martedì 22 dicembre 2020

Maglia celebrativa per il 120° anniversario.

Ancora un’altra gara mediocre del Palermo, anche in questa partita pareggiata a Vibo Valentia per 0 a 0 contro la Vibonese, il Palermo ha creato qualche azione, ma non è riuscito mai ad andare in rete, sprecando spesso o sbagliando clamorosamente sotto porta e raramente è riuscito a mettere veramente in difficoltà il portiere avversario.

Da Vibo il Palermo doveva portare a casa i tre punti, uno perché deve in tutti i modi risalire la classifica e due perché gli avversari sono rimasti in 10 uomini nel secondo tempo, per tanto ancora una volta tra i tifosi c’è grande delusione, nonostante la superiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo, non siamo riusciti ad arrivare al successo, che avrebbe permesso ai rosa di rilanciarsi in classifica, alla vigilia di un difficilissimo incontro al Barbera con il Bari.

Un vero peccato, un altro, l’ennesimo peccato, la vittoria serviva per accorciare il distacco dalle squadre che ci precedono in classifica per la lotta ai play-off e anche questa partita come altre era alla nostra portata, la squadra come sempre non ha giocato complessivamente male, ma non in maniera abbastanza sufficiente per arrivare al gol, due sole occasioni per tempo non possono bastare, la squadra è poco cinica in attacco e senza idee a centrocampo.

È inutile rimarcare che le cose diventano sempre più difficili, è che sì al decimo posto in classifica con 20 punti e che dietro Vibonese e Virtus Francavilla, sono rispettivamente a 1 e a 2 punti dalla squadra rosa, come ogni settimana servirebbe ancora una bella vittoria, ma contro il Bari è veramente difficile, sarebbe tanto riuscire a strappargli un pareggio, il Bari è la seconda in classifica ed era la squadra da battere nel Girone C, tant’è che viene da una sonante vittoria per 4 a 1 sull'Avellino.

Per me Boscaglia in attesa di qualcosa dal mercato (e anche dopo), deve abbandonare questo modulo con i due centrocampisti e lavorare su una squadra più equilibrata e compatta a centrocampo, per cercare di migliorare la costruzione e anche l’interdizione, migliorando di conseguenza anche la fase realizzativa, sempre se si vorrà realmente provare ad andare in serie B, oramai purtroppo passando obbligatoriamente dai play-off.

L'inserimento dal primo minuto di Luperini al posto di Rauti è stato oltremodo positivo, anche se si è trattato di un centrocampo a due con il rifinitore e quindi non proprio a tre, era comunque un centrocampo dove mancava Palazzi, che è l’unico che ha un po' di fosforo, il centrocampo a tre è una scelta che mi aspettavo già da tempo e su cui insistere.

Anche se paradossalmente con l'uomo in più nel secondo tempo, il Palermo si è espresso peggio e quindi non c’è stata la vera e propria dimostrazione che con il centrocampo a tre è meglio, ma continuo ad insistere che la mia teoria è valida e che bisogna sempre giocare con il centrocampo a tre.

Nel mercato di gennaio serviranno almeno due innesti, un attaccante di sicuro affidamento, in grado di finalizzare tutte le occasioni che gli capitano ed un centrocampista di qualità che sappia creare le occasioni e che al contempo possa dare ordine in mezzo al campo, sono due uomini di fondamentale importanza e devono essere di alta qualità, devono essere dei titolari di una squadra di alta classifica di serie B.

Perché in fin dei conti in questo campionato, il Palermo non è quasi mai andato in balia dell’avversario, in difficoltà si, ma in balia mai, però la matematica e lì e ci dice che sono pochi i punti conquistati, la speranza è quella di vedere arrivare a Palermo a gennaio, i giocatori che possano rilanciare alla grande la squadra e ottenere la promozione in serie B attraverso i play-off.

Non sarà comunque una cosa facile, però arrivando nelle prime posizioni di classifica, i play off si possono affrontare meglio e magari con situazioni di privilegio, il mercato è l’unica possibilità per questa squadra, di uscire dalla mediocrità di un campionato anonimo, il decimo posto in un campionato in serie C con 20 punti di distacco dalla prima, non era mai successo in tutta la storia del Palermo.

A proposito di storia, il 23 dicembre al Barbera arriva il Bari e per quella occasione il Palermo indosserà la maglia celebrativa dei 120 anni della nascita della squadra del Palermo, alcuni giocatori hanno posato per gli scatti fotografici con la prima maglia commemorativa, baffi, brillantina e sguardo fiero, come i calciatori di una volta, campi in terra battuta e vecchi palloni cuciti a mano.

Il Palermo quindi contro il Bari, scenderà in campo con la stessa maglia indossata 120 anni fa dai calciatori dell’allora neonata “Anglo Palermitan Athletic and Football”, fondata nel novembre del 1900 dai tecnici britannici, impegnati nella costruzione dei cantieri navali di Palermo e da lì si è poi diffuso il gioco del calcio e la passione nei palermitani, Accardi, Corrado, Martin, Rauti e Somma, hanno posato con le maglie dell’anniversario, sul campo in terra battuta della Fincantieri una volta in erba, dove giocava la seconda società di Palermo.

La maglia celebrativa riporta la prima colorazione, che non sono i classici colori rosa e nero, ma il bianco e il blu, inoltre il logo o lo stemma sulle maglie è lo stesso realizzato nel 1920 (cento anni fa), quando per la prima volta la squadra ha preso il nome di Palermo Football Club, assumendo i colori sociali del Racing FBC.

La maglia avrà sul colletto e sulle maniche due righe rosanero, avrà calzettoni a righe orizzontali e verrà indossata per la prima e unica volta nella partita del 23 dicembre Palermo-Bari, perché dopo verrà esposta per sempre all’interno del museo e non sarà mai più usata, personalmente io la utilizzerei a vita come terza maglia.

Nei 120 anni di storia del Palermo, soltanto in un'altra occasione la squadra ha avuto un percorso così negativo, era la stagione 1997/1998, il Palermo militava nel campionato di C1 e alla fine è retrocessa in C2 (l'equivalente dell'attuale serie D), la retrocessione è stata poi evitata, perché l’Ischia non si è potuta iscrivere al campionato 1998/1999 e il Palermo è stato ripescaggio in C1.

Non penso proprio che quest’anno il Palermo possa rischiare la serie D, ma siccome io nel 1998 c’ero, neanche allora pensavamo che potesse succedere, eppure è successo, un intervento importante nel mercato di gennaio non è solo auspicabile, ma “obbligatorio”, questa squadra ha inderogabilmente bisogno di due/tre innesti di grande qualità, per uscire dalla mediocrità e andare a vincere i playoff. 

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