Lasciamo perdere per un
attimo il campionato, Corini aveva la possibilità di dimostrare in questa
importantissima partita il suo valore, c’erano tutte le condizioni favorevoli
per far vedere la sua mano e invece non lo ha fatto, ma per un motivo semplice,
non lo sa fare, lui fa quello che ha visto fare ai suoi allenatori, che è una
cosa ben diversa da allenare.
Per allenare devi entrare
nella testa dei giocatori, devi trasmettere: esperienza, personalità, carattere
e voglia di vincere, se non riesci a trasmettere queste cose, puoi essere stato
il più grande giocatore di tutti i tempi, ma non sei un allenatore, perché puoi
conoscere le tattiche, i moduli o chi sa cos’altro, ma per vincere non serve, non
si può pareggiare una partita di “finale” in casa, con 32 mila spettatori che
ti spingono, in vantaggio di 2 a 0 e con un avversario con l’acqua alla gola,
che rischia la retrocessione.
Palermo dai due volti sì, ma che
non ha dominato nel primo tempo l’avversario, ha fatto una buona partita e ha
avuto la fortuna di segnare dopo 4 minuti e di raddoppiare dopo altri dieci,
poi, ditemi quali parate ha fatto Andrenacci o quante altre occasioni ha
sprecato il Palermo, dopo il 2 a 0 il Palermo ha amministrato, ma non per suo
volere, perché era incapace di fare altro.
Non ha mai evidenziato la
determinazione necessaria e indicata per quel tipo di partita, la brillantezza
iniziale dopo il doppio vantaggio, si è trasformata in adeguamento, il Palermo nel
primo si è adeguato alla partita e nell’intervallo, negli spogliatoi, l’allenatore
non li ha chiamati all’attenzione, alla concentrazione sul pericolo comunque esistente
e cioè al ritorno del Brescia.
Purtroppo Corini è sfortunato,
perché io faccio l’allenatore, non ho un nome e quindi alleno i dilettanti, ma
io come gli altri allenatori, la prima cosa di cui ci assicuriamo prima che la
squadra entra in campo nel secondo tempo, è che siano carichi, concentrati,
attenti, non ci raccomandiamo altro, proprio perché il pericolo di un blackout iniziale
esiste.
E poi? Se dopo meno di 3
minuti di supremazia bresciana, prendi un gol e hai il culo di salvarti per un
fuori gioco millimetrico, dalla panchina gli devi tirare fuori l’anima, li devi
fare attaccare uomo, su uomo e non li devono fare giocare, sparigliando le loro
giocate e non facendoli giocare nella nostra metà campo, anche a costo di
mandare tutte le palle in tribuna, ma non puoi lasciare tutto quello spazio al
Brescia, lasciarlo giocare e arrivare sempre dopo su ogni pallone, facendoti
mettere sotto nel gioco e nel risultato.
Non ho capito e concepito nemmeno
i cambi, ma non è la prima volta, cambi senza senso, che poi sono sempre gli
stessi, Corini non fa i cambi in funzione del risultato o della partita, lui
praticamente pesca dalla panchina, fa uscire sempre Verre e fa entrare Broh, fa
uscire sempre Tutino e fa entrare Soleri, avevamo bisogno di spingere e Buttaro
aveva fatto bene, però era da tanto che non giocava Valente e lo ha sostituito.
Saric mancava da tanto e che
importanza ha se Segre è il centrocampista più pericoloso, fuori Segre e dentro
Saric, con Gomes (per me nullo) sempre in campo, Palermo lungo, sbilanciato e
distratto, rosa paralizzati e in preda al panico, Palermo incredibilmente in
bambola e dalla panchina non si riesca a intervenire.
Il Brescia ha preso in mano la partita e il Palermo
gli e lo ha permesso, salvandosi dalla retrocessione diretta (va ai play out) e
mandando il Palermo fuori dai playoff.
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