lunedì 3 ottobre 2022

Il Palermo crolla ancora.

Sconfitta clamorosa e ancora in casa, il Sudtirol passa col minimo sforzo, segnando con Odogwu su regalo di Pigliacelli e i rosa incassano il quarto ko della stagione, giocando una partita con poche occasioni da gol, esclusi un paio di pali di Soleri e Di Mariano nella ripresa, era la prima volta in assoluto, che Palermo e Sudtirol si incontravano ed è stata subito la priva volta che i trentini hanno vinto al Barbera.

Gli altoatesini passano al Barbera col il minimo sforzo, grazie a un regalone di Pigliacelli, ma comunque è la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite e questa è una sconfitta sul quale riflettere più delle altre, per il gioco espresso, per il livello dell’avversario e anche per la classifica (io ricordo sempre il Crotone dell’anno scorso).

Tutti si attendevano (io no) una reazione dopo la sconfitta di Frosinone e il ritiro di Manchester e invece niente di tutto questo, la manovra offensiva addirittura è sembrata ancora più sterile e non può bastare l’amarezza di Corini, che attribuisce a sé tutte le colpe, con l’ammissione di colpa non si costruisce la classifica.  

Corini ripropone il 4-2-3-1, che gli aveva dato la vittoria a Manchester con il Nottingam Forest, con Floriano trequartista alle spalle di Brunori (perché?), ma il Sudtirol si fa pericolo dopo appena 40 secondi, con un colpo di testa di Tait, parato senza problemi da Pigliacelli, il Palermo risponde subito con un tentativo da fuori area di Floriano, deviato prontamente in angolo da Poluzzi.

La manovra del Palermo però, si presenta sin dai primi minuti piuttosto compassata, il Sudtirol come previsto, prova a pungere in contropiede, chiudendo tutte le linee di passaggio e dopo 20 minuti arriva il vantaggio degli ospiti, con una clamorosa papera di Pigliacelli che rinvia su Odogwu, la palla sbatte sull’attaccante e termina in rete.

Fischi assordanti per il portiere, che quasi in lacrime si mette le mani nei capelli, i fischi per Pigliacelli, sono il preludio per quelli finali alla squadra e principalmente a Corini, dopo il gol il Palermo accusa il colpo e ancora maggiormente, ha troppe imprecisioni nei disimpegni e commette troppi errori individuali, regalando tanti palloni agli avversari.

Brunori è troppo solo in avanti, Di Mariano prova ad inventare qualcosa, ma non salta quasi mai l’uomo, si va al riposo con il Sudtirol meritatamente in vantaggio per 1 a 0, nella ripresa subito tre cambi per il Palermo: fuori Buttaro per Sala, Stulac per Damiani e Soleri al posto di Floriano, ne avessi capito solo uno di questi cambi che ha fatto, ma comunque, dopo un poco, i rosanero sfiorano il pareggio, con un cross in mezzo di Di Mariano e Soleri di testa colpisce la traversa.

Il refrain della partita non cambia, con i rosanero che manovrano lentamente il pallone e il Sudtirol raccolto nella propria metà campo, pronto a ripartire in contropiede e dopo un’ora di gioco, in uno di questi contropiedi, Pigliacelli salva la porta del Palermo dalla seconda capitolazione, riuscendo a deviare in angolo dopo una ripartenza veloce del Sudtirol, la manovra rosanero continua ad essere piuttosto lenta e con giocate piuttosto prevedibili.

Corini cambia ancora, fuori Marconi per Valente, ma aumenta la confusione, all’80esimo gol annullato a Segre per fuorigioco e Corini impazzisce, inserisce anche Vido per Elia e nel finale arriva un altro palo, quello di Di Mariano, il Sudtirol regge sino alla fine e porta a casa tre punti preziosissimi, il Palermo può recriminare sui due pali colpiti, ma la vittoria avrebbe coperto una prestazione inguardabile, come è inguardabile il suo bomber Brunori.

Solo sei reti, fatte in sette partite e non si può non tenere conto, dello scarso rendimento offerto dal Palermo, i legni colpiti nella ripresa, sono frutto più della reazione nervosa dei singoli, che di una manovra fluida e avvolgente, la squadra è senza idee e chiaramente diventa complicato presentarsi davanti al portiere avversario.

La squadra fa fatica a costruire azioni, i giocatori sembra non essersi ancora inseriti negli schemi tattici di Corini (ammesso che ne abbia) e probabilmente il ritorno al modulo 4-2-3-1, al contrario di quanto pensa il tecnico non li favorisce, al di là dei singoli, dei moduli e del gioco, la classifica inizia a farsi preoccupante, bisogna uscire subito dalla zona playout, prima che potrebbe diventare troppo pericoloso. 

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