martedì 29 ottobre 2024

Una rondine non fa primavera.

La prima vittoria in casa del Palermo per 2 a 0 sulla Reggiana e la squadra di Dionisi si porta al quinto posto in classifica, sfatato finalmente il tabù Barbera e per me non è stata una partita ordinata e organizzata come scrive qualche giornale, sono d’accordo invece sul fatto che la squadra è stata molto concreta, i rosanero sono ripartiti dal primo tempo della partita con il Modena e a quello si sono fermati anche con la Reggiana.

Anche stavolta il Palermo si è portato in vantaggio e poi ha fissato il punteggio parziale alla fine dei primi 45 minuti sul 2 a 0, grazie onestamente a una pressione costante dei rosa, che sono andati in vantaggio con l’ottimo Gomes e poi ha raddoppiato con Henry a porta vuota, dopo una traversa di Insigne.

A favorire il buon primo tempo del Palermo ci ha pensato anche la Reggiana, che al Barbera appare abulica e inconsistente, ma come al solito lo spauracchio si manifesta nella ripresa e i rosa subiscono la reazione degli ospiti, proprio come era già successo la settimana scorsa e molte altre prima, la Reggiana ha dimostrato d’essere un po’ più organizzata e pericolosa del Palermo.

Ma stavolta la squadra di Dionisi ha retto meglio rispetto a Modena, prima il Palermo ha rischiato che la Reggiana accorciasse il risultato all’inizio del secondo tempo con l’ex Vido, che ha approfittato di una dormita della difesa del Palermo e dopo avere dribblato 3 o 4 avversari calcia verso la porta, dove Gomes riesce però a salvare con il colpo dello scorpione sulla linea.

L’altra opportunità che se si fosse realizzata quella di Vido, avrebbe potuto essere un altro 2 a 2 arriva sul finale, con Desplanches che neutralizza un tiro di Fontanarosa, chiaro che con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma il concetto è che anche questa sarebbe potuto finire 2 a 2, quindi, gli eventuali progressi del Palermo guardiamoli nel tempo e dire che il resto del secondo tempo è stato gestito molto bene non ci sto, anche se la Reggiana non ha dato l'impressione di potere recuperare.

Il trend non è complessivamente migliore dello scorso anno, sono leggermente migliorati Di Francesco e Insigne, Gomes è in forte crescita, ma dove sono finiti Segre, Brunori e Ranocchia? In difesa non siamo messi meglio dello scorso anno e davanti Henry per quanto bravo non è uno stoccatore, senza ombra di dubbi urgono cambiamenti.

Considerato che il Palermo è stato fatto per andare in serie A direttamente, a oggi ha fatto male, sulla carta questo organico è da promozione ed è sbagliato dire che l’infortunio di Blin lo abbia leggermente indebolito, perché per me è rimasto ugualmente competitivo per il vertice, solo che nessuno tranne Gomes sta rendendo come dovrebbe, non credo che il problema sia di natura tattica, anche se come spesso ho detto io con questi giocatori farei il 4-3-1-2.

Secondo me ci sono giocatori in parabola discendente e ancora uno staff atletico non all’altezza, Corini lo scorso anno con gli stessi giocatori più o meno, ha fatto male ed è stato esonerato, Dionisi giustamente è ripartito con gli stessi giocatori, anche perché non gli e ne sono stati comprati di migliori, era impensabile che il trend non cambiasse, non capisco perché Dionisi continua a giocare con questo sistema di gioco e con questi giocatori, per vivere un altro campionato di mediocrità.

Qualcuno ha ricordato che Palermo è una piazza con una storia calcistica, che dice che ha lottato anche per andare in Champions League e si ricorda di Zamparini, a proposito, ricordo anche il crack del vecchio Palermo, per cui si dice che era il commercialista la mente degli artifici contabili, per falsificare il bilancio con voci in attivo inesistenti, predisposto da Zamparini e realizzato dal commercialista Morosi, per fare quadrare i conti della società e dissimulare il grave deficit patrimoniale, sottraendosi in tal modo agli obblighi previsti dal codice civile e dalla normativa federale in materia di società professionistiche. 

lunedì 21 ottobre 2024

Rosanero rimontati dal Modena.

 

Tante emozioni e tante occasioni, hanno caratterizzato la partita del Braglia, un gol annullato, un rigore sbagliato da Henry e parato da Gagno, quattro gol e un paio di pali, hanno mantenuto alta la tensione dall’inizio alla fine di Modena – Palermo, il primo tempo è stato equilibrato, ma se lo sono assicurato i rosa con il vantaggio di 2 a 0.

Il secondo tempo si è sviluppato più a favore dei canarini, i rosa sono andati indietreggiando fino a chiudersi negli ultimi minuti a difesa del 2 a 1, che poi gli è stato fatale, forse, ma questa è una mia supposizione, non doveva uscire Verre a fine primo tempo, Ranocchia ha fatto cose buone all’inizio e poi è sparito, la chiave della partita è stato Gliozzi, decisivo nel primo gol degli emiliani e per l’assist nel gol del pareggio.

Gliozzi appena entrato e per tutto il secondo tempo, ha messo in difficoltà tutta la squadra rosanero, che porta a casa un punto dalla trasferta modenese, dopo una partita combattuta e in vantaggio per 2 a 0, il Palermo viene beffato in extremis dal Modena, dopo una ripresa da dimenticare e sfuma così a cinque minuti dalla fine, il sogno di rilanciarsi ai pianti alti della classifica.

Il primo tempo è molto divertente e spettacolare, le emozioni non mancano e peccato per il rigore sbagliato da Henry, che avrebbe forse definitivamente chiuso i conti e reso vano il ritorno dei gialloblù, il Palermo ha gestito male e troppo a lungo il minimo vantaggio, la pressione degli emiliani è cresciuta costantemente e i rosa sono arretrati inesorabilmente, buttando via altri due punti e fermandosi a una prestazione ancora a metà.

Il Palermo ha faticato ancora una volta, ma non dobbiamo dimenticarci che è stato costruito per ben altri traguardi (a mio avviso no) e che è un club che ha alle spalle una società-proprietà, che ha risorse economiche impareggiabili, grazie alle quali può operare con decisione nel mercato invernale, per tentare di invertire la rotta con qualche acquisto di livello.

La Cremonese per esempio ha una rosa di livello superiore per la serie B, eppure così come noi non è abbastanza forte e completa per restare nelle posizioni di vertice, adesso ha scelto Corini per sostituire Stroppa, per come la vedo io è un vantaggio per noi, anche se Corini con le squadre forti fatte dagli altri vince sempre.


Cogitana prime parole sulle dimissioni di Crisà: "L’addio a Crisà? Anche se non sembrava, c'era un contrasto interno con molti giocatori, soprattutto con i giocatori più esperti, con Crisà non avevamo un rapporto, lui ha le sue idee, sia dal punto di vista tecnico-tattico che comportamentale, ma si era creata comunque un'alchimia basata sul rispetto reciproco.

Dopo la partita con il San Vito al Centro Giovanile, in cui la squadra aveva fatto bene, ma c’erano stati le tre espulsioni finali, sintomo di un nervosismo represso, siamo andati da lui e gli abbiamo fatto notare, che il gruppo sembrava non aver la volontà di combattere e che i risultati e le prestazioni erano arrivati solo per l'orgoglio dei ragazzi, alcuni giocatori non si sentivano più coinvolti.

È rimasto sorpreso e ci ha ricordato che lui si era pure snaturato per avviare al meglio il suo rapporto con i giocatori e insieme abbiamo notato che il problema era più profondo, Crisà ha capito che non sarebbe riuscito a governare lo spogliatoio nei mesi a venire e ha deciso di dimettersi. 

lunedì 14 ottobre 2024

Cogitana e San Vito pareggiano 2 a 2: rammarico per i luparensi.

 

Il San Vito pareggia 2 a 2 contro la Cogitana dopo essere stato in svantaggio per 2 a 1 fino al 96esimo, complici l’ingresso in campo dalla panchina di Baccin, Masin, Ferrazzo e espulsione nel finale di Grandesso, ancora una volta la Cogitana ha un approccio sbagliato alla partita, tanto che dopo dieci minuti va in svantaggio, la seconda parte del primo tempo invece è stata più equilibrata, con i luparensi in ripresa, che pareggiano prima delle fine del primo tempo con Zanchin su punizione.

Nel secondo tempo entra in campo un’altra Cogitana, vogliosa e graffiante, una Cogitana trasformata, che pressa altissima e mette in difficoltà il giro palla dei bassanesi con il neo entrato Fior, al "Centro Giovanile" i luparensi chiudono nella loro metà campo il San Vito e spadroneggiano a centrocampo con Grandesso, Menzato, Cusinato e soprattutto con De Simone, caparbio uomo ovunque, fioccano i palloni in area, ma Fior di divora almeno 3 o 4 palle gol.

Dopo avere sbagliato tanto sotto porta, a metà ripresa è arrivato il gol del 2 a 1 in mischia, è il solito Zanchin che con un colpo di nuca sulla linea di porta, segna il gol del vantaggio, la Cogitana continua a pressare e il San Vito in difficoltà si difende come può, poi la svolta negli ultimi 20 minuti, Crisà sostituisce Miotti ammonito con Baccin, per evitare che Miotti potesse essere espulso, ma Baccin che fin qui non ha fatto benissimo, non riesce a trovare le misure sul suo avversario, che così dà respiro ai bassanesi, che cominciano a pungere con continui contropiedi.

Il 3 a 1 è nell’aria ma non arriva, mancano 10 minuti alla fine e Menzato chiede la sostituzione, entrano Masin e Ferrazzo a centrocampo, ma si piazzano in attacco senza mai dare una mano alla squadra, tanto che Grandesso davanti alla difesa va in difficoltà, prende un giallo e per proteste ne prende un altro, viene espulso e perde la testa.

In dieci la Cogitana stringe i denti per gli ultimi 5 minuti, tranne Ferrazzo e Masin appena entrati, che guardano i compagni dannarsi in difesa, fino a quando l’esterno del San Vito per l’ennesima volta supera Baccin ed entra in area, supera anche Rosa e mette al centro un pallone, dove l’attaccante è tutto solo e batte a rete a botta sicura, Letizia ci mette una pezza, ma sulla ribattuta la palla finisce ancora all’attaccante che stavolta da due passi non sbaglia.

Finisce 2 a 2 una partita vinta e che doveva essere stravinta, un risultato per niente giusto e che lascia tanto rammarico per la squadra di Crisà, che a pochissimi minuti dalla fine del recupero conduceva per 2 a 1, dopo avere perso così altri due punti con il Santa Croce, non appena l’arbitro ha decretato la fine della gara, si è creata una maxi rissa, dove l’arbitro ha beccato come unici facinorosi Menzato e Baccin e li ha espulsi.

La Cogitana ha chiesto alla squadra un confronto prima dell’allenamento del giorno dopo e così è stato, i ragazzi hanno spiegato che questo loro comportamento era dato dal fatto che non hanno “filing” con l’allenatore, questa cosa li innervosisce e li porta a questa reazione, Mister Crisà ha preso atto della preoccupazione della società, che temeva di perdere alcuni giocatori e in un primo momento ha deciso di provare, poi a due ore dalla partita con l’Ezelina ha rassegnato le dimissioni.

Fin qui la cronaca, adesso il commento di mister Crisà:

“Non pensavo che ci fosse stato questo epilogo, per me le cose andavano bene e sinceramente non credevo che avessero dato a me la colpa del loro comportamento, si è trattato di una situazione cominciata con il piede sbagliato e una parte della società sono sicuro che non solo non mi ha tutelato, ma secondo me ha incanalato le cose”.

Quindi lei pensa che la società sia complice?

“Non esattamente, però in questi 50 giorni ci sono stati tanti piccoli episodi, tanti piccoli ostacoli, tante piccole cose che il sospetto me lo insinuano, ho avuto l’accordo con loro ad aprile e sono stato tesserato la vigilia della prima partita, solo perché gli e lo ricordato io, i rapporti con il solo Direttore, sono stati sempre freddi e minimi indispensabili, non mi ha mai fatto sentire a mio agio, non ho avuto il materiale, mi hanno dato una maglietta e due pantaloni su mia insistenza, ma solo per andare in panchina nelle partite e alla mia richiesta la segretaria mi ha detto: vediamo cosa dice il vice presidente (senza mai avere avuto una risposta)”.

Quindi non lo avevano a ben volere, allora perché lo hanno scelto?

“Beh! Dico, sto procedendo per supposizioni, la società e in particolare tutti i tecnici del settore scolastico, mi tengono in grande considerazione, il direttore non ha visto di buon occhio secondo me, che gli ho praticamente tolto la squadra al suo amico, mi ha lasciato da solo con un gruppo nuovo, con un gruppo difficile, che lo scorso anno ha avuto problemi con il mister, perché non volevano lavorare ed erano molto suscettibili, tanto che a me ha chiesto di essere indulgente e accomodante, forse non dovevo starlo a sentire e fare come ho sempre fatto a modo mio”.

Sarebbe cambiato qualcosa?

“No, forse sarei andato via prima, sicuramente non voleva allenassi questa squadra, per tutta l’estate non mi ha mai chiamato, in questi 50 giorni non si è mai fatto sentire, se non per quasi rimproverarmi, per quello che non ero riuscito ancora a mettere a regime anche per colpa sua e poi mi diceva sempre: non farli lavorare tanto se no vanno via, non trattarli male se no vanno via.

Penso che lui sperava che perdessi tutte le partite, in modo da mandarmi via prima, invece così non è stato e secondo me ha portato a compimento con i ragazzi il suo progetto, sapeste che premura che aveva che io decidessi di andare via entro il 30 novembre, per evitare di doverlo fare poi loro e di dovermi pagare tutto il contratto, giocavamo troppo bene e se non faceva così, sarei rimasto anche per il prossimo anno”.

Che farà adesso?

“Aspetto un’altra proposta, ma stavolta deve essere seria, sono stanco di sottostare ai capricci di tutti, io voglio lavorare come so, se, se ne presenta l’occasione bene, diversamente sto bene pure a casa mia”.

mercoledì 9 ottobre 2024

Il focus sul tecnico:

 

Un elemento fondamentale del Palermo, deve essere la continuità di risultati e di prestazioni, perché tra alti e bassi non si va in serie A, al Palermo ancora manca un’identità forte e una fisionomia precisa, in difesa Dionisi non riesce ancora a trovare la linea migliore, concedendo ancora sempre troppo agli avversari, ma anche in attacco il Palermo è smarrito.

Brunori non è nemmeno la lontana copia del giocatore che abbiamo ammirato in passato, è servito poco, ma lo era anche lo scorso anno e i suoi gol li ha fatti, piuttosto pesa il fatto di essere rimasto, sperava di andare in serie A e lo hanno bloccato, ma anche Le Duaron sta deludendo, un calciatore che è stato l’acquisto più costoso, non è possibile che ancora non abbia fatto vedere nulla, più che doti di grande calciatore, ha fatto vedere tanta confusione e approssimazione.

Confusione e approssimazione che caratterizzano il Palermo e il suo tecnico, la squadra ha bisogno subito di ritrovare le individualità della squadra, per alzare l’asticella della qualità e qua è il tecnico che deve pensarci, perché non c’è più molto tempo da perdere prima che sia troppo tardi, le prestazioni di Brunori non dipendono solo da lui, è troppo isolato e non viene mai messo nella condizione di fare gol.

Al di là se l’italo-brasiliano vuole andare via o no, penso che sia arrivata l’ora di cambiare modulo o per lo meno gli esterni, di aggiungere maggior peso in avanti o almeno di provare a cambiare qualcosa nella costruzione del gioco, per permettere ad uno degli attaccanti più forti del campionato di serie B, di avere più occasioni e una/due spalle efficaci, per mettere in difficoltà di più le difese avversarie. 

Di Mariano tanto di cappello, ma non incide quasi mai in maniera offensiva, personalmente proverei a trasformarlo in un terzino di spinta, del resto in 256 partite in carriera, ha segnato 29 reti, ad una media di 1 rete ogni 8/9 partite, come il talento Le Douaron, che ha segnato 36 gol in 176 partite, ovvero 1 gol ogni 5 partite, è chiaro che non si tratta di un esterno ma di una seconda punta, gli esterni rosanero non sono dei realizzatori, ma a piedi invertiti non fanno neanche i cross per la punta centrale.

Noi abbiamo bisogno di una seconda punta che faccia 15 gol, insieme ai 27/28 di Brunori, 15 gol anche se messi insieme Insigne e Di Francesco non li fanno, il napoletano ne ha fatti 56 in 310 partite, significa 1 gol ogni 6 partite e Federico ha fatto 39 gol in 360 partite, media 1 gol ogni 8 partite, è chiaro che per loro vale lo stesso discorso, perché giocare a piedi invertiti se non vedono la porta? Tanto vale utilizzare il piede buono per farli crossare.

Henry ha segnato 81 gol in 253 partite, 1 gol ogni 3 partite, potrebbe essere lui la spalla di Brunori o Le Douaron, invece che uno esclude l’altro per continuare a giocare con un 4-3-3 che non rende, da qua si evince che i cambi non hanno portato alcuna miglioria alla squadra e allora, anche se i giocatori li abbiamo comprati per questo modulo e Dionisi non riesce a farli rendere come dovrebbero, o si cambia modulo o si cambia l’allenatore.

Abbiamo la possibilità di provare a cambiare con il 4-3-1-2, con Brunori e Henry di punta e Ranocchia alle loro spalle, in attesa di gennaio potremmo avvalerci di tutti questi esterni come riserve dei due attaccanti, di Verre e Vasic (che è il loro ruolo) come riserve di Ranocchia, anche perché Le Douaron ha il fisico da centravanti o da seconda punta e isolato a destra non è a suo agio, poi, Insigne, Di Franceso, Verre e Henry hanno 30 anni ciascuno, hanno praticamente fallito ed è ora di ringiovanire.

Di conseguenza poi vanno riviste le situazioni a centrocampo e in difesa, la sosta deve servire a schiarire le idee a Dionisi e ai dirigenti rosanero, dobbiamo trovare immediatamente le soluzioni utili per riprenderci il campionato, che non è poi così lungo, ma soprattutto e pieno di insidie, trovare soluzioni all’interno della rosa a disposizione o investire su nuovi elementi di comprovato valore, per potere fare un notevole step in avanti e tanto poi, è tutta gente che serviranno per la prossima serie A, come ha fatto il Como.

La squadra che scende in campo appare in confusione, praticamente non funziona nulla, preoccupa l’involuzione tattica e c’è davvero tanto da lavorare, i fischi a fine partita sono assolutamente comprensibili, il tempo della pazienza a Palermo è finito, ma questa volta davvero per tutti, il tecnico è chiamato a riflettere, i cambi sono inevitabili, Dionisi deve trovare soluzioni diverse, intanto sembra sia stato evitato un caso Brunori con la partenza da titolare contro la Salernitana, erano impietose per il capitano quattro panchine di fila.

Girano voci che il Palermo sia interessato al DS del Lecce Trinchera, noto con Corvino per il suo modello di lavoro, che ha creato nel club giallorosso un notevole patrimonio tecnico, facendo calcio all'insegna della sostenibilità, con giovani di proprietà destinati a fare plusvalenze, che è proprio quello che interessa alla nostra proprietà straniera, anche se hanno potenzialità importanti per fare un mercato.

lunedì 7 ottobre 2024

Così non va, tutto sbagliato, tutto da rifare.

 

Altra sconfitta dei rosa al Barbera, dove il Palermo non vince per l’ennesima volta, l’ultima vittoria in campionato risale al 17 febbraio della scorsa stagione, alla Favorita finisce 1 a 0 per gli amaranto, ma è tanto l'amaro in bocca per i rosanero, rosa che fanno un passo indietro, confermando ancora una volta i soliti e preoccupanti limiti, alla fine la rete di Tello ha regalato i tre punti alla Salernitana di Martuscello, che è apparsa più squadra del Palermo.

La squadra è tornata nel mirino della critica, una salve di fischi durante e a fine partita, ha dimostrato tutto il dissenso dei tifosi, presi in giro per il terzo anno consecutivo, la fase difensiva resta un problema, ma l'attacco è inesistente, il Palermo ha giocato a sprazzi e senza una chiara idea di gioco, Brunori non è stato il ciclone delle passate stagioni e Henry non ha neanche provato qualche giocata, anche quasta non sarà una sosta semplice per il Palermo, ma adesso anche per Dionisi, almeno per me entra anche lui nel mirino della critica. 

Doveva essere la domenica per tornare alla vittoria in casa e invece il Palermo si rende protagonista di un’altra opaca prestazione, sottotono e in costante balia degli avversari, alla Salernitana è bastato un cross sbagliato di Tello a metà del primo tempo, per battere un Palermo inconsistente, dopo tre mesi il gioco fatica a decollare, ancora non sono riuscito a vedere una sola volta il Palermo giocare, si, perché anche quando ha vinto non ha convinto, come a Bolzano.

E pensare che abbiamo scelto un tecnico e dei giocatori, che avrebbe dovuto alzare il livello tecnico e delle ambizioni, se non altro quelle personali, oggi invece non sembra essere cambiato nulla, il nuovo tecnico non ha inciso sui sempre più deludenti Insigne e Di Francesco, peggiorando addirittura le prestazioni di Brunori, Ranocchia e Diakitè, la Salernitana comunque vince meritatamente.

Per il Palermo si tratta chiaramente di un’involuzione tattica e tecnica, al di là dei soli 2 i punti raccolti in casa, perché mostra prestazioni sempre peggiori, sempre più scadenti, Ranocchia nella posizione di mezzala non è entrato nei meccanismi della squadra, non si vede quasi mai in fase d’impostazione e non riesce a fare gioco per la punta centrale, visto che gli esterni a piedi invertiti non funzionano.

Ranocchia deve essere il faro del gioco rosanero, il calciatore a cui il Palermo deve affidare tutti i palloni, per costruire le azioni offensive, ma così defilato e costretto ad occuparsi della fase difensiva, per andare a raddoppiare in copertura su Lund, non può essere produttivo per la punta e per tutta la fase d’attacco, a questo punto, vista anche l’assenza di Blin, tutto il gioco ricade su spalle di Gomes, che a me non piace, ma che insieme a Di Mariano è il migliore dell’undici rosanero.

Purtroppo Gomes non ha i tempi del registra ed è questo quello che manca al Palermo, il gioco alla fine si riduce ad un’infinità di passaggi inutili, il Palermo non può continuare ad avere i limiti che avevamo già visto nella passata stagione e non è vero che siamo davanti a un Palermo a due facce come dice qualcuno, in trasferta non è ordinato, sicuro di sé, sfrontato e affamato, ha avuto fortuna e ha approfittato di qualche errore avversario.

Il Palermo è opaco, timido, disordinato e arrendevole, anche fuori casa, magari batte due sole punizioni e per caso battono sulla testa di un giocatore del Palermo nella confusione della mischia e portiamo a casa i tre punti, ma senza giocare o giocare tutti in difesa da squadra che si deve salvare, è stato così a Cremona, a Castellamare e a Bolzano, facciamo fatica a fare gioco sempre, dispiace, ma la Salernitana è apparsa molto più solida, organizzata e più pronta tatticamente e tecnicamente.

Stesso discorso su Gomes, per me è buon giocatore di serie B, se fosse veramente “di un’altra categoria”, come mai il City Group non lo ha venduto o portato in squadre più forti della sua galassia come il Girona? Cerchiamo di essere più equilibrati nei giudizi, cosi non si alzano inutilmente le aspettative e aumentano le delusioni, piuttosto, ci sono due giocatori in grandissima difficoltà: Brunori e Le Douaron, che insieme a Ranocchia devono alzare il livello dei rosanero.

Fin qui e almeno per Brunori quest’anno, si sono resi protagonisti di partite anonime e qui parto con la mia arringa negativa nei confronti di Dionisi e perché no, anche del suo staff, De Sanctis compreso, senza per tanto risparmiare la società, ma questo ve lo dico al prossimo post, così mi assicuro i follower per il prossimo post.

giovedì 3 ottobre 2024

Più difficile di quanto dica il risultato.

 

La vittoria del Palermo a Bolzano è stata molto più difficile di quanto possa dire il risultato finale, risultato che per me è l’unica cosa buona della partita, il Sudtirol sin dal fischio di inizio ha preso d’assedio la metà campo del Palermo e l’ha messa subito sul piano della lotta, per colmare quello che sulla carta sarebbe l’evidente gap tecnico con i rosa, i biancorossi sono partiti subito all’attacco per provare a sorprendere i rosanero.

In pratica il Sudtirol ha cominciato con un pressing totale, che non ha lasciato respiro al centrocampo rosanero e per un buon quarto d’ora il Palermo è stato contratto, senza riuscire a ripartire, patendo pesantemente gli avversari, ma fin qui il Palermo che deve vincere il campionato non si è mai visto e latitava anche a Bolzano, perché il pallino del gioco l’aveva in pugno il Sudtirol.

Il Palermo si è limitato a una difesa a oltranza, l’unica via di sfogo erano le uniche minacce porate ai tirolesi sulla fascia sinistra da Di Mariano, cha ha lottato come un leone, sia in fase propositiva che in ripartenza, tanto da risultare alla fine il migliore in campo, scatti, controscatti, dribbla, contrasta e affonda tackles durissimi, approfittando di ogni minimo spazio per affondare nel cuore della difesa avversaria, fino all’ultimo respiro.

Di Mariano ha tenuto a galla il Palermo con la corsa, l’abnegazione, gli scatti, i cross e gli assist, i rosa così piano piano hanno potuto uscire la testa e cominciare a ribattere colpo su colpo i biancorossi, al 20esimo Di Mariano subisce fallo a una trentina di metri dalla porta sulla sinistra, la punizione battuta magistralmente da Ranocchia, che è sembrato stia tornando ai suoi livelli, dal mucchio sbuca Baniya, che di testa infila sotto la traversa il gol del vantaggio rosanero.

Il primo tempo finisce con le due squadre che si sono dati battaglia e si sono completamente annullate, senza mai minacciare seriamente la porta di Desplanches e Poluzzi, escluso l’episodio del gol, il Palermo è stato cinico ad approfittare dell’unica palla passata nell’area tirolese per fare gol, il secondo tempo è stato come il primo, il Sudtirol non ci stava a perdere e attaccava in massa, senza tuttavia essere pericoloso più di tanto.

Il Palermo si è difeso bene, ma era solo Di Mariano a pungere di tanto in tanto, senza mai impensierire Poluzzi, Di Mariano era costretto a tamponare sulla sua fascia e a ripartire, un Di Mariano scatenato, come si era già visto nella partita col Cosenza, ma ciò nonostante, il Sudtirol passa al 50esimo e pareggia con una spettacolare punizione dal limite dell’area battuta da Casiraghi, che aggira la barriera con pallone che s’infilava all’incrocio dei pali dell’incolpevole Desplanches.

Ai rosanero quel pareggio ha dato la scossa a tutta la squadra, che si è ricompattata e su un’altra ripartenza di Di Mariano, che subisce l’ennesimo fallo più o meno nello stesso punto del gol del vantaggio rosa (ad aree invertite), batte ancora Ranocchia con la solita traiettoria, stavolta è la testa di Diakitè che spizza la palla nell’angolino alla sinistra di Poluzzi e il Palermo è di nuovo in vantaggio, il gol ha spezzato le gambe al Sudtirol e Dionisi ne ha approfittato per fare un triplo cambio, che si rivelerà determinante.

Entrano Saric, Brunori e Di Francesco, che prendono il posto di Ranocchia, Henry e Di Mariano, sono proprio loro tre che “combinano” l’azione del terzo gol rosanero: Saric recupera palla e lancia Di Francesco che libera Brunori, il capitano resiste, difende la palla che schizza liberando Insigne, pronto a mettere nel sacco, la prima cosa bella fatta dal napoletano quest’anno, trasformando una partita mediocre nel terzo successo consecutivo in trasferta.

Il Palermo comunque non sembra avere trovato la condizione necessaria per vincere il difficile campionato di serie B, quella con il Sudtirol è stata una vittoria che ridà fiducia ai rosanero, un successo che è fondamentale per il morale della squadra e di Dionisi, che muove la classifica e comincia ad avvicinarsi ai piani alti della stessa, ma adesso bisogna dare continuità con una vittoria al Barbera, dove i rosanero finora hanno solo pareggiato.

Tengo a ricordare che i rosa hanno vinto una partita non proprio bellissima, ma l’ha interpretato con grande attenzione, il Palermo è stato costruito per il 4-3-3 e forse con questi calciatori non può fare altro, però le prestazioni di molti di loro hanno tradito le attese, dunque è giusto che se questi giocatori a dicembre non avranno trovato la migliore condizione, vengano sostituiti con degli altri di livello superiore.