È deceduto all'età di 80 anni, presidente del Palermo
e prima ancora del Venezia, l'uomo dei
sogni rosanero, come lo ha definito qualcuno e di un'epopea durata 16
anni, cominciata in serie B nel 2002, proseguita con le cinque partecipazioni
all'Europa League e un’ammissione alla Champions sfiorata, una finale di coppa
Italia, fino alla retrocessione in serie B e al crac finanziario finale, che è stato
il suo peccato originale.
Ha regalato emozioni a una città, che mai avrebbe le
avrebbe pensato e che mai più le riproverà, ci ha dato una dignità calcistica,
che solo pochissimi presidenti hanno fatto in passato, ha fatto la storia del
Palermo, quella con la “S” maiuscola e i
numeri dicono che è stato il miglior Presidente di tutta la storia rosanero.
Tanti sono stati i plausi per
il vulcanico ex presidente del Palermo, ma anche tante sono state le critiche che
ha ricevuto, non ultima quella di essersi fatto risucchiare in un perverso
meccanismo di plus valenze, bilanci gonfiati e distrazioni di somme,
architettato abilmente da alcuni personaggi dell’est europeo, una debolezza che
ha pagato lui di persona e indirettamente tutti i tifosi rosanero.
Ma non voglio parlare di
questa pagina scura dell'ex Patron del Palermo, piuttosto dei 12 campionati di
serie A, delle cinque qualificazioni in Europa, della finale di Coppa Italia,
dei quattro Campioni del Mondo, di Hernandez, di Toni, di Kjær, di Cavani e di Pastore,
dello scudetto Primavera e del record di punti in serie A (65) per i rosa.
Con Zamparini il Palermo ha
ottenuto per tre volte il migliore piazzamento in serie A (5° posto), il record
di reti segnate in serie A (59), la migliore serie positiva in casa (19) e
quella assoluta (24) e più punti in un campionato di serie B (86), chiaramente parliamo
solo del Palermo.
Vulcanico, scaramantico, generoso e passionale, era innamorato di Palermo e del Palermo, non
guardava mai le partite dal vivo, neanche quando era a Palermo, andava in giro
in taxi fino al Santuario di Santa Rosalia e con la radio del tassista spenta,
preferiva guardarle dopo con i suoi uomini di fiducia, come Foschi e Di Marzio.
Non erano uomini
di fiducia i consulenti stranieri, quelli che negli ultimi 5 anni, hanno
approfittato di lui per arricchirsi e lasciare nel baratro il Palermo, uomo: testardo,
buono e generoso, è stato l’uomo che ha portato una squadra e una città, a
toccare il cielo con un dito, sarà ricordato per sempre, nel bene e nel male,
le più sincere condoglianze alla famiglia per questa dolorosa perdita.
Palermo-ACR Messina, si è chiusa sul risultato di 2 a 2, un pareggio difficile da interpretare, perché il Palermo ha tenuto saldamente le redini della gara, per tutto il primo tempo, con un gioco veloce, pressing altissimo, riconquista della palla e fraseggi stretti, che hanno messo in serissima difficoltà gli ospiti, il 2 a 0 a fine del primo tempo stava addirittura stretto ai padroni casa.
Benissimo il
primo tempo della squadra di Baldini, che presentava come unica novità Buttaro,
terzino destro al posto di Accardi ed è inspiegabile come mai i rosa avessero
nettamente la partita in mano, con il Messina che arrancava e non era completamente
in campo, ostaggio di un Palermo che rasentava la perfezione e poi all’inizio
del secondo tempo la metamorfosi.
Nell’intervallo
il tecnico del Messina ha fatto dei cambi e si è presentato in campo con
quattro punte, per provare a fare cambiare l’inerzia della partita e proprio
nei primissimi minuti della ripresa, in una ripartenza quasi casuale il
Messina ha segnato il 2 a 1, che ha dato fiducia ai giallorossi e ha fatto
precipitare i rosa in un blackout inatteso.
Non che il
Palermo fosse rimasto a guardare per tutto il resto della partita, ma non
riusciva più ad avere il controllo sugli avversari, tanto che dopo il gol che
ha accorciato le distanze al sesto minuto, al 15esimo i peloritani pareggiano,
smontando ancora di più l’autostima dei giocatori del Palermo, che nella
ripresa sono calati di intensità.
Baldini ha effettuato
alcuni cambi per provare a riportare la gara dalla propria parte, ma nel secondo tempo è stato un disastroso, la squadra
si è disunita e ha permesso agli avversari di controllare la partita e di
essere pure pericolosi, un secondo tempo all’insegna della confusione.
Nel primo tempo si è vista
chiaramente la mano di Baldini, nel secondo tempo sono emersi i soliti
problemi, anche se come dicevo il Palermo non è stato a guardare e qualche
azione da rete degna di nota l’ha fatta, ma la difesa avversaria ha ribattuto
tutti i tiri dei rosanero, al 24esimo Buttaro è stato spinto in area degli ospiti, ma per
l’arbitro non c’era niente.
Il Palermo ha provato a trovare la rete del vantaggio, anche nei 3 minuti di recupero e al 46esimo un colpo di testa di Fella, non ha impensierito l'estremo difensore avversario, questa volta i cambi non hanno sortito gli effetti visti nella partita precedente, si dovrà migliorare sotto molti punti di vista, una squadra esperta come il Palermo, non può permettersi tali distrazioni soprattutto dopo un primo tempo mostruoso.
Il Bari ha
vinto, hanno pure vinto Catanzaro e Virtus Francavilla, che ci ha scavalcato in
classifica, hanno vinto: il Monopoli che ha fermato almeno la Turris e l’Avellino,
il Potenza ha battuto il Foggia, eliminandolo praticamente dalla corsa ai play
off, la classifica per le prime 10 posizioni:
Bari 51,
Monopoli e Avellino 42, Virtus Francavilla 40, Turris e Catanzaro 39, Palermo
38, Taranto 33, Latina 32 e Foggia 31.
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