domenica 30 ottobre 2022

A Modena vittoria scacciacrisi

Tre punti fondamentali per il Palermo e per Corini, a firma del capitano Brunori su rigore e di Valente, le reti sono arrivate nelle uniche azioni pericolose per i rosa, provvidenziale il rigore su Di Mariano e realizzato da Brunori, che ha messo in discesa la partita, il colpo di grazia lo assesta Valente, qualche secondo prima della fine del primo tempo, andare al riposo sul 2 a 0 è molto diverso che farlo sull’1 a 0.

I gol sono arrivati negli unici due tiri in porta fatti dai rosanero, per me male il Palermo, che è ancora una squadra senza gioco e senza identità, il Modena non meritava di perdere e figuriamoci di perdere 2 a 0, il Palermo dopo l’1 a 0 si è messo subito basso, mettendo in campo la maggiore qualità e forse anche esperienza, perché Nedelcearu e Pigliacelli (prestazione superlativa) hanno tenuto a galla i rosa, permettendogli di portare a casa la vittoria.

Inizio modulo

Il Palermo rialza la testa dopo un momento complicato e ritrova ossigeno con una vittoria importante, importante come una parata decisiva di Pigliacelli, per me ancora un brutto Palermo, che è riuscito a “sbancare” Modena e ora è tornato a trovarsi ad un solo punto di vantaggio sui playout e ha pure agganciato proprio i canarini, dopo essere stati a secco di vittorie per oltre 50 giorni.

La partita era già stata indirizzata dopo pochi minuti, dal rigore concesso dall’arbitro per una trattenuta di Magnino ai danni di Di Mariano, il Modena ha provato a reagire, forse senza troppa convinzione, decisivo è stato Pigliacelli, che con i suoi interventi ha difeso il risultato in più occasioni, comunque bel colpo del Palermo, che torna alla vittoria, scaccia la crisi e rimanda di qualche settimana l’esonero di Corini, perché la prestazione è stata al di sotto delle sue possibilità della squadra, nonostante la vittoria.

Prima vittoria in trasferta in campionato, che traghetta i rosanero fuori dalla zona retrocessione, un successo importantissimo per la classifica, ma anche per il morale, forse suggella la pace con i tifosi, ma la squadra non ha mostrato nessun miglioramento, mi auguro che questi tre punti, siano i primi di una lunga serie, visto che contro il Modena, l’unica novità è stata la prova di compattezza e di solidità. 

Solidità portata da Gomes e forse anche da Valente, però questo è un Palermo “rosicone”, una squadra che può rubare punti per la salvezza e niente più, Corini deve lavorare su una squadra che giochi per imporre il proprio gioco, che sia propositiva, deve rivalutare giocatori come Stulac e Saric, nonostante i cambi, il Modena con il passare dei minuti perdeva sempre più sicurezza e Corini per non rischiare, è passato dal 4-3-3 al 5-3-2, ma non incontreremo sempre il Modena.

Non la considero una partita perfetta, i rosanero hanno sofferto le incursioni dei padroni di casa, anche se questa vittoria potrebbe essere la partita della svolta, il Palermo è stato cinico e concreto, d’accordo che in questo campionato servono anche queste prestazioni e queste vittorie, peccato però che avvengono raramente, servono solo a muovere la classifica e a far respirare Corini.

Terzo risultato utile consecutivo, però con i tre punti, il pareggio è come la sconfitta e questi tre risultati utili sono come il bicchiere mezzo vuoto, servono solo a salvare, per me solo per poco, la panchina di Corini, non trema Tesser, almeno così dicono da Modena e allora, la presenza dell'ex tecnico Ballardini presente allo stadio, se non era lì per Tesser, si trovava lì per Corini.

Prima di questa partita, Tesser non rischiava nulla e invece Corini, con i due pareggi casalinghi e dopo tutte quelle sconfitte rischiava tantissimo, a pensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca, in fin dei conti oltre al risultato, quello che conta è, che i padroni di casa hanno giocato all'attacco e il Palermo tutto raccolto sotto la linea della palla, salvato in più occasioni da Pigliacelli, non si tratta di rischi previsti quelli corsi dal Palermo, ma dobbiamo dire che sono stati demeriti del Modena.

 Il Riese torna alla vittoria, perentorio 3 a 0 al Contea.

Il Contea si è rilevato avversario veramente modesto, il Riese si è reso protagonista di una gara attenta e ordinata, è mancata come spesso accade, la cattiveria sottoporta, tant’è che si può parlare di risultato bugiardo, perché oltre ai tre gol, splendido quello di Antei al volo dalla trequarti, che si insaccato all’incrocio, il Riese si è divorato ben 12 conclusioni a tu per tu con il portiere avversario.

Il tiro in porta che lambisce il palo e va fuori, a portiere battuto, sta diventando il marchio della casa, ad ogni partita gli attaccanti di Mister Crisà, di tiri che fanno la barba al palo ne fanno 4 o 5, stavolta si sono superati e ne hanno sbagliato clamorosamente ben 12, la pochezza dell’avversario, non ha potuto stabilire se la squadra si è scrollata di dosso l’atavica “antipatia” a marcare l’avversario.

Il risultato di 3 a 0, messo in cassaforte già a fine del primo tempo, ha permesso alle seconde linee, di avere anche loro un momento di gloria, bene l’esordio del 2008 Favaro (gli allievi sono 2006 e 2007), ancora una buona prova del 2007 Bizzotto, Graziotto e Coletti sono andati ancora una volta a rete, anche se non hanno fornito una prestazione al loro livello, perfetto e recuperato nel ruolo Pozzati.

La nota negativa è l’insofferenza che continua a denotare Soligo, eppure nella giornata precedente, aveva fatto una buonissima prova con la Juniores, finisce 3 a 0 la sfida tra Riese e Contea, i gialloblu tornano alla vittoria dopo il pareggio di domenica scora con il Caerano e dopo quattro turni senza vittoria, la prova analizzata dal tecnico Crisà, intervenuto nel post gara:

“Oggi abbiamo giocato di nuovo con il 4-3-3, anche se con interpreti diversi e non ha dato le stesse indicazioni, è un 4-3-3 flessibile, che ci consente di essere più aggressivi e coprire meglio gli spazi, certo, bisognerà vederlo con avversari di più alto livello, oggi abbiamo sviluppato meglio il nostro gioco, stiamo lavorando su questo sistema, che è il mio preferito e che al tempo stesso mi dà la possibilità di utilizzare meglio, tutta la quantità di attaccanti a mia disposizione.

Soligo è partito molto bene in questa stagione, dopo, un po' come tutti è andato in difficoltà, si tratta di una difficoltà mentale, l'ho sempre schierato da titolare perché ha grandi qualità, ma adesso credo che un po' di panchina gli farà bene, come pare abbia fatto bene a Pozzati". 

Non è stata la nostra partita più bella in campionato, la davanti riusciamo ad essere sempre pericolosi, anche se sbagliamo tantissimo, sapevamo che oggi non potevamo sbagliare, speriamo che abbiano capito che non va sottovalutato mai nessuno, il vero step importante sarebbe vincere le prossime due partite e poi provare a fare risultato a San Gaetano, dalla prova di oggi, ci portiamo tante situazioni positive, ma anche tante cose che possiamo e dobbiamo fare meglio, la crescita dei singoli sarà molto importante". 

martedì 25 ottobre 2022

Ci ha sorpassato anche il Como, adesso è piena zona retrocessione.

Partita noiosa al Barbera, il Palermo doveva vincere a tutti i costi e invece è uscito dal campo con gli oramai consueti fischi finali, dopo uno scialbo pareggio a reti bianche col Cittadella, che non fa nulla per impensierire i rosa, che si sono proposti con il solito poco carattere e con una fase offensiva praticamente nulla, se si eccettuano un paio di buoni interventi del portiere Kastrati.

La vittoria non è arrivata neanche questa volta, quella tanto auspicata vittoria, scacciacrisi, di ripartenza e salva allenatore, ma a quanto pare non è successo nulla di tutto questo, la crisi non è stata scacciata, di ripartenza neanche l’ombra e il paventato esonero di Corini, a cui erano state date due partite per salvare il posto, non è stato neanche realizzato.

La sperava nostra e il dovere dell’allenatore, era e doveva essere di staccarci dalla zona retrocessione e invece abbiamo ottenuto la risposta contraria, nulla di tutto questo è accaduto, anzi, il Palermo ha compiuto sostanziali passi indietro, anche e nonostante la cifra tecnica del Cittadella sia inferiore a quella dei rosa, il Palermo non è quasi mai riuscito a mettere in vera difficoltà Kastrati.

Volontà, intensità ed impegno di certo non sono mancati, il Palermo è stato generoso e vigoroso, ma povero di qualità e contenuti tecnici, mancano schemi offensivi efficaci e resta aggrappato alla sola tenacia dei singoli, un altro risultato deludente, che giustamente alla fine è stato fischiato del pubblico, che ha sottolineato la situazione di grande difficoltà.

Palermo e Cittadella continuano a non vincere: entrambi non vincono da cinque partite, terzo pareggio di fila per la squadra di Gorini, secondo di fila invece per i rosanero, zero gioco e marcia da retrocessione, la classifica ora è preoccupante, è normale che il Palermo dovrà immediatamente ripartire, ma tra il dire e il fare come sempre c’è di mezzo il mare, ovvero un allenatore capace di invertire il trend negativo e che non è Corini, contro il Cittadella il Palermo ha evidenziato tutte le criticità e la classifica è impietosa, quando lo capiranno anche il presidente Mirri e la proprietà, spero che non sia oramai troppo tardi. Inizio modulo

Fine modulo

Il Palermo di Corini e sottolineo di Corini, non lascia dubbi per il futuro, la classifica adesso è preoccupante, il Palermo è in piena zona retrocessione e preoccupa la prospettiva futura, per una squadra apparsa desolante e disarmante, punti, gol realizzati e subiti, sono numeri che parlano chiaro e per cui è inderogabile ripartire subito.

La situazione va vista con grande attenzione, i numeri e non solo quelli sono impietosi, ci sono ancora le possibilità di risalire la classifica per raggiungere la salvezza tranquilla, anche se non è quello a cui questa squadra può ambire, non sono più ammessi alibi per nessuno, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, perché adesso servono i risultati, a Palermo sono arrivati ottimi giocatori per la categoria, che al momento non stanno rendendo.

Il rendimento di un calciatore, dipende molto dall’allenatore che li allena, sarò pure monotematico, ma i fatti dicono questo e sono incontrovertibili, i tifosi hanno spinto e sostenuto la squadra fino alla fine, poi però al 90esimo hanno espresso tutto il loro disappunto, con fischi assordanti all’indirizzo dei calciatori presenti sotto la Nord e che hanno avuto il coraggio di metterci la faccia, cosa che non hanno fatto il tecnico e la società, a cui i fischi erano rivolti principalmente, nonostante non fossero come i calciatori sotto la curva.

 

 

 

Pirotecnico 3 a 3 del Riese contro la capolista Caerano.

 Si è trattato del primo pareggio stagionale per entrambi, il Carano stoppa la serie di 5 vittorie consecutive, mentre il Riese ferma la serie nera delle 3 sconfitte consecutive, sicuramente in termini di gioco e di occasioni, il Caerano meritava di più, ma alla fine il risultato è giusto e premia la caparbietà dei ragazzi di Crisà, tornati a giocare il calcio che li aveva visti vittoriosi nelle prime due giornate.

È un pareggio, che ottenuto in casa delle capolista ha il sapore della vittoria, anche se muove solo la classifica, che per i gialloblu è un po' deficitaria, mancano almeno 3 punti, che dovevano arrivare se non con il Montello, almeno con il Fossalunga, ma la cosa più importante oltre al risultato, è la possibile ritrovata compattezza della squadra e la tenuta mentale, che in un tipico mattino autunnale di Treviso, ha tirato fuori una delle partite più emozionanti di questo inizio di campionato.

In verità il Riese ci aveva abituato a questo tipo di partite, la rimonta da 0-2 a 3 a 2 con il Postioma, l’altro 0-2 poi rimontato in 4 a 2 con il Giavera e anche quello della terza giornata con il Pederobba, ancora 0-2, poi 2 a 2 e infine la sconfitta di misura la vittoria del Fossalunga nei minuti finali, adesso questo pirotecnico 3 a 3, che tutto sommato ridà fiducia ai gialloblu, vede il bicchiere mezzo pieno, in questo primo quarto di campionato.

Un 3 a 3 che ha avuto il suo epilogo nel finale, gli ospiti passano avanti nel primo tempo, con un rigore realizzato da Antei (in dubbio per la gara), i padroni di casa pareggiano al 45esimo, con il solito errore di posizionamento, stavolta è Basso a lasciare partire il terzino, che crossa e il Caerano pareggia, finisce su questa azione un primo tempo pressoché equilibrato.

I biancorossi del Caerano cominciano il secondo tempo all’attacco e dopo pochi minuti pareggiano, sembrava l’epilogo di una partita come le ultime e invece il Riese gioca, ringhia e trova la forza nei nuovi entrati Pozzati e Graziotto, di ribattere colpo su colpo alla più quotata Caerano, giocando molto di rimessa e su uno di questi contropiedi, con la complicità del portiere bianco rosso, Coletti ribadisce di testa in rete al 60esimo.

A quel punto il pareggio è prezioso e sarebbe un ottimo risultato, bisognava stringere i denti e fare molta attenzione dietro, dote che al momento non è primaria nel Riese, il Caerano non ci sta, aveva già messo i 3 punti nella loro tabella di marcia e attacca a tutto organico, il Riese si difende bene e punzecchia con veloci ripartenze, ma non basta, ancora una volta Basso si fa sfuggire il suo terzino che entra in area e segna il 3 a 2 per i locali.

Il Riese però non molla e al contrario delle ultime due sconfitte, tira fuori l'orgoglio e in pochi giri d'orologio la pareggia, grazie all’eurogol di Graziotto all'82esimo, che da fuori area lascia partire un tiro tanto forte quanto preciso, che si insacca all’incrocio dei pali, rendendo vano il tentativo di parata del portiere, ma non è ancora finita, c’è ancora da lottare e portare a casa un prezioso pareggio, che più per la classifica servirà per l’autostima dei ragazzi.

Finisce pari dopo sei minuti (5+1) di recupero, il Riese resta al settimo posto con 7 punti in classifica e a 7 punti dalle ultime ancora a quota zero e la prossima gara vedrà difronte proprio il Riese contro il Contea.

Mister, è ritornato il Riese compatto e battagliero che avevamo ammirato nelle prime due giornate?

“beh! Lo spero, il Riese è sicuramente questo e con ancora molti margini di miglioramenti, se i ragazzi hanno capito, che le partite non sono vinte prima di ancora di averle giocate e rispettano gli avversari, allora si! siamo tornati”. 

martedì 18 ottobre 2022

La vittoria non arriva neanche con il Pisa.

 










Se la vittoria non arriva nemmeno con la terzultima in classifica, quando deve arrivare? Al di là dell'incapacità di gestire il doppio vantaggio, per ben due volte l'inerzia della gara è passata a favore del Pisa, sia nella seconda parte del primo tempo, che nella seconda parte del secondo tempo, è chiaro a tutti, che segnare tre gol in una partita, è potuto succedere solo perché abbiamo incontrato il Pisa.

Tre gol e un solo punto contro la terzultima non basta e quel qualcosa che si è mosso nella squadra di Corini, sul piano del carattere e del dinamismo è poco, veramente troppo poco, è invece grande, molto grande il rammarico, per una nuova svolta che poteva esserci e non c’è stata, non è servito il primo gol di Di Mariano e non è servita la doppietta di Elia o perlomeno, sono serviti ad evitare un’altra sconfitta.

Ora non tanto il risultato, ma quanto la reazione emotiva per le esclusioni eccellenti di Stulac e Saric, che è stata appena accennata, il centrocampo “operaio” può avere “pagato”, contro una squadra impegnata a non retrocedere, ma non pagherà contro squadre di ben altro spessore, Claudio Gomes può tornare utile per spezzare il gioco avversario, ma qui si tratta di andare a vincere, anche in modo "sporco", ma conta prima di tutto fare il risultato.

Anche perché abbiamo visto che il centrocampo “operaio”, il centrocampo di rottura, non è riuscito a gestire il vantaggio, poi se c’è qualcuno che vuole ridurre una partita giocata in maniera mediocre dal Palermo, in partita sfortuna per il gol mancato da Brunori o per il palo di Vido nel finale, dico che il calcio è questo, ma non giudico positiva la prestazione del Palermo.

Sono un tifoso rosanero e non sono un tifoso di Baldini, però quel Palermo mi entusiasmava e questo no, poi se me lo devo fare piacere per forza, perché Corini è stato il nostro capitano e non si può contestare come allenatore, questo no, sono d’accordo che questo risultato lascia l'amaro in bocca, ma anche la vittoria a questa squadra, non sarebbe servita per ripartire.

Costruire da qui la salvezza? inorridisco, la squadra era stata pensata e vale tanto di più di una salvezza, certo adesso è questo l’obiettivo a cui puntare, per una squadra che a fine primo tempo vinceva 2 a 1 e che paradossalmente era il Pisa ad avere giocato meglio del Palermo, così come nel secondo tempo, dove i rosa avevano trovato solo due reti dopo un sacco di tempo che non segnavano più.

Il Palermo “operaio”, è fatto di corsa, pressing, poco possesso palla e poche geometrie, molto contropiede, come le peggiori squadre della serie C e qui emergono i limiti del Palermo “operaio”, un Palermo rocambolesco come tutte le squadre di bassa classifica, che non hanno equilibrio, rocambolesco come il 3 a 3 frutto di episodi e di errori, che muove solamente la classifica, frase che a fine del calcio mercato estivo, non pensavo di dovere pronunciare.

Il Pisa, anche se sotto in classifica di un punto, rispetto al Palermo si è dimostrato decisamente superiore sul piano del palleggio, dell'organizzazione di gioco e per tecnica individuale, tanto che il Palermo ha subito a lungo il Pisa, i rosa anche se hanno offerto una prestazione generale migliore, hanno manifestato però ancora l’assenza, di una affidabile identità tattica.


Coletti e compagni, affondano sulle incursioni avversarie.

Non si risveglia l'attacco del Riese e non smette di tremare la sua difesa, si inquadra così la sconfitta per 3 a 0 contro il Fossalunga, quello difensivo è il reparto più in difficoltà di questo avvio di campionato, forse anche a causa di alcune indisponibilità, la retroguardia che è cambiata più volte, sia negli uomini che nella disposizione tattica, ma continua a prendere troppi gol.

Troppi 15 gol in 5 partite, di cui solo 8 nelle ultime due, fra l’altro con le due squadre più abbordabili, non si può pretendere di vincere le partite, se mediamente devi recuperare tre gol a partita, è una media inaccettabile, ma intanto non si riesce a venire a capo di questa situazione.

Il continuo arrivo di giocatori (di secondo piano), unita alle normali e costanti assenza, rendono ancora più difficile l'amalgama della squadra e di conseguenza della fase difensiva, perché nel bene o nel male, in attacco nonostante non si sia segnato nelle ultime due gare, le occasioni da rete si creano, anche se poi finiscono di poco allato, o vengono parate dal portiere o meglio ancora finiscono sul palo.

È un dato preoccupante, questo delle quindici reti totali subìte fino a questo momento e la prossima partita, il Riese va a fare visita alla capolista Caerano, sentiamo cosa ha da dire l’allenatore del Riese:

"Non riusciamo a fare bene la fase difensiva con i centrocampisti, che mollano spesso i loro avversari e mettono costantemente in crisi i difensori, che si trovano a sua volta, a dovere fronteggiare due e a volte tre avversari contemporaneamente, non riusciamo a giocare “uomo su uomo” come vorrei e non riusciamo mai ad avere otto uomini dietro la linea della palla”.

Ma effettivamente alla fine avete subito pochi tiri:

“Si! Effettivamente devo dire che Danieli, Antei e Troietto, che però oggi era assente, riescono anche se con affanno a limitare i danni, non mi piace parlare dei singoli e tanto meno parlarne male, ma fino al 35esimo, fino all’errore di Cuccurolo, che non è uscito nella sua area piccola, sul cross che poi ha portato al primo gol di testa degli avversari, aveva solo dovuto parare l’ordinaria amministrazione”.

Ma poi cosa scatta nella testa dei centrocampisti che mollano l’avversario:

“Beh! Io una spiegazione ce l’ho, mentalmente non sono abituati a mantenere per lunghi periodi la concentrazione e alla prima difficoltà che nel nostro caso è il primo gol, vanno in tilt”.

Però la squadra se pur in maniera confusionaria, riesce a creare azioni da rete:

“non mi piace parlare di sfortuna, sicuramente siamo noi poco abili nel tirare in porta, difatti mi consola il fatto che atleticamente stiamo bene, perché chiudiamo tutte partite in attacco e che riusciamo comunque a creare tanto, l’ago della bilancia sta proprio a centrocampo, dobbiamo riuscire a fare meglio, ma forse meglio è troppo poco, dobbiamo fare bene la fase difensiva, non ci sono santi”.

Quindi spera di riuscire contro il Caerano, ad avere una squadra almeno più ermetica è possibile:

“Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche, non che non lo abbiamo fatto, ma perché la prossima partita è con una squadra che fa paura, dobbiamo cambiare intensità mentale, abbiamo lavorato questa settimana sui movimenti in attacco, associati ad un altro modulo, ma ci sono altre cose su cui dobbiamo lavorare, l’uomo su uomo per esempio e dobbiamo ripartire da questo”.

"C’è rammarico, forse non abbiamo disputato una buona partita, però siamo riusciti a portare tante volte la palla dall’altra parte, il gol lo meritavamo e forse anche qualcuno in più, dispiace a livello generale, ma è mancata una buona copertura a centrocampo, dispiace perché era importante vincere questa partita, per dare un segnale di compattezza”.

“All’inizio abbiamo preso un palo clamoroso con Coletti, che avrebbe potuto cambiare la partita, dobbiamo tornare a giocare con grande determinazione e lucidità, come abbiamo fatto nelle prime due partite, fattori che sono mancati nelle ultime uscite, era una partita che si doveva assolutamente vincere, adesso è tutto da rifare, rimandiamo la ripartenza ancora una volta, alla prossima gara contro il Caerano o a quella ancora contro il Contea.

lunedì 10 ottobre 2022

Travolti nel solito destino, nel caldo mare della retrocessione.

Il Palermo crolla senza attenuanti in casa della Ternana, la compagine rosa è stata come sempre abulica, senza idee, senza gioco, senza carattere, senza anima (ho finito gli aggettivi), con Corini che ancora una volta non ha saputo dare un'idea di gioco alla squadra, il Palermo affonda e scivola in zona retrocessione, cinque sconfitte nelle ultime sei partite, un Palermo scollegato e senza un filo logico, è quello che ci resta di quest’inizio di stagione.

Abulico, sconnesso, svuotato, scolastico, remissivo, soporifero, desolante e mediocre, non ci sono altri aggettivi (anche perché ho finito pure questi) per definire il Palermo di Corini, che colleziona l'ennesima figuraccia, sotto il profilo tecnico, tattico, e mentale, Palermo inerme, privo di identità, di anima e del concetto di squadra, numeri e prestazioni che impongono adesso una seria riflessione, da parte della proprietà.

Gli alibi dell’ambientamento sono diventati esigui e discutibili, dopo un paio di mesi che Corini lavora con la squadra, adesso la classifica e le prestazioni giustificano un preoccupante allarmismo (io lo dico da tempo, il buon giorno si vede dal mattino) e una mancanza di futuro, la qualità dei singoli è di categoria e può fornire buone garanzie, non è scattata la connessione tra l'allenatore e i giocatori (e questo io lo sapevo).

Senza timore di smentita, continuo a sostenere che cambiare la guida tecnica, non è mai troppo tardi (almeno adesso, perché fra un po' sarà tardi per davvero, ricordate il Crotone?), è un Palermo troppo “inadeguato” per le sue reali potenzialità, che non lascia intravedere un minimo di brillantezza, troppi i big che mostrano, una condizione mentale, fisica e tecnica al di sotto dei propri standard. 

Cinque sconfitte nelle ultime sei partite, quartultimo posto in classifica, solo sei gol segnati e dodici subiti, un solo punto ed una sola rete all'attivo in trasferta, fragilità difensiva e psicologica, manovra farraginosa e poco fluida, sistematicamente orizzontale e stagnante in mezzo al campo, sterilità e scarsa incisività in fase offensiva, per me non possono giustificare la fiducia nell’allenatore. 

Non è questo il Palermo che avevamo in mente, una crisi evidente ed effettiva, le cui responsabilità vanno equamente ripartite tra la proprietà (che ha fatto una scelta inappropriata) e il tecnico, personalmente non credo che in questa situazione, ci siano i presupposti per potere dare di più, intanto la classifica langue pericolosamente, mentre i tifosi non hanno più pazienza.

Alla fine della partita i giocatori sono andati sotto al settore ospiti per salutare i circa 400 i tifosi giunti da Palermo e il clima era tutt'altro che disteso, tensione massima tra ultras e calciatori, la situazione poi è tornata alla normalità, adesso il pensiero comune (tranne il mio) e che nelle prossime due partite in casa con Pisa e Cittadella, Corini possa risolvere definitivamente i problemi del Palermo ed evitare un esonero, che appare sempre più probabile.

Se non arriveranno punti e prestazioni convincenti, la panchina di Corini potrebbe saltare, è vero che la politica della nuova società, non prevedere questo tipo di scenario, ma è altrettanto vero che un Palermo in piena lotta per salvarsi è un fallimento generale, l'unico risultato positivo, la vittoria contro il Genoa, è stato sicuramente frutto della casualità.

Vincere le prossime due partite interne e migliorare una classifica che al momento vede i rosanero impantanati al quartultimo posto e in piena zona retrocessione, è una condizione necessaria, per continuare a credere in un progetto iniziato con tanto entusiasmo e per non essere risucchiati nel vortice della retrocessione.

 

Clamoroso flop del Riese a Volpago.

Il Riese esce con le ossa rotte dal campo del Montello, squadra senza identità, idee, gioco e anima, una prova senza carattere e senza cuore, seconda sconfitta nelle ultime due gare e peggiore in campo il portiere Colantuono, crolla con cinque sberle, che stordiscono una squadra confusa, dopo un avvio brillante e 20 minuti imbarazzanti del portiere.

Per il Riese nei primi venti minuti, si sono verificate 4 o 5 potenziale occasione da rete, che hanno sfiorato i pali della porta del Montello e un palo è stato preso da Soligo, poi solo tracce di gioco organizzato e corale, tutti concetti che fino a due settimane addietro, erano stati i cardini delle vittorie e delle prestazioni, elementi che progressivamente sono diminuiti, nonostante un intenso lavoro condiviso da tecnico e calciatori.

Evidenti le criticità tecnico-tattico dei calciatori sul rettangolo verde, certezze e convinzioni che hanno spinto il tecnico Crisà, a pensare di alzare l’asticella tecnica del gioco, poi non confermate con le performances fornite sul campo, cosa che lascia piuttosto sgomenti, nel vedere una squadra piatta sotto il profilo del ritmo e dell'intensità, trascinata da una compassata inerzia, qualche lampo, qualche guizzo, qualche acuto tecnico, che però non è in grado di esaltare un impianto di gioco poco efficace.

È venuta a mancare la giusta cattiveria agonistica, che non è ancora riuscita ad instillarsi e consolidarsi nella rosa, troppi i big che mostrano una insufficiente condizione mentale, fisica e tecnica, al di sotto dei rispettivi standard, difficile da comprendere cosa sia successo in questa giornata, quali sono i reali problemi e ancora di più le possibili soluzioni, non sarà semplice trovare risposte, di certo il riscontro numerico di questa prima parte di stagione, certifica lacune e criticità inconfutabili.

Un primo tempo in cui il Riese ha provato a fare la partita e poi a reggere un Montello ben più propositivo e più brillante, spinta da un secco 4 a 0 a suo favore, i gialloblu ci hanno provato se pur con qualche rischio, causato dai vizi di dosaggio nell’esecuzione, di scorrevolezza e verticalità, Antei si è sbattuto su tutto il fronte difensivo, Coletti poco assistito e supportato dai compagni e rimasto privo di palloni giocabili, quattro chances in un quarto d'ora per il Riese, che potevano cambiare la partita, mentre Colantuono raccoglieva 4 palloni nella rete,  numeri preoccupanti che sono manifesto di un'involuzione clamorosa.

I problemi difensivi non sono mai andati via e non è servito neanche cambiare assetto della linea difensiva, la squadra si muove male in generale e per singoli reparti, gli zero gol realizzati, confermano la pochezza di occasioni e di mole di gioco prodotta e poi l'inconfutabile problema mentale, per ben 4 volte in questo campionato, il Riese è andato sotto nel punteggio e nelle ultime due, non è riuscito a portare punti a casa.

Se si subiscono sempre almeno due gol a partita, poi non è sempre che si riesce a reagisce, la trasferta di Volpago non ha fatto eccezione e dopo 4 gol il Riese si è sgonfiato, laconico il commento di mister Crisà a fine partita: "Dobbiamo reagire, sono sicuro che ci sono i margini per riprenderci e tornare la squadra che abbiamo visto nelle prime due partite". 

sabato 8 ottobre 2022

Riese, contro il Montello servirà una vittoria.


Domenica i gialloblu sono chiamati ad una pronta reazione, per dimenticare la sconfitta con il Pederobba, il tecnico vaglia nuove soluzioni ed è alla ricerca di possibili modifiche per tornare alla vittoria, come sempre sarà poi il campo a dire la sua, la prestazione offerta dal Riese contro il Pederobba non è stata certamente di livello e bisognerà rimettere a posto le cose.Inizio modulo

Intervenuto alla discussione, Crisà ha parlato così: "La gara con il Pederobba l'abbiamo archiviata, mercoledì ho visto i ragazzi tutti presenti e vogliosi, non significa che con il Montello vinceremo, non dimentichiamoci i limiti della squadra e gli obiettivi, noi ce la metteremo tutta, ma è chiaro che dobbiamo salire di livello, dobbiamo fare cose migliori, ma per adesso non ci siamo riusciti". 

Preoccupato per i troppi gol subiti? "Dobbiamo prestare più attenzione e fare meno errori, abbiamo subito qualche gol di troppo. Dobbiamo fare chiaramente meglio, le assenze non hanno inciso sulla sconfitta, anche se mi hanno ridotto la possibilità di innestare freschezza, la differenza l'ha fatta il ritmo e la grinta superiore degli avversari"

Capitolo Oszi: è uno dei pezzi pregiati della “colonia dei 2007”, le sue doti sono notevoli, ma ancora si deve ambientare: “A Volpago quasi sicuramente sarà titolare, vedremo con quale ruolo, nell’ultimo allenamento l’ho provato come trequartista a ridosso delle punte”.

Già, le punte, dobbiamo quindi ipotizzare un 4-3-1-2 e ancora una volta la rinuncia agli esterni, con un centrocampo a rombo e partire con due punte e un trequartista? “Finora il 4-3-1-2, per motivi numerici non è mai stato testato in allenamento, ma del resto neanche la difesa a 5 lo è stata, questo purtroppo mi porta ad improvvisare e di contro a rischiare, dipende tutto dai ragazzi che vanno in campo, perché alla fine in campo ci vanno loro”.

Fine modulo

Va detto, però, che lei vuole trovare certezze e l’assetto migliore, in questo senso appare difficile che si arrivi al 4-3-3, il suo credo tattico, da cui sono passati tanti successi: “A Volpago serve alzare l’asticella, dobbiamo tornare a una prestazione convincente, anche se so che non sarà facile, a gara in corso come è sempre successo, potremmo optare per altri sistemi di gioco, errori e incidenti di percorso come la sconfitta contro il Pederobba ci possono stare e rientrano nel processo di crescita”. 

mercoledì 5 ottobre 2022

Manchester non Medjugorje.

 

Sembra che il mini ritiro a Manchester, non abbia migliorato la situazione dei rosanero e una svolta è sempre più impellente, il blackout si sta prolungando al di là di ogni ragionevole attesa, la vittoria contro il Genoa era stata un granello di sabbia nel deserto, visto che sono tornato da poco dalla cammellata di Sharm e comunque non sono d’accordo con chi dice, che le prime due partite di campionato contro Perugia e Bari, avevano mostrato un Palermo tonico e deciso.

L’ho detto in tempi non sospetti (andate a rileggere i miei post), che non si è trattato di una vittoria netta, quella sugli umbri (avete visto che fine ha fatto Castori) e non si è trattato di un buon pareggio in un campo ostico come quello di Bari, perché è stata una partita dove abbiamo subito l’avversario e alla fine è finita in parità.

Su una cosa sono d’accordo, da quel momento in poi i rosanero sono in discesa rapida, verso una classifica che ci vede in zona play-out, vero è che il campionato ancora è lungo, ma potrebbe essere ugualmente troppo tardi, cambiare ancora una volta tecnico? tutti sperano in una svolta, in un cambio di rotta, io credo che non ci sarà il panettone per Corini.

Se il ritardo di condizione di alcuni dei nuovi arrivati, poteva costituire un alibi per l’allenatore qualche settimana fa, adesso non lo è più e i calciatori acquistati non stanno rispondendo alle aspettative, i fischi del "Barbera", mitigati in parte da alcuni applausi e cori della curva Nord, mentre i rosa si scusano per una prestazione da dimenticare, sono il limite che ha raggiunto questa squadra.

Sono passati due mesi dall’arrivo di Corini e il tempo del rodaggio si è esaurito con il ritiro di Manchester, ora però è il tempo dei risultati o di raccogliere i frutti, chiamateli come volete, perché il campionato non ci aspetta, abbiamo le qualità per vincere contro il Sudtirol e con la maggior parte delle squadre che abbiamo incontrato e adesso scatta l’obbligo di vincere, perché abbiamo la qualità per fare bene.

L’amore è finito, adesso il Barbera fischia e le presenze sugli spalti calano, a fine partita è cresciuta l’insoddisfazione generale, in uno stadio che ha registrato il record negativo di presenze, la pazienza dei tifosi con Corini è finita, ma c’è ancora chi lo difende, il Palermo è stato bombardato da mugugni, borbottii, il clima alla fine era poco disteso.

Quasi tutti vorrebbero l’esonero di Corini (io manco ce lo volevo), ma a quanto pare la politica del City Group è quella di non cambiare la guida tecnica, ma non so fino che punto, la proprietà non deve pensare ai tifosi, è vero, ma deve rendersi conto che c’è una squadra senza gioco, senza schemi, con una classifica pericolosa, di cui l'allenatore è il responsabile.

Per me bisogna intervenire, prima che veniamo risucchiati nel vortice per la “caduta libera” per la Serie C, l’organico è abbastanza forte, la squadra è ottima, con un centrocampo invidiabile per la categoria, l’allenatore è mediocre, lo dice la sua storia da tecnico, i rosa oggi sono una squadra: scialba, asettica, anonima, che fatica a rendersi pericolosa e che non offre una prestazione sufficientemente convincente, ma soprattutto non riesce a vincere.

 

Riese sconfitto in casa dal Pederobba.

Una sconfitta meritata, almeno per quello che non hanno saputo fare nel primo tempo i ragazzi di Crisà, poche idee e poca reattività, nel centrocampo gialloblu, i ragazzi del Riese vengono sconfitti di misura in casa e alla fine è questo il rammarico più grande, perché dopo avere ripreso una partita senza storia per gli avversari e tenuti a galla dalla buona prestazione di Colantuono, complice un rigore negato nel finale, si sono dovuti arrendere ad una svirgolata carambolata tra stinco e ginocchio dell’avversario e poi sul palo.

Fine modulo

Nello scivolone per 1-0 contro il Pederobba, sono più le cose che non hanno funzionato che quelle che hanno funzionato, tanti errori in fase di appoggio, sempre in ritardo sulla palla e poche idee nel primo tempo, poi, nella seconda frazione, si è visto tanto impeto e la voglia di pareggiare, c’è stata meno confusione, ci sono stati più spunti individuali e un calcio un po' più ragionato.

Il Riese non ha smesso di provarci fino all'ultimo, se pur ha mantenuto sempre una buona dose di prevedibilità, i gialloblu restano a secco per la prima volta e in casa, il 5-3-2 stavolta, non ha sortito gli effetti sperati e non è servito a evitare la sconfitta, il Pederobba, infatti, è arrivato a Poggiana, giocando con grande compattezza, ha chiuso ogni linea di passaggio, ha mostrato una squadra che sapeva giocare e sapeva stare in campo.

Tanta confusione, poche idee e molti errori, per la compagine di Riese, alla domanda a mister Crisà, se intenderà confermare la difesa a 5 ha risposto: "Non abbiamo il tempo e i ragazzi per provare altre soluzioni. Fino a quando vedrò una squadra equilibrata e più o meno compatta non cambierò, il 4-4-2 si può fare, ma so quando lo potremo fare".

Poi mister Crisà continua così:

“Siamo contatissimi, non ho la possibilità di cambiare la partita e ho tanta gente adattata, molti giocano con pochi allenamenti nelle gambe, ma la situazione è questa, io cerco di fare il meglio per la squadra, le scelte sono le migliori che posso fare e se non deciso di scegliere un giocatore, è perché non è pronto, cerco sempre di scegliere la squadra migliore. Non sono stupido e non voglio perdere, sono l'allenatore e il responsabile tecnico della squadra, devo prendere le decisioni migliori per la squadra e non è facile. sono qui per insegnare calcio, ma non voglio perdere e subire 6,7, 8 gol.

 

lunedì 3 ottobre 2022

Il Palermo crolla ancora.

Sconfitta clamorosa e ancora in casa, il Sudtirol passa col minimo sforzo, segnando con Odogwu su regalo di Pigliacelli e i rosa incassano il quarto ko della stagione, giocando una partita con poche occasioni da gol, esclusi un paio di pali di Soleri e Di Mariano nella ripresa, era la prima volta in assoluto, che Palermo e Sudtirol si incontravano ed è stata subito la priva volta che i trentini hanno vinto al Barbera.

Gli altoatesini passano al Barbera col il minimo sforzo, grazie a un regalone di Pigliacelli, ma comunque è la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite e questa è una sconfitta sul quale riflettere più delle altre, per il gioco espresso, per il livello dell’avversario e anche per la classifica (io ricordo sempre il Crotone dell’anno scorso).

Tutti si attendevano (io no) una reazione dopo la sconfitta di Frosinone e il ritiro di Manchester e invece niente di tutto questo, la manovra offensiva addirittura è sembrata ancora più sterile e non può bastare l’amarezza di Corini, che attribuisce a sé tutte le colpe, con l’ammissione di colpa non si costruisce la classifica.  

Corini ripropone il 4-2-3-1, che gli aveva dato la vittoria a Manchester con il Nottingam Forest, con Floriano trequartista alle spalle di Brunori (perché?), ma il Sudtirol si fa pericolo dopo appena 40 secondi, con un colpo di testa di Tait, parato senza problemi da Pigliacelli, il Palermo risponde subito con un tentativo da fuori area di Floriano, deviato prontamente in angolo da Poluzzi.

La manovra del Palermo però, si presenta sin dai primi minuti piuttosto compassata, il Sudtirol come previsto, prova a pungere in contropiede, chiudendo tutte le linee di passaggio e dopo 20 minuti arriva il vantaggio degli ospiti, con una clamorosa papera di Pigliacelli che rinvia su Odogwu, la palla sbatte sull’attaccante e termina in rete.

Fischi assordanti per il portiere, che quasi in lacrime si mette le mani nei capelli, i fischi per Pigliacelli, sono il preludio per quelli finali alla squadra e principalmente a Corini, dopo il gol il Palermo accusa il colpo e ancora maggiormente, ha troppe imprecisioni nei disimpegni e commette troppi errori individuali, regalando tanti palloni agli avversari.

Brunori è troppo solo in avanti, Di Mariano prova ad inventare qualcosa, ma non salta quasi mai l’uomo, si va al riposo con il Sudtirol meritatamente in vantaggio per 1 a 0, nella ripresa subito tre cambi per il Palermo: fuori Buttaro per Sala, Stulac per Damiani e Soleri al posto di Floriano, ne avessi capito solo uno di questi cambi che ha fatto, ma comunque, dopo un poco, i rosanero sfiorano il pareggio, con un cross in mezzo di Di Mariano e Soleri di testa colpisce la traversa.

Il refrain della partita non cambia, con i rosanero che manovrano lentamente il pallone e il Sudtirol raccolto nella propria metà campo, pronto a ripartire in contropiede e dopo un’ora di gioco, in uno di questi contropiedi, Pigliacelli salva la porta del Palermo dalla seconda capitolazione, riuscendo a deviare in angolo dopo una ripartenza veloce del Sudtirol, la manovra rosanero continua ad essere piuttosto lenta e con giocate piuttosto prevedibili.

Corini cambia ancora, fuori Marconi per Valente, ma aumenta la confusione, all’80esimo gol annullato a Segre per fuorigioco e Corini impazzisce, inserisce anche Vido per Elia e nel finale arriva un altro palo, quello di Di Mariano, il Sudtirol regge sino alla fine e porta a casa tre punti preziosissimi, il Palermo può recriminare sui due pali colpiti, ma la vittoria avrebbe coperto una prestazione inguardabile, come è inguardabile il suo bomber Brunori.

Solo sei reti, fatte in sette partite e non si può non tenere conto, dello scarso rendimento offerto dal Palermo, i legni colpiti nella ripresa, sono frutto più della reazione nervosa dei singoli, che di una manovra fluida e avvolgente, la squadra è senza idee e chiaramente diventa complicato presentarsi davanti al portiere avversario.

La squadra fa fatica a costruire azioni, i giocatori sembra non essersi ancora inseriti negli schemi tattici di Corini (ammesso che ne abbia) e probabilmente il ritorno al modulo 4-2-3-1, al contrario di quanto pensa il tecnico non li favorisce, al di là dei singoli, dei moduli e del gioco, la classifica inizia a farsi preoccupante, bisogna uscire subito dalla zona playout, prima che potrebbe diventare troppo pericoloso.