Alla prima gara che conta, Gattuso incassa il primo successo da allenatore in Italia, con una gara intensa ed ordinata, il Palermo e Gattuso si guadagnano l’accesso al turno successivo di Tim Cup
dove troverà il Verona di Toni e Sogliano.
Il Palermo ha avuto in mano la partita per 70 minuti circa, ha poi, complice forse il fatto di avere sottovaluto la situazione, rischiato prima con il rigore, regalo di Bolzoni tra l'altro migliore in campo e poi con il palo, con i rosa in evidente debito fisico, la rinnovata fiducia di 15000 spettatori, che hanno goduto di un’ora di partita, autorevole e brillante, è il miglior viatico che si potesse sperare.
Due reti e le tante premesse
per rimpinguare il bottino, rischiando quasi nulla in fase difensiva, è un approccio niente male, per un gruppo totalmente nuovo, dove Gattuso ha dato spirito nuovo ed organizzazione, un
Palermo corto che con Ngoyi e Bolzoni, ha trovato il giusto motivo tattico, ordine e sostanza e con Lafferty, la boa che ormai a Palermo mancava da anni.
Un Palermo corto e compatto che prova sempre a giocare la palla, iniziando già dal portiere la costruzione della manovra, la rapidità di esecuzione deve ancora migliorare, ma la qualità delle giocate, con un Dybala che ha tecnica superioree con Lores e Stevanovic che hanno gamba e che possono diventare decisivi, anche se bisognerà verificarli con avversari di maggior caratura.
Gli estremi del
tridente vengono schierati in modo da consentirgli di convergere
verso il centro e calciare in porta e a proposito di porta, è Lafferty ha segnare il primo gol ufficiale, appostato in
area è lesto di prima intenzione a battere in diagonale, con un destro chirurgico e che va anche vicino al raddoppio, dopo un duetto con Dybala, così come anche Sorrentino è
bravissimo opponendosi d’istinto, per ben due volte, alla doppia
conclusione di Carlini.
Stevanovic cerca l’incrocio a giro prima che Lafferty (fisicità e buona
tecnica) lasci il posto ad Hernandez, sempre più romanista, il Palermo continua a produrre occasioni, Lores semina avversari ma manca il
raddoppio, realizzato invece da Pisano bravo a correggere in rete una parabola velenosa
di Stevanovic su calcio di punizione.
Ci provano anche Hernandez e Dybala, prima dell'ingresso in campo di Di Gennaro, è un Palermo che piace, un Palermo propositivo che gioca sempre la palla, il popolo del “Barbera” si aggrappa con speranza a questa squadra, apprezzandone spirito, verve
agonistica e predisposizione al gioco.
Un gruppo che incarna il furore e la mentalità vincente del suo allenatore, che ha potuto festeggiare il passaggio del turno, in attesa di migliorare i sincronismi e la condizione, che potrà contro il Verona, contare su di un test più veritiero, per confermare quanto di buono visto al “Barbera” in prospettiva di una stagione che si preannuncia intensa ed
estenuante.
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