sabato 5 febbraio 2022

A rischio anche la C d’élite

 

Il pareggio contro il Messina ha lasciato l'amaro in bocca, il doppio vantaggio lasciava presagire che eravamo oramai davanti ad un Palermo diverso, invece a quanto pare il livello dei rosa è questo e neanche Baldini è riuscito a colmare i limiti di questo organico, con la necessità di migliorarlo per potere puntare in alto, inascoltata dai dirigenti rosa.

Miglioramento che hanno fatto invece Avellino e Catanzaro e con il Monopoli che non molla di un millimetro, al Palermo non resta altro che lottare per un posto tra il quinto e il sesto posto, per carità nessuno pensava che potesse lottare con il Bari per vincere il campionato, ma così anche un eventuale successo dei play off diventa impossibile.

La speranza è che si sia trattato di una défaillance e che il Palermo possa riprendere e meglio, la rincorsa al Bari e di conseguenza alla serie B, mentre la lega Pro con il vicepresidente vicario Vulpis, annuncia che dopo i playoff della Nazionale, sarà data un’accelerata alle riforme e per quanto ci riguarda oramai, si torna a parlare di una serie C d'Élite, per meriti sportivi.

Intanto la serie C, resterà la terza serie professionistica italiana e non una serie semiprofessionista come sembrava in un primo momento, ha un grande potenziale ed è la base del professionismo calcistico, adesso con l’innovazione digitale, che viene considerato uno straordinario strumento, le condizioni della serie C in generale dovrebbero migliorare, ma deve essere una riforma di sistema, che coinvolge tutte le serie.

La paura adesso è il criterio che verrà adottato per entrare in questa serie C d’Élite, che deve avvenire per merito sportivo, che non coincide con il blasone, potrebbero esserci società con budget milionari, ma anche quelle che riescono a fare benissimo con molto meno.

Se si dovesse fare la riforma al momento, ammesso che il criterio sia quello delle prime 5-6 in classifica per girone, ci sarebbero: Bari (sostituita da una retrocessa dalla B); Avellino; Monopoli; V. Francavilla; Turris; Catanzaro; Sudtirol (sostituita da una retrocessa dalla B); Padova; Renate; una realtà molto organizzata ma senza blasone come la Feralpi Salò; Triestina; Pro Vercelli; Reggiana (sostituita da una retrocessa dalla B); Modena; Cesena; Pescara; V. Entella e Ancona Matelica.

Come si vede il Palermo non c’è, resterebbe a fare la serie C dilettantistica, una sorta di serie D d’eccellenza, la vecchia C2 e allora si che la serie A tornerebbe ad essere un sogno proibito, tranne se la squadra non giocherà tutte le partite, come ha fatto nel primo tempo contro il Messina.

 

 

LORIA REPORT

Finito il periodo di preparazione invernale, con l’amichevole disputata venerdì sera in casa contro il Mottinello, un’amichevole interlocutoria, perché il Loria è sceso in campo nel primo tempo con la squadra B piena zeppa di allievi e poi nel secondo tempo con la squadra A, rinforzata dai 2 nuovi acquisti, gli attaccanti Manzato e Mihali.

Il primo tempo se pur giocato bene dagli allievi, li ha visti sconfitti per 3 a 0, frutto di una maggiore esperienza e compattezza del Mottinello, nella ripresa la squadra A, complice anche la stanchezza degli avversari, ha vinto per 2 a 1, dimostrando un buon ritmo, una buona intesa e chiudendo gli avversari nella loro metà campo per lunghi tratti.

Le squadre si ritroveranno adesso lunedì, in vista del derby tra Loria A e Loria B di sabato 12, praticamente prepareranno insieme la partita, che segnerà l’inizio del girone di ritorno e il ritorno in campo dopo la sosta per omicron, che ha rivoluzionato tutti gli assetti tecnici all’interno della società, con la promozione in prima squadra dei 2002 e 2003, lasciando nella juniores A i solo 2004.

Questo significherebbe, che i due nuovi arrivi, passerebbero a rinforzare la prima squadra, continuando quel meccanismo perverso di frammentare le risorse un po' per uno, invece di conglobarle sulla juniores 2004, a detta degli addetti ai lavori, come il futuro del Loria, l’altra notizia importante è che finalmente sono stati affidati alla società i campi inutilizzati di Bessica, che proprio perché inutilizzati da tempo, devono essere completamente rinnovati, prima di potere essere nuovamente fruibili. 

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