giovedì 5 novembre 2020

Impresa del Palermo che pareggia in 9

 

Settimana ricca di emozioni per il Palermo, la ricorrenza dei suoi 120 anni di vita, l’arresto dei fratelli Tuttolomondo, il ritorno in campo per una partita dopo 17 giorni, la sfida con il Catanzaro che mancava esattamente da 30 anni e il derby di lunedì prossimo, poi emozioni nelle emozioni, la squadra ridotta in 9 per due espulsioni e un pareggio meritato raggiunto negli ultimi minuti in inferiorità numerica.

La nostra tradizione vuole che nel giorno dei morti, i bambini palermitani ricevano dei doni, portati dai parenti morti (per noi non c’era babbo Natale) ai bambini bravi e 120 anni fa, i morti hanno portato ai bambini bravi di allora il calcio, il foot-ball (u fubbal come diceva mio nonno), hanno avuto in dono la squadra del Palermo.

La prima squadra di calcio a Palermo nasce come consuetudine di allora grazie agli inglesi, che alla fine dell’ottocento erano presenti numerosi a Palermo, a causa dei tanti affari che avevano con la città, il presidente Withaker (già allora non avevamo imprenditori disponibili per il calcio) raccolse attorno a sé la gente più in vista della città e con alcuni altri inglesi, diedero vita all’Anglo Palermitan Athletic and Football club.

La prima maglia è stata una camicia metà rossa e metà blu, come i colori della bandiera britannica, ma ben presto il Palermo adotterà i colori rosa e nero: “rosa come il dolce e nero come l’amaro”, suggeriti da Giuseppe Airoldi nella sua celebre lettera a Giosuè Withaker.

Sapete tutti che per me e per la stragrande maggioranza dei Palermitani è una fede, una passione, una questione di appartenenza, tramandata di padre in figlio, mio nonno era un abbonato di tribuna, mio padre era l’idraulico ufficiale della società rosanero, io muovo i primi calci da giocatore nel Palermo, con l’allenatore “ninetto” De Grandi e mio figlio ogni anno riceveva in “dono” l’abbonamento in curva per il Palermo di Zamparini.

Sono stato allenato da quel De Grandi, quello che è stato l’ultimo allenatore a portare il Palermo in serie A prima di Guidolin, quel De Grandi il quale figlio ha realizzato il disegno del francobollo della celebrazione.

Una grande storia che passa anche dalla gestione Zamparini, considerato il miglior periodo in assoluto, con cinque qualificazioni in Europa League e due qualificazioni in Champions League mancate per un paio di punti, ma soprattutto è da attribuire a lui l’ultimo incredibile e rocambolesco fallimento, per i quali sono stati arrestati i fratelli Tuttolomondo.

Un intreccio che ancora oggi ha dell’incredibile, gli ultimi proprietari dell'ormai fallito vecchio Palermo, i due fratelli Tuttolomondo, sono accusati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio, falso e ostacolo alle funzioni di vigilanza della COVISOC, i due fratelli avrebbero anche sottratto dalle casse della Società gli ultimi soldi rimasti, camuffando l'esborso come pagamento di consulenze per Società riconducibili agli stessi, un’opera cominciata da Zamparini e portata a termine dai due fratelli. 

Ma passiamo al ritorno del Palermo ad una partita di calcio dopo il Covid, la partita valida per la settima giornata d’andata, fa registrare un’impresa per il Palermo, che a Catanzaro rimasti in nove per le espulsi di Broh e Crivello, dopo essere andati sotto di una rete, nel finale riescono a pareggiare con Almici e a conquistare un punto insperato.

Protagonista Almici su punizione, che ci aveva già provato qualche minuto prima, nella prima occasione era stato bravo il portiere ad intervenire, nella seconda occasione segna con la complicità di Evacuo che si rende autore della sfortunata deviazione, che fissa il risultato sull’1 a 1.

Il Palermo così ottiene il suo secondo punto stagionale in campionato (entrambi ottenuti fuori casa), in una gara dalle due facce, con il Palermo partito bene per i primi venti minuti ma dopo si è perso, in 10 uomini prima e in 9 poi per l'espulsione di Broh e di Crivello, pagano con l’1 a 0 l’inconsistenza sottoporta dei primi 20 minuti.

L’arbitro con il suo eccesso di zelo ha un po' condizionato la gara, poteva esserci l’espulsione di Broh e il rigore, ma il cartellino rosso a Crivello è stato esagerato, obiettivamente il risultato è giusto, il Palermo doveva fare molto di più per come aveva cominciato, nel complesso e considerata l’inferiorità numerica, il Palermo ha giocato decisamente meglio, rispetto alle precedenti gare di campionato.

È un Palermo che per le tante defezioni non si può valutare e poi il Catanzaro è stato poca cosa, non si può però fare a meno di costatare che sono troppo pochi due punti in cinque partite, per una squadra che è partita con obiettivi ben più importanti, non si può non rimarcare, che manca la punta centrale capace di segnare e tanto, per non parlare di un centrocampista dai piedi buoni, che possa impostare le azioni per il finalizzatore, queste sono i pezzi mancanti e si sente, meno male che Pelagotti è stato uno dei migliori in campo.

C'è tanto da lavorare, ripartire almeno dalle poche cose buone viste in questa partita, ripartire da Almici, che ha fatto un’ottima prestazione come laterale destro, da Palazzi che ha giocato in un ruolo non suo e lo ha interpretato molto bene, da Marconi che finalmente è stato reattivo negli e ha trasmesso sicurezza alla squadra nonostante tutto, per gli altri mi riservo di giudicarli più avanti, magari lunedì sera nel derby con il Catania.

Comunque alla fine il Palermo strappa un pareggio a Catanzaro, nel primo dei quattro recuperi post Covid, trovando la forza di reagire, un pareggio sostanzialmente meritato, soprattutto per quanto fatto vedere nel primo tempo, un buon possesso palla, discrete verticalizzazioni, peccato l’atavica poca incisività sotto porta.

Una prestazione sicuramente migliore alle precedenti, con Filippi (allenatore in seconda) che ha guidato con veemenza ed efficacia la squadra, una squadra che ha dimostra grandissimo carattere, a cui Filippi a trasferito tutta la sua grinta nell’intero arco dei 90 minuti.

La lega Pro ha comunicato le date dei tre recuperi rimanenti, il 18 novembre verrà recuperata la gara con il Potenza, il 25 quella con la Turris e il 2 dicembre quella con la Viterbese, la Lega Pro inoltre ha ipotizzato, i possibili scenari nel caso di peggioramento della situazione epidemiologica, queste le tre ipotesi:

a)    slittamento calendario senza playoff;

b)    solo girone d’andata con play off e play out;

c)     play off allargati per determinare le promosse.

Ovviamente le tre soluzioni saranno valutate e dipenderanno da quando e dal perché si fermerebbe il campionato.

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