sabato 9 giugno 2018

Per i miei affezionati.

Per festeggiare con voi i miei trentasette anni di matrimonio, vi omaggio altre otto pagine del mio libro.


E’ chiamato così perché in questo grande colonnato, i mercanti sistemavano le sete e le vendevano ai nobili, a proposito di mercanti, a pochi passi da Lonja si trova il mercato central, il più grande mercato coperto di Valencia, ho comprato qualche provvista e poi mi sono diretto al Palacio del Maeques Dos Aguas, una grandissima e sorprendente ex lussuosa dimora nobiliare.
Sulla Placa de la Virgen si affaccia la cattedrale e la fontana del Rio Turia, nel frattempo si era fatta l’ora di pranzo e sono andato a mangiare da 100 Montaditos, una conosciuta catena di ristoranti spagnola dove si mangia a poco prezzo, addirittura la domenica e il mercoledì tutto ad un euro.
Non mangiavo diciamo bene da un po', mi sono rifatto con gli interessi, panini ripieni di tonno, formaggio e mille altre varianti, accompagnati da una fresca sangria.
Le vesciche e i dolori del cammino di Santiago stavano quasi passando, ma anche per la pioggia effettuavo tutti gli spostamenti in bus, per digerire e approfittando che aveva smesso di piovere, stavolta sono andato a piedi alla porta del Mare e alla Torres de Serrans, rimaste in piedi dopo l’abbattimento delle mura.
Ero stanco e infreddolito, così ho deciso di fare rientro con i mezzi, quella sera sono rimasto a mangiare in
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barca e a riposarmi dalle fatiche di Santiago non ancora smaltite, pensando a Paula e anche a Fiorella.
E’ giusto che tu mi chieda di Paula, io sono innamorato di Fiorella come un ragazzino, ne sono ancora innamorato pazzo, sono veramente fuori di testa per lei, ma forse proprio per questo sento il bisogno d’affetto, di calore umano e questo è quello che Paula mi ha dato in quei giorni.
Forse anche la sua situazione di donna insoddisfatta, si! Devo dirti che ho pensato spesso a lei …. amore? Si! Credo proprio di sì, ma diverso, un altro tipo d’amore.
Il lunedì l’ho dedicato prima alla visita del parco oceanografico che è uno dei tre acquari europei più importanti, con il grande spettacolo del delfinario, uscendo da lì era già ora di pranzo.
Mi sono diretto verso il centro e ho fatto tappa al Neco Restaurant, un’altra catena spagnola di ristoranti, per un pranzo a buffet, accompagnato poi da qualche goccia di pioggia, ho attraversato il lunghissimo parco pubblico.
Il parco pubblico di Valencia è costruito all’interno del vecchio tracciato del fiume cittadino e taglia buona parte della città, da lì sono andato a Plaza de Toros dove c’è l’arena più grande di Spagna e in cui è ancora possibile assistere a una tradizionale corrida.
Nei pressi si trova la Stazione del Nord, uno dei
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principali monumenti di Valencia e sai cosa mi è successo? Tra i passeggeri che uscivano dalla stazione, mi è sembrato di vedere Fiorella e gli sono corso dietro.
Credimi …. Precisa! Solo che quando l’ho raggiunta e mi ci sono messo davanti, mi sono accorto che non era lei, avessi visto la faccia di quella donna …. Lasciamo perdere, così prima di fare rientro in barca per la notte, sono andato al ristorante “Navarro” per gustare un’ultima paella e un profumatissimo calice di sangria.
Sono andato a letto pensando e ripensando a quel momento che ho seguito quella donna credendola Fiorella e mi rimproveravo per la mia stupidità, è vero che per me lei è la vita, ma se fosse stata lei, correre dietro a una che non mi merita è veramente da citrullo.
Partito da Valencia e oramai lontano dall’oceano, ho pensato di prendermela con calma e così mi sono diretto a Barcellona.
Sono arrivato nel pomeriggio, il tempo di ormeggiare la barca e mi sono diretto a prenotare la visita alla Sagrada Famiglia, tutte le volte che ero stato Barcellona non avevo avuto mai il tempo per farlo e poi sono andato alla ricerca di un posto dove mangiare la paella.
Sono andato fino a Plaza de Gracia, dove c’è una torre con l’orologio posta quasi al centro che sembra un campanile e numerosi bar e caffè pub, tra questi un piccolo ristorantino dove ho consumato una squisita paella, anche se non è quella valenziana.
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Tornato verso il porto per andare a dormire, mi sono fermato in un caffè, che aveva una confortevole veranda, dove ho fatto tardi bevendo e fumando.
La mattina seguente vado a visitare la Sagrada Famiglia alle nove e trenta, i lavori iniziati nel 1882 sono ancora in corso, ma non riescono a nascondere sua la maestosità, la stravaganza e quel senso di mistico.
All’entrata mi consegnano l’autoguida e appena dentro resto estasiato dalle alte navate sorrette da colonne che sembrano strani alberi e dal soffitto che sembra essere fatto come le celle delle api, tutto una meraviglia continua.
Sono uscito dopo un’ora e mi sono recato alla Casa Batllò, esternamente è di una meraviglia unica, strana, tutta ondeggiante come voleva il suo autore, esco e arrivo alla Rambla.
Non puoi arrivare a Barcellona e non fare una passeggiata sulla Rambla, è un po' come a Parigi gli Champs-Elysèes, qui è un lungo viale alberato che arriva fino al mare e ai due lati c’è la strada.
Il viale è pieno di fiorai, fruttivendoli, pittori, statue viventi e musicisti improvvisati, a metà strada all’altezza del mercato coperto la Boqueria, succede un fatto che poteva avere gravi conseguenze.
Era poco prima delle 13, i freni di un autobus che transitava su uno dei due viali che corrono accanto alla
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Rambla, non hanno risposto e neanche quello a mano, così il bus ha proseguito la sua corsa investendo un furgoncino che era fermo a ridosso delle strisce pedonali sulle quali stavano passando alcuni pedoni.
L’autista ha avuto la prontezza di urlare dal finestrino ai pedoni di spostarsi e per fortuna avveniva in tempo, prima che il bus “sbocciasse” il furgoncino che ha colpito solo un uomo che ha battuto la testa sull’asfalto ed è rimasto incastrato sotto il veicolo.
Come puoi immaginare si è temuto per il solito attentato terroristico, è scoppiato il panico che comunque è rientrato subito, è arrivata la polizia locale e subito dopo i vigili del fuoco e le ambulanze.
I vigili hanno liberato l’uomo che è stato trasportato all’ospedale cosciente ma con un sicuro trauma cranico, con lui anche molti passeggeri del bus, a quel punto i mezzi sono stati rimossi e l’autobus sostituito.
Si era fatto abbastanza tardi, sono andato alla Boqueria per mangiare qualcosa e fare rifornimento, dentro tantissimi banchetti colorati, di frutta, prosciutti e salumi, pesce ostriche comprese, carne e spezie.
Mi sono seduto in uno dei piccoli bar che si trovano tra un banco e l’altro per mangiare un panino e qualche tapas, in un’atmosfera folcloristica che mette allegria, ancora di più dopo quanto era successo.
Uscito dalla Boqueria ho continuato sulla Rambla fino
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in Plaes Reial, bella con tutte quelle palme ai lati, la fontana al centro e i portici tutto intorno e da li a Barceloneta.
In lontananza si vedeva la funicolare che porta sul monte Montjuic, visito velocemente un centro commerciale costruito sull’acqua, a cui si arriva attraverso un lungo ponte.
Prima di tornare in barca per riposarmi un poco, percorro un viale adiacente alla spiaggia ancora affollata di bagnanti.
La sera sono andato a vedere la famosa fontana magica, già da lontano si notava un’infinità di persone sedute sulla scalinata del Palacio National, mi sono fatto largo tra la folla e sono arrivato a quasi cinque metri.
Improvvisamente l’acqua comincia a fluttuare verso l’alto, formando dei giochi, la musica scandisce il movimento del flusso d’acqua che cambia di continuo, come di continuo cambia anche di colore, rendendo lo spettacolo una cosa meravigliosa.
Nonostante gli spruzzi che mi arrivano sulla testa, rimango incantato da tanta bellezza, dopo un’ora di meraviglie vado a cena in uno dei numerosi ristoranti di piazza Espanya.
Il giorno successivo salpo per Cannes, il viaggio che mi riporta in Francia è accompagnato da una strana malinconia, il pensiero di Fiorella per quello che poteva
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essere e non è stato, a Josè Luis e al suo lavoro con il faro e anche a Paula, con la sua situazione complicata con il marito.
Nel pomeriggio sono arrivato a Cannes e dopo le solite operazioni di ormeggio e le pratiche in capitaneria, ho fatto un giro distratto in cerca di lavoro, visto che i soldini cominciavano a scarseggiare.
Non ho trovato grosse possibilità, sicuramente perché oramai eravamo a fine agosto e tutti erano già a posto, girando per la città sono finito sulla Place de Castre, da dove si gode un bel panorama sulla baia di Cannes, una visita alla chiesa che è stata molto interessante e sono tornato nei pressi del palazzo del cinema.
Mi sono seduto a mangiare e bere qualcosa al caffè Roma e poi sono tornato in barca, al di là del fatto che non ho trovato lavoro, Cannes mi ha un po' deluso, così ho deciso di partire l’indomani e provare a Nizza.
Anche qua è più il tempo che perdo per ormeggiare e recarmi in capitaneria, che per il resto, la mia perlustrazione del lavoro parte dal lungomare Promenade des Anglais, uno dei più belli lungomare della costa azzurra e passa per il centro storico.
Percorro tutte le stradine del centro, il mercato dei fiori ed arrivo in piazza Massena, che è la principale piazza di Nizza e come sempre tra una ricerca e l’altra, non mi sono perso di visitare il Castello e il parco Phoenix sul lungomare in direzione dell’aeroporto, dove all’interno c’è la più grande serra del mondo.
Anche qui non ho trovato nulla, così decido di salpare e andare a dormire a Montecarlo.
La mattina attorno alle nove riprendo il mio viaggio in

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cerca di lavoro, cercavo essenzialmente nei ristoranti per via del fatto che mastico un poco di lingue e posso aiutare bene in cucina.
Alle nove ero già in giro, ma a quell’ora i ristoranti sono chiusi e così ne ho approfittato per fare visita al circuito di formula uno, dove già stavano allestendo la pista e i box, c’erano un sacco di Ferrari dei privati e sembrava fosse già iniziata la corsa.
Arrivato alla piazza del Casinò, sono rimasto sbalordito dalla sua bellezza, dal giardino pieno di piante e dal laghetto, il Palazzo del Casinò e l’Hotel de Paris.
Si era già fatta quasi l’ora di pranzo e così comincio il mio lavoro di ricerca, arrivo persino in Place d’Armes, una piccola piazza proprio sotto il castello dei Ranieri e lì c’è il ristorante “Pizza Pino”, ma niente neanche qua.
Decido comunque di restarci a mangiare, sai com’è mangiare sotto il castello dei Ranieri non è una cosa che ti capita tutti i giorni, ho preso un’insalata, un piatto di penne gamberetti e melanzane e una coca-cola, no! Non ho pagato tantissimo, ventidue euro.
Finito di mangiare mi sono incamminato a piedi sulla scalinata che porta sulla piazza del Castello e mi sono seduto a fumare una sigaretta, Montecarlo …. Il nome già dice tutto, è difficile scoprire qualcosa di nuovo in un posto che già conosci, così vicino a Parigi.
Riprendo il mio giro di “consultazioni”, ricevendo tanti no grazie mi dispiace, poi l’offerta mi è arrivata inaspettatamente, sono rimasto veramente sorpreso dopo tanti no, credevo di avere fatto buca anche a Montecarlo.

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