Partita già segnata dall’assenza di tutti
i portieri, il Loria sperava nella scarsa mira degli avanti avversari per
portare in porto a casa un risultato diverso dalla goleada, gli attaccanti del
Caerano hanno tirato solo 5 volte in porta e non sono stati neppure dei tiri irresistibili,
ma quando tra i pali hai un difensore al posto di un portiere, può capitare che
una palla innocua rimbalzi per terra e finisca in rete superandolo.
Gli altri 4 gol sono stati più o meno
tutti così banali e nonostante il solito rimpasto tra Loria A e Loria B, per
assicurare il meglio all’allenatore della prima squadra (ultima con 3 punti in
terza categoria), la squadra ha fatto un’ottima partita e per gran parte della
gara ha giocato meglio dell’avversario, purtroppo i tiri del Caerano sono
finiti tutti nel sacco, mentre le occasioni dei rossoblù (poche in verità), non
si sono concretizzate per un pelo.
Ci spiega tutto il tecnico del Loria.
Mister, neanche oggi è arrivato il
risultato pieno.
"Il risultato pieno non arriva
oramai da sei turni, ma davanti alle tante vicissitudini che si presentano
puntuali ad ogni partita, non possiamo solo che comportarci così, giocare
meglio che sappiamo e che possiamo, cercando di riuscire a cambiare la
situazione”.
Anche oggi una buonissima prestazione,
che non è bastata neanche stavolta a portare a casa almeno un pareggio.
“Cerchiamo di giocare sempre alla stessa
maniera, come sappiamo fare e devo dire che nonostante tutto ci riusciamo
abbastanza bene, dobbiamo essere più precisi nei 16 metri, prenderci qualche
responsabilità in più e tirare spesso anche da fuori, non abbiamo prodotto
tanto sugli esterni, ma in allenamento ho sempre l’organico dimezzato e poi al
sabato giochiamo sempre con gente che si è allenata in maniera diversa da noi”.
Che partita è stata?
"Il Caerano è stato bravo e
aggressivo come doveva essere, nel primo tempo noi abbiamo fatto pure meglio di
loro se vogliamo, loro erano un po' con il freno a mano tirato, però ci hanno
pressato bene a limite della loro area e non ci hanno fatto fare il calcio che
piace a noi, abbiamo avuto diverse situazioni favorevoli, ma non siamo riusciti
a sfruttarle, perché nella fase iniziale o finale abbiamo sbagliato il passaggio
decisivo”.
Fatte scelte sbagliate poi nel secondo tempo?
“Fatte scelte sbagliate no, siamo troppo
condizioni da tanti fattori nelle scelte che non le posso sbagliare, Lunardon
si è fatto male e poi doveva uscire per essere risparmiato per la prima
squadra, cominciavamo a soffrire la condizione atletica degli avversari e Moudu
in difesa mi garantiva freschezza e velocità, poi come accade spesso nel
secondo tempo quando faccio i cambi, non siamo più lineari, perdiamo il ritmo e
le distanze”.
Resta comunque la buona prestazione.
“Alla fine si, ti devi accontentare dell’ennesima
buona prestazione, non abbiamo scelto neanche stavolta di essere passivi
nonostante tutto e specie nel primo tempo abbiamo avuto più precisione nei
passaggi in uscita, abbiamo avuto le nostre chance e abbiamo commesso meno
errori delle partite precedenti”.
Sul momento della squadra.
"Noi cerchiamo di interpretare sempre la
partita a nostro modo, non soffriamo il fatto di giocare con le tre punte, se riusciamo
a recuperare un po' di gente e i comportamenti sono questi, torneremo a vincere,
vedendo le nostre partite non si può dire che abbiamo mollato, solo che se
giochi sempre con le prime 5 in classifica non fai punti, riceviamo magari i
complimenti per quel qualcosa di buono che facciamo".
C’è mancanza di fiducia negli attaccanti?
“Non credo che ci sia mancanza di fiducia,
giochiamo sempre con le squadre più importanti del campionato e non puoi
sperare di avere 6/7 occasioni limpide, bisogna avere anche la buona sorte che
quelle due situazioni che crei ti possono premiare, ancora una volta ci siamo
andati vicini ma non raccogliamo molto, dobbiamo concretizzare un po’ di più”.
Sull’approccio alla partita.
“L’approccio è quello di sempre, quello
propositivo che mi piace, al di là delle nostre condizioni e dell’avversario, abbiamo
lottato fino in fondo e questo qualcosa vuol dire, per me vuol dire molto,
perché so che c’è uno zoccolo duro di ragazzi su cui posso contare”.
Come si crea questa mentalità?
“Penso che parta da lontano, non è che
arrivi al sabato e dici alla squadra di entrare in campo e giocare alla pari
con gli avversari, c’è il lavoro di chi mi ha preceduto, c’è il lavoro di ogni
allenamento, dove devi dare convinzioni, perché i ragazzi si accorgono se sono
frasi fatte e se sei credibile, dopo loro ti vengono dietro, abbiamo 8/9
calciatori che si allenano costantemente, poi ne dobbiamo cambiare 4/5 tutti i
sabati, senza dimenticare che questa è una squadra che non ha esperienza di
questa categoria”.
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