Il pareggio contro
il Messina ha lasciato l'amaro in bocca, il doppio vantaggio lasciava presagire
che eravamo oramai davanti ad un Palermo diverso, invece a quanto pare il livello dei rosa è questo e neanche Baldini
è riuscito a colmare i limiti di questo organico, con la necessità di
migliorarlo per potere puntare in alto, inascoltata dai dirigenti rosa.
Miglioramento che
hanno fatto invece Avellino e Catanzaro e con il Monopoli che non molla di un millimetro,
al Palermo non resta altro che lottare per un posto tra il quinto e il sesto
posto, per carità nessuno pensava che potesse lottare con il Bari per vincere
il campionato, ma così anche un eventuale successo dei play off diventa
impossibile.
La speranza è che
si sia trattato di una défaillance e che il Palermo possa riprendere e meglio, la
rincorsa al Bari e di conseguenza alla serie B, mentre la lega Pro con il vicepresidente
vicario Vulpis, annuncia che dopo i playoff
della Nazionale, sarà data un’accelerata alle riforme e per quanto ci riguarda
oramai, si torna a parlare di una serie C d'Élite, per meriti sportivi.
Intanto la serie C, resterà la
terza serie professionistica italiana e non una serie semiprofessionista come
sembrava in un primo momento, ha un grande potenziale ed è la base del
professionismo calcistico, adesso con l’innovazione digitale, che viene considerato
uno straordinario strumento, le condizioni della serie C in generale dovrebbero
migliorare, ma deve essere una riforma di sistema, che coinvolge tutte le
serie.
La paura adesso è il criterio
che verrà adottato per entrare in questa serie C d’Élite, che deve avvenire per
merito sportivo, che non coincide con il blasone, potrebbero esserci società
con budget milionari, ma anche quelle che riescono a fare benissimo con molto
meno.
Se si dovesse fare la riforma al momento, ammesso che il criterio sia quello delle prime 5-6 in classifica per girone, ci sarebbero: Bari (sostituita da una retrocessa dalla B); Avellino; Monopoli; V. Francavilla; Turris; Catanzaro; Sudtirol (sostituita da una retrocessa dalla B); Padova; Renate; una realtà molto organizzata ma senza blasone come la Feralpi Salò; Triestina; Pro Vercelli; Reggiana (sostituita da una retrocessa dalla B); Modena; Cesena; Pescara; V. Entella e Ancona Matelica.
Come si vede il Palermo non
c’è, resterebbe a fare la serie C dilettantistica, una sorta di serie D
d’eccellenza, la vecchia C2 e allora si che la serie A tornerebbe ad essere un
sogno proibito, tranne se la squadra non giocherà tutte le partite, come ha fatto nel
primo tempo contro il Messina.
LORIA REPORT
Finito il periodo di preparazione
invernale, con l’amichevole disputata venerdì sera in casa contro il
Mottinello, un’amichevole interlocutoria, perché il Loria è sceso in campo nel
primo tempo con la squadra B piena zeppa di allievi e poi nel secondo tempo con
la squadra A, rinforzata dai 2 nuovi acquisti, gli attaccanti Manzato e Mihali.
Il primo tempo se pur giocato bene dagli allievi,
li ha visti sconfitti per 3 a 0, frutto di una maggiore esperienza e
compattezza del Mottinello, nella ripresa la squadra A, complice anche la
stanchezza degli avversari, ha vinto per 2 a 1, dimostrando un buon ritmo, una
buona intesa e chiudendo gli avversari nella loro metà campo per lunghi tratti.
Le squadre si ritroveranno adesso lunedì,
in vista del derby tra Loria A e Loria B di sabato 12, praticamente
prepareranno insieme la partita, che segnerà l’inizio del girone di ritorno e
il ritorno in campo dopo la sosta per omicron, che ha rivoluzionato tutti gli
assetti tecnici all’interno della società, con la promozione in prima squadra
dei 2002 e 2003, lasciando nella juniores A i solo 2004.
Questo significherebbe, che i due nuovi
arrivi, passerebbero a rinforzare la prima squadra, continuando quel meccanismo
perverso di frammentare le risorse un po' per uno, invece di conglobarle sulla
juniores 2004, a detta degli addetti ai lavori, come il futuro del Loria,
l’altra notizia importante è che finalmente sono stati affidati alla società i
campi inutilizzati di Bessica, che proprio perché inutilizzati da tempo, devono
essere completamente rinnovati, prima di potere essere nuovamente fruibili.
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