domenica 4 maggio 2025

Tornano i fischi al Barbera

Rosa rimontati ancora una volta, dopo il primo tempo chiuso in vantaggio e una partita giocata in maniera quasi perfetta, il Palermo ha fatto due errori che gli sono costati tre punti, nonostante il gol meraviglioso di Ceccaroni, non sono bastati: il grande possesso palla e le due traverse beccate e dai palermitani, per impedire al Sudtirol di ribaltare la partita, giocando solo una quindicina di minuti, tra il primo e il secondo tempo.

Io sono e resto sempre critico con il Palermo, ma stavolta devo dire che ha giocato bene e non meritava la sconfitta, anzi, è stato abbastanza sfortunato, perché oltre alle due traverse, i rosa hanno prodotto gioco e gli avversari forse erano i più scarsi che abbiamo incontrato, ma i tirolesi sono stati cinici e più bravi dai 16 metri, perché oltre ai due gol, Audero è stato impegnato ad effettuare altri 3 interventi miracolosi.

La grande rete di Ceccaroni nel primo tempo, ha illuso tutti, facendoci pensare che i rosanero, potessero incamerare altri tre punti nel cammino per il miglior piazzamento playoff, la possibilità di mantenersi sulla scia della Juve Stabia, che in mattinata aveva battuto il Catanzaro e di conseguenza la possibilità di staccare i calabresi di tre punti e invece abbiamo visto fuggire i campani, che si sono messi a 5 punti da noi, rendendo quasi irraggiungibile il quinto posto.

Servivano tre punti per consolidare il sesto posto e non vanificare il blitz di Catanzaro, invece il Palermo non solo non ha approfittato del Sudtirol per fare bottino pieno, ma la squadra di Dionisi invece, per l’ennesima volta non è riuscita a darsi continuità, se non in quella costante altalena di risultati, che ha penalizzato il cammino dei rosa verso la serie A.

La sconfitta con il Sudtirol è stata una sconfitta pesante, per raggiungere il miglior piazzamento playoff, però visti anche gli altri risultati, che vedono crollare oltre al Palermo, anche CatanzaroBari, Cesena e Modena, per certi versi ci consolano, perché restiamo sesti in classifica con le inseguitrici alle stesse distanze di prima e con una giornata in meno da giocare.

Domenica prossima i rosa faranno l’ultima trasferta del campionato, andranno a sfidare il Cesena (44 punti) nell’ultimo scontro diretto per i rosa, partita da non perdere, non tanto per non perdere l’attuale posizione in classifica, ma quanto per non far rientrare il Cesena nei play off, con la vittoria del Pisa sul Frosinone, i toscani ipotecano la Serie A e per grossi tratti i play off sono già ben delineati, con Spezia e Cremonese che salteranno il primo turno di spareggio.

Anche se la Cremonese in queste ultime tre partite avrà: Sassuolo, Spezia e Pisa, dovrebbe avere vita un po' più facile il Catanzaro, che avrà: Sampdoria, Sassuolo e Mantova, meno per il Cesena, che avrà: Palermo, Cosenza e Modena, mentre quella che sta meglio sembra essere la Juve Stabia, che avrà: Brescia Reggiana e Sampdoria, il Bari avrà: Pisa, Cittadella e Sudtirol, mentre ai rosa dopo Cesena, toccherà: Frosinone e Carrarese in casa, colpo salvezza, invece per: la Reggiana, il Mantova e il Sudtirol.

Il Palermo non ha disputato una brutta gara, anche se ha avuto poche iniziative efficaci, sul finire del primo tempo e in qualche ribaltamento di fronte nella ripresa, la squadra avversaria approfittando del ritmo basso e di qualche distrazione, raggiunge il massimo obiettivo sperato, Dionisi ha effettuato un solo cambio, rispetto alla formazione titolare, Di Mariano al posto di Pierozzi sulla corsia destra, corsia di destra che si è perso Barreca (imperdonabile).

Il Palermo se pur giocando una buona partita, commette troppe imprecisioni in fase di costruzione e la circolazione della palla non è proprio fluida come a Catanzaro, ritmi bassi da entrambe le parti e la gara ha faticato a decollare, il Sudtirol copre uomo su uomo (cosa che il Palermo non sa fare) e i rosa hanno difficoltà a trovare gli spazi per giocare, anche se i padroni di casa hanno spinto con maggiore convinzione, non sono riusciti a fraseggiare.

Quello che non continuo a capire, sono le sostituzioni di Dionisi, non capisco il perché di Vasic al posto di Lund, Vasic non è un terzino, non può giocare a tutta fascia e non ha nessuna attitudine a difendere, poi a dieci minuti dalla fine, sono usciti Blin e Magnani e sono entrati Di Francesco e Le Douaron, in una specie di 4-2-4 e il Palermo è diventato altamente e confusionariamente sbilanciato in avanti, subendo qualche ripartenza degli avversari e poi al 90esimo ha colpito la traversa.


Il Palermo per me continua a essere un grande equivoco, sono stati cambiati tanti direttori sportivi e tanti allenatori in tre anni, ma non è cambiato nulla, ora restano tre partite alla fine del campionato e i playoff non sono certi, ci sono alcuni dati oggettivi da srotolare, che indipendentemente da come vada a finire questa stagione, meritano una riflessione approfonda, il Palermo è sesto in classifica a 48 punti con il Catanzaro, tre squadre sono all’ottavo posto distanti quattro punti e dentro ci sono una serie di scontri diretti, tra questo il più importante è quello con il Cesena.

La speranza di disputare gli spareggi resta comunque viva e a oggi, dovremmo spareggiare in casa con l’ostico Catanzaro e poi se dovesse andare bene, dovremmo spareggiare con lo Spezia, che avrebbe dalla sua 2 risultati su 3, in uno scontro con andata e ritorno e poi eventualmente con l’altra vincente, ma comunque vada, il prossimo anno a Palermo serve una grande rivoluzione, nonostante i circa 25 milioni investiti nelle due sessioni di mercato.

La sesta posizione, seppur teoricamente alla portata, visto tutto quello che è successo recentemente e che può succedere nelle ultime tre giornate, per me appare poco realistico, comunque, consideriamo che c’è la possibilità concreta di entrare nei play off, anche classificandosi ancora peggio del sesto posto dell’anno scorso, con il paradosso, di un Palermo migliorato dalla spesa di 25 milioni e che a livello tecnico, è rimasto pressoché identico, se non peggiore.

Questa è stata una stagione segnata da risultati scarsi, ottenuti da una squadra imprevedibile e da un tecnico decisamente responsabile, ma che è responsabile nella stessa misura anche con altri, scelte discutibili da parte di tutti, per il tecnico una su tutte, quella di inserire Vasic ancora una volta, in una zona di campo a lui poco congeniale, invece di intervenire a centrocampo e in attacco, dove i rosa stavano calando e poi, a cosa servono i cambi all’82esimo, a una squadra che sta perdendo da mezz’ora?

Crolli inspiegabili, specialmente dopo quasi tutti gli intervalli, cosa succede di così deleterio negli spogliatoi, per determinare un calo fisico e mentale pauroso, che non può essere altro, che frutto di una cattiva gestione da parte dell’allenatore, della parte atletica e di quella della concentrazione, per non parlare della lettura delle partite.

La squadra ha bisogno di idee chiare e di una direzione ben precisa, ciò che è sempre mancato, escluso con Mignani e considerando che l’obiettivo stagionale era la promozione diretta in serie A, è sempre più un segnale evidente, di un distacco ormai inevitabile tra Dionisi e il Palermo, cosa che io ho detto già cinque mesi fa.

Anche se Dionisi non vuole ammetterlo o non vuole farlo vedere, è sempre più in difficoltà, ora resta per noi e per lui, la speranza che possa accadere un miracolo sportivo e poi, serie A o ancora serie B, deve andare via, anche perché non ci sono e non ci sono stati mai i presupposti per poterlo confermare. 

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