Settimana ricca di
emozioni per il Palermo, la ricorrenza dei suoi 120 anni di vita, l’arresto dei
fratelli Tuttolomondo, il ritorno in campo per una partita dopo 17 giorni, la
sfida con il Catanzaro che mancava esattamente da 30 anni e il derby di lunedì
prossimo, poi emozioni nelle emozioni, la squadra ridotta in 9 per due
espulsioni e un pareggio meritato raggiunto negli ultimi minuti in inferiorità
numerica.
La nostra tradizione
vuole che nel giorno dei morti, i bambini palermitani ricevano dei doni,
portati dai parenti morti (per noi non c’era babbo Natale) ai bambini bravi e
120 anni fa, i morti hanno portato ai bambini bravi di allora il calcio, il
foot-ball (u fubbal come diceva mio nonno), hanno avuto in dono la squadra del
Palermo.
La prima squadra di calcio a Palermo
nasce come consuetudine di allora grazie agli inglesi, che alla fine
dell’ottocento erano presenti numerosi a Palermo, a causa dei tanti affari che
avevano con la città, il presidente Withaker (già
allora non avevamo imprenditori disponibili per il calcio) raccolse attorno a
sé la gente più in vista della città e con alcuni altri inglesi, diedero vita
all’Anglo Palermitan Athletic and Football club.
La prima maglia è stata una camicia metà
rossa e metà blu, come i colori della bandiera britannica, ma ben presto il
Palermo adotterà i colori rosa e nero: “rosa come il dolce e nero come
l’amaro”, suggeriti da Giuseppe Airoldi nella sua celebre lettera a Giosuè Withaker.
Sapete tutti che per me e per la
stragrande maggioranza dei Palermitani è una fede, una passione, una questione
di appartenenza, tramandata di padre in figlio, mio nonno era un abbonato di
tribuna, mio padre era l’idraulico ufficiale della società rosanero, io muovo i
primi calci da giocatore nel Palermo, con l’allenatore “ninetto” De Grandi e
mio figlio ogni anno riceveva in “dono” l’abbonamento in curva per il Palermo
di Zamparini.
Sono stato allenato da quel De Grandi, quello che è stato l’ultimo
allenatore a portare il Palermo in serie A prima di Guidolin, quel De Grandi il
quale figlio ha realizzato il disegno del francobollo
della celebrazione.
Una grande storia che passa anche dalla gestione Zamparini, considerato il miglior periodo in assoluto, con cinque qualificazioni in Europa League e due qualificazioni in Champions League mancate per un paio di punti, ma soprattutto è da attribuire a lui l’ultimo incredibile e rocambolesco fallimento, per i quali sono stati arrestati i fratelli Tuttolomondo.
Un intreccio che ancora oggi ha dell’incredibile, gli ultimi
proprietari dell'ormai fallito vecchio Palermo, i due fratelli Tuttolomondo, sono
accusati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con
crediti inesistenti, autoriciclaggio, falso e ostacolo alle funzioni di
vigilanza della COVISOC, i due fratelli avrebbero anche sottratto dalle casse
della Società gli ultimi soldi rimasti, camuffando l'esborso come pagamento di
consulenze per Società riconducibili agli stessi, un’opera cominciata da
Zamparini e portata a termine dai due fratelli.
Ma passiamo al ritorno del
Palermo ad una partita di calcio dopo il Covid, la partita valida per la
settima giornata d’andata, fa registrare un’impresa per il Palermo, che a
Catanzaro rimasti in nove per le espulsi di Broh e Crivello, dopo essere andati
sotto di una rete, nel finale riescono a pareggiare con Almici e a conquistare
un punto insperato.
Protagonista Almici su
punizione, che ci aveva già provato qualche minuto prima, nella prima occasione
era stato bravo il portiere ad intervenire, nella seconda occasione segna con
la complicità di Evacuo che si rende autore della sfortunata deviazione, che
fissa il risultato sull’1 a 1.
Il Palermo così ottiene il
suo secondo punto stagionale in campionato (entrambi ottenuti fuori casa), in una
gara dalle due facce, con il Palermo partito bene per i primi venti minuti ma dopo
si è perso, in 10 uomini prima e in 9 poi per l'espulsione di Broh e di Crivello,
pagano con l’1 a 0 l’inconsistenza sottoporta dei primi 20 minuti.
L’arbitro con il suo eccesso
di zelo ha un po' condizionato la gara, poteva esserci l’espulsione di Broh e il
rigore, ma il cartellino rosso a Crivello è stato esagerato, obiettivamente il
risultato è giusto, il Palermo doveva fare molto di più per come aveva cominciato,
nel complesso e considerata l’inferiorità numerica, il Palermo ha giocato
decisamente meglio, rispetto alle precedenti gare di campionato.
È un Palermo che per le tante
defezioni non si può valutare e poi il Catanzaro è stato poca cosa, non si può però
fare a meno di costatare che sono troppo pochi due punti in cinque partite, per
una squadra che è partita con obiettivi ben più importanti, non si può non
rimarcare, che manca la punta centrale capace di segnare e tanto, per non
parlare di un centrocampista dai piedi buoni, che possa impostare le azioni per
il finalizzatore, queste sono i pezzi mancanti e si sente, meno male che Pelagotti
è stato uno dei migliori in campo.
C'è tanto da lavorare, ripartire
almeno dalle poche cose buone viste in questa partita, ripartire da Almici, che
ha fatto un’ottima prestazione come laterale destro, da Palazzi che ha giocato
in un ruolo non suo e lo ha interpretato molto bene, da Marconi che finalmente
è stato reattivo negli e ha trasmesso sicurezza alla squadra nonostante tutto,
per gli altri mi riservo di giudicarli più avanti, magari lunedì sera nel derby
con il Catania.
Comunque
alla fine il Palermo strappa un pareggio a Catanzaro, nel primo dei quattro
recuperi post Covid, trovando la forza di reagire, un pareggio sostanzialmente
meritato, soprattutto per quanto fatto vedere nel primo tempo, un buon possesso
palla, discrete verticalizzazioni, peccato l’atavica poca incisività sotto
porta.
Una
prestazione sicuramente migliore alle precedenti, con Filippi (allenatore in seconda)
che ha guidato con veemenza ed efficacia la squadra, una
squadra che ha dimostra grandissimo carattere, a cui Filippi a trasferito tutta
la sua grinta nell’intero arco dei 90 minuti.
La lega Pro ha comunicato le
date dei tre recuperi rimanenti, il 18 novembre verrà recuperata la gara con il
Potenza, il 25 quella con la Turris e il 2 dicembre quella con la Viterbese, la
Lega Pro inoltre ha ipotizzato, i
possibili scenari nel caso di peggioramento della situazione epidemiologica,
queste le tre ipotesi:
a) slittamento calendario senza playoff;
b) solo girone d’andata con play off e play out;
c) play off allargati per determinare le promosse.
Ovviamente le tre soluzioni
saranno valutate e dipenderanno da quando e dal perché si fermerebbe il
campionato.
Nessun commento:
Posta un commento