulo con le sue scelte.

Brunori non lo vedrei proprio trequartista e Insigne come diciamo noi a Palermo, cuonzalu comu vuoi, ma è sempre cucuzza, al di là di tutto, credo che invece di giocare con i due trequartisti (Henderson al posto di Insigne), si possa giocare con un trequartista (Ranocchia) dietro le due punte, Soleri e Brunori, tanto Brunori torna sempre indietro a dare una mano, ma non lasciamo l’importantissimo Soleri da solo e non allontaniamo troppo Brunori dalla porta.

È stato un Palermo diverso tra il primo e il secondo tempo, quello del secondo tempo è stato più bello e più convincente, sicuramente merito anche di Mignani, che è riuscito a purificare i giocatori dalla “Corinite”, anche se la squadra si è portata dietro per tutto il primo tempo, le ansie e le paure degli ultimi due mesi, il Palermo nel secondo tempo però, non è stato solo impeto e determinazione.

La vittoria è stata costruita per gradi anche sul piano tattico, con la conferma di Graves nella difesa a 3 e la conseguente conferma di Diakité a tutta fascia, l’equilibratore a destra di entrambe le fasi di gioco, la conferma di un ariete come Soleri, che ci permette di potere giocare la palla alta e anche quella in profondità.

I rosanero se pur contratti partono meglio, esercitando una pressione molto alta e mettendo in difficoltà la difesa doriana, costretta spesso a liberarsi rapidamente del pallone, con il gol dell’1 a 0 al 43esimo, la squadra abbandona tutte le sue paure e ritrova le sue certezze, la Samp accusa il colpo e poi, con il passare dei minuti riesce ad affacciarsi in avanti, ma il Palermo tiene bene il campo.

Il Palermo batte 2 a 0 i blucerchiati ed esce vittorioso dal primo turno dei playoff di Serie B, accede alla semifinale col Venezia, in una doppia sfida di andata e ritorno e alla fine festeggia meritatamente, vittoria e passaggio del turno, anche se in fondo al Palermo bastava anche un pari, serie A o ancora serie B, il Palermo come è giusto che sia, ha programmato il ritiro precampionato e dal 7 al 20 luglio, i rosanero prepareranno la nuova stagione allenandosi a Livigno, presso il Centro di Preparazione Olimpica Aquagranda in provincia di Sondrio, a pochi chilometri dal confine svizzero.

venerdì 17 maggio 2024

Palermo e Sampdoria nel 2010, si sono scontrati per un posto in Champions.

 

Era la 37esima giornata della stagione di Serie A 2009-10, alla penultima partita del campionato a Palermo arriva la Sampdoria, che precede i rosa al quarto posto in classifica con due punti di vantaggio, le due squadre in quella partita si giocano l’ingresso in Champions, riservato alle prime quattro classificate.

Era il Palermo di Zamparini, di Sabatini, di Sirigu, di Kjaer, di Balzaretti, di Nocerino, di Liverani, di Pastore, di Cavani, di Hernandez, di Miccoli e di Delio Rossi, la partita è finita 1 a 1, il Palermo ha perso la grande opportunità di scavalcare la Sampdoria e qualificarsi per la Champions, anche se poi doveva vincere per forza l’ultima partita a Bergamo.

La classifica alla fine recitava: Inter 79; Roma 77; Milan 67 (matematicamente in Champions); Sampdoria 64 e Palermo 62, i rosa avevano l’ultima partita da giocare, erano a un passo dalla Champions, dovevano vincere a Bergamo con l’Atalanta e sperare che la Sampdoria perdesse o pareggiasse con il Napoli, perché anche con arrivo a pari punti e pur avendo le due squadre una perfetta parità negli scontri diretti, i rosa avevano una differenza reti migliore e saremmo andati noi in Champions.

Quell’anno l’Inter è stata campione d’Italia e ha vinto pure la Coppa Italia, sono retrocesse: Atalanta (che praticamente oggi ha preso il nostro posto in serie A), Siena e Livorno; Inter, Roma, Milan e Sampdoria si sono qualificate in Champions, mentre Palermo, Napoli e Juventus sono andate in Europa League, la Juventus perché le finaliste della coppa Italia (Roma e Inter) si erano già qualificate per la Champions, in 14 anni, vedete come è cambiato il mondo.

Allora le due squadre erano a un passo dalla Champions, il Palermo in quell’occasione doveva vincere, stavolta può bastare anche il pareggio, ma non per la Champions, solo per sperare di andare avanti nei play off, che potrebbero portare alla serie A una delle due, ricordo ancora quel tuffo in area di Mannini, per me lo scontro con Sirigu è stato giudicato in maniera esagerata e poi Miccoli s’infortuna durante l’esecuzione del rigore del pareggio ed è costretto ad abbandonare il campo.

Sembra un segno del destino, perché al suo posto entra Budan, che a sette minuti dal 90esimo, riprende una respinta si Storari su un tiro di Pastore, l’attaccante croato incredibilmente sbaglia e di testa manda fuori, con tutto lo specchio della porta a sua disposizione, sulla panchina della Samp sedeva l’ex Del Neri e su quella del Palermo Delio Rossi, che a fine stagione passerà alla Sampdoria e lui sarà l’unico dei rosa che poi giocherà la Champions.

Un altro doppio ex è Walter Sabatini, attualmente direttore generale della Salernitana, queste le sue parole: “Palermo-Sampdoria del 2010? Il ricordo di una stagione memorabile, con dei giocatori memorabili. Quel Palermo era una squadra straordinaria, una squadra che ha vinto tre volte consecutive a Torino contro la Juventus, penso che sia un record mai battuto.

Era una squadra fatta da Miccoli, Balzaretti, Cassani, Pastore, Migliaccio. Il progetto City Group? L’ambizione è quella di vincere e di frequentare a lungo la Serie A. Anche perché questo sarebbe funzionale alle esigenze del City Group, per lanciare i giocatori e testarli. Per farlo serve una categoria che non è la Serie B ma la Serie A. Sulla Sampdoria? Sono stati bravi a superare una crisi lunga iniziale. È stato bravo Pirlo a mantenere la barra dritta e ha riportato la Sampdoria in un percorso virtuoso dopo un avvio veramente difficile. Chiaro che verranno a Palermo per provare a fare la partita”.

Pur non conoscendo ancora in quale categoria dovrà giocare il Palermo, il City Group sta facendo mercato, cercando di acquisire comunque, quei giocatori interessanti e di prospettiva (segnalati dall’algoritmo), che possono rinforzare in qualsiasi categoria i rosa, intanto questa difesa, anche se il Palermo dovesse restare in serie B (probabile), deve essere largamente rinforzata e fortemente ringiovanita, abbiamo visto che avere in squadra tanta gente che ha vinto, ma che ha pure superato i trent’anni, non è servito.

Serve qualità di serie A, visto il rendimento altalenante di Ceccaroni e alle condizioni fisiche di Lucioni, secondo quanto riportato, i rosanero avrebbero messo nel mirino Adam Masina, giocatore del Torino in prestito dall’Udinese, il giocatore può essere una soluzione in difesa, ma è un giocatore di fascia, non è un potenziale sostituto, né di Ceccaroni, né di Lucioni e né tanto meno di uno tra Nedelcearu e Marconi. 

Mi sembra un acquisto proposto da qualcuno (algoritmo), perché il marocchino avrà pure convinto il Torino a riscattarlo dall’Udinese, ma se riscatti un giocatore le cose sono due: o lo fai per tenerlo, oppure per rivenderlo e fare plus valenza, in questo caso sappiamo quanto è caro Cairo e mi pare che non ci siamo, anche per il tipo di contratto (triennale da 850mila euro a stagione) che vuole fargli il Torino e per il fatto che c’è una forte concorrenza con il Parma e il Sassuolo.

Nel mirino poi, c’è anche il giovane talento uruguaiano Rodriguez, ala in forza al Liverpool di Montevideo, potrebbe essere preso come Gomes dal Manchester e poi girato in prestito al Palermo o a un’altra squadra del gruppo, il giovane attaccante esterno deve essere veramente buono, perché è stato anche “consigliato” al Milan, 20 anni, ha vinto l’anno scorso il Mondiale Under 20 e sul giocatore c’è anche il Feyenoord, che ha fatto un tentativo già a gennaio.

lunedì 13 maggio 2024

Palermo, ai playoff l’avversario è sempre la Sampdoria.

Per un attimo, con la vittoria della Samp a Catanzaro e il contemporaneo pareggio del Palermo a Bolzano, le posizioni in classifica si erano invertite e la differenza era bella sostanziale, poi, grazie a un gol di Diakitè, un bagliore nel nulla, il Palermo ha confermato il sesto posto, con tutte le conseguenze positive del caso e Mignani ha ottenuta la sua prima vittoria in rosanero e che mi voglio augurare non sia l’unica.

Al Druso, Südtirol e Palermo sono stati protagonisti di una gara complicata e piuttosto abbottonata, sono state poche le vere emozioni, il successo è stato sporco ma preziosissimo, perché prima del gol di Diakitè, i rosa dovevano sempre incontrare la Sampdoria, ma lo dovevano fare a Genova e avevano un solo risultato utile, la vittoria, adesso le cose si sono ribaltate e il Palermo giocherà in casa e avrà due risultati utili.

Sinceramente, non ho nessuna fiducia in questa squadra, non credo per niente alla possibilità di essere la terza ad andare in serie A, però penso che anche con il solo pareggio, i rosa possano superare questo quarto di finale dei playoff, che verrà disputato venerdì 17 maggio, per chi è scaramantico si tocchi le palle.

Mignani centra la sua prima vittoria sulla panchina rosanero e forse l’unica, perché la vedo dura, anzi, durissima, vince all’ultima giornata e conferma almeno il sesto posto, anche se non era per questo che era stato chiamato, ma quella è un’altra storia, dopo due mesi il Palermo torna ad assaporare il gusto della vittoria, onestamente avevo perso la speranza, non è stata una partita indimenticabile, ma meglio di niente.

Il Palermo come sempre non ha brillato, ma alla fine contava soltanto vincere, Desplanches è stato confermato in porta, mentre la piacevole sorpresa è stata l’impiego dal primo minuto di Graves, non è che sia stato trascendentale, però ha sempre fatto il suo, in quelle poche occasioni che ha avuto e non le ha mai fatto nel suo ruolo, a lui ventenne, è stato preferito un mediocre 31enne, dal primo minuto parte anche Insigne, ma come avevo scritto, visto le idee dell’ultimo allenamento di Mignani, non mi ha sorpreso.

Mi ha sorpreso piuttosto, che lui e Di Francesco, nonostante sono stati schierati nei loro ruoli, hanno fatto la stessa partita anonima, mi dispiace per Soleri troppo ingiustamente trascurato, al Druso i rosanero hanno provato ad attaccare, ma non hanno impensierito la retroguardia avversaria, pochi i sussulti e le emozioni, ritmi lenti, niente di entusiasmante, la costruzione della manovra offensiva del Palermo non è stata lineare e le uscite sulle corsie non sono state puntuali.

Comunque, la prima vittoria per Mignani porta al turno preliminare dei play off, con la gara in casa e due risultati a favore, si gioca in gara secca in casa della migliore classificata, in caso di parità si giocheranno i tempi supplementari e nel caso persista la parità anche dopo i 120 minuti, sarà a passare la migliore classificata, senza battere i calci di rigore, chi passa il turno affronterà la terza classificata e in questo caso il Venezia in semifinale.

Le semifinali e la finale si giocano con gare di andata e ritorno, la squadra meglio classificata, ha sempre il diritto di giocare il ritorno in casa, quindi venerdì 17 si giocherà Palermo-Sampdoria in gara unica alle 20 e 30, mentre sabato 18 alla stessa ora, si giocherà Catanzaro-Brescia, se il Palermo dovesse passare o anche se passasse la Samp, la semifinale tra la terza e la vincente, si disputerà lunedì 20 maggio, sempre alle 20 e 30.


Quindi, lunedì 20: Palermo o Sampdoria, contro il Venezia, il ritorno sarà Venerdì 24 maggio alle 20 e 30 a Venezia, contro il Palermo o la Sampdoria, io credo che il Palermo giocando in casa e avendo due risultati a favore, possa superare la Sampdoria, ma che nel confronto con il Venezia, sarà difficile passare il turno, nonostante proprio per il doppio confronto, perché è il Venezia ad avere due risultati a favore, certo, i vicoli di Santa Rosalia sono infiniti.

Se la “Santuzza”, ci vorrà omaggiare della sua benevolenza, come ha fatto due anni fa per i play off di serie C, noi ne saremmo sempre immensamente grati, poi visto che c’è, che faccia capire ai dirigenti che le squadre non si fanno con gli algoritmi e che per programmare una stagione di alto livello, servono: i soldi e quelli non mancano, un buon direttore sportivo, un ottimo allenatore e le idee.

Ora non mettiamo troppa carne al fuoco se no si brucia, intanto passiamo con la Sampdoria, poi eliminiamo il Venezia e poi vediamo chi incontriamo in finale il 30 maggio e il 2 giugno, agli spareggi si riparte da zero per quanto riguarda le diffide e le ammonizioni, ai playoff si entra in diffida già al primo cartellino giallo e la squalifica sarà automatica dopo il secondo, sono ammesse sempre cinque sostituzioni in tre slot nei 90 minuti regolamentari, le sostituzione fatte durante l’intervallo non valgono come slot.

In caso di tempi supplementari, le squadre possono usufruire di una ulteriore sostituzione e di conseguenza di un ulteriore slot per l’eventualmente sostituzione, quindi in caso di tempi supplementari, le sostituzioni diventano sei, una nota a parte, questi play off sono quelli che dovevamo disputare lo scorso anno, solo che abbiamo voluto insistere con Corini. 

giovedì 9 maggio 2024

Le assenze di Gomes e Ceccaroni, costringono Mignani a cambiare modulo?

 

Non hanno preso parte alla seduta d’allenamento Gomes e Ceccaroni, questo comporta che si rivedranno per l’ultima partita di campionato volti nuovi (vecchi), ma non è detto che ci sia un cambio di modulo, anche se Mignani ha fatto le prove di difesa a quattro e ha schierato i “titolari” con il 4-4-2, nella difesa a 4, sono stati impiegati: Diakitè a destra, Lucioni e Marconi (mamma mia) centrali e Lund a sinistra.

A centrocampo Segre a destra e Di Francesco a sinistra, Ranocchia ed Henderson al centro hanno completato il reparto, con Brunori e Soleri in avanti, ma potrebbe anche essere un 4-2-3-1, con Brunori sotto punta, sinceramente, Mignani sta facendo una grossa minchiata, sta rivoluzionando tutto, a parte la maggior parte dei giocatori fuori ruolo, è una formazione senza equilibrio, tanto comunque vada, non sarà lui l’allenatore del Palermo per la prossima stagione.

Non capisco perché Marconi e non Nedelcearu, non capisco perché Segre esterno e non Insigne, non capisco perché al centro dei 4 di centrocampo due trequartisti e non capisco perché sempre nei due Henderson e non Segre, trovo per conto mio, che con un 4-3-1-2 avremmo una squadra più equilibrata e parimente offensiva, con Diakitè a destra, Lucioni e Nedelcearu centrali e Lund a sinistra.

A centrocampo nei 3, Segre a destra, Stulac al centro e Henderson a sinistra, Ranocchia dietro alle due punte, Brunori e Soleri, a Bolzano contro il Sudtirol, dobbiamo fare molta attenzione, perché ci si gioca il sesto posto, la vittoria darebbe la certezza matematica di blindare la sesta posizione, diversamente bisognerà sperare in risultati negativi di Samp e Brescia, con Gomes e Ceccaroni sono out anche Aurelio, Coulibaly, Vasic e Di Mariano.

A oggi, non sappiamo se Desplanches si sia preso il Palermo, il suo esordio è stato un po’ a sorpresa, perché Pigliacelli aveva sempre fatto bene e perché Seba aveva fatto solo panchina, il suo momento, l’esordio è arrivato, ma non sappiamo se con ogni probabilità, proseguirà per le partite che restano fino alla fine della stagione, Desplanches potrebbe fare come Massolo, ma chiaramente gli auguriamo un futuro diverso dall’ex portiere rosanero.

Mignani ha sempre parlato di ballottaggio aperto e quindi non è detto che a Bolzano giochi ancora lui, anche se non schierarlo contro il Sudtirol, equivarrebbe a una bocciatura, io mi chiedo ancora come mai è stato schierato così a sorpresa alla penultima partita del campionato e con un Pigliacelli che non aveva demeritato, la scelta di schierarlo dal primo minuto, in un momento fra l’altro particolare per la stagione del Palermo, è stato sbalorditivo.

I tifosi dopo Corini, avevano “puntato” Pigliacelli, attribuendogli colpe che oggettivamente non ha avuto, magari in alcune situazioni il portiere non è stato adeguatamente reattivo o esplosivo, ma non è mai stato il principale responsabile di una sconfitta o di un pareggio, ma si sa, il tifoso a qualcuno la colpa la deve dare e magari invece di darla alla società per alcune scelte sbagliate, pur di non dispiacerseli, punta qualcun altro.

Sembra che venga contestata a Pigliacelli, la rete subita su punizione di Portanova in Palermo - Reggiana, un tiro non troppo angolato e possibilmente parabile, ma sono diciamo “errori” accettabili, non è sicuramente per colpa sua se siamo a questo punto, comunque, potrebbe essere che anche Mignani non lo consideri più affidabile, come aveva fatto Baldini con Pelagotti, possibile che la società visto che la stagione è oramai compromessa, abbia deciso di lanciare Desplanches per la prossima stagione, o come mi è sembrato di capire, l’agente del portiere abbia fatto capire alla società, che l’ex Milan se non dovesse giocare titolare la prossima stagione, come Massolo chiederebbe di andar via.

Del resto, per un ventunenne che è conosciuto a livello nazionale e internazionale per le sue prestazioni con la maglia azzurra, titolare in pianta stabile nell’Italia U21, non può non giocare nemmeno un minuto in serie B, impossibile quindi non notare un parallelismo tra Desplanches e Massolo, il portiere che in serie C non giocava mai e che poi è stato l’“eroe” dei playoff di Serie C di due anni fa, chissà che questo parallelismo, non possa ripetersi un’altra volta.

Il destino ha voluto premiare Massolo, che non ha potuto fare il titolare nel Palermo in serie B, ma dopo tanti anni da secondo in serie C, adesso è titolare in serie C al Vicenza e anche lui sta partecipando ai play off, ma di serie C, ora sembra riproporsi una situazione simile e speriamo in un corso e ricorso della storia, Desplanches e Massolo protagonisti dei rispettivi play off, con il Palermo promosso in serie A e il Vicenza promosso in serie B.

martedì 7 maggio 2024

Il Palermo gioca solo un tempo e l’Ascoli trova il pari allo scadere.

Per la sesta volta su sei partite giocate con Mignani in panchina, il Palermo non solo non ha vinto, ma non ha segnato gol nella ripresa, è uno score impietoso, che pesa come un macigno sulla classifica, che avrebbe dovuto essere molto diversa e non lo è stata, chiaramente è un Palermo in grandissima difficoltà e non è un caso, che non segnando mai nel secondo tempo, i rosa subiscano sempre la rimonta. 

Il Palermo ha giocato bene o male per tutto il primo tempo, mentre non ha giocato per niente nel secondo, dove gli avversari nel frattempo non sono stati a guardare e i rosanero fra l’altro, nel secondo tempo escluso il tiro di Di Francesco, non hanno mai tirato in porta e questo potrebbe essere identificato in tante motivazioni, a cominciare da quella mentale, per una squadra che non vince da due mesi e prima dell’ultima vittoria con il Lecco, non vinceva da almeno un altro mese.

Il Palermo è ancora una squadra che si smarrisce alle prime difficoltà, nonostante siano stati presi calciatori maturi e con esperienza di promozione dalla B alla A, ribadendo che Corini non era adeguato a questa missione e che forse o quasi sicuramente non lo è nemmeno Mignani, la squadra è stata fatta sotto le indicazioni di Corini e alla fine si è realizzata una squadra senza personalità, a cui non gli è stato dato, né un gioco e né una condizione fisica adeguata, perché molti giocatori escono per problemi fisici e tutti nel secondo tempo smettono di correre.

Il Palermo ha ufficialmente ottenuto la qualificazione ai play-off, ma è uscito ugualmente sommerso dai fischi, niente di strano, perché non era questo l’obiettivo e perché non c’è nemmeno la certezza del sesto posto che fa la differenza, per una squadra costruita (male) per salire in serie A e che annaspa terribilmente da mesi, cosa che non è più una novità e dove c’è poco da salvare, per una squadra che finisce sempre in confusione, Mignani parla di sfortuna, ma la verità è ben altra.

Se il Palermo continua a giocare così, i play-off dureranno una sola partita, dopo aver dilapidato un vantaggio enorme su Sampdoria e Brescia, i rosanero ora rischiano e dovranno giocarsi il sesto posto contro il Sudtirol, quando serve una squadra più brillante, per raggiungere la sesta posizione che comunque è già un fallimento, senza pensare che potrebbe addirittura arrivare settima o ottava classificata.

Questa situazione era inimmaginabile a inizio campionato ed è inimmaginabile adesso, se si considera la qualità e il monte ingaggi della rosa, che è uno dei più alti del campionato, insomma, la speranza è che il Palermo abbia la svolta definitiva venerdì, altrimenti, resteranno solo macerie.

Esordio stagionale per Desplanches, sul primo gol di Caligara prova a fare il massimo ma non ci riesce, imprendibile invece il secondo gol di Caligara, è stato attentissimo, ha compiuto un importante intervento su tiro insidioso di Nestorovski, era coperto, ha respinto rimanendo reattivo, è stato sicuro nelle uscite, nelle parate e nella personalità, sostanzialmente è stato un ottimo esordio ed è indubbiamente un’ottima speranza per il futuro.

Non che Pigliacelli avesse fatto male fino alla partita con l’Ascoli, anzi, lui è tra quelli che si salva e che ha tenuto sempre a galla il Palermo in questi ultimi due anni, però Desplanches è stato preso per diventare gradualmente il portiere titolare e il portiere della serie A, Pigliacelli in panchina è stata una scelta tecnica, non era mai successo da quando è a Palermo, ma non è una bocciatura per lui, dopo una lunghissima attesa, è arrivata la prima partita da titolare per l’ex Milan, diciamo che almeno in porta, è già cominciato il futuro.

Desplanches aspettava questo debutto dal primo giorno in cui ha messo piede a Palermo, la sua chance è arrivata tardissimo, alla penultima giornata ma è arrivata, non per colpa sua, ma per i grandi meriti di Pigliacelli, che per me non può fare che il secondo in serie A o il titolare in serie B, intanto vediamo come finisce questo campionato e poi vedremo se ci sarà comunque il cambio di guardia, se Pigliacelli sarà venduto o se Desplanches andrà in prestito per andare a giocare.

Desplanches ha dimostrato di essere uno dei migliori portieri in circolazione, all’esordio ha mostrato di avere tanta personalità e ha giocato da veterano, sicuro tra i pali, pronto e reattivo nelle uscite, grande rapidità e prontezza di riflessi, almeno fino al 2028, data di scadenza del suo contratto, dovrebbe essere il portiere del futuro.

Al di là di Desplanches, finalmente Mignani ha giocato con un più adatto 4-3-1-2, con dentro finalmente dal primo minuto tutti insieme: Ranocchia, Soleri e Segre, al posto di Di Francesco, Mancuso e Henderson, Ranocchia ha provato a svariare molto ed è stato molto propositivo, ha trovato spazi, si è inserito, ma non è stato sempre servito, poi pian piano si spegne e non riesce più a incidere.

Lo ha sostituito Di Francesco, che ha fatto una partita sufficiente, Soleri ha giocato una super partita, i difensori dell’Ascoli lo hanno sofferto, segna e serve a Brunori la palla per il primo vantaggio, gol, assist e tanto lavoro, apre spazi ai compagni e si inserisce tra le linee, aggressivo e cattivo, perché non se ne è accorto mai nessuno? e sono stato solo io a proporlo continuamente?

Segre ha fatto come sempre una partita di corsa ed estremamente intelligente, a centrocampo si posiziona bene e riesce a trovare pure gli spazi in avanti, bene ha fatto anche Diakité, tanto lavoro per l’esterno dei rosa che ha corso senza sosta, è stato un treno, in difesa non ha fatto passare nessuno e in avanti è stato incontenibile, bene anche Brunori, il capitano entra in campo con il piglio giusto, attacca alto come tutta la squadra ed è spietato alla prima occasione, non sta mai fermo e non dà punti di riferimento agli avversari. 

venerdì 3 maggio 2024

Adesso è crisi nera.

 

E mo’ so cazzi, anche contro lo Spezia, la squadra si è macchiata di una prestazione indecente, non ha creato una, che sia una, vera occasioni da gol, ha tirato solo una volta in porta a fine partita con Diakitè e ha palesato difficoltà enormi nella costruzione del gioco, ancora peggio della squadra di Corini, che comunque segnava, a parte le dodici sconfitte in campionato, è la squadra che non risponde più ed è gravissimo per una squadra fatta per vincere il campionato, che sia in uno stato di depressione tale, che non ci permette di pensare positivo per questi probabili playoff.

Siamo passati dalla padella di Corini, alla brace di Mignani, per lui solo 3 punti in 5 partite, assenza di gioco, di grinta, di fame e di determinazione agonistica, che rendono il Palermo deludente e preoccupante, a La Spezia per larghi tratti della partita, si è visto un Palermo letteralmente passeggiare in campo, mostrando una condizione atletica allarmante, una manovra offensiva sterile e diversi, molti, troppi errori individuali.

La squadra non ha più un’anima (grazie Corini), ammesso che ne abbia mai avuta una, non prova nemmeno a lottare e questo in vista dei play off non è per niente buono, il cambio dell’allenatore non è servito e adesso siamo finiti in un cul de sac, con un 3-5-2 che non funziona e che continua a essere riproposto, per non parlare di un controproducente nervosismo, che evidenzia le difficoltà di una squadra mentalmente fragile.

Mignani doveva cambiare uomini e modulo e ha cambiato solo alcuni giocatori: Ceccaroni si è ripreso il posto a scapito di Nedelcearu, Segre si è ripreso il posto a scapito di Henderson, Soleri ha fatto coppia con Brunori facendo fuori Mancuso e Ranocchia, l’unico uomo d’ordine, l’unico capace di costruire qualcosa, invece di prendere il posto di un chissà perché intoccabile e confusionario Di Francesco, Ranocchia resta in panchina, lui, che con Brunori, Segre e Pigliacelli, devono essere sempre titolari.

I rosa hanno provano a costruire, ma hanno fatto fatica ad andare per vie centrali, la manovra offensiva rosa è stata senza ritmo, lenta, prevedibile, inefficace e lo Spezia ha chiuso senza troppa fatica le linee di passaggio, la squadra di Mignani non è riuscita ad uscire in maniera pulita, la pressione dello Spezia è stata proficua, ma i rosanero hanno commesso troppi errori in fase di impostazione, sono stati impalpabili e incapaci di costruire azioni degne di nota.

Mignani come Corini, non cambia mai prima dell’ora di gioco e così nel secondo tempo comincia con gli stessi uomini del primo, quando forse sarebbe stato il caso di mettere subito in campo Ranocchia, prova con gli stessi uomini ad alzare il ritmo e il baricentro, ma la costruzione del gioco rimane un problema, il cambio necessario avviene al 61esimo, entra Ranocchia, ma l’ex Empoli va a fare la mezzala, con Di Francesco accanto a Gomes, che brutto centrocampo.

Segre va a tutta fascia sulla destra, ma la squadra non riesce a essere incisiva e diventa sempre più nervosa, frenetica e insicura, il tempo scorre e i rosanero non riescono a rendersi pericolosi in nessun modo e non possono bastare i sei minuti di Chaka Traorè per evitare il disastro finale, inevitabile dopo una prestazione con troppi errori e poco movimento, che non permette ai rosa di uscire dalla crisi, con tre pareggi e due sconfitte in cinque partite, il Palermo continua a fare passi indietro.

Il primo tempo del Palermo è inguardabile, la squadra è slegata, i giocatori sono lontani tra di loro e i passaggi sono quasi sempre sbagliati, solo l’imprecisione dei padroni di casa tiene in partita il Palermo, che effettua l’unico tiro nello specchio della porta, alla mezz’ora del secondo tempo con Diakité.

Il Palermo non è ancora ai play off e la società ha deciso di portare la squadra in ritiro almeno fino alla partita contro l'Ascoli, nel tentativo di ricompattare la squadra, l'obiettivo è quello di difendere il sesto posto, visto che sono incalzati da Sampdoria, Brescia, Sudtirol e Reggiana, staccate rispettivamente di 3, 4 e 6 punti. 

mercoledì 1 maggio 2024

Sono annichilito, incredulo.

Non è possibile che il Palermo abbia ripetuto la stessa pessima prestazione nel giro di cinque di giorni e con lo stesso pessimo risultato, la società ha cambiato il tecnico (troppo tardi), che ha cambiato modulo, che ha cambiato uomini (troppo pochi), ma il risultato è rimasto lo stesso e se prima poteva bastare, adesso non basta più.

Vado a occhio, perché sono così deluso che non riesco a ragionare, ma se non ricordo male, questa squadra e non è per fornire alibi a nessuno, ma adesso è la squadra quella colpevole, dicevo, questa squadra nelle ultime dieci partite, ne ha vinte solo due e pregherei gli ultrà di tutta Italia, di smetterla con questa pratica dell’inquisizione a fine di ogni risultato negativo, è volgare, mafioso e infruttuoso.

Perché nessuno scende in campo per perdere e come abbiamo visto alla fine di tutte le ramanzine fatte in precedenza, dei rimproveri, delle minacce magari, che cosa succede? Nulla, questi sono professioni, primo non si possono trattare da schiavi e secondo, la loro mancata prestazione, dovrebbe essere rimborsata da loro alla società, è la società garante dello spettacolo che compriamo e non dico che se non siamo soddisfatti ci devono ripagare, ma se il lavoro non è fatto bene, i professionisti devono risarcire la società.

Vedevo Mignani assistere impotente in panchina, alla sua seconda sconfitta consecutiva, conosco queste sensazioni, a tutti noi allenatori professionisti o meno, ci capita spesso di trovarci incapaci di trovare una qualsiasi soluzione, dopo avere lavorato sodo per tutta la settimana e non sapendo più cosa fare per tirarci fuori da quest’impasse, ma questo non ci rende meno colpevoli dei giocatori, perché oramai è evidente di chi è la colpa e né tanto meno si salva la dirigenza.

La dirigenza nonostante è a capo di un gruppo potentissimo, si è affidato al sentimento del presidente Mirri, che vedeva in Corini allenatore, la stessa bandiera che era stato da giocatore, la dirigenza si è affidata ai consigli del tecnico e non all’algoritmo (non avrebbe preso mai Lucioni), per prendere i giocatori mediocri, richiesti da lui perché li aveva già allenati e voleva vincere facile, per poi non rinnegare la scelta del tecnico, tanto che non lo ha mai esonerato, facendolo passare per etica professionale.

La scelta di Corini è stato il peccato originale, società modello, ricchissima, altamente imprenditoriale (non avremmo mai avuto un gran bel centro sportivo), ma le cose di campo, le devono far fare a chi se ne intende, quindi prima di tutto prendiamo un grande direttore sportivo (Marotta, Sartori e così via) e facciamo scegliere a lui l’allenatore e i giocatori, Corini non doveva nemmeno rimetterci piede a Palermo, dovevamo fare un progetto con un allenatore di serie A, che sposasse la causa, del tipo Guidolin.

Corini doveva andare via a metà del campionato scorso o per lo meno non doveva cominciare quello di quest’anno e almeno non doveva mangiare il panettone, l’esonero è arrivato troppo tardi, perché nel Palermo non c’è quell’uomo di campo (Galliani o Foschi) che ha la capacità di giudicare e intervenire, a Natale, un tecnico di categoria superiore sarebbe venuto, ma a sette giornate dalla fine e in piena crisi, chi viene a suicidarsi? Mignani.

Per tutta l’estate non ho fatto altro che ripetere, che dovevamo prendere 4/5 e forse sarebbe stato meglio 6, giocatori medi di categoria superiore, le riserve della Juventus, del Milan, i titolari del Bologna, della Fiorentina e invece? Gli scarti di squadre di serie A in zona retrocessione, allora, cosa gli dobbiamo rimproverare a questi poveri cristi, Lucioni non è mai stato un giocatore di serie A e non vince i campionati da solo.

Abbiamo preso e tenuto gente a fine carriera, ma di una carriera passata tra C e B, cosa vogliamo pretendere da Mancuso, a 31 anni ha segnato negli ultimi 3 anni, 1 gol a Monza in 16 partite, 6 gol a Como in 32 partite e 4 gol a Palermo in 23 partite, o da Insigne, 30 anni e non ha mai giocato in serie A, che in 300 partite in carriera ha segnato 54 gol, cioè un gol ogni 6 partite e di mestiere fa l’attaccante esterno, per non parlare di Marconi, insomma escluso un paio, tutti gli altri se promossi, non avrebbero potuto fare la serie A.

E allora capisco Mignani (e pure Corini), che era lì, con lo sguardo perso nel vuoto, alla ricerca di una soluzione che non esiste, anch’io mi dicevo: “Perché non cambia” e poi: “Sì, ma con chi”, la squadra è talmente allo sbando, che ci vuole (ci voleva) un allenatore buono, uno esperto e navigato, uno con il pelo sullo stomaco, uno che non guarda in faccia nessuno (perché gioca sempre Di Francesco e in un ruolo che non è il suo), uno che si renda conto che un’azione da gol non la costruiamo e che non mi tenga in panchina Ranocchia.

I rosanero oltre che impalpabili, sono slegati, impacciati e nervosi, non capisco tutto questo nervosismo, un professionista in questi momenti di difficoltà, deve avere la forza dei nervi distesi, non ci si può fare accecare dai nervi tesi, tesi poi di cosa, comunque vada il contratto è garantito, di che si preoccupano, sono pagati profumatamente per fare queste figure e queste prestazioni molto deludenti.

Caro Michele, mi permetterai di darti del tu, ma hai detto di non volere cambiare, per non distruggere quello che stai costruendo, se è questo, quello che stai costruendo, spero che venga un “terremoto” e ti butti giù tutto, ascoltami, torna a giocare a 4 dietro, fai un centrocampo a rombo che costruisce (una palla da giocare in area non arriva) e insegna i movimenti d’attacco alle due punte, torna a giocare “vintage”, futtitinni.