Quindi non si
placa la spaccatura netta tra la tifoseria; la squadra; l’allenatore e la dirigenza,
gli ultras hanno disertato lo spareggio per la promozione in segno di
protesta per quanto visto in campo e se Galassi afferma che il City può anche
andarsene, i tifosi gli rispondono, che le partite se le possono giocare anche
senza tifo (spettatori), credo che un braccio di ferro non giovi alla causa
Palermo e che per fare pace, basta mandare a casa chi non ha fatto bene.
Intanto l’agonia
è finita e dopo 39 partite, non si è visto nulla di quello che ci avevano promesso
alla presentazione di agosto, c’è stato molto immobilismo, lo stesso di questi ultimi
3 anni, i sogni di Serie A del City Group, anche per quest’anno (il terzo)
restano nel cassetto ed è chiaro che già da oggi deve essere tempo di
riflessioni, perché da luglio non ha funzionato niente, c’è stata una squadra senza
un filo logico sin dal primo giorno di campionato.
Dionisi nell’arco
di tutta la stagione, ha confermato tutti i suoi limiti, è un tecnico che era
stato scelto per il suo modo di fare calcio, venendo preferito ad allenatori
più esperti ma meno giochisti, da Manchester hanno continuato a dargli una fiducia
immotivata, ma Dionisi non ha fatto niente per raddrizzare la squadra e la
stagione, senza avere mai un vero piano partita.
Comunque
sembra che la decisione sia stata già presa e forse pure da tempo, è addio tra Palermo e Dionisi, dopo la fine di un
campionato deludente, è il tempo delle decisioni e pensare al prossimo
campionato, per iniziare un nuovo ciclo di ricostruzione, l’allenatore non sarà
più Dionisi, il suo percorso è terminato, è un divorzio inevitabile, perché anche
la società non ha gradito il suo operato, ora resta da definire la
formula per la risoluzione del contratto.
Il Palermo adesso
deve pensare al prossimo allenatore, il modello City spingerebbe per un
allenatore giovane, con una visione di calcio moderna e in linea con i principi
del gruppo anglo-arabo e in questo senso sono emersi i profili
di Gilardino e Possanzini, ma c’è anche una corrente interna che
preferirebbe un tecnico più esperto e carismatico come Pecchia, ma il nome che
circola è quello di Nicola, che secondo me resterà a Cagliari.
Ma forse il nome più
praticabile invece mi sembra sia quello di Pippo Inzaghi, che è verso l'addio dal Pisa e che se non va in qualche
squadra di serie A (quale?), viene quasi certamente al Palermo, con Dionisi
ormai ai saluti, anche Osti dovrebbe lasciare Palermo, per l’incompatibilità
tra lo stile operativo del direttore e il modello del City Group, Osti è
abituato a lavorare con modalità più dirette e accentrate, mentre il City Group
preferisce una modalità condivisa e con tempi dilatati, per questo si valuta un
profilo più giovane e allineato al progetto di Manchester.
Gardini e
Galassi, devono fare un’analisi di quanto
è successo in questo campionato e fare una profonda riflessione su: piazzamento
finale, obiettivi di inizio anno, investimenti effettuati, rapporto con la
piazza e soprattutto le spese sostenute a gennaio, per provare a centrare la
promozione in serie A la prossima stagione e poi individuare i nomi da cui ripartire, dopo avere valutato
l'operato di tutti, perché le responsabilità del disastro vanno ripartite tra
tutti gli interpreti: dirigenza, allenatore e calciatori.
Però è impossibile
programmare il futuro, senza prima avere scelto il direttore sportivo, Osti ha
il contratto in scadenza a giugno, come sono diversi i calciatori che
potrebbero lasciare a giugno Palermo, si ripartirà certamente da Magnani, Pohjanpalo e Brunori, per costruire la
squadra per il prossimo anno, Baniya è in prestito con diritto, ma vista la stagione
non esaltante, non credo che sarà riscattato.
Anche Audero è
arrivato in prestito dal Como, Sirigu scade a giugno e va via e poi restano
ancora Gomis e Desplanches, Henry tornerà al Verona, mentre hanno ancora un
altro anno di contratto: Di Francesco, Di Mariano, Insigne e Gomis (io di tutti
questi non ne terrei nessuno), servirà quindi capire cosa succederà nei prossimi
giorni, per cominciare a capire il nuovo progetto per la prossima stagione, ma bisogna
ricominciare da subito, bisogna prendere delle decisioni senza indugi.
Il progetto è fallito e come sempre ripartire non sarà facile, nonostante gli investimenti corposi non c’è rimasto nulla, se non Magnani, Pohjanpalo e Brunori, tutti gli altri non sono da confermare, se non per fare la riserve e adesso si dovrà ripartire praticamente da zero, perché la stagione appena finita ha lasciato solo macerie, ancora non trapela nulla sul futuro del direttore sportivo, che dovrà scegliere lui l’allenatore e che dovrà provare a recuperare il massimo, da un parco giocatori ampiamente svalutato, perché male allenati e perché tra questi ci hanno rifilato pure qualche brocco.
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