martedì 18 ottobre 2022

La vittoria non arriva neanche con il Pisa.

 










Se la vittoria non arriva nemmeno con la terzultima in classifica, quando deve arrivare? Al di là dell'incapacità di gestire il doppio vantaggio, per ben due volte l'inerzia della gara è passata a favore del Pisa, sia nella seconda parte del primo tempo, che nella seconda parte del secondo tempo, è chiaro a tutti, che segnare tre gol in una partita, è potuto succedere solo perché abbiamo incontrato il Pisa.

Tre gol e un solo punto contro la terzultima non basta e quel qualcosa che si è mosso nella squadra di Corini, sul piano del carattere e del dinamismo è poco, veramente troppo poco, è invece grande, molto grande il rammarico, per una nuova svolta che poteva esserci e non c’è stata, non è servito il primo gol di Di Mariano e non è servita la doppietta di Elia o perlomeno, sono serviti ad evitare un’altra sconfitta.

Ora non tanto il risultato, ma quanto la reazione emotiva per le esclusioni eccellenti di Stulac e Saric, che è stata appena accennata, il centrocampo “operaio” può avere “pagato”, contro una squadra impegnata a non retrocedere, ma non pagherà contro squadre di ben altro spessore, Claudio Gomes può tornare utile per spezzare il gioco avversario, ma qui si tratta di andare a vincere, anche in modo "sporco", ma conta prima di tutto fare il risultato.

Anche perché abbiamo visto che il centrocampo “operaio”, il centrocampo di rottura, non è riuscito a gestire il vantaggio, poi se c’è qualcuno che vuole ridurre una partita giocata in maniera mediocre dal Palermo, in partita sfortuna per il gol mancato da Brunori o per il palo di Vido nel finale, dico che il calcio è questo, ma non giudico positiva la prestazione del Palermo.

Sono un tifoso rosanero e non sono un tifoso di Baldini, però quel Palermo mi entusiasmava e questo no, poi se me lo devo fare piacere per forza, perché Corini è stato il nostro capitano e non si può contestare come allenatore, questo no, sono d’accordo che questo risultato lascia l'amaro in bocca, ma anche la vittoria a questa squadra, non sarebbe servita per ripartire.

Costruire da qui la salvezza? inorridisco, la squadra era stata pensata e vale tanto di più di una salvezza, certo adesso è questo l’obiettivo a cui puntare, per una squadra che a fine primo tempo vinceva 2 a 1 e che paradossalmente era il Pisa ad avere giocato meglio del Palermo, così come nel secondo tempo, dove i rosa avevano trovato solo due reti dopo un sacco di tempo che non segnavano più.

Il Palermo “operaio”, è fatto di corsa, pressing, poco possesso palla e poche geometrie, molto contropiede, come le peggiori squadre della serie C e qui emergono i limiti del Palermo “operaio”, un Palermo rocambolesco come tutte le squadre di bassa classifica, che non hanno equilibrio, rocambolesco come il 3 a 3 frutto di episodi e di errori, che muove solamente la classifica, frase che a fine del calcio mercato estivo, non pensavo di dovere pronunciare.

Il Pisa, anche se sotto in classifica di un punto, rispetto al Palermo si è dimostrato decisamente superiore sul piano del palleggio, dell'organizzazione di gioco e per tecnica individuale, tanto che il Palermo ha subito a lungo il Pisa, i rosa anche se hanno offerto una prestazione generale migliore, hanno manifestato però ancora l’assenza, di una affidabile identità tattica.


Coletti e compagni, affondano sulle incursioni avversarie.

Non si risveglia l'attacco del Riese e non smette di tremare la sua difesa, si inquadra così la sconfitta per 3 a 0 contro il Fossalunga, quello difensivo è il reparto più in difficoltà di questo avvio di campionato, forse anche a causa di alcune indisponibilità, la retroguardia che è cambiata più volte, sia negli uomini che nella disposizione tattica, ma continua a prendere troppi gol.

Troppi 15 gol in 5 partite, di cui solo 8 nelle ultime due, fra l’altro con le due squadre più abbordabili, non si può pretendere di vincere le partite, se mediamente devi recuperare tre gol a partita, è una media inaccettabile, ma intanto non si riesce a venire a capo di questa situazione.

Il continuo arrivo di giocatori (di secondo piano), unita alle normali e costanti assenza, rendono ancora più difficile l'amalgama della squadra e di conseguenza della fase difensiva, perché nel bene o nel male, in attacco nonostante non si sia segnato nelle ultime due gare, le occasioni da rete si creano, anche se poi finiscono di poco allato, o vengono parate dal portiere o meglio ancora finiscono sul palo.

È un dato preoccupante, questo delle quindici reti totali subìte fino a questo momento e la prossima partita, il Riese va a fare visita alla capolista Caerano, sentiamo cosa ha da dire l’allenatore del Riese:

"Non riusciamo a fare bene la fase difensiva con i centrocampisti, che mollano spesso i loro avversari e mettono costantemente in crisi i difensori, che si trovano a sua volta, a dovere fronteggiare due e a volte tre avversari contemporaneamente, non riusciamo a giocare “uomo su uomo” come vorrei e non riusciamo mai ad avere otto uomini dietro la linea della palla”.

Ma effettivamente alla fine avete subito pochi tiri:

“Si! Effettivamente devo dire che Danieli, Antei e Troietto, che però oggi era assente, riescono anche se con affanno a limitare i danni, non mi piace parlare dei singoli e tanto meno parlarne male, ma fino al 35esimo, fino all’errore di Cuccurolo, che non è uscito nella sua area piccola, sul cross che poi ha portato al primo gol di testa degli avversari, aveva solo dovuto parare l’ordinaria amministrazione”.

Ma poi cosa scatta nella testa dei centrocampisti che mollano l’avversario:

“Beh! Io una spiegazione ce l’ho, mentalmente non sono abituati a mantenere per lunghi periodi la concentrazione e alla prima difficoltà che nel nostro caso è il primo gol, vanno in tilt”.

Però la squadra se pur in maniera confusionaria, riesce a creare azioni da rete:

“non mi piace parlare di sfortuna, sicuramente siamo noi poco abili nel tirare in porta, difatti mi consola il fatto che atleticamente stiamo bene, perché chiudiamo tutte partite in attacco e che riusciamo comunque a creare tanto, l’ago della bilancia sta proprio a centrocampo, dobbiamo riuscire a fare meglio, ma forse meglio è troppo poco, dobbiamo fare bene la fase difensiva, non ci sono santi”.

Quindi spera di riuscire contro il Caerano, ad avere una squadra almeno più ermetica è possibile:

“Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche, non che non lo abbiamo fatto, ma perché la prossima partita è con una squadra che fa paura, dobbiamo cambiare intensità mentale, abbiamo lavorato questa settimana sui movimenti in attacco, associati ad un altro modulo, ma ci sono altre cose su cui dobbiamo lavorare, l’uomo su uomo per esempio e dobbiamo ripartire da questo”.

"C’è rammarico, forse non abbiamo disputato una buona partita, però siamo riusciti a portare tante volte la palla dall’altra parte, il gol lo meritavamo e forse anche qualcuno in più, dispiace a livello generale, ma è mancata una buona copertura a centrocampo, dispiace perché era importante vincere questa partita, per dare un segnale di compattezza”.

“All’inizio abbiamo preso un palo clamoroso con Coletti, che avrebbe potuto cambiare la partita, dobbiamo tornare a giocare con grande determinazione e lucidità, come abbiamo fatto nelle prime due partite, fattori che sono mancati nelle ultime uscite, era una partita che si doveva assolutamente vincere, adesso è tutto da rifare, rimandiamo la ripartenza ancora una volta, alla prossima gara contro il Caerano o a quella ancora contro il Contea.

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