Palermo e Lecco si ritrovano
difronte dopo 56 anni, nell’ultima circostanza che risale alla stagione
1967/68, anche allora si giocava alla Favorita, anche allora ha vinto il Lecco ma
per 1 a 0 con la rete di Saltutti e anche allora il Lecco giocava per non retrocedere
e il Palermo per andare in serie A, il Palermo era guidato dal mitico Di Bella
ed entrambe le squadre hanno raggiunto alla fine i loro obiettivi stagionali,
la promozione in serie A per il Palermo e la salvezza, se pur con uno spareggio
per il Lecco, speriamo che questo 1 a 2 possa essere di buon auspicio per le
due squadre.
È stato un capolavoro bluceleste, il
Lecco è stato perfetto, la squadra è stata messa in
campo benissimo, la partita l’ha sbloccata il palermitano Crociata e il Lecco ha espugnato
Palermo, i rosa possono recriminare la doppia traversa colpita, perché
i miracoli di Melgrati, sono compensati da quelli di Pigliacelli, una
vittoria fantastica per il Lecco, che espugna il
Barbera con uno schieramento tattico perfetto, ma anche con la giusta
convinzione e consapevolezza nei propri mezzi.
Il Palermo spreca
troppo e perde 2 a 1 contro gli ultimi in classifica, tonfo dei rosanero e inutile
rete di Brunori su rigore al 96esimo, ancora un gol rosanero sempre sul gong, il
Palermo comincia bene gestendo il ritmo della partita, ma dopo otto minuti
vanno subito sotto di un gol, il Palermo torna a fare la partita, ma a 5 minuti
dalla fine capitolano per la seconda volta e allo scadere dei primi 45 minuti
di gioco, Stulac colpisce la traversa.
Tutto il secondo
tempo è completamente nelle mani del Palermo, che però non riesce ad avere la
meglio sulla difesa dei lombardi, Brunori accorcia al 96esimo ma ormai è troppo
tardi, in mezzo un’altra traversa per i rosa, il Lecco sale a 7 punti e con due
partite in meno, il Palermo resta invece fermo a quota 20 e viene sorpassato in
classifica dal Venezia.
Il Palermo si
complica la vita, con un solo punto in due partite interne con due squadre che
bazzicano nelle zone basse della classifica di serie B, momento no per Corini,
chiamato a trovare rapidamente una soluzione a questo momento negativo, più che
altro per il risultato, perché, anche se la squadra gioca male, mette sotto gli
avversari e tira parecchio in porta, ma gli errori in fase difensiva sono
micidiali.
Inatteso flop
del Palermo, che ha stentato dopo la sosta per le Nazionali, che c’è qualcosa
da rivedere io l’ho sempre detto, adesso penso che sia ancora più chiaro per
tutti, Corini e City Group compresi, certo, se chi lo deve capire lo ha capito,
non dovrà farlo lasciandosi prendere la mano, ma bisognerà farlo con la mente
lucida e nervi saldi, per gestire e superare il primo momento no della
stagione.
Non sarà il primo e nemmeno l’ultimo, ma tutto dipenderà in che periodo succederà il prossimo e quanti saranno questi momenti, già in passato ci sono stati tanti campanelli d’allarme, per prestazioni poco convincenti e per prodezze in extremis, che hanno evitato sconfitte, che hanno ritardato di far suonare il campanello d'allarme, che stavolta nessuno è riuscito a fermare mettendoci una pezza.
Chiaramente non
si discutono la qualità, la volontà, la generosità e l’applicazione dei
calciatori, di alcuni le prestazioni non sono delle migliori, ma il problema è
più grande di quello che può apparire e che fin adesso è stato ben mimetizzato
con i risultati all’ultimo secondo: i pochi rifornimenti per Brunori, la
mancanza di geometrie per la continua rinuncia a Stulac e la continua presenza
di Gomes, che squilibra molto la squadra.
Insigne non
pervenuto da quando è a Palermo, Di Francesco un po' meglio ma anche lui non ha
fatto ancora la differenza, Matějů è molto “zoppicante” nelle prestazioni, la gestione
della squadra da parte di Corini non ha alibi, per vincere non si può andare a
fiammate, ma serve una grande organizzazione di gioco, giocatori schierati
nella giusta posizione e con meritocrazia.
Il modulo di
gioco è stabilito poi, dagli undici calciatori più in forma e più funzionali, Insigne,
Gomes e Di Francesco stanno dando poco o niente, mentre Segre, Vasic e
Stulac molto spesso vanno inopinatamente in panchina, la tenuta difensiva sta
venendo meno e quindi ancora di più è il momento di rivedere il modulo tattico,
lasciando fuori chi lo merita e mettere dentro giocatori più funzionali.
Urge una
profonda riflessione di Corini e per me su Corini, per trovare soluzioni più efficaci
e sistemare in maniera definitiva la squadra, una squadra che cambia troppo
spesso la formazione, in caso contrario (la permanenza di Corini) la conquista
della Serie A, anche per questa stagione, potrebbe restare una chimera.
Nessun commento:
Posta un commento