martedì 30 aprile 2024

Anche il Palermo di Mignani crolla al Barbera.

Quella con la Reggiana è stata una gara noiosa e che non autorizza a sogni o speranze di serie A, perché la squadra non possiede la cattiveria agonistica necessaria, è stato un Palermo per certi versi inconsistente, che ha regalato ai suoi tifosi l’ennesima delusione, la cura Mignani come abbiamo visto non funziona nemmeno e per il Palermo a questo punto del campionato è notte fonda, ha fatto l’ennesimo passo falso e menomale che i risultati delle dirette concorrenti sono stati favorevoli.

Mancano tre partite alla fine e il Palermo sembra inspiegabilmente in vacanza, a tre giornate dall’inizio dei play off, almeno si spera di poterli fare, il Pisa nono è distante 7 punti e per tenerlo lontano occorre vincere almeno una volta, anche perché ora ci sono tutte squadre che lottano per salvarsi, in ordine: Spezia, Ascoli (l’unica dentro) e Sudtirol e questo Palermo involuto, contratto, legnoso e opaco, non è adatto alla battaglia.

Non si capisce come mai, nel primo tempo se pur giocando male riesca a passare in vantaggio e poi nella ripresa si abbassa troppo, lasciando notevoli spazi agli avversari, una cosa che è successa diverse volte in questa stagione e adesso anche con Mignani, dando modo così, in questo caso alla Reggiana, di creare molto e naturalmente di conquistare il bottino pieno.

Anche contro gli emiliani, Pigliacelli è stato decisivo con diverse parate che hanno salvato i suoi, visto che la manovra offensiva rosanero è apparsa imballata, tanto da convincere Mignani ad un inedito, quanto disperato 4-2-4, nel tentativo di agguantare almeno il pareggio e lasciando così ancora più spazio, per me è anche una questione tattica, c’è molta confusione nel 3-5-2, che io chiamo il modulo della paura.

Quando sei in difficoltà e Migani ha preso il Palermo in condizione di difficoltà, provi a compattare l’ambiente e anche la squadra, il 3-5-2 ti garantisce quella compattezza necessaria, che ti consente di strappare quantomeno un pareggio, in attesa che la squadra trovi l’autostima di cui ha bisogno per uscire dalla crisi e tornare poi ad esprimersi secondo i suoi standard, almeno per il Palermo, se lo fai con una squadra che rischia di retrocedere, con i pareggi ci costruisci magari la salvezza.

Questa sconfitta per il Palermo, è un passo falso pesante in chiave playoff, dimostrando di non riuscire ad uscire puliti dalla propria metà campo, di avere un fraseggio lentissimo e rischiando di prendere il gol in diverse circostanze, il modulo per me resta il nodo cruciale, oltre ad alcune scelte sbagliate, è in questo che Mignani deve avere una presa di coscienza, perché al di là della sconfitta, con lui il Palermo ha preso tre punti in quattro partite, troppo poco per una squadra che deve fare i play off.

Purtroppo nel calcio come nella vita, i numeri dicono tutto, i play off sono e dovrebbero essere cosa fatta, però non si possono affrontare così, perché non si va da nessuna parte, il cambio dell’allenatore, prevedeva il cambio del registro, questa cosa non è avvenuta e non si può di certo tornare a Corini, per carità, è Mignani che deve cambiare registro e in fretta, negli spareggi appena perdi la prima è finita, non ci sono altre prove, altri appelli.

Mignani deve capire che così non può continuare, se non lo capisce, vuol dire che abbiamo perso tempo tutti, deve riflettere urgentemente e cambiare modulo, non ché alcuni giocatori fuori ruolo e anche qualcuno nel suo ruolo, perché sono queste tre le componenti colpevoli di questa situazione, questo Palermo così com’è non funziona, in estate era stato costruito (male) per giocare con il 4-3-3, con l’arrivo di Ranocchia per il 4-3-1-2, quindi il 3-5-2 non è adatto per questa squadra.

Il tentativo di rinforzare l’argine a centrocampo non è riuscito, si fatica avanti perché il Palermo punge molto meno di come faceva prima e si fa fatica anche dietro, qualcosa va cambiata, con l’infortunio di Di Mariano, Buttaro non sa fare il quinto a tutta fascia perché non è il suo ruolo, deve giocare nei quattro dietro, Segre deve giocare e deve farlo in mezzo al campo dal primo minuto e Ranocchia deve tornare a giocare dietro le due punte, Brunori e Soleri.

Mignani dice che non vuole distruggere ma continuare a costruire, perché la squadra secondo lui è andata in crescendo fino alla partita col Parma e quindi giustamente non bisogna distruggere quanto di buono fatto, ma cos’è che è stato fatto di buono? Non si può sentire che la squadra ha subito poco e ha creato, chiediamolo a Pigliacelli e a Brunori.

È vero che l’errore più grosso che si può fare è farsi condizionare dai risultati, ma questo vale a inizio stagione e là devi credere nel lavoro, ma a tre turni dalla fine con i playoff da disputare, l’unica cosa che conta e per cui è stato chiamato Mignani sono i risultati, per la filosofia andava bene anche Corini e non è vero che un cambio di modulo non possa risolvere i problemi, se non tutti almeno una parte, perché non c’è più il tempo per creare la mentalità e dare certezze, ci vuole troppo tempo e non è questo è l’obiettivo.

Credo che questa squadra non possa fare niente di importante, ma che possa arrivare fino in fondo agli spareggi, abbiamo giocatori forti che non stavano e forse non stanno bene ancora, ma abbiamo uomini con un buon palleggio, ci manca il ritmo e l’intensità, lavorare sulla testa è una cosa difficile, in questo momento ci sono grandi aspettative e dobbiamo essere in grado di rispettarle.

Pare che difficilmente Mignani voglia scegliere tecniche e tattiche diverse, rientrerà sicuramente Ranocchia nel 3-4-1-2, Gomes potrebbe essere affiancato da Segre, Buttaro e Lund gli esterni a tutta fascia, con Brunori in avanti potrebbe esserci Di Francesco, visto che lo fa giocare sempre e non si fila Soleri, ma in questo caso potrebbe essere più un 3-4-2-1, non aspettiamoci di più e speriamo che con questi cambiamenti, ci sarà la crescita necessaria per proseguire. 

domenica 28 aprile 2024

Prima sconfitta per Mignani.

Prima sconfitta in rosanero per Mignani e primi meritati fischi del “Barbera”, che dopo avere sopportato a lungo Corini, hanno perso la pazienza pure con chi, è venuto a Palermo per portarci in serie A e alla “Favorita” si sono risentiti i fischi assordanti di qualche tempo fa, con questa sconfitta il Palermo vede sfumare la possibilità di accorciare le distanze sul Catanzaro quinto e non lascia ben sperare sulla conclusione dei play off.

Dopo quasi un mese di cura Migani, il Palermo è ritorno a essere quello del passato, dopo 3 deludenti pareggi, ha perso in casa con la Reggiana, squadra che naviga nella bassa classifica, che è partita meglio dei rosa e che per i primi venti minuti ha spadroneggiano in campo, come oramai fanno quasi sempre tutte le squadre contro il Palermo, che era pure passato in vantaggio, anche questa, cosa che accade quasi sempre e quasi mai al culmine di un periodo di netta supremazia sull’avversario.

Brunori da campione qual è, che si “inventato” un grandissimo gol, però poi, invece di essere la scintilla per sbloccare i rosa, è diventato il fattore negativo, perché il Palermo si è sentito appagato e così gli avversari puntualmente hanno trovano il pareggio e al contrario delle tre partite precedenti, questa volta addirittura hanno trovato pure il raddoppio, vincendo la partita, mi dispiace per Mignani, l’ho difeso fino alla settimana scorsa, ma lo avevo pure avvisato, che gli errori che continuava a commettere li avrebbe pagati e così è stato.

Fin qui abbiano buttato giustamente la croce addosso a Corini, ma adesso che il tecnico bresciano non c’è più, non possiamo continuare con lo stesso trend, abbiamo incassato la settima sconfitta casalinga di questo campionato, il Palermo gioca un po' meglio, ma approccia la partita in maniera uguale a prima, l'apporto del nuovo allenatore onestamente è impalpabile, si fa rimontare e superare come in passato con Corini.

Soffre maledettamente, tutti i primi quarto d'ora, venti minuti, rischiando sempre di andare sotto subito e poi anche dopo l'1 a 1, quando sembrava che Mignani avesse capito dov’è l’errore (Di Francesco mezzala), ha tirato fuori Mancuso e Henderson e ha messo dentro Soleri e Segre, quelli che per me sono i titolari del ruolo, perché sono anche quelli che dopo Brunori hanno segnato di più, ma non bastano nemmeno due dei cinque paladini del Palermo, per raddrizzare la partita.

Partita che con Di Francesco mezzala, continua a non decollare, anzi si complica e menomale che il terzo paladino Pigliacelli (il quarto è Brunori) tiene in piedi la baracca, ma c'è ancora da giocare e invece di reagire da quella grande squadra che dovrebbe essere, non basta nemmeno il ritorno in campo del quinto paladino che è Ranocchia, per evitare il caos dei tempi di Corini, che non rimpiango affatto, ma dal secondo tempo di Cremona, questa squadra è inguardabile.

Si salvano sempre solo Pigliacelli, che compie in tutte la partite degli autentici miracoli, il generosissimo Brunori, che si inventa sempre qualcosa e contro la Reggiana ha segnato un gol bellissimo alla Baggio, oramai sprecato per questa squadra e per questa categoria, Ranocchia, Soleri e Segre, che però oramai sono fuori da tanto tempo e non sono riusciti a essere determinanti come al solito, per il resto, da Lucioni a Mancuso, una continua delusione.

A proposito di Lucioni, nel gol del vantaggio vede partire Brunori e lo serve con un lancio millimetrico, il capitano parte bene in mezzo ai due centrali avversari e si presenta solo davanti al portiere, lo supera con uno stop a seguire sulla sua sinistra e segna a porta spalancata, 16cesimo gol per l’italo-brasiliano, tanta corsa e tanti passaggi per i compagni, quella contro la Reggiana per me è stata una prestazione quasi perfetta.

Il Palermo sembrava avesse fatto passi in avanti, in termini di compattezza e personalità con la cura Mignani, anche se non incantava e non vinceva, sembrava ormai che il Palermo di Corini fosse bello e che dimenticato, quei piccoli progressi in termini di equilibrio e coesione, delle prime uscite della gestione Mignani, sembravano aver chiuso la crisi dei rosa, che invece continuano a mostrare limiti tattici e mentali e sono incapaci di avere delle idee di gioco (senza Ranocchia è così).

Mignani continua a mettere in campo la difesa a 3, che non ha mai fatto con il Bari e che per me, dà il senso della sua paura, sulla panchina del Bari in serie C, ha giocato con un sistema di gioco sempre ben definito, il 4-3-1-2 prevedeva un centrocampo a rombo, con un vertice basso, regista davanti alla difesa e in questo caso c’è Gomes e un vertice alto, il trequartista dietro le due punte e nel nostro caso c’è Ranocchia, che può essere sostituito da Henderson o meglio ancora da Stulac, ma  mai da Di Francesco.

Equivoco che lo ha portato poi ad utilizzarlo da mezzala in un centrocampo a 5, che a Bari non ha mai utilizzato, le due mezzali il Palermo ce li ha e sono Segre e Henderson (mi dispiace per Di Francesco), ha pure le due punte, Soleri e Brunori e ha anche la difesa a 4, Diakitè, Lucioni, Ceccaroni e Lund.

Anche lo scorso anno in serie B con il Bari, il sistema di gioco è lo stesso, un 4-3-1-2, che in determinante situazioni della partita, diventava un 4-3-3, ma sempre con la difesa a 4, con due terzini e due centrali, ora non capisco il perché di questo cambiamento, visto che il Palermo già giocava così, eventualmente bisognava cambiare Ceccaroni con Diakitè, Di Mariano terzino, o Buttaro o Greves, dare più creatività a centrocampo con Stulac.

Invece no, ha cambiato modulo e interpreti, ma le soluzioni sono state inappropriate e le prestazioni sconfortanti, alla fine si capisce che Corini non era il solo problema, ma sicuramente quello più determinante, perché anche con Mignani si sono rivisti tutti i limiti di questa squadra, che continua a non sapere più vincere, continua a prendere gol, non sa amministrare il vantaggio e continua a soffrire. 

sabato 27 aprile 2024

Mignani rinuncia al dinamismo e ai gol di Segre.

Non capisco perché Segre è andato ancora in panchina, è la seconda che succede su sole 3 partite giocate con Mignani, proprio no ne capisco la sua esclusione, capisco che il nuovo tecnico vuole ripartire da un altro modulo e da altri uomini, vedi Mancuso, ma lasciare in panchina quello che i numeri e non solo, dicono essere il centrocampista e il giocatore più importante, con Brunori e Ranocchia, mi pare un poco assurdo.

Come mi pare assurdo, continuare con l’esperimento di Di Francesco trequartista, bene comunque il ritorno di Henderson, anche se a oggi non ha ancora raggiunto i livelli di rendimento di Segre, che poteva restare benissimo al suo posto e Henderson sostituire da trequartista Ranocchia, che fra l’altro è il suo ruolo, consideriamola una scelta tecnica, ma ribadisco per la seconda volta, così Mignani si fa male da solo.

Mignani ha provato a ridare equilibrio alla squadra, cambiando alcuni interpreti, sì ma perché proprio Segre che era uno dei pochi che funzionava, uno dei migliori giocatori della stagione del Palermo, da cui invece secondo me bisognava ripartire, come dicevo, Henderson non sta facendo male ma neanche bene come Segre e poi, l’altra mezz’ala che ormai è Di Francesco, in quel ruolo è improponibile. 

A parte il fatto che non fa la mezz’ala e nemmeno il trequartista, secondo me, insistere su questo esperimento tattico che non sta dando i suoi frutti, è sbagliato, se vuole approfittare della sua grande condizione atletica, deve cambiare modulo, perché Di Francesco continua a giocare alto a sinistra, costringendo Mancuso ad allargarsi a destra che non è il suo ruolo e a indebolire il centrocampo, tanto che Brunori per avere una palla, deve salire a prendersela a centrocampo.

Di Francesco toglie spazio a Segre, che ha dimostrato di saper fare la mezz’ala meglio di tutti in questo Palermo e che segna, comunque è un’importante indicazione anche in ottica playoff, nel 4-2-3-1 di Corini, ma non c’è nessunissimo rimpianto per il tecnico bresciano, il ruolo offensivo di Segre si è modificato, ha cambiato i suoi compiti, curando prevalentemente la fase di filtro a centrocampo.

Le prestazioni di Segre sono sempre state più che sufficienti, è sempre stato uno che subiva meno i cali fisici e ha un invidiabile bottino stagionale di ben 7 reti all’attivo, figurando tra i migliori marcatori nel suo ruolo in Serie B, invece è serio l’infortunio per Di Mariano, che è uscito dal campo in barella a metà del primo tempo dopo uno scontro di gioco, Di Mariano ha riportato una ferita al ginocchio destro suturata con 19 punti e chiaramente le condizioni fisiche del calciatore saranno rivalutate nei prossimi giorni. 

sabato 20 aprile 2024

Palermo e Parma si annullano, uno 0 a 0 che serve a poco, ducali a 6 punti dalla A.

In queste ultime partite il Palermo deve provare a ottenere più punti possibili in campionato, non tanto perché ci siano possibilità concrete di arrivare al secondo posto, quanto per evitare una clamorosa esclusione dai playoff, che comunque non dovrebbero essere in discussione, la cosa più importante invece è il morale, con il quale dovremmo andare ad affrontare gli spareggi, per questa ragione, provare a rialzare il morale, può essere fondamentale, anche se qui lo dico e qui lo nego, noi in serie A non ci andiamo.

Parma 70 punti, se non si suicida è già in serie A, Como 67, Venezia 64 e Cremonese 60, da qui uscirà la seconda squadra che andrà in serie A, il Catanzaro a 56 punti, ha ancora speranze di raggiungere la Cremonese, ma difficilmente potrà insidiare Venezia e Como per la promozione diretta, il Palermo a 52 punti non dovrebbe avere preoccupazione di uscire dai play off, perché il Brescia a 46 e la Sampdoria a 45, non viaggiano con il vento in poppa.

Con il Parma tantissimo equilibrio in campo e nessun gol segnato, al Barbera possiamo dire che le due squadre si sono aggiudicate un tempo per parte, come possesso palla e proposta offensiva, il Palermo ha tenuto il pallino del gioco per la prima mezzora e poi nell’ultimo quarto d’ora, in mezzo il Parma, ma le due squadre sono rimaste schiacciate, dall’enorme equilibrio tattico messo in campo.

A due delle big del campionato cadetto, è mancato il guizzo vincente, anche se Cicizola una volta e Piaglicelli qualcuna in più, hanno negato ai rispettivi avversari la gioia del gol, la posta in palio era importante, per i rosanero serviva blindare il posto playoff, perché la promozione diretta è oramai andata, per il Parma invece serviva blindare la promozione diretta, il secondo tempo è stato un po' più vivace e il Palermo sul finire si è fatto pericoloso.

Il Palermo non è ancora intenso e brillante come dovrebbe essere, ma i rosa hanno fatto vedere dei sensibili progressi, sotto l’aspetto della convinzione e dell’autostima in vista del rush finale per i playoff, Mignani ha confermato il 3-5-2, ma Di Francesco si è messo sulla fascia sinistra e di fatto è stato un 3-4-3, Nedelcearu è stato preferito a Ceccaroni, sono tornati Lucioni e Di Mariano, mentre Henderson e Gomes, anno avuto la meglio ancora su Segre e Stulac.

Anche se non ancora al massimo, il Palermo di Mignani è più corto e più aggressivo, con un po' più di personalità, è in possesso di un buon pressing alto e una buona circolazione di palla, il fraseggio non è molto rapido, ma il gioco sulle fasce è abbastanza fluido, con Lund e Di Mariano in ottima forma, quest’ultimo è stato vittima di un grave infortunio al ginocchio ed è uscito in barella.

Mi dispiace per Pippetto Accardi, ma lui dovrebbe sapere meglio di me che ci sono pareggi e pareggi, bisogna vedere come li fai e con chi li fai, se i pareggi arrivano dopo una serie di vittorie o dopo una serie di sconfitte, la squadra di Corini era oramai in caduta libera, Mignani sta cercando di rimetterla in quota, con il pressing ultra offensivo, con la squadra in venti metri, la supremazia territoriale e il possesso palla, Mignani non mi riempie il cuore, ma è stato l’unico che si è preso in mano questa patata bollente.

Comunque, dopo il rinnovo di Segre, il Palermo sta cominciando a guardare al futuro e quindi al mercato, la composizione dell’organico dipenderà dal risultato di fine stagione, perché c’è differenza tra serie A e serie B, ma alcune scelte sono state già fatte, non dovrebbero rinnovare e quindi dovrebbero andare via: Lucioni, Nedelcearu e Di Mariano, che potrebbero rinnovare, solo per permettere alla società di cederli per incassare soldi dai loro addii.

Per il mercato tutto dipenderà dal nuovo tecnico, che potrebbe anche essere Mignani e dalla promozione in serie A, che darebbe una visione diversa del mercato, difatti il Palermo potrebbe decidere di puntare su giocatori di livello diverso e già pronti per la serie A, ma anche in caso di mancato salto di categoria, si potrebbe puntare su altri profili. 

martedì 16 aprile 2024

Solo uno sterile possesso palla per il Palermo.

 

Ancora un’altra partita non bella, più o meno la fotocopia di quella con la Sampdoria, va bene che Mignani è arrivato da 10 giorni, ma così non andiamo da nessuna parte, ribadisco che Corini doveva andare via prima, menomale che lo hanno esonerato, ma Mignani forse non era soluzione migliore per riparare allo sfacelo fatto da Corini, a questo punto del campionato la situazione è veramente precaria.

Contro il Cosenza, Brunori e Mancuso non hanno beccato una palla, ma anche perché la palla alle punte, chi gli e l’ha doveva dare? In campo un avevamo nessun giocatore d’ordine, i rosanero sono andati in vantaggio al 43esimo, con una delle pochissime azioni degne di nota, bella l’incursione di Lund sulla sinistra e cross sul secondo palo, dove si inserisce bene Buttaro e la mette nel sacco, da esterno ad esterno.

Bell’azione dei rosanero, che nel secondo tempo, un contatto in area di Ceccaroni sull’ex Tutino è punito dall'arbitro con il rigore, lo stesso Tutino dal dischetto segna e pareggia per i calabresi, tutino segna il gol numero 14, in una squadra che lotta per salvarsi, a Palermo qualcuno non lo ha saputo valorizzare, comunque, male la prima trasferta del Palermo di Mignani, che ha messo in evidenza una manovra poco efficace.

È stato un Palermo con la solita confusione e per certi versi peggiore delle altre volte, ha creato poche occasioni e con le qualità che ha il Palermo, è impensabile che i rosa giochino questo tipo di partita e che sia in questa posizione di classifica, non mi è piaciuto lo spirito della squadra, né  a Cosenza e ne contro la Samp, sono due partite di fila con la guida Migani, che la squadra dimostra ancora di non avere la giusta grinta per provare a vincerla, il modo in cui affrontano le partite, continua a non darmi fiducia per il futuro.

Io non ho capito due cose, perché è rimasto fuori Segre e perché ha giocato ancora Di Francesco in un ruolo che non è il suo, non ha fatto il trequartista neanche stavolta e non ha fatto la mezzala, ha giocato largo a sinistra da attaccante esterno, la prestazione è stata pessima e non ho capito perché è rimasto in campo quasi fino alla fine, con Insigne e Traorè in panchina, capisco che Mignani è arrivato da poco e che la situazione è grave, però fare minchiate non lo aiuta nel suo lavoro.

Nel primo tempo abbiamo avuto l’occasione del gol e la traversa, poi il nulla assoluto e non abbiamo giocato con una squadra molto forte, una di quelle che incontreremo ai play off, se vogliamo oggi, il Palermo si può paragonare a una squadra di medio-bassa classifica, facciamo una grande fatica a creare gioco, sotto l’aspetto qualitativo dobbiamo fare meglio, molto meglio, non mi lascia per niente tranquillo, sia per l’immediato futuro, che per la prossima stagione.

Intanto il Catanzaro allunga di altri due punti e ha 4 punti di vantaggio sui rosa, credo che oramai più avanti del sesto posto non possiamo andare e forse dobbiamo pure stare attenti dietro di noi, meno male che la Samp e il Brescia hanno perso, Mignani rimanda ancora la prima vittoria, ammesso che nelle ultime 5 partite restanti riesca a vincere, è una squadra che si trova in difficoltà atletica, lenta e imballata.

Mignani praticamente si presenta con il 3-5-2 e non con il 3-4-1-2- del debutto, il tutto per trovare una collocazione a Di Francesco, Pigliacelli resta tra i pali e non c’è stata la prevista alternanza con Desplanches, Henderson a sorpresa prende il posto di Segre, ma io lo avrei messo al posto di Di Francesco, Gomes rileva Stulac, che contro la Samp è stato nullo e Buttaro giustamente prende il posto di Di Mariano.

Brunori si è abbassato spesso a cucire il gioco, ha fatto in partica quello che non ha fatto Di Francesco, poca, se non nulla la ricerca della verticalità, l’ingresso di Coulibaly e Soleri doveva servire ad alzare i ritmi, la manovra è continuata a rimanere lenta, con Coulibaly che non si è visto mai, i cambi non sono riusciti a portare incisività alla manovra e purtroppo non ci resta che piangere.

In vista dei play off, il Palermo deve essere più compatto, con più luci e meno ombre, la squadra mi è sembrata tatticamente più unita con la cura Mignani, ma c’è sempre ancora tanto da lavorare, ora servirebbero le vittorie per dare un impulso, più che alla classifica ai giocatori, invece fatichiamo ancora tanto, l’obiettivo resta la miglior posizione possibile nei playoff e la migliore condizione tecnico-tattico atletico, per potere superare tutte le rivali e andare in serie A, speriamo che con il 3-5-2, il Palermo abbia trovato la compattezza per concede poche occasioni agli avversari, aspettando Ranocchia.

 


 Finiti i campionati allievi, il Riese si piazza al sesto posto.

Finiti i campionati allievi provinciali di tutto il veneto, nel girone D il Resana nel recupero ha battuto il Riese e approfittando del turno di riposo del Pederobba, lo ha superato in classifica e ha vinto il girone, il Riese alla fine si piazza al sesto posto, a pari punti con il Caerano, che però è quinto grazie agli scontri diretti, per i gialloblu il piazzamento comunque poteva essere migliore.

Il quarto posto davanti al San Gaetano sarebbe stato il piazzamento più giusto, perché negli scontri diretti, il Riese si è dimostrato migliore e in quello d’andata vinceva pure 2 a 0 alla fine del primo, della partita che poi è finita 2 a 2, mister Crisà alla fine ha lasciato senza troppi rimpianti e a proposito, è notizia di ieri sera, che è stato raggiunto l’accordo tra la Cogitana, squadra di San Martini di Lupari, paese confinante con Tombolo e Crisà per guidare la prossima stagione la squadra allievi, impegnata al momento negli spareggi per andare ai regionali.

sabato 13 aprile 2024

Palermo – Sampdoria, un 2 a 2 che non accontenta nessuno.

 

La Sampdoria veniva da quattro vittorie consecutive, nel Palermo invece c’era l’esordio di Mignani, alla fine finisce 2 a 2 con una doppia rimonta, è la Sampdoria ad andare in vantaggio, poi il Palermo con Brunori e Mancuso la ribalta e infine i blucerchiati la riprendono, buono questo pareggio in trasferta per i doriani a Palermo, contro un'avversaria diretta concorrente nella corsa ai play off e comunque contro i rosa che al di là della sventura Corini, per organico restano una signora squadra.

Anche oggi faremo a meno di commentare le prime quattro posizioni della classifica di serie B, che nostro malgrado non ci interessano più, se non per conoscere l’eventuale avversario nel caso di raggiungimento dei Play off e del passaggio del primo turno, intanto faranno parte di questi play off, due tra Como, Cremonese e Venezia, poi al momento attuale, Catanzaro, Palermo, Brescia e Sampdoria, con il Cittadella nono in netta risalita.

Quindi venerdì 17 maggio, potremmo avere come avversaria del quarto di finale, non più la Sampdoria, ma il Brescia (6^ contro 7^) in gara unica in casa al Barbera, mentre sabato 18 maggio, si incontrerebbero Catanzaro e Sampdoria (5^ contro 8^) nell’altro quarto, sempre in gara unica in casa del Catanzaro.

Nella sfida tra rosanero e blucerchiati, è la Sampdoria a passare in vantaggio, dopo una ventina di minuti, in cui la partita non ha regalato nessuno spunto, per motivi diversi le due squadre avevano paura una dell’altra, quattro minuti dopo il vantaggio ligure è Brunori a pareggiarla su calcio di rigore e dopo altri quattro minuti, i rosa si portano in vantaggio con Mancuso appostato davanti alla porta, al quarto d’ora della ripresa, la Sampdoria pareggia con un forte tiro dalla tre quarti, che si infila sotto la traversa.

La verve dei blucerchiati non si spegne, perché nonostante l’allenatore nuovo e il vantaggio numerico, la partita l’ha fatta la Sampdoria, che dopo il 2 a 1 per i rosanero, ha avuto quasi sempre il gioco in mano e non ha sofferto più di tanto, a parte la traversa finale dell’ottimo Di Mariano,  il Palermo ha tentato la via del goal con Di Francesco, ma è stato bravo Stankovic a ribattere e poi con Di Mariano appunto, sotto l’aspetto squisitamente numerico, il Palermo in vantaggio per 2 a 1 ha fatto un buon primo tempo, nella ripresa il ritmo è sceso, la partita è stata troppo spezzettata, il Palermo ha anche provato a vincerla, ma Corini ha lasciato troppi disastri.

Non era una partita facile, il cambio dell’allenatore non significava avere risolto tutti problemi, c’era molta pressione, c’era tanta curiosità per la prestazione e per il risultato, peccato per il Palermo che non abbia gestito il vantaggio, l’atteggiamento è quello che è, non puoi in due allenamenti cambiare lo stato d’animo dei calciatori, dobbiamo diventare squadra perché non lo siamo ancora, mentre per il modulo? I calciatori sono in uno stato di forma psico-tecnico-atletico pauroso.

Il 3-4-1-2 non mi dà completa affidabilità, però per quelli che siamo penso che al momento sia il modulo più congeniale, Ranocchia dietro le due punte mi piace e se il buon giorno di vede dal mattino, che abbiamo segnato Brunori e Mancuso qualcosa significa, mi piace Stulac, anche se neanche lui è in forma (con Corini non giocava più), ma io il centrocampo lo preferirei a rombo e la difesa a quattro, visto il pessimo stato di forma tra gli altri di Lucioni e Ceccaroni.

Per Mignani è andata bene, ha visto una squadra in crescita, è chiaro che fa il gioco delle parti, ma ripeto, il Palermo è un disastro e non è cosa facile riportarlo al clou in poco tempo, la prestazione è stata a tratti buona, ma non dobbiamo dimenticarci che organico ha il Palermo, certo l’esonero di Corini e l’arrivo di Mignani, ha messo un po' di paura addosso, una certa ansia da prestazione, che ha reso le cose ancora più difficili.

sabato 6 aprile 2024

Mignani è il nuovo allenatore del Palermo.

È ufficiale, il Palermo ha comunicato l'esonero di Corini e l’arrivo di Mignani, con lui arriva anche il preparatore atletico D’Urbano e il suo secondo da sempre Vergassola, l’ex allenatore del Bari ha firmato fino al 30 giugno con opzione di rinnovo in caso di promozione in serie A e giovedì 4 aprile ha diretto il primo allenamento al Barbera, guiderà i rosanero già contro la Sampdoria al Barbera e per le ultime sei partite di campionato, più eventualmente quelle dei play-off.  

A Corini è stato comunicato l’esonero la mattina del 3 e la seduta d’allenamento è stata diretta da Bovo, in attesa che arrivasse Mignani, i dirigenti rosanero hanno provato in tutti i modi a portare Grosso sulla panchina rosanero e hanno contattato pure Alvini, l’ex Cremonese aveva dato la sua disponibilità a traghettare il club fino a giugno, ma poi si è sbloccato lo stallo con Mignani e la scelta è ricaduta sull'ex Bari.

Tardi, troppo tardi, questo esonero andava fatto prima, molto prima, adesso il tempo a disposizione non è molto, Mignani non mi dispiace, anche se io avrei preferito per esperienza e proposta di gioco Longo, ma Magnani è comunque un tecnico che può incidere in questi play off, perché è un tecnico concreto, capace di vincere il campionato di serie C con il Bari al primo colpo e aveva sfiorato la promozione in serie A l’anno successivo.

Mignani ha già avuto l’occasione di compiere l’impresa l’anno scorso con il Bari, andando a un passo da un clamoroso “doppio salto” di categoria, dominando prima in Serie C e facendo dopo un grandissimo campionato da neopromossa in Serie B, che lo ha visto a pochi minuti dalla fine della finale playoff promosso in Serie A, poi sfumata per una rete del Cagliari allo scadere.

A Bari faceva del contropiede la sua arma migliore, non so se potrà farlo a Palermo, il suo modulo preferito è il 4-3-1-2 e questo con i rosa lo può fare, è il modulo che suggerivo a Corini, per fare in modo di fare coesistere Soleri e Brunori con Ranocchia e dare con il centrocampo a 3, più protezione alla difesa, chiaro che ora, da questo Palermo mi aspetto di più, con Corini non mi ha mai convinto, era una squadra legata a 3 o 4 individualità, con pochissimo gioco di squadra.

Certo il destino è stato un po' crudele se vogliamo con Mignani, nel riservargli un esordio così romantico contro la Sampdoria, la squadra della sua città e presumo la squadra per cui fa il tifo, con cui ha esordito in Serie A, con cui ha fatto tutte le giovanili, vincendo anche lo storico Scudetto nella stagione 1990/91 con Vialli e Mancini, visto che ha esordito quell’anno in prima squadra, buttato nella mischia da Boskov a 19 anni e a proposito di giovani, chissà che di questo arrivo, non ne possa beneficiare Desplanches.

Desplanches è tra i migliori portieri under 21 d’Europa e non solo under 21, ma non ha giocato nemmeno un minuto nel campionato di serie B italiano, il portiere del Palermo è stato protagonista con l’Italia Under 21, ma in campionato fa solo ed esclusivamente panchina, capisco che possa essere chiuso da Pigliacelli, che si sta dimostrando un buon portiere e che sta facendo un buonissimo campionato, ma non avere una mezza partita di premio ogni tanto, insomma.

Il City Group ha individuato in lui, come in Vasic e Traorè (c’è sempre comunque il diritto di riscatto), un prospetto di talento, dal sicuro avvenire e così è, sul quale ha investito in ottica futura, con l’Italia Under 21 ha pure parato un rigore ed è un peccato che il titolarissimo della nazionale Under 21, non possa continuare la sua crescita con la maglia del Palermo, nemmeno un minuto è il segno dell’insicurezza di Corini, non nei confronti dei giovani, ma nei propri mezzi, affidandosi all’usato sicuro.

Credo che il prossimo anno in serie A, Pigliacelli è da considerare il secondo portiere, il titolare dovrebbe essere un altro e l’idea del City Group, era quella di lanciare piano piano Desplanches in serie B, in modo da farlo diventare titolare ed essere poi il titolare in serie A, come è successo per Di Gregorio, Carnesecchi, Caprile e altri giovani che sono i talenti più interessanti del nostro calcio.

Vero è che In porta non si opta quasi mai per il turnover, ma se fosse sempre così, Carnesecchi non sarebbe mai diventato titolare all’Atalanta, Terracciano non lo avrebbe fatto nei confronti di


Christensen nella Fiorentina e Svilar a Roma non lo avrebbe fatto nei confronti di Rui Patrizio, senza dimenticare il più famoso sorpasso del secondo sul titolare, quello di un certo Donnarumma su Lopez, famoso secondo dal Real Madrid.

Pigliacelli, nella logica dell’insicurezza o inadeguatezza di Corini, rappresentava la scelta più semplice e meno rischiosa, ma che non aiutava i giovani (Vasic e Traorè), eppure Desplanches è stato un investimento importante, nessuno spende 2 milioni per un portiere in serie B e ancor meno per lasciarlo in panchina, Desplanches ha scelto il Palermo, firmando un contratto fino al 2028, perché pensava di potere giocare una buona dose di partite, per diventare quanto prima titolare e non c’è dubbio che sarà lui il portiere del futuro del Palermo, doveva forse solo aspettare che cacciavano via Corini. 

mercoledì 3 aprile 2024

Archiviata la sosta per le gare delle nazionali e il Palermo perde ancora.

È Inutile nascondersi dietro un dito, ormai l’unico obiettivo del Palermo è provare a raggiungere il miglior piazzamento possibile in ottica playoff, queste ultime 8 gare dovranno servire a migliorare la classifica per gli spareggi promozione, ecco perché è assolutamente indispensabile conquistare almeno il quinto posto al termine della stagione.

Corini ancora una volta ammette la sua responsabilità, ma non si dimette, scarica come è giusto che sia la colpa sui giocatori che vanno in campo, senza ammettere però che i giocatori non lo seguono più da tempo e che sarebbe opportuno per il bene del Palermo che andasse via, senza aspettare che lo faccia la società, la squadra non riesce a mantenere l’equilibrio tattico e mentale e non serve andare davanti alla curva per farsi perdonare dai tifosi, serve o serviva altro.

Corini ha rischiato tante volte l’esonero, ma forse stavolta è la volta giusta, anche se considero oramai troppo tardivo il cambio dell’allenatore, servirebbe solo per evitare di uscire anche dai play off o per provare a conquistare la migliore posizione possibile, ci sono in atto quindi riflessioni importanti, come lo erano state nei primi di dicembre, anche allora si è puntati dritti su Grosso, ma l’allenatore non ha accettato, si diceva perché non prende più squadre in corsa.

Adesso siamo allo stesso punto, solo che sono passati quattro mesi, so per certo che il Palermo sta parlando con Grosso, che l’allenatore è stuzzicato dall’idea di venire a lavorare a Palermo e con una società di prim’ordine, ma gli resta il dubbio di subentrare in corsa, addirittura c’è già un'intesa di massima, raggiunta all’ora di pranzo del giorno due, susseguente alla sconfitta di Pisa, ma il tecnico sarebbe tornato sui suoi passi, ribadendo le proprie perplessità ad accettare l'incarico a stagione quasi conclusa.

Se posso permettermi, accettare sarebbe un gesto di misericordia nei confronti dei tifosi del Palermo, capisco che la situazione è talmente messa male, che non accetta, non tanto per paura di fare male e di compromettere la sua presenza a Palermo prima ancora di cominciare, ma perché legittimamente vuole una squadra di serie A e il Palermo non ha più nessuna certezza in questo senso.

Sono ore caldissime, per convincere il tecnico a portarcelo lui nella massima serie, perché Corini non siederà più sulla panchina del Palermo, anche se ancora non è stato esonerato ufficialmente ed è complicata anche la pista traghettatore, troppo tardi, forse anche per colpa di Grosso che non ha accettato a dicembre, perché non voleva entrare in corsa e comunque sperava di prendersi il Palermo a inizio campionato il prossimo anno in serie A.

Una promessa reciproca con la società, che  Troppo tardinelle scorse ore ha portato Grosso ad un passo dalla firma, dopo una preliminare intesa di massima, ma ora il tecnico sta temporeggiando, manifestato perplessità ad accettare la squadra in questo momento e di non accettare incarichi sino alla fine del campionato.

Dopo l'esonero dal Lione, infatti, Grosso avrebbe già declinato altre proposte per la medesima ragione, il progetto Palermo lo intriga, ma vorrebbe sedersi sulla panchina rosanero a partire dal 1° luglio, la dirigenza rosanero, dopo che tutto sembrava fatto con un accordo proposto all'allenatore sino al 2026, sta riflettendo su come risolvere questa impasse, si aspetta una risposta da Grosso, ma la sensazione è che la strada sia nuovamente in salita.

Di certo c’è, che la fiducia della società nei confronti di Corini è finita, per me da tempo, ma non sono mai voluti arrivare a tanto, il tecnico dei siciliani non è stato bravo ad approfittare di tanta generosità e adesso tardivamente il City Group deve provare a fare il miracolo, chiamando un tecnico per le ultime partite, do per scontato che Grosso è l’allenatore del Palermo 2024/2025 in A o in B, ma che per questo fine campionato ci dobbiamo arrangiare, arrangiare? ma con chi?

Scarto Gattuso perché è uno come Corini e poi credo che si senta oramai un allenatore internazionale e non accetterebbe comunque il Palermo, se non in serie A, Longo è un profilo interessante, lo avrei voluto al Palermo già nell’estate  del 2022, dopo le dimissioni di Baldini, lui verrebbe a prendere la squadra in corsa, ma non è un traghettatore, se viene, viene per lo stesso contratto di Grosso e devo dire che non lo considero inferiore a Grosso, anzi, ha molta più esperienza di Fabio, sia in A che in B.

Poi ci sarebbe la terza opzione, che è quella di Magnani, tecnico competente, moderno, capace e lo ha dimostrato con il Bari, quest’anno a Bari hanno fallito anche Marino e Jachini, la squadra non era all’altezza e non è stata colpa dell’allenatore, per me non ha le qualità di Longo e nemmeno di Grosso, né l’esperienza dei due, ma se accettasse di fare da traghettatore lo vedrei bene.

La sosta doveva risolvere i problemi di Corini e del Palermo, invece ha fatto saltare il tappo, nelle scorse settimane c’era stato un contatto tra Bigon e Gotti, poi l’allenatore ha accettato la proposta del Lecce, escludo Giampaolo perché è un integralista e non si concilia con le difficoltà, poi lui ha bisogno di tempo e fiducia per lavorare e oggi a Palermo c’è ne pochissima, avevo sentito anche il nome di Sottil, ma forse anche lui come Semplici, Zanetti ed altri, aspettano una chiamata direttamente dalla serie A. 

martedì 2 aprile 2024

“A Palermo i problemi non sono la piazza”.

 

Parole che ha detto Mateju, uno dei calciatori più impiegati da Corini, ceduto per certi versi a sorpresa durante il mercato invernale: “Non so se ci fosse qualcosa che non andava, i problemi erano altri e non certo la piazza”, problemi che abbiamo notato tutti e che hanno determinato l’attuale posizione del Palermo in classifica e del rapporto dei tifosi con Corini.

Moggi ha parlato della corsa promozione nel campionato di Serie B e sulle chances del Palermo, per il Parma capolista solitario, comanda la classifica con 65 punti e con un ampio margine di vantaggio sul Como secondo, Venezia terza e Cremonese quarta, tutte in lotta per la conquista del secondo posto, ma solo una farebbe il salto di categoria senza passare dalla lotteria dei playoff, che invece farebbero le altre due.

Niente da fare invece per il Palermo sesto, oramai troppo staccato e in merito Moggi ha detto: “Il Palermo aveva fatto bene, poi ha avuto un calo: ma a vedere la rosa non ha la portata di una squadra che può arrivare in Serie A” e chiaramente si riferisce, non tanto ai nomi che compongono l’organico, quanto al loro rendimento, sono così tanti i flop, che è impossibile che il tecnico sia esente da colpe.

Il Palermo contro il Pisa perde ancora, un’altra sconfitta per i rosa, la decima in questa stagione, un’altra sconfitta che fa male e che compromette per i rosa, anche il cammino verso i play off, fa poi ancora più male, se si considera che i rosanero erano in vantaggio a fine del primo tempo per due a zero, un doppio vantaggio sciupato dal Palermo nella ripresa, che, complice anche l’espulsione di Gomez, ha permesso la rimonta toscana in tre minuti.

All’Arena Garibaldi al termine dei novanta minuti, i rosanero vanificano quanto di buono avevano fatto nella prima frazione di gioco, nella ripresa il solito copione, i rosa si impauriscono e si abbassano, facendosi rimontare, a sette giornate dal termine, il Palermo peggiora la sua situazione in classifica: Parma con tutti e due i piedi in serie A a 65 punti, Como 58; Venezia 57 e Cremonese 56, se pur alternandosi, mantengono le posizioni utili per raggiungere il secondo posto o giocarsi i play off da posizione di privilegio.

Il Palermo sesto a 49 punti, si è fatto superare e distaccare dal Catanzaro quinto a 52 punti e dietro incalzano Sampdoria settimo a 43 e Brescia ottavo a 42, sette punti di distacco con l’ottava, dovrebbero mettere al sicuro il Palermo per disputare i play off, però con una sola vittoria e 4 sconfitte nelle ultime cinque partite, i tifosi non stanno tanto tranquilli, perché anche questa è stata una sconfitta figlia della solita incapacità di gestione il vantaggio, baricentro sempre troppo basso, specialmente nella ripresa e condizione atletica approssimativa.

Come accade spessissimo, i rosanero giocano 15/20 minuti e poi spariscono dal campo, i precedenti errori però non sono serviti da lezione e i rosa ricadono sempre nelle stesse situazioni, il Palermo ha ottenuto soltanto 3 punti nelle ultime 5 partite, con il Lecco ultimo in classifica e di misura (1 a 0), è inaccettabile per una squadra che deve e vuole salire in serie A, a cui non servito nemmeno il tanto strombazzato cambio di modulo (io non l’ho visto).

La difesa nonostante il cambio di modulo, non ha migliorato il proprio rendimento, 4 gol in 45 minuti (come contro il Brescia) hanno evidenziato i problemi cronici di tutta la stagione (gli uomini erano gli stessi), un 3-4-2-1, con Diakitè braccetto di destra, Nedelcearu centrale e Ceccaroni braccetto di sinistra; Di Mariano a sacrificarsi su tutta la fascia da una parte e Lund dall’altra, Gomes e Segre in mezzo.

Coulibaly (più difensivo) preferito ad Henderson e Vasic a fare da quinto centrocampista e con Di Francesco a supporto di Brunori, capisco che Di Francesco è un giocatore di categoria, ma se Soleri o Mancuso, non giocano neanche quando giochiamo con le due punte, vuol dire che giochiamo per difenderci e meno male, se no ne avremmo presi 6 e alla prossima c’è la Sampdoria.

I rosanero subiscono il forcing prolungato, si abbassano troppo e si fanno schiacciare, il Pisa pressa a tutto campo e il Palermo è incapace di gestire il vantaggio e va in tilt, lo salva dalla goleada il solito Pigliacelli, non serve nemmeno la doppietta di Brunori a svegliare i rosa e a fargli stringere i denti, per portare a casa almeno un punto, al 82esimo entra nel Pisa Matteo Tramoni, che all’83esimo firma il 3 a 3 e poi al 91esimo il 4 a 3, per la vittoria dei nerazzurri.

Qualcuno ha scritto “ottimo primo tempo del Palermo”, per me il primo tempo è stato insufficiente, il secondo tempo “tragico”, il Pisa forse in maniera un po' “casereccia”, è stato comunque padrone della partita e ha proposto la propria filosofia di gioco, nella ripresa ha gettato il cuore oltre l'ostacolo (il Palermo quando?) e ha acciuffato una vittoria strepitosa, comunque, sarebbe indispensabile conquistare almeno il 5° posto.