Se la vittoria non arriva nemmeno con la terzultima in
classifica, quando deve arrivare? Al di là dell'incapacità di gestire il doppio
vantaggio, per ben due volte l'inerzia della gara è passata a favore del Pisa,
sia nella seconda parte del primo tempo, che nella seconda parte del secondo
tempo, è chiaro a tutti, che segnare tre gol in una partita, è potuto succedere
solo perché abbiamo incontrato il Pisa.
Tre gol e un solo punto contro la terzultima non basta
e quel qualcosa che si è mosso nella squadra di Corini, sul piano del carattere
e del dinamismo è poco, veramente troppo poco, è invece grande, molto grande il
rammarico, per una nuova svolta che poteva esserci e non c’è stata, non è
servito il primo gol di Di Mariano e non è servita la doppietta di Elia o
perlomeno, sono serviti ad evitare un’altra sconfitta.
Ora non tanto il risultato, ma quanto la reazione
emotiva per le esclusioni eccellenti di Stulac e Saric, che è stata appena
accennata, il centrocampo “operaio” può avere “pagato”, contro una squadra
impegnata a non retrocedere, ma non pagherà contro squadre di ben altro
spessore, Claudio Gomes può tornare utile per spezzare il gioco avversario, ma
qui si tratta di andare a vincere, anche in modo "sporco", ma conta
prima di tutto fare il risultato.
Anche perché abbiamo visto
che il centrocampo “operaio”, il centrocampo di rottura, non è riuscito a
gestire il vantaggio, poi se c’è qualcuno che vuole ridurre una partita giocata
in maniera mediocre dal Palermo, in partita sfortuna per il gol mancato da
Brunori o per il palo di Vido nel finale, dico che il calcio è questo, ma non
giudico positiva la prestazione del Palermo.
Sono un tifoso rosanero e non
sono un tifoso di Baldini, però quel Palermo mi entusiasmava e questo no, poi
se me lo devo fare piacere per forza, perché Corini è stato il nostro capitano
e non si può contestare come allenatore, questo no, sono d’accordo che questo
risultato lascia l'amaro in bocca, ma anche la vittoria a questa squadra, non
sarebbe servita per ripartire.
Costruire da qui la salvezza?
inorridisco, la squadra era stata pensata e vale tanto di più di una salvezza,
certo adesso è questo l’obiettivo a cui puntare, per una squadra che a fine
primo tempo vinceva 2 a 1 e che paradossalmente era il Pisa ad avere giocato meglio
del Palermo, così come nel secondo tempo, dove i rosa avevano trovato solo due
reti dopo un sacco di tempo che non segnavano più.
Il Palermo “operaio”, è fatto
di corsa, pressing, poco possesso palla e poche geometrie, molto contropiede, come
le peggiori squadre della serie C e qui emergono i limiti del Palermo
“operaio”, un Palermo rocambolesco come tutte le squadre di bassa classifica,
che non hanno equilibrio, rocambolesco come il 3 a 3 frutto di episodi e di errori,
che muove solamente la classifica, frase che a fine del calcio mercato estivo,
non pensavo di dovere pronunciare.
Il Pisa, anche se sotto in classifica di un punto, rispetto al Palermo si è dimostrato decisamente superiore sul piano del palleggio, dell'organizzazione di gioco e per tecnica individuale, tanto che il Palermo ha subito a lungo il Pisa, i rosa anche se hanno offerto una prestazione generale migliore, hanno manifestato però ancora l’assenza, di una affidabile identità tattica.
Coletti e compagni, affondano sulle incursioni
avversarie.
Non si risveglia l'attacco del Riese e non smette di
tremare la sua difesa, si inquadra così la sconfitta per 3 a 0 contro
il Fossalunga, quello difensivo è il reparto più in difficoltà di
questo avvio di campionato, forse anche a causa di alcune indisponibilità, la
retroguardia che è cambiata più volte, sia negli uomini che nella disposizione
tattica, ma continua a prendere troppi gol.
Troppi 15 gol in 5 partite, di cui solo 8 nelle ultime
due, fra l’altro con le due squadre più abbordabili, non si può pretendere di
vincere le partite, se mediamente devi recuperare tre gol a partita, è una
media inaccettabile, ma intanto non si riesce a venire a capo di questa
situazione.
Il continuo arrivo di giocatori (di secondo piano),
unita alle normali e costanti assenza, rendono ancora più difficile l'amalgama
della squadra e di conseguenza della fase difensiva, perché nel bene o nel
male, in attacco nonostante non si sia segnato nelle ultime due gare, le
occasioni da rete si creano, anche se poi finiscono di poco allato, o vengono
parate dal portiere o meglio ancora finiscono sul palo.
È un dato preoccupante, questo delle quindici reti
totali subìte fino a questo momento e la prossima partita, il Riese va a fare
visita alla capolista Caerano, sentiamo cosa ha da dire l’allenatore del Riese:
"Non riusciamo a fare bene la fase difensiva con i centrocampisti, che
mollano spesso i loro avversari e mettono costantemente in crisi i difensori,
che si trovano a sua volta, a dovere fronteggiare due e a volte tre avversari
contemporaneamente, non riusciamo a giocare “uomo su uomo” come vorrei e non
riusciamo mai ad avere otto uomini dietro la linea della palla”.
Ma effettivamente alla fine avete subito pochi tiri:
“Si! Effettivamente devo dire che Danieli, Antei e Troietto, che però oggi
era assente, riescono anche se con affanno a limitare i danni, non mi piace
parlare dei singoli e tanto meno parlarne male, ma fino al 35esimo, fino all’errore
di Cuccurolo, che non è uscito nella sua area piccola, sul cross che poi ha
portato al primo gol di testa degli avversari, aveva solo dovuto parare l’ordinaria
amministrazione”.
Ma poi cosa scatta nella testa dei centrocampisti che
mollano l’avversario:
“Beh! Io una spiegazione ce l’ho, mentalmente non sono
abituati a mantenere per lunghi periodi la concentrazione e alla prima
difficoltà che nel nostro caso è il primo gol, vanno in tilt”.
Però la squadra se pur in maniera confusionaria,
riesce a creare azioni da rete:
“non mi piace parlare di sfortuna, sicuramente siamo
noi poco abili nel tirare in porta, difatti mi consola il fatto che
atleticamente stiamo bene, perché chiudiamo tutte partite in attacco e che
riusciamo comunque a creare tanto, l’ago della bilancia sta proprio a
centrocampo, dobbiamo riuscire a fare meglio, ma forse meglio è troppo poco,
dobbiamo fare bene la fase difensiva, non ci sono santi”.
Quindi spera di riuscire contro il Caerano, ad avere
una squadra almeno più ermetica è possibile:
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