lunedì 27 maggio 2024

Il City riflette e prepara la rivoluzione.

Non c’è rivoluzione che si rispetti e che non parta dall’allenatore, giusto così, come abbiamo visto la guida tecnica è importante e se Lucioni ha vinto una serie di campionati in serie B, non è stato solo perché è bravo, ma anche perché non lo allenava Corini, a parte il fatto, che a lungo andare anche le magie finiscono e non si può a 36 anni vincere sempre o mantenere standard altissimi, quindi per vincere, bisogna puntare in primis sull’allenatore.

Ricordo il titolo di un film dei miei tempi che si intitolava: “A qualcuno piace caldo” ed ecco spuntare ciclicamente il nome di Inzaghi, così come è successo due anni fa, che a qualcuno piaceva Corini e tanto ha fatto e tanto ha detto, finché si è preso Corini, spacciandola per scelta dell’algoritmo e poi sappiamo tutti cosa è successo.

Io anche se fossi ricchissimo da fare schifo come il City Group, lascerei fare la ricerca dell’allenatore a chi queste cose le sa fare, se no, non ha senso avere Rinaudo come direttore sportivo e Bigon come consulente di mercato, se poi l’allenatore lo deve scegliere il presidente onorario Mirri, perché quella del presidente che sa e fa tutto, stia diventando una moda, ma a giudicare da quanto De Laurentis ha fatto con il Napoli e il Bari, non mi pare una genialata.

Quindi, allontaniamo accostamenti improbabili e soprattutto, smettiamola di pensare, che uno che ha vinto una volta, possa ripetersi sempre e Inzaghi è un allenatore come un altro, lo abbiamo visto a Brescia e con la Reggina, concentriamoci invece sui due nomi che sono venuti fuori in questi giorni: Dionisi e Zanetti, senza fare come due anni fa, che avevamo una lista infinita di nomi e poi (io ero contrario già allora) abbiamo preso il peggiore.

Dobbiamo essere convinti di quello che vogliamo e su quello ci dobbiamo concentrare, non dobbiamo sfogliare la margherita e né tanto meno tirare a caso una carta dal mazzo, lasciamo fare ad ognuno il suo lavoro, il direttore sportivo sceglie, parla con il tecnico e poi quando ci sono le condizioni, informa la società, che se, se ne convince, dà il proprio placet e si passa avanti, via anche il direttore sportivo Rinaudo? E allora cominciamo dal direttore sportivo e non lo facciamo fare a Mirri.

Palermo incompiuto? No! Solo tante scelte sbagliate, a cominciare dalla scelta del 4-3-3, quindi dei giocatori presi per il 4-3-3 e poi invece utilizzati per altri moduli, la scelta di prendere giocatori che avevano vinto il campionato, come se fosse bastato questo e poi non si sono rilevati all’altezza, il City deve riflette su tutto questo e anche su altro, come lo staff, che non deve essere fatto da amici o per riconoscenza.

È tempo di bilanci e di riflessioni per programmare la prossima stagione, ma se è stato deciso che Rinaudo deve andare via, non si possono prendere decisioni sull’allenatore, senza prima avere scelto il direttore sportivo, non facciamoci prendere dalla nostalgia, Foschi, Perinetti, Faggiano o Sabatini, prendiamo un bel direttore sportivo giovane ed emergente, che ha già dimostrato anche in serie C e poi prendiamo l’allenatore.

Il tempo per prendere le decisioni, tuttavia, non è troppo lungo, la squadra si radunerà il 7 luglio a Livigno e vuol dire, che il pallone comincerà a rotolare fra 40 giorni, 40 giorni di mercato, che dovrà essere quasi concluso nella sua interezza, per permettere al tecnico di cominciare ad operare nei migliori dei modi, per trovare una formula vincente, che non è mai facile.

Nell’analizzare e riflettere, bisogna tenere in grande considerazione, che quest’anno il Palermo ha subito quattordici sconfitte e 56 gol, un dato che evidenzia: problemi di modulo, problemi di fase difensiva e problemi di difensori, tutte cose incompatibili con il progetto di promozione e poi, un centrocampo più tecnico, per rifornire meglio e di più l’attacco, la difesa comunque è il reparto che necessita la maggiore attenzione.

Ma le analisi devono essere rinviate di qualche settimana, la decisione sull'allenatore stavolta deve essere impeccabile, perché questa scelta sarà determinante, credo e spero, che il club eviterà gli errori del passato, puntando su un profilo che possa dare stabilità: tecnica, fisica, mentale e di risultati, per perseguire e raggiungere l'obiettivo della serie A, quindi sotto con la scelta del direttore sportivo, Rinaudo è in scadenza al prossimo 30 giugno e non possiamo far scegliere a lui l’allenatore.

Toccherà quindi a Bigon, scegliere il successore di Rinaudo e cominciare a parlare con Zanetti e con quasi tutta la difesa, per trovargli una nuova sistemazione, in attesa che arrivi il direttore sportivo, che comunque deve essere bravo e sottomesso alla galassia City, perché per impostazione societaria (non mi piace), le scelte tecniche di ogni tipo devono essere condivise con il City Group, o per lo meno con i suoi rappresentanti a Palermo.

Il direttore sportivo che arriverà, non sarà un responsabile assoluto, un direttore vecchio stampo, sarà una figura spesso distaccata dai rosanero, come Bigon che lavora come consulente del gruppo, io questo modo di fare calcio non lo condivido, anche a Como hanno una barca di soldi, ma la squadra è in mano a: Ludi (direttore generale e sportivo) e Fabregas (allenatore e direttore tecnico), basta, eppure hanno vinto, senza se e senza ma. 

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