giovedì 26 settembre 2024

Prima della partita col Cesena sugli spalti del Barbera, l’omaggio dei tifosi del Palermo a Totò Schillaci.

 

Il giorno dopo i funerali di Totò Schillaci, i calciatori nel riscaldamento e la curva degli ultras con una gigantografia, sfoggiano la maglia azzurra numero 19 simbolo delle “Notti Magiche” e prima della gara risuona la musica dell'inno dei Mondiali.

Dopo il commovente saluto a Schillaci da parte dei giocatori e della curva rosanero, Palermo e Cesena sono scesi in campo per conquistare la vittoria e continuare il loro cammino per rimanere nelle parti alte della classifica, con il Cesena dell’ex Mignani a pari punti con i rosa, che hanno dimostrato quanto sia difficile vincere in casa, con gli avversari che chiudono tutte le vie per il gol, così il Palermo non è andato oltre lo 0 a 0.

Il Cesena è stato molto ben organizzato e non ha rubato nulla, anzi, la partita è stata condizionata da ben quattro gol annullati: uno per il Palermo e tre per il Cesena, tutte decisioni giuste quelle prese dal Var e praticamente un punto conquistato in una partita di sofferenza, che muove la classifica, ma sottolinea anche, che il Palermo ha giocato bene solo il primo tempo.

Dionisi sceglie ancora Henry al centro dell’attacco, lascia ancora Le Douaron in panchina e sostituisce in attacco Di Francesco con Di Mariano, che poi risulterà il migliore in campo come spesso gli capita ultimamente, il Palermo si schiera con un 4-2-3-1, che serve per dare a Ranocchia la possibilità di giocare nel proprio ruolo, con la speranza che possa rendere di più, rosa a intermittenza nel primo tempo, ma che lasciava ben sperare.

Invece nel secondo tempo il Palermo è completamente sparito dal campo, escluso solo nel generoso finale con l’ingresso di Brunori, che è sembrato forse tardivamente, mentre Segre con l’assenza di Blin non è andato benissimo, ha dovuto centellinare i suoi inserimenti per dare copertura a centrocampo, il centrocampo a due non ha messo in discussione l’applicazione dell’ex Torino, ma lo ha limitato e non è stato pratico, perché atleticamente sta bene.

Neanche Saric, che si è rivisto dopo il periodo di “punizione” inflittogli da Dionisi, è riuscito a spostare gli equilibri, la squadra ha dato l’impressione di essere troppo preoccupata di perdere, forse perché Ranocchia anche stavolta è andato a intermittenza, da lui ci si aspetta qualcosa in più, come di più ci si aspetta da Insigne, ma fa poco e non è quasi mai decisivo.


Le Douaron schierato al posto di Insigne, ha fatto vedere ancora buone cose, ma non si è ancora inserito, ancora volta Dionisi ha preferito Henry a Brunori, segna, va vicino al gol ed è molto minaccioso in area sulle palle alte, un’altra prestazione positiva e una condizione fisica buona per l’ex Hellas, ma il migliore è Di Mariano, nonostante la partita fosse emotivamente la più importante e complicata della sua vita (Schillaci era suo zio), gioca con il cuore e con una forte determinazione ed è sempre concentrato.

Il Pisa si è confermato in vetta con una prestazione da cinque stelle, contro un Brescia tosto e combattivo, in una partita emozionante tra le due squadre, che hanno dato spettacolo specialmente nel secondo tempo, durante il quale il Brescia è riuscito a pareggiare, vittoria importantissima per il Pisa, che sembra avere già opzionato un posto in serie A (il nostro posto), mentre la Juve Stabia perde ancora, contro un Modena straripante che vince e convince.

 

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