Vista la prepotente analogia con le dimissioni di mister Crisà, abbiamo
voluto commentare proprio con lui l'addio di Sarri alla Lazio.
Mister, anche Sarri come lei ha deciso di farsi da parte per evitare
ulteriori problemi alla squadra, i ragazzi non lo volevano più seguire, si
erano creati problemi molto gravi con lo spogliatoio e con l’ambiente esterno, che
hanno portato la squadra a non giocare più bene come prima e a perdere qualche
posizione in classifica:
“Si, la situazione è molto simile, direi quasi identica, se non fosse per
il fatto che con Sarri in comune abbiamo solo l’idea di gioco dell’alternanza
corto-lungo, per altro non mi sento di potere essere paragonato a Sarri, veda,
l’allenatore è anche un uomo e io, così come Sarri, vogliamo essere prima
uomini, le dimissioni non sono come dice De Laurentis l’esercizio del perdente,
ma il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, cosa che non è usuale”.
Lotito nella sua risposta appare abbastanza chiaro; “L'addio di Sarri non
era nell’aria. Una cosa inaspettata, un fulmine ciel sereno”, è stato così
anche per lei:
“Si, anche qua c’è molta somiglianza, la mia idea era quella che il Riese
sarebbe stata la mia ultima squadra, ma il calcio nelle sue situazioni è molto
dinamico e i capovolgimenti di fronte sono all’ordine del giorno, niente è più
imponderabile del calcio”.
Lotito sostiene che Sarri è stato tradito:
“È uguale anche questo, si anch’io sono stato tradito da
alcuni comportamenti di diverse persone, c’era qualcosa di strisciante di
subdolo all'interno del gruppo e all’esterno, calciatori che vanno a piangere
dal presidente, genitori che fanno comizi per una sostituzione, di giocatori che
non sanno fare uno stop, che sbagliano i passaggi più elementari e non
gradiscono gli allenamenti pesanti, tutta gente con le facce finte e di
circostanza”.
La società
in pratica lo aveva confermato già per il prossimo anno?
“Si,
stavamo lavorando pure per la prossima stagione, la società aveva fiducia nel
mio lavoro, era l’ex tecnico dei giovanissimi, cha ha plagiato alcuni genitori
e alcuni giocatori, che non mi stimavano più”.
Quindi
qualcuno lo ha tradito, lo hanno insultato, gente schierata e ostile?
“Si, da
sempre, fin dai primi giorni, gente che difende l’indifendibile, prevenuta, incapace,
ruffiana, gente che dovrebbe giudicare la quotidianità, di un lavoro che spesso
porta zero riscontri”.
Per certi
versi è stata quasi una liberazione?
“Si, ora la squadra è arbitro di sé stessa, non ha alibi e non ha modo di scaricare su qualcuno le proprie responsabilità, la squadra, i genitori e anche la società, hanno bisogno di una svolta mentale immediata,
per affrontare la prossima stagione”.
Corini che confusione e Palermo che delusione.
A fine partita fischi
per il Palermo (sono oramai una consuetudine) e applausi a scena aperta per il
Venezia, con ovazione per Pohjanpalo, ennesima sconfitta per i rosa, che stavolta non
hanno giocato solo male, sono stati annientati da un grande e organizzatissimo
Venezia, dove si vede chiaramente la mano dell’allenatore, cose che invece
continua a non vedersi nel Palermo, scomparso dal campo dopo un quarto d’ora.
Allo strapotere dei lagunari, il Palermo
ha risposto con una grande confusione e sinceramente il 3 a 0 è un risultato che
sta stretto ai veneti, il Palermo come sempre comincia bene, beh, insomma e non
appena la partita si fa un po' più difficile, si complica un po', va in difficoltà e non riesce a emerge dalla
grande confusione, che Corini mette in campo ogni santa partita, i rosa si
perdono e non riescono a ricompattarsi.
La squadra e l’allenatore, sono stati
fischiati già alla fine del primo tempo e poi a fine gara, Corini è stato
invitato (si fa per dire) per l’ennesima volta ad andare via, il tecnico e la
società devono prendersi le loro responsabilità, il tecnico non può continuare
a mandare in campo una squadra senza capo e né coda, priva di un minimo di
convinzione e la società non può continuare a tenere sulla panchina questo
allenatore.
Continuando così, non
solo non si andrà in serie A, ma
si rischia di sfasciare l’ambiente, il rapporto tra tecnico e giocatori, il
valore stesso dei calciatori e il rapporto tra la squadra e i tifosi e tra la
società e i tifosi, che fin qui sono corsi in massa allo stadio, ma sono capaci
nella stessa maniera di voltare le spalle a tutti e a tutto, come è successo
negli ultimi anni di scellerata gestione di Zamparini.
I giocatori sono irriconoscibili, abbiamo
un parco giocatori che se escludiamo qualcuno, si sono tutti deprezzati, qualcuno deve
chiederselo perché la
squadra non ci ha capito nulla, perché la squadra non sa mai come deve giocare,
perché spesso la squadra è in balia dell’avversario, perché nell’ultimo mese la
squadra è peggiorata settimana dopo settimana?
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