lunedì 3 settembre 2012

Presi a pallonate.

Per ricordarmi un Palermo così brutto devo andare indietro nel tempo, agli anni bui 97-98 quelli dello spareggio con la Battipagliese e della retrocessione dalla C1 alla C2, poi evitata dal ripescaggio per il fallimento dell'Ischia, lo stesso Palermo modesto e imbarazzante dall'ora, con una difesa ancora più imbarazzante e pensare che con Sannino si voleva svoltare visto che lui è uno che cura in maniera maniacale proprio la fase difensiva.
I difensori rosa lasciano metri e metri agli avversari,  ieri così come con il Napoli sempre in affanno a svirgolare palloni, mai un appoggio, un disimpegno da calciatori di serie A, forse anche perchè il centrocampo oltre a non fornire un'adeguata copertura è senza qualità e non è bastato schierare le tre punte nella parte finale della partita per rendere dignitosa la sconfitta.
Sicuramente ci saranno dei margini di miglioramento specialmente quando qualche nuovo arrivato si sarà ambientato, ma al momento con questa squadra sono c...i, la superiorità della Lazio e la mediocrità del Palermo se pure ordinato, hanno accentuato un divario tra le due formazioni che non oso accettare e che nel palleggio il solo Dybala è risultato all'altezza degli avversari, facendomi ricredere per quanto detto a Malles, anche se non si spendono 12 milioni di euro per un ragazzino fra l'altro straniero e poi il deserto.
La nuova rivoluzione che doveva avviare un nuovo corso, stenta a concretizzarsi tanto che anche la prima trasferta è una disfatta e non ci resta che aspettare la svolta possibilmente fra 14 giorni contro il Cagliari, se il tecnico che è un grande lavoratore, in questi giorni riuscirà a sopperire l'esperienza dei vecchi come; Silvestre, Viviano, Balzaretti e Migliaccio, con la voglia di fare dei giovani che ci sono nella del Palermo, così come sostiene Perinetti.
Il Palermo è una squadra  che ha tanti giovani che si devono inserire, ma la preoccupazione è che la mancanza di risultati ne fermi la crescita o peggio ancora gli facciano perdere la fiducia nei propri mezzi o nei confronti dell'allenatore, che sapeva che non sarebbe stato facile lavorare a Palermo e con questa rivoluzione, ma che gode ancora della fiducia di Zamparini e che non si sarebbe mai aspettato di cominciare in questo modo.
Per dirla tutta sono pessimista, vedo una squadra più scarsa di quella della scorsa stagione ed avversari più quadrati, dopo 10 anni e raggiunta l'apertura del centro commerciale, Zamparini si è disimpegnato con la squadra e con la città e sono sicuramente che se gli capita l'acquirente, si vende il Palermo in quattro e quattr'otto.

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