lunedì 10 ottobre 2022

Travolti nel solito destino, nel caldo mare della retrocessione.

Il Palermo crolla senza attenuanti in casa della Ternana, la compagine rosa è stata come sempre abulica, senza idee, senza gioco, senza carattere, senza anima (ho finito gli aggettivi), con Corini che ancora una volta non ha saputo dare un'idea di gioco alla squadra, il Palermo affonda e scivola in zona retrocessione, cinque sconfitte nelle ultime sei partite, un Palermo scollegato e senza un filo logico, è quello che ci resta di quest’inizio di stagione.

Abulico, sconnesso, svuotato, scolastico, remissivo, soporifero, desolante e mediocre, non ci sono altri aggettivi (anche perché ho finito pure questi) per definire il Palermo di Corini, che colleziona l'ennesima figuraccia, sotto il profilo tecnico, tattico, e mentale, Palermo inerme, privo di identità, di anima e del concetto di squadra, numeri e prestazioni che impongono adesso una seria riflessione, da parte della proprietà.

Gli alibi dell’ambientamento sono diventati esigui e discutibili, dopo un paio di mesi che Corini lavora con la squadra, adesso la classifica e le prestazioni giustificano un preoccupante allarmismo (io lo dico da tempo, il buon giorno si vede dal mattino) e una mancanza di futuro, la qualità dei singoli è di categoria e può fornire buone garanzie, non è scattata la connessione tra l'allenatore e i giocatori (e questo io lo sapevo).

Senza timore di smentita, continuo a sostenere che cambiare la guida tecnica, non è mai troppo tardi (almeno adesso, perché fra un po' sarà tardi per davvero, ricordate il Crotone?), è un Palermo troppo “inadeguato” per le sue reali potenzialità, che non lascia intravedere un minimo di brillantezza, troppi i big che mostrano, una condizione mentale, fisica e tecnica al di sotto dei propri standard. 

Cinque sconfitte nelle ultime sei partite, quartultimo posto in classifica, solo sei gol segnati e dodici subiti, un solo punto ed una sola rete all'attivo in trasferta, fragilità difensiva e psicologica, manovra farraginosa e poco fluida, sistematicamente orizzontale e stagnante in mezzo al campo, sterilità e scarsa incisività in fase offensiva, per me non possono giustificare la fiducia nell’allenatore. 

Non è questo il Palermo che avevamo in mente, una crisi evidente ed effettiva, le cui responsabilità vanno equamente ripartite tra la proprietà (che ha fatto una scelta inappropriata) e il tecnico, personalmente non credo che in questa situazione, ci siano i presupposti per potere dare di più, intanto la classifica langue pericolosamente, mentre i tifosi non hanno più pazienza.

Alla fine della partita i giocatori sono andati sotto al settore ospiti per salutare i circa 400 i tifosi giunti da Palermo e il clima era tutt'altro che disteso, tensione massima tra ultras e calciatori, la situazione poi è tornata alla normalità, adesso il pensiero comune (tranne il mio) e che nelle prossime due partite in casa con Pisa e Cittadella, Corini possa risolvere definitivamente i problemi del Palermo ed evitare un esonero, che appare sempre più probabile.

Se non arriveranno punti e prestazioni convincenti, la panchina di Corini potrebbe saltare, è vero che la politica della nuova società, non prevedere questo tipo di scenario, ma è altrettanto vero che un Palermo in piena lotta per salvarsi è un fallimento generale, l'unico risultato positivo, la vittoria contro il Genoa, è stato sicuramente frutto della casualità.

Vincere le prossime due partite interne e migliorare una classifica che al momento vede i rosanero impantanati al quartultimo posto e in piena zona retrocessione, è una condizione necessaria, per continuare a credere in un progetto iniziato con tanto entusiasmo e per non essere risucchiati nel vortice della retrocessione.

 

Clamoroso flop del Riese a Volpago.

Il Riese esce con le ossa rotte dal campo del Montello, squadra senza identità, idee, gioco e anima, una prova senza carattere e senza cuore, seconda sconfitta nelle ultime due gare e peggiore in campo il portiere Colantuono, crolla con cinque sberle, che stordiscono una squadra confusa, dopo un avvio brillante e 20 minuti imbarazzanti del portiere.

Per il Riese nei primi venti minuti, si sono verificate 4 o 5 potenziale occasione da rete, che hanno sfiorato i pali della porta del Montello e un palo è stato preso da Soligo, poi solo tracce di gioco organizzato e corale, tutti concetti che fino a due settimane addietro, erano stati i cardini delle vittorie e delle prestazioni, elementi che progressivamente sono diminuiti, nonostante un intenso lavoro condiviso da tecnico e calciatori.

Evidenti le criticità tecnico-tattico dei calciatori sul rettangolo verde, certezze e convinzioni che hanno spinto il tecnico Crisà, a pensare di alzare l’asticella tecnica del gioco, poi non confermate con le performances fornite sul campo, cosa che lascia piuttosto sgomenti, nel vedere una squadra piatta sotto il profilo del ritmo e dell'intensità, trascinata da una compassata inerzia, qualche lampo, qualche guizzo, qualche acuto tecnico, che però non è in grado di esaltare un impianto di gioco poco efficace.

È venuta a mancare la giusta cattiveria agonistica, che non è ancora riuscita ad instillarsi e consolidarsi nella rosa, troppi i big che mostrano una insufficiente condizione mentale, fisica e tecnica, al di sotto dei rispettivi standard, difficile da comprendere cosa sia successo in questa giornata, quali sono i reali problemi e ancora di più le possibili soluzioni, non sarà semplice trovare risposte, di certo il riscontro numerico di questa prima parte di stagione, certifica lacune e criticità inconfutabili.

Un primo tempo in cui il Riese ha provato a fare la partita e poi a reggere un Montello ben più propositivo e più brillante, spinta da un secco 4 a 0 a suo favore, i gialloblu ci hanno provato se pur con qualche rischio, causato dai vizi di dosaggio nell’esecuzione, di scorrevolezza e verticalità, Antei si è sbattuto su tutto il fronte difensivo, Coletti poco assistito e supportato dai compagni e rimasto privo di palloni giocabili, quattro chances in un quarto d'ora per il Riese, che potevano cambiare la partita, mentre Colantuono raccoglieva 4 palloni nella rete,  numeri preoccupanti che sono manifesto di un'involuzione clamorosa.

I problemi difensivi non sono mai andati via e non è servito neanche cambiare assetto della linea difensiva, la squadra si muove male in generale e per singoli reparti, gli zero gol realizzati, confermano la pochezza di occasioni e di mole di gioco prodotta e poi l'inconfutabile problema mentale, per ben 4 volte in questo campionato, il Riese è andato sotto nel punteggio e nelle ultime due, non è riuscito a portare punti a casa.

Se si subiscono sempre almeno due gol a partita, poi non è sempre che si riesce a reagisce, la trasferta di Volpago non ha fatto eccezione e dopo 4 gol il Riese si è sgonfiato, laconico il commento di mister Crisà a fine partita: "Dobbiamo reagire, sono sicuro che ci sono i margini per riprenderci e tornare la squadra che abbiamo visto nelle prime due partite". 

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