È lunedì mattina e gli
allievi del Riese entrano in campo per la seconda settimana di preparazione, hanno
sostenuto una seduta d’allenamento defaticante, fatta da esercitazioni di
riscaldamento, di tecnica e tattica individuale e di squadra, dopo due ore è arrivata
la partitella a ranchi ridotti, a causa dei molti fastidi muscolari dovuti
all’affaticamento di questa prima settimana di preparazione, che ha avuto il
culmine con le due amichevoli perse, 2 a 0 con il Roxius e 10 a 0 con
l’Ezzelina.
Alla fine come consuetudine,
chiediamo al mister un suo resoconto di questa prima settimana.
Mister, come l’ha presa
questa brutta sconfitta con l’Ezzelina?
“Beh, indubbiamente male,
stiamo lavorando insieme da poco tempo, non è facile mettere insieme agli otto
vecchi i dodici ragazzi nuovi, che vengono su dalla categoria inferiore e che
hanno fatto se addirittura alcuni non lo stanno ancora facendo il passaggio
della pubertà, la mia convinzione è, che una volta assimilato il cambio di
mentalità e messi a punto i meccanismi da migliorare, poi più giochiamo insieme
e più cresceremo”
Difficile
abbinare il bel gioco alle vittorie, in queste categorie?
“Beh, diciamo che io ci sono riuscito spesso, il bel gioco quasi sempre, ma
poi dipende dal materiale umano che si ha a disposizione, io ci proverò e insieme
ragazzi ci stiamo provando, dipenderà tutto dal l’atteggiamento della squadra, siamo solo all’inizio
e c’è ancora molta strada da fare e molte cose da migliorare, siamo ancora in
un periodo in cui vanno create le sinergie, un periodo in cui ci conosciamo con
i giocatori, cosa vogliamo e cosa serve".
Anche quest’anno
proverà a costruire dal basso?
"Noi dobbiamo provarci, ma i ragazzi dovranno essere nelle condizioni
di leggere gli spazi e la partita, siamo ancora in cerca degli uomini e dei
meccanismi, i primi passi contro il
Roxius sono stati incoraggianti, specialmente per i nuovi, anche la passata
stagione facevamo faticato più del dovuto".
E del cambio di
modulo, cosa ci dice?
"Il passaggio al 4-3-3,
deve essere metabolizzato in fretta, in soli quattro allenamenti non si può
pretendere nulla, così come l’inserimento dei nuovi, purtroppo anche quest’anno
non mi sono stati consegnati i giocatori necessari, abbiamo qualcosa scoperta a
centrocampo e dobbiamo provare a metterci una pezza, che non la lasci un buco
altrove, anche perché i centrocampisti che ho, non sono nemmeno di lotta, oltre
che di tecnica e di sostanza".
Dai suoi
occhi, traspare una passione immensa.
“Si! amo insegnare calcio”
È mai stato chiamato da
qualcuno per fare lezioni agli allenatori più giovani?
“No! Qualcuno ha avuto questa
idea, ma poi non mi hanno mai chiamato”
E perché?
“Il perché bisogna chiederlo
a loro, evidentemente pensano che non abbia un’esperienza sufficiente, che non
sia in grado di tenere una lezione”.
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