lunedì 28 marzo 2022

Palermo involuto

I rosa impalpabili ed involuti, collezionano l'ennesimo flop della stagione, ancora una prova scadente contro un avversario di bassa classifica, lo sfogo di Baldini non è bastato per l’immediato riscatto e il Palermo stecca ancora una volta, una partita alla sua portata, perdendo ulteriore terreno per il migliore piazzamento ai playoff e riuscendo a fare ancora peggio, delle scadenti prestazioni contro Fidelis Andria e Potenza.

L’approccio alla partita è stato desolante, è stato un Palermo imbarazzante e con poca intensità, una squadra senza lucidità, senza qualità di gioco, lunga, contratta, priva di idee e sulle gambe, con una condizione atletica e mentale inadeguata, senza un’identità ben precisa e con delle scelte tecniche, che si sono dimostrate insufficienti.

Lascia di stucco pensare ai tre pareggi consecutivi, ottenuti contro tre squadre che occupano gli ultimi tre posti della classifica e che due di questi pareggi, siano stati riacciuffati fra l’altro in extremis, il Palermo come squadra è “morto”, proprio quando doveva approfittare del calendario favorevole, nel momento decisivo della stagione.

I rosa erano in un ottimo momento tecnico e di esaltazione dopo la bella vittoria di Avellino e invece inspiegabilmente, il Palermo è crollato sotto il peso dell’euforia, della becera convinzione di avercela già fatto, quando invece bisognava dimostrare maturità e implementare le posizioni per scalare la classifica.

Questa ennesima prestazione deficitaria, ha confermato tutte le crepe strutturali, di una squadra non all'altezza delle ambizioni, ritmo soporifero, distanze incolmabili tra i reparti, approssimazione nella costruzione del gioco privo di idee, Baldini anche con i cambi conferma il 4-2-3-1, modulo che a mio avviso non mette in risalto quel poco di buono che c’è in questa squadra.

Le cose non cambiano nemmeno nella ripresa, ma dopo i due lampi di Brunori a fine primo tempo e di Valente a inizio ripresa, il Palermo ha la possibilità dall’alto del suo blasone tecnico, di tenere in controllo la partita fino alla fine, sfiora l’1 a 3 ancora e sempre con il solito Valente, ma nonostante tutto riesce a farsi fischiare contro un rigore, che firmerà il pareggio finale.

Crivello entrato al 45esimo voto 3,5; oltre a fare peggio di Giron che aveva fatto male, riesce a regalare il rigore del 2 a 2 con un'entrata incomprensibile, del tipo calcioscommesse su Tommasini, lo prende di infilata, lui scivola nel tentativo di recupero e gli frana addosso, il rigore è tanto ingenuo quanto solare, che il giocatore della Paganese trasforma.

È un momento di estrema difficoltà, quello che stiamo vivendo tutti, dalla squadra alla dirigenza, dall’allenatore ai tifosi, le prestazioni e l’atteggiamento dell'ultimo mese, sono quanto di più distante è possibile, per affrontare il fine campionato e i conseguenti play off, la squadra ha perso entusiasmo, identità, autostima e brillantezza, ma deve fare e dare di più, perché ora sono troppi i punti persi, gli errori clamorosi e le prestazioni anonime.

La classifica recita: Bari 72, Catanzaro 62, Avellino 59, Monopoli 58 con una partita in meno, Francavilla 55 e una partita in meno, Palermo 54 e una partita in meno e Foggia 53, per certi versi, visto che tra mercoledì e giovedì si recuperano tre partite, tra cui: Palermo-Taranto e Turris-Francavilla, la classifica lascia ancora flebili speranze di scalare qualche posizione.

Tuttavia, serve un’importante presa di coscienza, un perentorio e deciso cambio di rotta, che repentinamente ci faccia uscire da questa mediocrità, che rischia di precludere ogni residua ambizione, di arrivare ai playoff con reali possibilità di potersela giocare.

 

Neanche stavolta l'Italia andrà al Mondiale. (2)

Non è solo la sconfitta della nazionale, ma di tutto un movimento calcio, che è chiamato a riflettere sul proprio sistema e ad operare necessari cambiamenti strutturali per ricostruire il futuro, deve esserci una svolta, un cambio di marcia effettivamente decisivo, oggi più che mai, per prendere coscienza dei problemi profondi del calcio italiano e porvi rimedio, senza fare processi sommari ai calciatori e al CT, che pure hanno le loro colpe.

Colpe che a confronto di chi muove le pedine del sistema calcio sono irrisorie, bisogna andare a trovare un modo per risolvere le cose, partire veramente dall’anno zero e per me ripartire da Mancini, il migliore in circolazione per questo ruolo e fa bene Gravina a confermarlo fino al 2026.

A proposito di riforme, sembra che si stia procedendo per quanto riguarda il var, secondo la mia teoria, istituendo i cosiddetti 'varisti', a luglio si darà il via al corso, che per la prossima stagione dovrà mettere a disposizione del designatore, almeno dieci figure da utilizzare solamente al Var e come dicevo io, potranno essere trovati tra chi ha smesso di arbitrare o tra chi dimostra di possedere le caratteristiche per farlo.

 

Il Loria torna a far punti, 0 a 0 con il Rio

La parola d’ordine era, dimenticare in fretta la deludente prestazione con il Postioma e riprendere a fare le buone prestazioni a cui il Loria ci aveva abituato, possibilmente portando a casa pure qualche punto, i rossoblù hanno portato a casa un punto dopo più di un mese, la classifica è rimasta invariata, ma adesso sono 12 i punti per il Loria B e alla prossima riceveranno il Padernello ultimo in classifica.

La squadra di Crisà adesso proverà a voltare pagina e si concentrerà sul prossimo avversario, la “strigliata” del tecnico del martedì post gara di sabato scorso, ha dato più che una scossa, la convinzione nei propri mezzi al gruppo, che ha risposto con una buona gara, dove è mancato solo il gol, la squadra ci ha messo passione, grinta e consapevolezza, cose che devono sempre essere messe in campo.

La squadra sembra essersi guardata dentro e di avere deciso di combattere indipendentemente fino alla fine tutti insieme, nessuno escluso, perché solo in questo modo il Loria potrà costruire qualcosa di buono per il prossimo anno, l’allenatore dopo il pareggio con il Rio, ha commentato così la partita: “meritavamo qualcosa di più sicuramente, anche se poi all’ultimo minuto il nostro portiere ha fatto una paratona.

Noi abbiamo avuto 2-3 occasioni per passare in vantaggio, volevamo la vittoria, siamo entrati in campo per ottenere i 3 punti, ma non li abbiamo ottenuti, anche se la cosa più importante era tornare a giocare bene e lo abbiamo fatto, lottando su ogni pallone ed esprimendo quella giusta cattiveria che ci vuole, per noi il campionato non ha nulla da dire, ma non vogliamo mollare, da qua alla fine del campionato vogliamo sempre dare il massimo”.

  

sabato 26 marzo 2022

Neanche stavolta l'Italia andrà al Mondiale.

 

Ritengo che Mancini in questi anni abbia fatto un buon lavoro, l'Europeo è stata la ciliegina sulla torta, ma ha anche rappresentato una piacevole eccezione, io un po' come tanti, c’eravamo illusi che il calcio almeno a livello di nazionale, avesse superato la crisi che si trascina oramai dal 2006, con la vittoria dell’ultimo mondiale, l’Italia calcistica è precipitata in una crisi da cui non riusciamo ad uscire, perché chi deve trovare le soluzioni non ha fatto altro che rinviarle.

La nazionale è purtroppo lo specchio della mediocrità del nostro campionato, dopo il trionfo ai mondiali tedeschi del 2006, è cominciata una crisi che sembra stia diventando irreversibile, due eliminazioni al primo turno delle fasi finali del 2010 e del 2014 e due mancate qualificazioni nel 2018 e nel 2022, a distanza di 4 anni, oggi si sentono le stesse cose di quattro anni fa, perché in questo lasso di tempo non si è fatto nulla.

Del resto non aveva fatto niente Tavecchio ed è stato portato alle dimissioni, non ha fatto niente Gravina e se proprio non vuole dimettersi, non parli di cose da fare, ma faccia le cose di cui ha parlato, senza pescare l’alibi nelle società di serie A che odiano la nazionale o meglio a cui la nazionale gli dà fastidio e anche se così fosse, non si tratterebbe di una mancanza d’amore, ma sarebbe il caso di farsi una domanda: Perché?

Alcuni perché non sono stati mai nemmeno trattati, altri rinviati e altri ancora giustificati, sino ad arrivare all’epilogo, il calcio italiano non può più essere gestito in maniera così attendista, il flop con la Macedonia del Nord, pone gli stessi interrogativi di 4 anni fa e che erano stati sempre rinviati e definitivamente dimenticati, per grazia ricevuta dagli Europei.

La nazionale è la mediocrità di tutto il movimento, non è una questione di format, come vuole farci intendere Gravina, ma di regole e di riforme sempre più urgenti, pressanti e mai affrontate, sono troppi gli stranieri nel calcio italiano e a maggior ragione in Serie A, è una questione annosa che non è stata mai affrontata, è una storia vecchia, quella del tesseramento di calciatori non italiani, una questione che si ripropone ad ogni flop e che il giorno dopo viene dimenticata.

Sappiamo tutti che non è solamente questo il punto, ma è l'occasione per fermarsi a riflettere per ricostruire, partendo magari anche da questo, la Serie A è il campionato con più stranieri tesserati o quasi, è di poco inferiore all’Inghilterra e si parla del 62 per cento del totale, sarebbero numeri accettabili quelli della Ligue 1, dove si ragiona sull’ordine del 40 per centro, nelle nostre formazioni 8 giocatori su 11 sono stranieri e anche qui siamo ai vertici, all'Udinese l'88 per cento dei minuti di una partita è giocato da giocatori stranieri.

Si continuiamo a comprare giocatori stranieri in tutte le categorie, compreso per i settori giovanili, perché costano meno e hanno un regime fiscale migliore, questa non è la strada giusta per risolvere il problema tecnico ed economico, non può essere sempre colpa dell’allenatore, se non abbiamo uno straccio di attaccante italiano che può sostituire Immobile, è una disfatta che ha molti responsabili.

Sono responsabili tutto il calcio italiano, che retrocede e regredisce di anno in anno, che scivola sempre più pericolosamente verso la mediocrità assoluta, è l’ora di fare sul serio le riforme tanto attese, per programmare un futuro più idoneo alla tradizione del nostro calcio ed è inutile fare delle scelte “tampone” per continuare a vivacchiare, questo campionato definito “avvincente”, è un campionato di quart’ordine.

Vogliamo farla pagare a Mancini? Bene! Avanti con il riciclaggio di Cannavaro e Lippi, o di tutte quelle soluzioni che ho visto un minuto dopo l’eliminazione e chiudiamo ancora gli occhi sulle plusvalenze, sul decreto crescita, sui tecnici messi in panchina dagli sponsor, sulle commissioni dei procuratori e così via, se tutto andrà bene staremo 12 anni senza mondiali, questo, deve essere il punto da dove ripartire per il calcio italiano, una volta e per tutte.

Così come accaduto nel 2017, si è riaperto il dibattito sui pochi calciatori italiani impiegati in serie A, oltre alla difficoltà sempre più evidente dell'inserimento dei giovani azzurri, non sono le dimissioni di un paio dei vertici del calcio che risolveranno il problema, non credo che cambierebbe nulla e anche se ci fermassimo a questa cosa qui, resterebbero un’infinità di problemi da risolvere.

Il problema è più profondo, molto più profondo, ci sono delle cose che vanno fatte inderogabilmente e che darebbero i frutti fra un po' di anni, bisogna mettersi tutti insieme e attuare tutte quelle misure che ci permettono di crescere, perché siamo fermi rispetto a gli altri paesi, dobbiamo trovare una regola, qualcosa per avere un numero minimo di italiani in organico, chiaramente un’ipotesi che sia percorribile, almeno nei settori giovanili.

lunedì 21 marzo 2022

Soliti difetti e consueti limiti, però la distanza con le terze non è incolmabile.

Il Palermo pareggia a Potenza e continua a non riuscire a collezionare quel filotto di vittorie, che gli permetterebbe di scalare delle posizioni in classifica, in ottica playoff, la distanza dalle terze comunque non è incolmabile, il primo obiettivo del Palermo deve essere quello di centrare i play off, senza farsi risucchiare dalle squadre che stanno rinvenendo da dietro come il Foggia e poi realisticamente, il primo e il secondo posto sono andati, resta però ancora alla portata del Palermo il terzo posto.

Bari e Catanzaro non si fermano e sono andati via, menomale che a sorpresa si sono fermate Avellino e Virtus Francavilla, l’Avellino ha fatto 1 a 1 in casa con il Messina, mentre addirittura il Picerno (altra squadra che avanza pericolosamente) è andato a vincere in casa della Virtus, la Turris è sparita dai radar dei play off, in compenso è risalito invece il Foggia, che ha liquidato 5 a 1 il Catania.

Il Palermo è riuscito per la seconda volta a recuperare da uno svantaggio, che stavolta era addirittura doppio in casa del Potenza, ma anche a polverizzare un’altra chance di rilancio, resta comunque il rammarico per il secondo pareggio consecutivo contro una formazione di bassa classifica, che avrebbe dato quella continuità e quella spinta in classifica, che invece che sta divenendo un handicap per la promozione.

Il Palermo non è mai riuscito ad inanellare una serie di vittorie consecutive, che gli avrebbe permesso di agganciare se non addirittura superare le dirette concorrenti in zona playoff, detto di Bari e Catanzaro che oramai fanno un campionato a parte, l’Avellino terzo con una partita in meno è a 56 punti, Monopoli (anche lui una partita in meno) e Virtus Francavilla a 55 punti, il Palermo è a 53 e anche lui deve recuperare una partita.

Il Foggia a 50 punti è la squadra che occupa l’ultimo posto valido per entrare nei play off, sette per ogni girone, la Turris a 45 punti non dovrebbe insidiare il Palermo, ma non bisogna più lasciare punti per strada, Andria e Potenza erano le squadre ideali per conquistare il terzo e il quarto successo di fila e spiccare il volo nelle zone nobili della classifica e invece così non è stato.

Il Palermo dopo la gara con l’Andria, ha gettato alle ortiche anche la seconda grossa opportunità per dare una svolta al campionato, è inconcepibile il tipo di approccio mentale dei rosa, che non è all'altezza di una squadra che deve puntare al miglior piazzamento nei play off, per non parlare degli svarioni e delle amnesie difensive, nonostante Baldini rimescoli ad ogni partita la retroguardia, con la speranza di trovare la stabilità necessaria.

Il Palermo ha rischiato seriamente di perdere, anche se poi alla fine, se l’arbitro avesse assegnato il gol di Brunori invece del fuori gioco, a sorpresa e comunque meritatamente per il secondo tempo, avrebbe portato a casa 3 punti insperati, la prestazione nel primo tempo è stata opaca, il Palermo è stato macchinoso, approssimativo e confusionario, evidenziando i soliti difetti e i consueti limiti, Soleri entra nel secondo tempo e la squadra ha una reazione d'orgoglio.

Grazie a Soleri, che dopo avere corso alla ricerca del passaggio giusto, ad un quarto d’ora dalla fine si avventa su un pallone vagante e lo scaraventa in rete, dopo una decina di minuti, con in mezzo il gol annullato a Brunori, in un'azione di sfondamento in area subisce un fallo ed è rigore, Brunori pareggiare dal dischetto e i rosa agguantano il pareggio nel finale.

Dell’ingresso di Soleri se ne giova anche Brunori, avulso dal gioco per buona parte della partita, poi appena inizia il forcing finale, segna un gol che viene annullato per fuorigioco quanto meno dubbio e poi segna dagli undici metri il definitivo 2 a 2, un’altra prestazione mediocre dei rosa, lodevoli per carattere, buona volontà e forza di reazione, ma niente altro di più.

Il Palermo ha il merito di non demordere e il Potenza il demerito di non chiudere la partita, con Zampano che calcia addosso a Massolo, ai rosa bastano 15 minuti per acciuffare il pareggio, ma non si possono commettere più errori, la distanza dal terzo posto non è incolmabile, ma il margine di errore adesso si è quasi esaurito, non si dovrà e non si potrà più sbagliare, domenica arriva al Barbera la Paganese terzultima in classifica, speriamo bene.

 

Altra scoppola del Loria, ma stavolta ha giocato male.

La partita passa tutta dalle parole di un arrabbiatissimo Crisàche non ha apprezzato i 90 minuti giocati dai suoi ragazzi, nonostante un finale convincente, anche per l’avversario in dieci a metà del secondo tempo, per l’espulsione del suo attaccante, stranamente il Loria ha mostrato incredibili incertezze, che hanno travolto la squadra con un netto 4 a 1, 4 a 0 già alla fine del primo tempo.

Nel secondo tempo, facendo leva sull’orgoglio, con piglio ed intensità, il gioco è stato piuttosto apprezzabile, ma come sempre non viene concretizzato, mentre gli avversari nel primo tempo si dimostrano più cinici, queste le dichiarazioni del tecnico:

"Sono incazzatissimo, perché negli allenamenti abbiamo lavorato su quelle situazioni di gioco, che poi invece in partita sono state sbagliate, l'idea di migliorarci c'è, quello che non funziona è che non ci sono titolari e riserve, c’è uno zoccolo duro di 8/9 ragazzi, che poi il sabato sono costretti a fare altro rispetto a quanto fatto in allenamento.

Piccoli o grandi errori, che fuori non vengono percepiti, atteggiamenti che non portano a quella mentalità vincente che stiamo ricercando e per cui stiamo lavorando, il Loria è una squadra che se ha continuato a giocare bene nonostante i risultati, è perché non ha cambiato atteggiamento e non deve cominciare ad abbattersi adesso. 

L'aspetto caratteriale è determinante in alcuni tipi di situazione e per questo non vanno nascoste, è arrivato il momento che i giocatori devono tirare fuori gli attributi, se non hanno la voglia di migliorarsi non si devono allenare, devono starsene a casa, in quel caso perdiamo le partite a tavolino, ma l'atteggiamento è quello che conta più di tutto".

Gli allenamenti riprenderanno martedì, ma il mister si farà sentire dai ragazzi, è arrivato il momento di fare lo step successivo, già da sabato dovremmo vedere il Loria tornare a giocare come sa e possibilmente a portare a casa dei punti.

  

venerdì 18 marzo 2022

Con la Fidelis Andria un’occasione persa.

Alla fine Luperini salva il Palermo da un drammatico 0 a 1 in casa, rosa apatici, ancora sotto l’inebriante effetto della vittoria con l’Avellino, steccano l'approccio della partita con la penultima in classifica, disputando un primo tempo anonimo e vanificando gli effetti positivi del turno precedente, il Palermo era a caccia del terzo successo consecutivo, che doveva sistemare ancora meglio la classifica e invece….

Nel turno infrasettimanale Baldini fa un po' di turnover per fare rifiatare qualcuno, visto che si gioca in casa con la penultima, rivoluziona (a mio avviso giustamente) la retroguardia proponendo di nuovo Perrotta al posto di uno spaesato Marconi e Somma al posto di un sempre meno convincente Lancini, Crivello al posto di Giron e un paio di novità tra mediana e tridente offensivo.

Massolo è confermato tra i pali e tutto sommato fa una buona partita, è incolpevole sul gol della Fidelis, perché Messina tira a botta sicura da pochi metri, per il resto poi fa poco altro, Accardi torna al suo posto ma non convince, si fa sorprendere in occasione del gol e dà in avanti meno spinta del solito, Crivello l’altro esterno basso, naufraga come è sua consuetudine oramai, commette una serie di errori, che sorprendono tutto il reparto arretrato, nemmeno lui spinge ed è il più abulico di tutta la squadra.

Giron subentrato a Crivello, non è neanche lui in grandissima giornata, però spinge più del palermitano e non potrebbe essere altrimenti, è più fresco atleticamente e partecipa meglio e di più agli attacchi rosanero, ma senza incide più di tanto, Somma e Perrotta sono inediti come coppia centrale difensiva, Somma non ha fatto meglio di Lancini, neanche lui è stato sicuro e con tutto il reparto in sofferenza anche Perrotta è stato deludente.

Ora, che si resti in serie C o che si vada in serie B, tutto il reparto difensivo compreso i portieri vanno cambiati, a centrocampo è tornato Damiani al posto di De Rose e anche lui è un disastro, impreciso nelle verticalizzazioni, non ha la personalità necessaria, Odjer che gli è subentrato è il migliore (ma a me non piace), deve dare consistenza a centrocampo e fa la sua parte, Dall'Oglio ha fatto un passo indietro, anche lui è stato piuttosto statico.

Male ha fatto anche Floriano, che nonostante sia stato molto attivo, ha sbagliato tutto, perfino la grande occasione dal dischetto e non riesce ad incidere, con lui ha fatto male anche Valente, poca corsa e pochi spunti, persino Brunori è risultato appannato, si salvano: Felici, Luperini che ha fatto una buona partita e Soleri, bravo a entrare a partita in corso e con una grande volontà di far bene.

Alla fine il Palermo riesce a rimediare alla sconfitta e porta a casa un punto, visto l’approccio troppo timido e senza grandi idee, la partita con la Fidelis è stato un enorme passo indietro, la partita non è mai decollata e il

Palermo non è riuscito a creare gioco, poche idee e gioco che non offre particolari spunti, con i pugliesi che rallentano il gioco a protezione del vantaggio.Palermo molle e superficiale anche in fase di non possesso, che fatica a reagire e a trovare fluidità nella proposta offensiva, ha una manovra macchinosa e in orizzontale, priva di ritmo e verticalizzazione, una prestazione abulica e opaca, nella ripresa preme di un po' di più sull’acceleratore, in maniera comunque disordinata, fino al generoso e sfortunato forcing finale, che non cancella l’amarezza, per una gara giocata male contro una modesta Fidelis Andria.

Il pareggio per il Palermo alla fine è una sconfitta, perché non da continuità al successo con l’Avellino e ricaccia indietro i rosa, che perdono di nuovo contatto con il secondo posto (il Catanzaro ha vinto a Messina) e non possono giocare un’altra partita con questa approssimazione e questa poca carica agonistica, la difesa è un continuo festival degli orrori, meglio pensare alla prossima gara di Potenza. 

martedì 15 marzo 2022

Il Palermo torna a vincere fuori casa.

Dopo quattro mesi il Palermo torna a vincere e lo fa battendo l’Avellino per 2 a 1, una delle rivali per il secondo posto del girone e pensare che gli irpini erano passati in svantaggio dopo una decina di minuti, tutto sembrava orientato verso la solita sconfitta esterna, ma i rosanero hanno reagito subito e hanno pareggiato con il solito Brunori, autore anche dell'assist per il gol decisivo di Valente.

Sono passati quattro mesi dall’ultima vittoria esterna, praticamente un girone visto che mercoledì prossimo il Palermo incontrerà proprio la Fidelis Andria per la partita di ritorno, i rosa espugnano il Partenio e sconfiggono anche se di misura l’Avellino, al termine di una partita combattuta e ben giocata, altre volte ha perso partite che aveva dominato, stavolta ha vinto soffrendo un po’.

Anche per questa vittoria bisogna aspettare comunque una controprova, perché non sarebbe corretto ridurla solo alle tante assenze dell’Avellino, Brunori è stato ancora una volta decisivo e in special modo per questo risultato pesante, che porta il Palermo ad accorciare sull’Avellino e sul Catanzaro, i calabresi ha perso in casa con il Bari, oramai lanciato trionfalmente verso la serie B.

Il Palermo accorcia anche sulla Virtus Francavilla, che pareggia in casa con la Paganese, guadagna punti pure sulla Turris che ha perso con la Juve Stabia, l’unica a tenere il passo dei rosa è il Monopoli che vince battendo il Monterosi Tuscia e fa aumentare i rimpianti, per i punti persi per strada, questa la situazione nell’alta classifica:

Il Bari a 65 punti oramai può solo suicidarsi, poi il gruppone che si gioca i posti di prestigio per i play off, Catanzaro 55, Virtus Francavilla 54, Avellino e Monopoli 52 e Palermo 51, con Avellino e Palermo che devono ancora recuperare una partita e i rosa con un Brunori sempre più protagonista, autore ad Avellino, di un gol, di un assist e di un'altra rete fallita a tu per tu con il portiere avversario.

L’Avellino pur decimato, non ha palesato nessuna intenzione di attendere il Palermo, così si è andati da una parte all’altra del campo, senza soluzione di continuità, ancora preoccupante però la fase difensiva del Palermo, con l’ex Kanoutè che mette in crisi l’intero reparto, Lancini non gli si oppone come dovrebbe e da lui nasce l’imbeccata in area per il vantaggio irpino, su cui Massolo non può fare nulla.

L'estremo difensore rosa preferito a Pelagotti, ha sfoderato in tutta la partita interventi importanti, una sola sbavatura nella ripresa, con un'uscita a vuoto che ci ha messo un po' di paura, forse con Massolo abbiamo risolto parte del problema, ma gli effetti sul pacchetto difensivo non sono ancora visibili, tanto che l'Avellino ha continuato ad essere pericoloso anche quando è rimasto in dieci e fino al 94esimo.

Meno male che il Palermo è riuscito a pareggiare subito, perché una volta esaurita la spinta di reazione, forse staremmo parlando d’altro, la partita, per la posta in palio e per colpa dell’Avellino, si è subito accesa e con il passare dei minuti i padroni di casa diventano sempre più nervosi, il Palermo invece continua a fare la sua partita.

Entrambe le squadre nel primo tempo hanno l’opportunità per passare in vantaggio, Brunori è lezioso e si fa parare il pallonetto da Forte in uscita, dall’altra parte Plescia è troppo sufficiente sul colpo di testa a botta sicura, ma nella ripresa Brunori involandosi sulla sinistra, da posizione defilata ha regalato una perla a Valente, tutto libero in mezzo all’area.

La freddezza è venuta un po' a mancare, Valente quasi non ci crede e ci mette un’eternità a stoppare il pallone e poi a calciarlo con violenza, quasi ad occhi chiusi contro la traversa, fortuna che la palla rimbalza sotto e si deposita dentro la porta per il raddoppio dei rosa.

Bentornata vittoria in trasferta, adesso servono i 3 punti con l'Andria, per raggiungere al terzo posto il Francavilla e superare almeno il Monopoli, poi se il Catania vorrà farci il regalo di fermare l’Avellino, i rosa potrebbero superare anche gli irpini, in caso di vittoria campana invece, l’Avellino aggancerebbe al secondo posto il Catanzaro, con la coppia comunque a un punto dal ritrovato Palermo. 

domenica 13 marzo 2022

Caerano, “manita” al Loria.

 

Partita già segnata dall’assenza di tutti i portieri, il Loria sperava nella scarsa mira degli avanti avversari per portare in porto a casa un risultato diverso dalla goleada, gli attaccanti del Caerano hanno tirato solo 5 volte in porta e non sono stati neppure dei tiri irresistibili, ma quando tra i pali hai un difensore al posto di un portiere, può capitare che una palla innocua rimbalzi per terra e finisca in rete superandolo.

Gli altri 4 gol sono stati più o meno tutti così banali e nonostante il solito rimpasto tra Loria A e Loria B, per assicurare il meglio all’allenatore della prima squadra (ultima con 3 punti in terza categoria), la squadra ha fatto un’ottima partita e per gran parte della gara ha giocato meglio dell’avversario, purtroppo i tiri del Caerano sono finiti tutti nel sacco, mentre le occasioni dei rossoblù (poche in verità), non si sono concretizzate per un pelo.

Ci spiega tutto il tecnico del Loria.

Mister, neanche oggi è arrivato il risultato pieno.

"Il risultato pieno non arriva oramai da sei turni, ma davanti alle tante vicissitudini che si presentano puntuali ad ogni partita, non possiamo solo che comportarci così, giocare meglio che sappiamo e che possiamo, cercando di riuscire a cambiare la situazione”.

Anche oggi una buonissima prestazione, che non è bastata neanche stavolta a portare a casa almeno un pareggio.

“Cerchiamo di giocare sempre alla stessa maniera, come sappiamo fare e devo dire che nonostante tutto ci riusciamo abbastanza bene, dobbiamo essere più precisi nei 16 metri, prenderci qualche responsabilità in più e tirare spesso anche da fuori, non abbiamo prodotto tanto sugli esterni, ma in allenamento ho sempre l’organico dimezzato e poi al sabato giochiamo sempre con gente che si è allenata in maniera diversa da noi”.

Che partita è stata?

"Il Caerano è stato bravo e aggressivo come doveva essere, nel primo tempo noi abbiamo fatto pure meglio di loro se vogliamo, loro erano un po' con il freno a mano tirato, però ci hanno pressato bene a limite della loro area e non ci hanno fatto fare il calcio che piace a noi, abbiamo avuto diverse situazioni favorevoli, ma non siamo riusciti a sfruttarle, perché nella fase iniziale o finale abbiamo sbagliato il passaggio decisivo”.

Fatte scelte sbagliate poi nel secondo tempo?

“Fatte scelte sbagliate no, siamo troppo condizioni da tanti fattori nelle scelte che non le posso sbagliare, Lunardon si è fatto male e poi doveva uscire per essere risparmiato per la prima squadra, cominciavamo a soffrire la condizione atletica degli avversari e Moudu in difesa mi garantiva freschezza e velocità, poi come accade spesso nel secondo tempo quando faccio i cambi, non siamo più lineari, perdiamo il ritmo e le distanze”.

Resta comunque la buona prestazione.

“Alla fine si, ti devi accontentare dell’ennesima buona prestazione, non abbiamo scelto neanche stavolta di essere passivi nonostante tutto e specie nel primo tempo abbiamo avuto più precisione nei passaggi in uscita, abbiamo avuto le nostre chance e abbiamo commesso meno errori delle partite precedenti”.

Sul momento della squadra.

 "Noi cerchiamo di interpretare sempre la partita a nostro modo, non soffriamo il fatto di giocare con le tre punte, se riusciamo a recuperare un po' di gente e i comportamenti sono questi, torneremo a vincere, vedendo le nostre partite non si può dire che abbiamo mollato, solo che se giochi sempre con le prime 5 in classifica non fai punti, riceviamo magari i complimenti per quel qualcosa di buono che facciamo".

C’è mancanza di fiducia negli attaccanti? 

“Non credo che ci sia mancanza di fiducia, giochiamo sempre con le squadre più importanti del campionato e non puoi sperare di avere 6/7 occasioni limpide, bisogna avere anche la buona sorte che quelle due situazioni che crei ti possono premiare, ancora una volta ci siamo andati vicini ma non raccogliamo molto, dobbiamo concretizzare un po’ di più”.

Sull’approccio alla partita.

“L’approccio è quello di sempre, quello propositivo che mi piace, al di là delle nostre condizioni e dell’avversario, abbiamo lottato fino in fondo e questo qualcosa vuol dire, per me vuol dire molto, perché so che c’è uno zoccolo duro di ragazzi su cui posso contare”.

Come si crea questa mentalità?

“Penso che parta da lontano, non è che arrivi al sabato e dici alla squadra di entrare in campo e giocare alla pari con gli avversari, c’è il lavoro di chi mi ha preceduto, c’è il lavoro di ogni allenamento, dove devi dare convinzioni, perché i ragazzi si accorgono se sono frasi fatte e se sei credibile, dopo loro ti vengono dietro, abbiamo 8/9 calciatori che si allenano costantemente, poi ne dobbiamo cambiare 4/5 tutti i sabati, senza dimenticare che questa è una squadra che non ha esperienza di questa categoria”.

venerdì 11 marzo 2022

Un’altra proroga per il Catania.

Il Tribunale al momento si è pronunciato, prorogando di ulteriori 10 giorni la scadenza dell’esercizio provvisorio, per dare modo di trovare un acquirente (l’imprenditore Mancini) che all’asta possa esprimere un’offerta convincente, evitando così di dovere decidere, se porre definitivamente fine al Catania, oppure concedergli di ripartire con un altro gruppo imprenditoriale.

Non entro nel merito della materia, ma il fallimento di una società di calcio non è una cosa bella, anche quando da questo se ne potrebbe ricavare una bella soddisfazione campanilistica, questo non rientrerebbe nei parametri sportivi e tutto quello che posso dirvi è che mi dispiace già profondamente solo questa agonia del Catania, figuratevi altro.

Ma appunto, parliamo d’altro e in questo caso del dubbio di molte squadre impegnate nella lotta play off, che si chiedono cosa può succedere, nel caso in cui gli etnei vengano esclusi dal torneo a campionato in corso, non è una bella cosa sotto tutti i punti di vista, ma tuttavia la possibilità esiste e con questa eventualmente bisognerà necessariamente fare i conti.

Se il Catania venisse estromessa dal campionato, tutte le squadre che hanno già giocato con il rossoblù, verrebbero private dei punti conquistati, mentre quelle che ancora devono giocarci, come il Palermo, osserveranno un turno di riposo, guardando soltanto alle squadre impegnate nella lotta promozione-play off, solo Palermo e Avellino devono ancora giocare con gli etnei la gara di ritorno.

Bari, Catanzaro, Francavilla, Monopoli e Turris invece hanno già incontrato il Catania sia all’andata che al ritorno e attualmente la classifica dice: Bari 62, Catanzaro 55, Francavilla 53, Avellino* 52, Monopoli 49, Palermo* 48 (deve giocare con il Catania e ha una gara in meno) e Turris 42 (ha due gare in meno), ma se il Catania dovesse essere escluso?

Bari e Catanzaro perderebbero 4 punti, Francavilla e Avellino ne perderebbero 1, il Monopoli ne perderebbe 6, la Turris perderebbe 3 punti e il Palermo invece nessuno, in quanto all’andata ci ha perso, mi pare evidente che quello a guadagnarci se il Catania “scompare” è il Palermo, con una nuova classifica a otto giornate dalla fine così articolata: Bari 58, Francavilla 52, Catanzaro 51 e Avellino 51, Palermo 48 con una gara in meno, Monopoli 43 e Turris 39 con 2 gare in meno.

Il Palermo guadagnerebbe qualche punto con tutte e vincendo il recupero con il Taranto, si porterebbe al terzo posto in compagnia di Catanzaro e Avellino, ad un solo punto dal Francavilla secondo, però, sarebbe l’unica di queste squadre a dovere osservare un turno di riposo, che permetterebbe alle rivali di guadagnare (anche tre) punti sui rosa.

Sette squadre ai play off, non tutte con le stesse ambizioni e non tutte con le stesse speranze, le quattro favorite di inizio campionato sono lì e stanno più o meno mantenendo i programmi di inizio stagione, Francavilla, Monopoli e Turris invece hanno fatto cose encomiabile e specialmente il Francavilla merita la promozione, gli scontri diretti saranno ancora tanti da qui a fine campionato e possono dare diversi scossoni alla classifica.

Questi gli scontri diretti restanti: 31esima giornata (la prossima) Avellino-Palermo e Catanzaro-Bari; 33esima Catanzaro-Turris; 34esima Turris-Francavilla; 35esima Avellino- Turris; 36esima Bari–Avellino e Monopoli–Palermo e infine dulcis in fundo alla 38esima ed ultima giornata Bari–Palermo. 

mercoledì 9 marzo 2022

Grande Brunori

Fortino “Barbera” e undicesima vittoria del Palermo alla “Favorita”, che ha battuto con un po' di fatica, a causa di un primo tempo giocato sotto ritmo, la Vibonese ultima in classifica, anche se proprio le migliori occasioni sono nel primo tempo, di Valente e Brunori che prendono rispettivamente palo e traversa, lasciando che il primo tempo finisse 0 a 0.

Nel secondo tempo Baldini cambia Marconi con Perrotta e Damiani con Dall’Oglio, quest’ultimo ha dato profondità alle giocate del Palermo, tanto che finalmente arriva il gol segnato dal solito Valente e che mette la partita in discesa, poi Brunori raddoppia segnando per la settima partita consecutiva e Soleri il bomber di scorta completa il tris.

Continua quindi, la serie positiva in casa da parte del Palermo, ma non sono stati risolti ancora i problemi in trasferta, la prossima partita esterna è lo scontro diretto con l’Avellino, vediamo se in questa occasione i rosa riusciranno a sovvertire la discontinuità di risultati tra casa e trasferta, a parte che si tratta di un incontro che non solo non va perso, ma che andrebbe addirittura vinto, perché ora serve cambiare radicalmente marcia in trasferta, per consolidare le ambizioni playoff. 

Palermo impacciato e appannato nel primo tempo, che cambia marcia come abbiamo detto nella ripresa, con l’ingresso di Perrotta e Dall’Oglio e con i gol di Valente, Brunori e Soleri, l'italo-brasiliano è arrivato a 16 gol, l’attaccante è in prestito dalla Juventus e ha espresso la sua volontà di restare, bisognerà vedere cosa ne pensano i bianco neri, credo che a Palermo non ci siano tante possibilità economiche, per riscattare un attaccante del genere.

Tornando alla gara, il Palermo è partito meno aggressivo del solito, con qualche impaccio e poca intensità, gioco poco fluido, pur marcando una chiara supremazia territoriale, è mancata la verticalizzazione e la profondità della manovra, a causa di un ritmo compassato e dell’imprecisione nella rifinitura, poi nel secondo tempo, c’è stato un deciso cambio di marcia, con un forcing avvolgente e Valente l'ha sbloccata.

Dall'Oglio ha aumentato il peso tecnico a centrocampo, con transizioni più efficaci e verticali, è bastato alzare il ritmo per portare a casa i tre punti e la meritata vittoria, per una squadra che ha sempre vanificato in trasferta, quello che di buono ha fatto in casa, il Palermo conferma il 4-2-3-1, ma con un paio di interessanti novità, la più clamorosa è il “ripescaggio” di Massolo in porta, Accardi e Giron esterni bassi e il rientro Marconi.

Massolo viene preferito a Pelagotti, dopo le tante incertezze in campionato, non ha fatto male, però bisognerà vederlo in partite di più alto livello, Giron deve pensare poco alla fase difensiva e sfrutta a dovere la sua forza fisica, prende anche una traversa su punizione, Dall’Oglio mette in campo quantità e intensità, un buon rientro dopo un lungo periodo di scarse opportunità.

De Rose è in una condizione di forma e fiducia importante ed è presente in tutte le azioni, Valente è la solita spina nel fianco delle difese avversarie, Luperini comincia ad avere, un atteggiamento più aggressivo rispetto alle prime uscite, sembra si stia abituando al nuovo ruolo, conquista palloni su palloni e anche molti calci di punizione.

Floriano è sempre uno dei più attivi, ma è molto impreciso, è sempre in partita ed è un punto di riferimento per i compagni che lo cercano spesso ed è sempre alla ricerca le giocate meno banali, Soleri entra e segna come sempre e infine Brunori, che oramai è entrato nella storia del Palermo, con la settima partita di fila in gol, conferma di essere un lusso per la categoria, per la buona tecnica e l’intelligenza tattica con cui sa stare in campo.

L’impegno della nazionale del 24 Marzo a Palermo contro la Macedonia, primo spareggio per l’accesso ai Mondiali, sta comportando qualche disagio, primo fra tutti l’impossibilità di utilizzare gli spogliatoi, che al momento sono in container sistemati all’esterno della curva sud, non saranno soltanto gli spogliatoi ad essere ristrutturati, ma anche il manto erboso.

Tanto che la federazione che per evitare di “stressarlo” troppo, ha chiesto al Palermo di rinviare la gara con il Taranto e di spostare la gara interna contro l’Andria, prevista pochi giorni prima della partita della Nazionale, disagi che tuttavia saranno ricompensati, dalla possibilità di usufruire di un impianto che si sarà rifatto, anche in diverse parti obsolete e i due nuovi maxi schermi piazzati nelle due curve e l’impermeabilizzazione della copertura delle tribune.

 

Anche il San Gaetano passa a Loria per 4 a 1.

Grazie alle reti di Galbane, Bordin, Facchin e Nicola Speroncello, i viola passano a Loria e con i tre punti si portano a quota 27, a un solo punto dal terzo posto occupato dal Caerano a quota 28, continua quindi il momento no dei rossoblù, una serie negativa che dura da ben 5 turni.

La gara non era di quelle facili, il San Gaetano chiudeva bene tutti gli spazi e ha messo spesso sottopressione la retroguardia rossoblù, il Loria ha fatto molti errori tecnici individuali e anche di squadra, ma ha fatto anche cose buone, poche ma le ha fatte.

La squadra sostanzialmente ha fatto qualche passo indietro, ma si è data da fare come sempre, non si può dire che ci sia stato qualcuno che ha fatto male, ma il Loria non ha giocato da squadra, dimostrando un po' di stanchezza mentale, è mancato principalmente lo scaglionamento in difesa e le lunghe assenze dai campi di Nazifosky e Badea, si sono fatte sentire.

La partenza è stata ancora una volta ad handicap, regalando per l’ennesima volta dei gol imbarazzanti, che mettono in difficoltà subito la squadra, che in questo momento particolare sta incontrando le migliori squadre, quelle di valore importante in questo campionato.

Nell’arco della partita la squadra si è ripresa, nel secondo tempo stava per pareggiare, ma poi l’episodio del terzo gol ha cambiato tutto e la rimonta non arriva, il 2 a 2 nella ripresa viene sfiorato più volte e poi nel finale il San Gaetano completa il poker, prima dell’1 a 3 Nazifosky a l’occasione di mette in rete il pallone e li sarebbe cambiato tutto, invece il San Gaetano travolge il Loria vincendo per 4 a 1

Il tecnico del Loria: “Indubbiamente la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle prestazioni precedenti, mi assumo io la colpa di tutto, i ragazzi sono sempre in continua emergenza, non so quando riusciremo ad uscire da questa situazione, ho in rosa 18 ragazzi, ma ne posso utilizzare una decina, poi devo ricorrere anche a chi non si è potuto allenare.

La mia paura e se qualcuno di loro perderà la fiducia e non verrà più a giocare, sono convintissimo che a organico completo, il Loria ha un grande potenziale e lo ha dimostrato anche oggi, sulle dimissioni rientrate, non comment".

venerdì 4 marzo 2022

La sindrome della trasferta.

In trasferta non si riesce a vincere nemmeno se giochi bene e fai un partitone, il Palermo ancora una volta non è riuscito a vincere fuori casa, nonostante abbia giocato una gara con un netto possesso palla e diverse azioni da rete, la maggior parte dei tiri sono stati parati quasi miracolosamente dal portiere avversario e nonostante tutto è uscito sconfitto per 2 a 1 contro la Virtus Francavilla.

Zero punti, con la squadra avversaria che è stata cinica e brava, a conquistare la vittoria contro un gran bel Palermo, che purtroppo non può permettersi queste battute d'arresto, specialmente con una diretta concorrente alla promozione alla serie B, o per lo meno all’accesso ai play off, con la migliore posizione possibile.

Il Palermo ha una gara in meno, che vincendola gli permetterebbe di risalire la classifica, anche perché sembra che abbia trovato la continuità nel gioco, ma adesso deve trovare anche la continuità di risultati e quindi anche punti fuori dalle mura amiche, speriamo che possa essere più facile di quanto sembri e che si trovi velocemente la soluzione per uscire da questa sindrome che ci attanaglia.

Situazione che può portarci a rischiare di finire il campionato in una posizione di classifica finale, che ci dia poche speranze per la lotta play-off per la Serie B, anche perché il Palermo è vivo, come dice il suo capitano e questa è la cosa che ci fa ben sperare per il proseguo del campionato, la squadra ha fatto una buona partita e ha creato tante occasioni.

La squadra per voce del suo capitano, è consapevole che deve crescere ancora e crede fortemente di potere ambire alla serie B, certo dispiace ancora di più perdere così, dopo avere fatto una grande partita, finisce con una sconfitta e tanti rimpianti, risultato pesante che porta il Palermo a perdere ulteriore contatto con il terzo posto, occupato proprio dalla Virtus, ora distante otto punti, anche se il Palermo ha una partita in meno.

È il Palermo a fare la partita, la Virtus attende e riparte ben organizzata, con il Palermo alla ricerca di un pari che sarebbe anche giusto, la Virtus Francavilla graziata più volte dal Palermo e salvata dal suo portiere, finisce con l’imporre ai rosanero un dazio pesante e ingiusto per quello che ha detto la partita, bravo il Palermo in generale e meno bravo invece è il reparto difensivo rosanero, compreso Pelagotti.

Sul finale a spingere il Palermo in avanti è la disperazione, per un risultato pesante ed eccessivamente punitivo, i rosanero riescono a riaprire la partita con il gol del solito Brunori dal dischetto, il forcing finale sotto un diluvio torrenziale è generoso, ma è la Virtus a sorridere per un successo pesante.

Vittorie per Catanzaro e Messina, sempre in testa il Bari a 59, seguito dal Catanzaro a 55, Virtus Francavilla 53, Avellino 49, Monopoli 46, Palermo 45, Turris e Latina 42, Foggia e Picerno 40.

 

Frittatona del Loria a Ponzano.

Ancora una buona prestazione del Loria, che a Ponzano Veneto perde per 3 a 2, una partita giocata bene ed equilibrata, dopo i primi 10 minuti di sfuriata iniziale dei locali, causa anche il terreno di gioco, ancora peggiore di quello del Loria, le due squadre si equilibrano ed entrambe hanno un paio di possibilità per segnare, il primo tempo finisce sullo 0 a 0, rispecchiando il perfetto equilibrio in campo.

Anche la ripresa prosegue con lo stesso trend, ma dopo una decina di minuti e il Ponzano a passare in vantaggio, con un diagonale potente che si insacca alle spalle dell’incolpevole Iseppi, neanche stavolta la squadra si disunisce e riprende a giocare, ma non passano altri dieci minuti, che il Ponzano raddoppia, forse con un po' di complicità della difesa ospite.

Nonostante il risultato il Loria adesso è padrone del gioco e manca 3 occasioni con Dionello su calcio di punizione, con Gallina che perde l’attimo davanti al portiere avversario e con Semenzato che tira addosso al portiere, Crisà nonostante i venti di bufera palesati all’inizio della gara, cambia tutto il fronte d’attacco, dove era già uscito Bizzotto per Semenzato, poi sono usciti Gallina e Dionello, per dare posto a Civiero e Ferronato.

il Loria adesso è pienamente in possesso della partita e dopo le occasioni mancate arrivano i gol, prima pareggia Tadolini d’esterno sinistro davanti al portiere dopo uno slalom (buona anche oggi la sua partita, eccetto i primi 10 minuti iniziali) e poi pareggia Lunardon su calcio di punizione.

La squadra sulla spinta del pareggio, pressa l’avversario nel tentativo un po' arruffone di portare a casa i 3 punti, ma ad una decina di minuti dalla fine, una palla innocua viene gestita male dalla difesa ospite, non si intendono Iseppi e Girardi che si ostacolano, lasciando la palla all’attaccante avversario che a porta vuota segna il gol del 3 a 2, che poi sarà il gol della vittoria per il Ponzano.

L’allenatore del Loria ha parlato del momento particolare della sua squadra: “purtroppo al momento il nostro principale nemico è il fattore mentale, i ragazzi non sono abituati a gestire la partita e il risultato fino alla fine, la squadra gioca bene, ma prendiamo gol per calo d’attenzione e lo stesso calo d’attenzione, non fa funzionare bene la fase difensiva, dobbiamo imparare a continuare fino alla fine a fare quello che facciamo per tutta la partita, la prestazione c’è stata e dobbiamo andare avanti così”.

Per quanto riguarda le sue paventate dimissioni: “ci sono delle cose che non vanno, la società ha tutte le ragioni di questo mondo, ma io ho delle difficoltà oggettive, non posso continuare ad improvvisare le partite poco prima che comincino, le dimissioni non sono state accettate e per me non sono irrevocabili, ne parleremo e vedremo”.