L’approccio alla
partita è stato desolante, è stato un Palermo imbarazzante e con poca
intensità, una squadra senza lucidità, senza qualità di gioco, lunga, contratta,
priva di idee e sulle gambe, con una condizione atletica e mentale inadeguata,
senza un’identità ben precisa e con delle scelte tecniche, che si sono
dimostrate insufficienti.
Lascia di stucco
pensare ai tre pareggi consecutivi, ottenuti contro tre squadre che occupano
gli ultimi tre posti della classifica e che due di questi pareggi, siano stati riacciuffati
fra l’altro in extremis, il Palermo come squadra è “morto”, proprio quando
doveva approfittare del calendario favorevole, nel momento decisivo della
stagione.
I rosa erano in
un ottimo momento tecnico e di esaltazione dopo la bella vittoria di Avellino e
invece inspiegabilmente, il Palermo è crollato sotto il peso dell’euforia, della
becera convinzione di avercela già fatto, quando invece bisognava dimostrare
maturità e implementare le posizioni per scalare la classifica.
Questa ennesima prestazione
deficitaria, ha confermato tutte le crepe strutturali, di una squadra non
all'altezza delle ambizioni, ritmo soporifero, distanze incolmabili tra i
reparti, approssimazione nella costruzione del gioco privo di idee, Baldini anche
con i cambi conferma il 4-2-3-1, modulo che a mio avviso non mette in risalto
quel poco di buono che c’è in questa squadra.
Le cose non cambiano nemmeno
nella ripresa, ma dopo i due lampi di Brunori a fine primo tempo e di Valente a
inizio ripresa, il Palermo ha la possibilità dall’alto del suo blasone
tecnico, di tenere in controllo la partita fino alla fine, sfiora l’1 a 3
ancora e sempre con il solito Valente, ma nonostante tutto riesce a farsi
fischiare contro un rigore, che firmerà il pareggio finale.
Crivello entrato al 45esimo voto 3,5; oltre a fare peggio di Giron che
aveva fatto male, riesce a regalare il rigore del 2 a 2 con un'entrata
incomprensibile, del tipo calcioscommesse su Tommasini, lo
prende di infilata, lui scivola nel tentativo di recupero e gli frana addosso,
il rigore è tanto ingenuo quanto solare, che il giocatore della Paganese trasforma.
È un momento di estrema
difficoltà, quello che stiamo vivendo tutti, dalla squadra alla dirigenza, dall’allenatore
ai tifosi, le prestazioni e l’atteggiamento dell'ultimo mese, sono quanto di
più distante è possibile, per affrontare il fine campionato e i conseguenti
play off, la squadra ha perso entusiasmo, identità, autostima e brillantezza,
ma deve fare e dare di più, perché ora sono troppi i punti persi, gli errori
clamorosi e le prestazioni anonime.
Tuttavia, serve un’importante
presa di coscienza, un perentorio e deciso cambio di rotta, che repentinamente
ci faccia uscire da questa mediocrità, che rischia di precludere ogni residua
ambizione, di arrivare ai playoff con reali possibilità di potersela
giocare.
Neanche stavolta l'Italia
andrà al Mondiale. (2)
Non è solo la sconfitta della
nazionale, ma di tutto un movimento calcio, che è chiamato a riflettere sul
proprio sistema e ad operare necessari cambiamenti strutturali per ricostruire
il futuro, deve esserci una svolta, un cambio di marcia effettivamente decisivo,
oggi più che mai, per prendere coscienza dei problemi
profondi del calcio italiano e porvi rimedio, senza fare processi sommari ai
calciatori e al CT, che pure hanno le loro colpe.
Colpe che a confronto di chi
muove le pedine del sistema calcio sono irrisorie, bisogna andare a trovare un
modo per risolvere le cose, partire veramente dall’anno zero e
per me ripartire da Mancini, il migliore in circolazione per questo ruolo e fa
bene Gravina a confermarlo fino al 2026.
A proposito di riforme, sembra che si stia procedendo per
quanto riguarda il var, secondo la mia teoria, istituendo i cosiddetti
'varisti', a luglio si darà il via al corso, che per la prossima stagione dovrà
mettere a disposizione del designatore, almeno dieci figure da utilizzare
solamente al Var e come dicevo io, potranno essere trovati tra chi ha smesso di
arbitrare o tra chi dimostra di possedere le caratteristiche per farlo.
Il Loria torna a far punti, 0
a 0 con il Rio
La parola d’ordine era,
dimenticare in fretta la deludente prestazione con il Postioma e riprendere a
fare le buone prestazioni a cui il Loria ci aveva abituato, possibilmente
portando a casa pure qualche punto, i rossoblù hanno portato a casa un punto
dopo più di un mese, la classifica è rimasta invariata, ma adesso sono 12 i
punti per il Loria B e alla prossima riceveranno il Padernello ultimo in
classifica.
La squadra di Crisà adesso
proverà a voltare pagina e si concentrerà sul prossimo avversario, la
“strigliata” del tecnico del martedì post gara di sabato scorso, ha dato più
che una scossa, la convinzione nei propri mezzi al gruppo, che ha risposto con
una buona gara, dove è mancato solo il gol, la squadra ci ha messo passione, grinta e consapevolezza,
cose che devono sempre essere messe in campo.
La squadra sembra
essersi guardata dentro e di avere deciso di combattere indipendentemente fino
alla fine tutti insieme, nessuno escluso, perché solo in questo modo il Loria
potrà costruire qualcosa di buono per il prossimo anno, l’allenatore dopo il pareggio con il Rio, ha
commentato così la partita: “meritavamo qualcosa di più sicuramente, anche se
poi all’ultimo minuto il nostro portiere ha fatto una paratona.
Noi abbiamo avuto 2-3 occasioni per
passare in vantaggio, volevamo la vittoria, siamo entrati in campo per ottenere
i 3 punti, ma non li abbiamo ottenuti, anche se la cosa più importante era
tornare a giocare bene e lo abbiamo fatto, lottando su ogni pallone ed esprimendo
quella giusta cattiveria che ci vuole, per noi il campionato non ha nulla da
dire, ma non vogliamo mollare, da qua alla fine del campionato vogliamo sempre
dare il massimo”.