Il Palermo non sa
più vincere, o forse scende in campo solo per pareggiare, contro il Como è finita
1 a 1, ma fortunatamente non si è complica la corsa ai playoff, perché, pur
essendo passato decimo ed essere affiancato dal Venezia a quota 45, ha
recuperato un punto sul settimo posto, occupato in coabitazione da Pisa e
Reggina, entrambe in apparente difficoltà.
Il Frosinone con 71 punti, è stato
promosso in serie A con 3 settimane d’anticipo, il Genoa mantiene il
secondo posto con 67 punti, nonostante la penalizzazione di un punto e a 3
giornate dalla fine, temo che il Bari a 61 punti, non riuscirà più a
conquistare la seconda posizione e considerati i 7 punti di vantaggio sul Sudtirol a
54, la terza piazza a meno di un suicidio dovrebbe essere la sua.
Anche il Sudtirol dovrebbe portare a casa
la quarta posizione, anche se il Parma a 52 punti, sembra essere ritornato in
corsa per la quarta piazza, al di là del pareggio con il Benevento, bene anche
il Cagliari che a 51 punti può ancora dire la sua, per insidiare la quarta
posizione a Sudtirol e Parma, il nodo cruciale per i play off comincia con il Pisa,
l’Ascoli e la Reggina (3 punti di penalità) a 46 punti e al settimo posto.
Praticamente per i play off restano in
ballo solamente due posti, quelli occupati al momento da Pisa, Ascoli e Reggina
a 46 punti e insidiati da un folto gruppetto formato da: Palermo e Venezia a
45, Modena a 44, Ternana e Como a 43, 8 squadre nel giro di 3 punti,
chiaramente con il Palermo a un solo punto dal settimo posto, le speranze e la
possibilità di centrare il nuovo obiettivo stagionale, quello che si sono dati a
gennaio allenatore e società, è quanto mai realizzabile.
Però il Palermo in queste ultime 12
partite e sono tante, ha dimostrato di non sapere vincere, di non avere il
carattere e la personalità necessaria per lottare per obiettivi importanti,
come quello dei play off, che invece aveva dimostrato di avere la squadra di
Baldini la scorsa stagione, alla squadra di Corini manca il coraggio di osare.
Quello che colpisce di più, è il fatto
che il Palermo nella maggior parte delle volte è passato in vantaggio e poi si
è sempre fatto rimontare, senza dare mai l’impressione di potere riprendere la
partita, ritornare in vantaggio e alla vittoria, segna, lo riprendono e poi
resta come in un limbo, diciamo che si accontenta, non ci prova a vincerla, magari
anche rischiando di perderla, poi rischia di perderla lo stesso, ma solo perché
si chiude aspettando di ripartire.
È
successo anche a Como ed è successo anche in altre occasioni, adesso siamo a
secco di vittorie dal 17 marzo, quando al Barbera siamo riusciti a battere il Modena in
rimonta per 5 a 2 e visto che anche le altre pretendenti ai play off non
corrono, per i rosa si tratta di un'altra occasione persa, l'ennesima di questa
stagione, una stagione piena di rimpianti e di rammarico, con questo ruolino di
marcia diventa abbastanza complicato credere ancora nei playoff, anche se
questo campionato, ha dimostrato di essere equilibrato ed imprevedibile.
Corini
conferma sempre lo stesso modulo tattico nonostante non vinca da 5 turni,
finalmente schiera Segre dal primo minuto, ma solo perché Saric è infortunato,
Buttaro gioca sulla fascia destra al posto di Valente in non buone condizioni, che
a sua volta giocava al posto dell’infortunato Di Mariano, che a sua volta giocava
al posto dell’infortunato Elia, cambiano le caratteristiche dei giocatori, ma
il modulo e il risultato è sempre lo stesso.
In avanti confermato dal primo minuto Tutino che era in ballottaggio con Soleri, anche stavolta le due punte sono state poco assistite e isolate, non si sono resi protagonisti di una eccellente prestazione, Verre deve giocare a ridosso delle punte e non così distante da loro, eppure il Palermo aveva cominciato come sempre con buona personalità, con i reparti vicini e un fraseggio ordinato.
Sala e Buttaro
sono stati molto attivi sulle rispettive corsie, il portiere Gomis si è reso
protagonista di 3 ottimi interventi, ma per il resto è stato inoperoso, il Como
comincia poi a sfruttare i soliti errori in fase di uscita dei rosanero,
Pigliacelli salva la propria porta su un colpo di testa a metà del primo tempo
e alla mezzora subisce il calcio di rigore trasformato da Cerri, per un
discutibile fallo in area di Sala su Vignali.
Nella ripresa si sono abbassati notevolmente i ritmi, il giro palla del
Palermo è stato poco rapido, le due squadre sembrano accontentarsi, anche se
Longo al 60esimo effettua un triplo cambio, mentre Corini aspetta invece
il 74esimo per fare i primi cambi e inserisce Broh, un mediano al posto di
Verre un trequartista, con il chiaro intento di difendersi meglio e poi Soleri
per Tutino.
I due tecnici non hanno voluto rischiare, sono state pochissime le
occasioni nel secondo tempo, Corini a sette minuti dalla fine manda in campo
anche Damiani (un altro mediano) e Vido (uno che segna due gol l’anno), al
posto di Gomes e Brunori, ma non accade ugualmente nulla, le due squadre si
dividono la posta in palio e si avviano a conseguire una tranquilla salvezza, che
per il Palermo è un obiettivo di ripiego, Brescia, Cosenza e Cittadella a 38
punti, in zona play out non preoccupano più di tanto, visti i 7 punti di
distacco, mentre sembrano destinati alla retrocessione in serie C: Perugia 36
(me lo auguro per Castori), SPAL 35 (mi dispiace per Oddo) e Benevento 32.
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