Con il Latina è arrivata la terza sconfitta nelle ultime cinque partite di campionato, dove ha collezionato solo 4 punti su 15 in palio e tutti davanti al pubblico amico, segnando in questo periodo solamente 2 gol e passando dal secondo posto a 4 lunghezze dal Bari capolista a meno 11, dati che hanno messo in allarme la (nuova) proprietà e hanno portato il presidente Mirri (per conto dei nuovi padroni) alla decisione di sollevare dall’incarico l’allenatore Filippi.
Nell’ultimo mio post, che postavo proprio mentre si stava consumando l’esonero,
difendevo Filippi perché pur non essendo un grande allenatore, lui il suo lo ha
sempre fatto e spiegavo di quanto fossero condizionanti invece i limiti tecnici
della squadra e quelli economici della società, ecco perché metto tra parentesi:
“nuova società” e “per conto dei nuovi padroni”, perché a quanto
mi è dato di capire, il 23 dicembre c’è stata un’accelerazione alla trattativa
con il Fondo.
Sembrerebbe che Mirri e il fondo abbiano rotto ogni
indugio e che sia arrivata la svolta, anche se a quanto pare, l’ufficialità
del passaggio di proprietà dai Mirri al Fondo, dovrebbe avvenire nei primi giorni
del nuovo anno e stando agli accordi, si tratterebbe di un investimento di 40
milioni, con Mirri che resterebbe con una quota di minoranza, quindi si tratta
di ore caldissime per la cessione del Club.
Adesso si guarda con curiosità e priorità, all’ingresso in società del fondo con sede a Londra, che da diversi mesi è in trattative per rilevare una quota di maggioranza del club e che sembra sia già avvenuta, dato lo scampato pericolo del sequestro di beni, perché solo così si giustifica un dispendioso cambio in panchina, con tutto quello che ne consegue (acquisti), il Palermo attuale non avrebbe avuto la forza economica per farlo.
Ora almeno questo è ufficiale,
il Palermo passa a Silvio Baldini, che torna in rosanero 17
anni dopo la clamorosa lite con Zamparini, la scelta del cambio in panchina,
è il tentativo di reagire al momento brutto della stagione, il prossimo passo economico,
sarà quello di valutare come intervenire sul mercato di gennaio, gli obiettivi
in entrata, ma anche quelli in partenza, saranno indicati dal nuovo allenatore.
Con Baldini è stato stipulato un accordo fino al 30 giugno 2022, con rinnovo automatico in caso di promozione in serie B, il nuovo allenatore e il suo staff: il secondo Nardini e il preparatore dei portieri Pardini, saranno presentati il 27 dicembre in conferenza stampa via Zoom e in diretta streaming sui canali social del Palermo, alle 16 al Barbera e sarà presente anche Castagnini.
In questo periodo di pausa,
che riporterà in campo il Palermo il 9 gennaio in casa con l'ACR Messina, il Palermo dovrà
dedicarsi al campionato con il mercato di gennaio, per mettere a disposizione
del nuovo tecnico, un organico riveduto e corretto, secondo le sue indicazioni,
la questione del centro sportivo di Torretta e completare la cessione della
società al Fondo, tre obiettivi dai cui dipenderà il futuro della squadra e
della società.
L’accordo con il fondo
internazionale con sede a Londra è praticamente concluso, diversamente non ci
sarebbe stato l’esonero di Filippi, che è solo l’inizio di una serie di spese o
d’investimenti che sia, si parla di 40 milioni di euro per prelevare le quote
azionarie di maggioranza e risorse per programmare la scalata in serie A, il
centro sportivo a Torretta ha previsto l’inizio dei lavori nei primi mesi del
2022, ma non dovrebbe finire qui.
Il fondo intende inoltre
ristrutturare il Barbera, un impianto da ammodernare, con ristorante, negozi,
centro medico e albergo pur mantenendo la sua identità e tutta la sua storia, a
noi tifosi del Palermo, non resta che aspettare che la svolta si concretizzi e che
arrivi nel più breve tempo possibile.
Silvio
Baldini torna a Palermo all’età di quasi 64 anni, ha
cominciato giovane ad allenare e a 26 anni ha cominciato dalle serie inferiori
(come Sarri) con il Bagnone, dopo anni da tecnico di alcune squadre
toscane: Massese, Forte dei marmi, Viareggio e Siena, nel 1997 debutta in serie B con il Chievo, raggiungendo il 10° posto e
praticando un gioco innovativo e spettacolare, che lo porta l’anno successivo
ad allenare il Brescia, piazzandosi al 7° posto.
A novembre del
1999, subentra nell’Empoli in serie B al posto di Elio
Gustinetti e raggiunge il 9° posto, viene confermato per la stagione 2000-2001 arrivando al 5° posto e andando molto vicino alla
promozione in Serie A, ottenuta nella stagione successiva 2001-2002, in Serie A nel 2002-2003 allena ancora l'Empoli
raggiungendo una tranquilla salvezza.
Segue seconda parte.
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