onde le bagnavano i piedi.
Io ero accanto a lei, mi ha preso la mano e l’ha tenuta
dolcemente nella sua per qualche minuto, lasciandomi in un imbarazzo pazzesco,
poi l’ha lasciata ha aperto gli occhi e siamo andati via tornando indietro.
Abbiamo fatto una lunga passeggiata sul lungo costa, verso
Rocher de la Vierge, arrivando fino alla Grand Plage, abbiamo parlando
piacevolmente tra il rumore e l’odore dell’oceano, senza un minimo riferimento a
quella stretta di mano.
Ci siamo seduti su una panchina per riposarci un poco, oramai
si era fatta sera e dietro di noi brillavano le luci della città, così siamo
andati a cenare al L’èquinoxe un locale che era vicino al nostro albergo.
Il ristorante ha dei tavolini con vista sull’oceano, abbiamo
preso un quarto di vino ciascuno e poi ci siamo divisi un piatto di cozze alla
basca, una porzione di frittura di totani e una paella basca fatta in casa,
tutte porzioni abbondanti e per finire il dolce e il caffè.
Biarritz è una località marittima francese, presa d’assalto
anche da turisti spagnoli e inglesi, è piccolina e la sera si anima di localini
dove puoi bere, ballare, ascoltare musica dal vivo, fare karaoke e Ula è voluta
andare.
Oramai eravamo entrati in sintonia, no, non credo si
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fosse innamorata, o forse, non lo so, però quella sera abbiamo
ballato, bevuto e ci siamo divertiti un sacco.
La mattina siamo usciti per il nostro …. veramente il suo
servizio fotografico, io ero solo assistente, ci siamo fermati per una crèpes
in un chioschetto sulla strada verso la Grand Plage, mentre andavamo a
fotografare la spiaggia rocciosa la vicino.
Giunti a destinazione abbiamo visto i famosi ombrelloni
caratteristici di Biarritz che si vedono in molti dipinti e fotografie, in
pratica erano lo scopo del nostro lavoro.
Lì il vento, così come le correnti cambiano sempre e succede
spesso che dove poco prima c’era un pezzo di spiaggia, rapidamente poi diventa
oceano.
Anche stavolta finito il servizio, abbiamo messo tutto da
parte e Ula mi ha quasi scongiurato di fare il bagno con lei, non avevamo il
costume e fermamente gli ho detto di no, lei invece come una ragazzina
capricciosa ha fatto il bagno vestita.
L’acqua dell’oceano non è calda e Ula è tornata subito, mi
veniva incontro ed era stupenda, meravigliosa con quel suo corpo da ventenne
fasciato dagli abiti inzuppati, una fantastica ed emozionante visione, in poche
parole era bellissima, nonostante l’età.
No! non mi stavo innamorando, tu hai proprio una
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fissa, ricordati sempre che siamo degli animali e anche se
pensanti la natura ti attrae sempre verso l’altro sesso.
Si è sdraiata accanto a me su di una roccia ad asciugarsi,
per fortuna era una giornata di pieno sole, ci saranno stati 25/26 gradi,
nell’oceano non puoi fare il bagno classico, puoi solo giocare con le onde o
fare il bagno o nuotare ma con la muta o con maglie termiche.
Appena si è asciugata e non ti nascondo di avere avuto una
certa l’attrazione per lei in quei momenti, siamo tornati in albergo e dopo
aver pranzato e fatto un riposino, siamo tornati vicino alla Còte des Basques a
fare il nostro lavoro.
Li vicino a quella piccola spiaggia formata tra le due coste,
c’è una casa che domina il promontorio, da dove affacciandoti dalla finestra,
sembra ci si possa lanciare in mare, dicono che sia stregata, ma Ula voleva
impressionare nelle sue foto, proprio l’emozione che si provava a vedere
l’oceano e Biarritz da quelle finestre.
Quando siamo tornati, abbiamo sistemato tutta l’attrezzatura
in albergo, abbiamo fatto una doccia e siamo usciti a passeggiare per le vie di
Biarritz gustandoci un fantastico gelato in cerca di un posto dove mangiare.
Uffa! non passeggiavamo come due innamorati, amico! Tu hai
voglia di prendermi per il naso, andavamo in
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giro come due vecchi amici, dici che non esiste l’amicizia
tra un uomo e una donna? Forse è così, ma devi credermi, il desiderio mi
prendeva in determinate e particolari occasioni, poi finiva lì, niente di più.
Quella sera abbiamo cenato in un ristorantino con vista sulla
Grand Plage, la cena non ci ha entusiasmato per nulla, la qualità e la quantità
di cibo era scarsa e il prezzo esorbitante.
Però, forse perché non avevamo argomenti di discussione sul
cibo, quella sera a tavola al ristorante Ula mi ha parlato di lei, ha
cominciato dicendo: Non voglio conoscere
la tua storia, la so già e il tuo triste sguardo perso nel nulla mi ha
confermato tutto, voglio parlarti di me, così sappiamo qualcosa uno dell’altro.
Così mi ha raccontato che da giovane faceva la modella, poi
con gli anni non ha più sfilato ed ha cominciato a posare per alcune in foto di
copertina per le riviste, spot e calendari, poi si è innamorata di Ralph il suo
fotografo, che l’ha iniziata a questo lavoro e che dopo qualche anno è morto.
Niente altro tutto qua, io non mi sono sentito di aggiungere
altro ed abbiamo continuato come prima, credo che sia stato Javier a raccontargli tutto, lui
conosceva la mia storia e Ula si sarà voluta mettere in pari con me.
Siamo tornati in albergo. Il giorno dopo dovevamo andare
ad Arcachon e alla Duna du Pilat, prima di tornare a San
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Sebastian a Donestia, Arcachon
è una piccola cittadina che si affaccia all’interno di una grande baia
sull’oceano Atlantico, grandi spiagge e dune altissime tra i
100 e i 120 metri, le isolette di sabbia
che appaiono con la bassa marea, ti danno l’impressione di essere ai tropici, la
riserva ornitologica è il fascino esclusivo di Cap Ferret, con i suoi 26 porti
dove si degustano le ostriche migliori del mondo.
Al centro
del bacino si trova l’isola degli uccelli che non ha corrente elettrica, ci sono soltanto
alcune palafitte e case in legno usate dagli ostricoltori, l'estensione
dell'isola aumenta considerevolmente con la bassa marea.
Nel centro di Arcachon c’è un
mercato coperto con prodotti tutti rigorosamente della zona, con un immancabile
spazio per degustare ostriche e tapas.
Ci siamo rilassati per un
poco sulla Plage de l’Horizon, prima di raggiungere il Faro per fare le foto e
poi con un trenino che parte dal faro abbiamo raggiunto Cap Ferret e da lì le
Dune de Pilat, un posto veramente pazzesco.
Si può salire facilmente in
cima con una scalinata attrezzata e godere così di una vista spettacolare, con
davanti un oceano d’acqua e alle spalle una distesa di verde incredibile.
Ula ha scattato tante foto,
ma nessuna potrà mai rappresentare l’emozione che si prova in questo punto,
finto il nostro lavoro siamo tornati a Cap Ferret, il lato che si affaccia sul
bacino è disseminato di piccoli villaggi “ostricoli”, viuzze accoglienti di
sabbia e gusci d’ostriche tra le “cabane” di legno.
Si era già fatto tardi e ci
siamo fermati nel piccolo Port de
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Pirallan per una bella
degustazione di ostriche assieme a pane di segale, burro, gamberi e patè,
sorseggiando dell’ottimo vino e ammirando il tramonto sulla baia, con i piedi
quasi nell’acqua e seduti sui minuscoli tavolini di legno.
Eravamo stanchi e non avevamo
ancora un posto dove dormire, così chiediamo ad una ragazza dove potevamo
trovare un posto per dormire e lei stessa ci ha accompagnato dal proprietario
di una delle casette
gialle, rosse, azzurre del villaggio di Le Canon.
Prima di andare
a letto, abbiamo passeggiato tra le viuzze e in riva al mare, il giorno dopo appena
svegli abbiamo fatto colazione con delle piccole tapas.
Al porto abbiamo
noleggiato una piccola imbarcazione per raggiungere l’Isola degli uccelli, riserva ornitologica visitabile, che dà la possibilità di osservare da
vicino e per noi di fotografarli nel loro habitat naturale, una grande quantità di uccelli marini e
non, stanziali e migratori.
Tornati
al villaggio di Le Canon,
abbiamo preso i bagagli e fatto un frugale pasto ci siamo diretti alla stazione
per tornare a San Sebastian - Donestia, che era la nostra ultima tappa.
A San Sebastian siamo stati
accolti da un temporale ed abbiamo trovato Ortiz il vicino di Ula ad aspettarci
con la sua jeep per portarci a casa, il clima era veramente freddo e non
smetteva di piovere, facendoci rimpiangere le giornate di Bordeaux, Biarritz e
Arcachon.
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