venerdì 30 luglio 2010

meno 18 giorni al raduno

Ieri sera sono tornato a Cittadella per provare a definire quanto di burocraticamente dovevo portare a termine, nel breve, angosciante e obbligato soggiorno Palermitano ho avuto modo di


visitare ed ammirare la ristrutturata villa Bonocore Maletto, la vecchia residenza estiva degli



Amari, Michele ed Emerico, ai Colli di Palermo, che grazie alla Famiglia Barraja che l'ha comprata


togliendola dal degrado, ristrutturandola, mantenendone l'originalità nel restauro, per farne un


bene di pubblica fruizione, in quanto all'interno è stato allestito un centro benessere corredato



da quindici stanze per i clienti. La villa è anche un centro riunioni e centro congressi, nonchè sala



banchetti e ricevimenti, con un giardino veramente splendido. Ora se riusciamo a realizzare il progetto di andare in promozione nei tempi previsti, vediamo se possiamo festeggiarla in questa villa, male che vada al "Telimar".




martedì 27 luglio 2010

Meno 21 giorni al raduno



Il "vecchietto" Maurizio Gallì, capitano dei Delfini anche per la stagione 2010-2011, presenta i suoi "figli" visto che la differenza tra lui e i juniores della squadra, è di più di 20 anni.



Nella foto sotto a sinistra uno dei 3 nuovi juniores, Florian Talluto una promettentissima punta classe 1992, proveniete dalla juniores dello Sprting Arenella, con cui ha già fatto tutte le trafile ed ora è pronto a giocarsi il posto con Tonino Palazzolo, un altro 92 che è cresciuto tantissimo nella scorsa stagione, e che potrebbe costituire l'accoppiata di alternativa a destra, del tridente d'attacco.


Appena sotto a centro, la grande rivelazione dello scorso campionato Salvo Minnone, un 1991 in cerca di consacrazione, considerato ormai un "veterano" e che avrà vita difficile nel ruolo, per la concorrenza di un altro 91, Norman Giosuè nella foto sotto a destra, che già l'anno scorso era partito da titolare, e poi l'infortunio gli aveva fatto perdere il posto.


Qui sotto a sinistra invece il terzo dei 92, Giovanni Pace, ancora non è pronto per la sostituzione del capitano, anche perchè sè il capitano mostra questa vitalità, chissà ancora per quanti potrà giocare, comunque sè Giovanni Pace quest'anno non avrà tutta quella serie di vicissitudini, sarà


sicuramente un problema non solo per Gallì, ma anche per Mistretta e La Mattina.
Altri due 91 sono: Daniele Mercadante e Peppe Aliotta, del primo arrivato a gennaio e in sovrappeso, ci si aspetta tanto, tutto quello che non ha potuto dimostrare nella passata stagione, è un calciatore "eccletico" capace di ricoprire molti ruoli, ma la stagione migliore, anche lui proveniete dalla juniores dello Sporting, l'ha fatta come esterno sinistro d'attacco.
In attacco largo ai giovani, come abbiamo già citato oltre a Mercadante, Talluto e Palazzolo, a questi si aggiungerà Ciccio Comella, un 93 che si vede nella foto sopra che torna a Palermo dalla provincia di Milano, dopo avere fatto gli allievi per una squadra satellite dell'Inter.
Infine Peppe Aliotta, un 91 che è juniores solo nell'anagrafe, che avrà alle spalle un altro 93 proveniente dagli allievi della Panormus, Alessio Zummo un centrale di difesa che gioca anche da laterale destro, lui e Comella hanno un anno di tempo per crescere e diventare titolari, visto che la prossima stagione un "93" dovrà giocare tra i titolari.
Comunque avremo modo di vederli all'opera durante le amichevoli in programma: 22 Agosto Delfini A-Delfini B; il 29 Agosto Delfini - Sporting; il 5 Settembre Delfini - Real Palermo; il 12 Settembre Delfini - Juniores Sporting e il 19 Settembre Delfini - Pallavicino.
E' chiaro che non sono ancora ufficiali e possono essere soggette a modifiche di data e di avversario, non appena sarà il momento Lo Nardo si metterà in contatto e poi si avrà l'ufficialità.














venerdì 23 luglio 2010

Meno 25 giorni al raduno

Saluti dal Lago artificiale di Barcis (Pordenone)


Oggi venerdì 23 Luglio 2010, mi trovo momentaneamente davanti al computer di Palermo in



quanto mia moglie è stata colpita dalla perdita della sorella malata e siamo dovuti rientrare per i



funerali, le foto della mia visita a Barcis sono rimaste a Cittadella e siccome ho voluto continuare



a scandire il countdown del giorno del raduno, così come mi ero ripromesso, pubblicando le foto


delle mie vacanze, ho tratto da internet alcune foto dei luoghi dove sono stato, con la promessa



che non appena posso, vi aggiungo quelle con la mia presenza, a presto il Mister.




domenica 18 luglio 2010

meno 30 giorni al raduno - la presentazione del Cittadella


Pienone nell'anfiteatro moderno dietro il nuovo Municipio
Il Palco dove si avvicenderanno i giocatori.





La difesa già presentata e la coconduttrice



Mario Mattioli giornalista Rai e presentatore della serata



Ora alla presentazione si sono aggiunti anche i centrocampisti




In primo piano Mattioli e Gasparetto



Panoramica finale.








mercoledì 14 luglio 2010

preferisco la prima categoria

non sono nato allenatore, II^ parte.
Nell'ultimo anno di allievi, ho giocato con l'Imperatore, il loro campo era quello dell'Arenella, esattamente dietro la pompa di benzina che c'è difronte la scuola elementare, con loro ho esordito anche in prima squadra, era una partita di terza categoria, giocata al campo Malvagno, contro la squadra dei Silenziosi,
A fine anno dopo qualche provino, mi presero nel Terrasini per fare la juniores, che a quei tempi giocava la domenica mattina.
A Terrasini andavo a fare gli allenamenti col treno, e la domenica andavo e tornavo da giocare col pulman di linea, tranne quando tornato dalla partita con la juniores, e non trovavo in piazza la prima squadra che mi portava in panchina con loro, io giocavo con la juniores e facevo il terzo in prima categoria, l'attuale Eccellenza, però il secondo che era di Terrasini non gradiva la presenza degli "stranieri", così litigò ed andò via, facendomi diventare il secondo.
A quel punto tornavo in "porsche" con il portiere titolare, Nicola Oddo, uno che stava bene di famiglia, e poi era un semiprofessionista, perchè era in prestito dal Bagheria in serie D, e mi ricordo che facevamo da Terrasini al Corso Olivuzza (eravamo entranbi di quel rione), in dodici minuti esatti, e non capivo come mai, le curve che c'erano col pulman, con la porsche non c'erano più.
Ricordo poi un incontro di cartello: Terrasini - Bacigalupo, di cui non ricordo il risultato, ricordo però che in porta nella Bacigalupo, c'era un certo Nino Trapani, che poi nel giro di qualche anno, sarebbe andato al Palermo e poi in serie A col Catanzaro.
A Terrasini percepivo invece 1 500 lire a settimana, circa 75/80 euro al mese (certo a quei tempi e con il potere d'acquisto della lira....), ma era una faticaccia, così sono tornato a giocare a Palermo, la juniores con l'Olivuzza, poi in terza categoria e infine al San Lorenzo, dove avevo tanti amici e come ho detto, dove ho chiuso la "carriera" da calciatore.
Per tornare all'anglosassone mancato, io già all'età di 16/17 anni quando tutti si stupivano per la mia flemma inglese, dicevo: la cicogna ha sbagliato isola e mi ha lanciato in Sicilia.
Ero un amante della cultura Inglese, adoravo i Beatles, i Bit, e i figli dei fiori, e come si vede dalle foto di quando giocavo, avevo capelli e baffi alla "Ringo Star" e vestivo come i portieri inglesi di quel tempo, gli unici vestiti di bianco o giallo, mentre gli altri vestivano di nero.
Ora spero la prossima volta di pubblicare la foto della presentazione del Cittadella.
Il Mister.

sabato 10 luglio 2010

preferisco la I^ categoria - X° capitolo


Non sono nato allenatore.
Davanti al piazzale della scuola elementare tutti riuniti a fare la conta per dividere le squadre, io che ero il più alto e il più scarso andavo inporta.
La prima squadra dove ho giocato è stato il Falsomiele, avevo un paio di scarpe con i tacchetti di suola che mio zio non metteva più, e me le aveva regalate, una borsa a sacco per i libri in disuso, una maglia comprata con i soldi del salvadenaio rotto, da "Daricello", un ex ciclista che vendeva materiale sportivo, e un paio di pantaloncini cuciti da mia madre con i resti di un abito accorciato.
A Falsomiele ho fatto i giovanissimi, andando avanti e indietro con l'autobus e l'autostop, di quella stagione ricordo una partita con la prima squadra, dove io ero in panchina, e che ad un tratto un giocatore avversario cominciò ad inseguirel'arbitro per tutto il campo, brandendo un coltello, e tutti in fuga negli spogliatoi.
L'anno successivo andai al Palermo, perchè mio padre che si occupava della manutenzione idrica dello stadio. (ma non ero raccomandato, e non ero nemmeno l'unico scarso, diciamo che ero "introdotto"), il contesto era bellissimo, gli spogliatoi dello stadio, il magazziniere che ti dava gli indumenti per gli allenamenti, proprio come i giocatori veri, (a me toccava sempre la tuta di Cei, un portiere che non era solo alto ma anche grosso, che io indossavo con stile ascellare alla Fantozzi, rivoltandomi non sò quante volte le svolte dei pantaloni, e delle maniche, e le scarpe erano sempre quelle di mio zio), in corridoio mescolati con Reja (si l'attuale allenatore della Lazio), Landoni, Veneranda, Giubertoni ecc., insieme tutti verso il campo, loro a destra proprio dentro il campo, con Di Bella che li aspettava, noi a sinistra, fuori dallo stadio con De Grandi, che ci incitava ad una corsa di riscaldamento, per farci raggiungere lo spiazzo dopo lo stadio delle palme, prima della ristrutturazione, dove c'erano ormai quattro grossi massi che fungevano da porte, (neanche allora il Palermo aveva un centro sportivo, però giocavamo nel Palermo, dico....) e li ci allenavamo.
Comunque il clima era bello, uscivi dallo stadio dopo l'allenamento insieme ai giocatori; Ferretti che andava incontro alla moglie e al figlio Marco, Lancini, Vanello ecc, tutti al bouling, e noi a guardare, più che altro le mogli dei calciatori, e il passagio dalla segreteria a fine mese, per ritirare il rimborso spese (due mila lire al mese, equivalenti a 35/40 euro di adesso), e poi il "brodo" sull'autobus con le ragazze dell'atletica dello stadio delle palme, e la convocazione appesa in segreteria il sabato, tutte insieme prima squadra, De Martino, Juniores e Allievi, e il trasferimento in pulman, anche per le partite in casa, ci spogliavamo allo stadio e andavamo a giocare in casa, al campo dei Delfini (è destino), che prima era a Vergine Maria, proprio a posto del palazzo dove c'è il Mistral, il bar dove abbiamo festeggiato la promozione dopo lo spareggio (anche questo è destino).

CON LA STESSA VOGLIA

Cari amici e compagni di squadra dei Delfini, sono stati giorni molto caldi sia climaticamente che metaforicamente. Da come potete leggere in uno dei post, per motivi extracalcistici, il mister ed il presidente non avevano trovato un accordo per la prossima stagione. Invece, grazie al mister, che rinuncia a buona parte del compenso per i suoi sacrifici, al presidente che pur non navigando in buonissime acque da un punto di vista economico-societario, ha più volte voluto ribadito la sua piena fiducia nel lavoro svolto dal mister, e non ultimi grazie al prezioso e minuzioso lavoro di tessitura mio e di vincenzo lo nardo, siamo riusciti a ricucire lo strappo.
La prossima stagione quindi si riparte con la stessa voglia e lo stesso entusiasmo con il quale abbiamo volto al termine la scorsa stagione terminata con la splendida ed indimenticata vittoria del campionato. Ma ormai, purtroppo, questa deve far parte dei nostri bellissimi ricordi, ora si volta pagina...
Dobbiamo ripartire con la stessa voglia di lottare e sudare su ogni palla come l'anno scorso, voglia che ci ha permesso di vincere e di costruire quel fantastico gruppo che è stato la base del nostro successo. Anzi dovremmo metterci qualcosina in più perchè la categoria non è la stessa e poi perchè come ben sapete abbiamo perso qualche pedina importante. Ed è proprio per questo che invito tutti coloro che hanno deciso di rimanere di farlo con la mente e con il cuore, convinti di fare ciò che stiamo facendo. Se tutti ci metteremo la voglia che ho io di dimostrare il nostro valore, sono certo che un'altra splendida stagione ci aspetta. Non sarà fondamentale il risultato sportivo (certo che è importante) ma ciò che saremo capaci tutti insieme di RICOSTRUIRE.
Ci vediamo il 17 agosto
Ciao a tutti
Marco Tagliareni

giovedì 8 luglio 2010

Lo stupore corre sul web.


Quando ho creato questo blog, mi sono sempre chiesto a che cosa potesse servire, pensando che si potesse creare un movimento, volano per il progetto, mi sono adoperato.
Ora sò a cosa serviva, serviva a pubblicare il mio saluto ai giocatori dei Delfini, e a ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere quel risultato che diversamente, forse, non avremmo raggiunto.
Ieri sera la riserva è stata sciolta, e con essa anche il mio impegno con i Delfini, forse anche con il calcio in generale, visto che migliori condizioni non ci possono essere per smettere, andare via dopo avere vinto, ed essere sufficientemente nauseato, per smettere senza avere rimpianti.
Certo io ho sempre detto che davanti ad un progetto interessante (allenare il Milan per esempio), o davanti a un bel gruzzoletto di euro, potrei trovare gli stimoli per rituffarmi in qualche avventura, ma il mio tempo e la mia competenza devono essere giustamente riconosciute.
Finirò di pubblicare i due capitoli restanti del libro, e per un periodo fino a quando non mi romperò anche di questo, racconterò la storia del Palermo, pubblicherò se sarà possibile le foto delle mie vacanze e al ritorno mi gusterò (da pensionato del calcio), tutte le partite del Palermo Europa League compreso.
Per le informazioni del caso, parlate con Vincenzo Lo Nardo, buone vacanze a tutti, il Mister.

lunedì 5 luglio 2010

preferisco la I^ categoria - X° capitolo


Non sono nato allenatore.
In attesa di trovare il tempo per scrivere il decimo capitolo vi rimando alle pagelle per i convocati

venerdì 2 luglio 2010

preferisco la I^ categoria - IX° capitolo


La famiglia Tedesco nella vita.
Tornato dal militare avevo già quasi 22 anni, e la mia priorità era quella di trovare un lavoro, avevo ripreso a giocare a calcio, ma non riuscivo ad allenarmi come volevo, così passavo di squadra in squadra fino a quando, il mio promesso compare non mi chiese di andare al San Lorenzo.
Avevo già superato i 24 anni, e siccome al San lorenzo oltre a lui c'erano pure un pò di amici comuni, accettai con piacere, e fù così che ho conosciuto: U' zù Totino, e i figli Peppino il presidente e papà di Salvo, Giovanni e Giacomo, e il fratello Giacomino, entrambi miei compagni di squadra.
Nella primavera del 1980, ho comunicato al presidente Peppino, che a fine stagione avrei appeso le scarpe al chiodo, con la promessa che di tanto in tanto mi sarei venuto ad allenare, e sè si fosse creata l'opportunità di allenare, mi sarebbe piacuto farlo.
Ad agosto ormai 26enne, alla ripresa della preparazione, avendo un pò di tempo decisi di andare al campo, e così tra abbracci e baci, ho ritrovato i miei vecchi compagni.
Avevo appena cominciato a correre con loro, che Peppino mi chiama per dirmi che gli allievi erano senza allenatore, ed essendo fuori squadra ero l'unico che poteva fargli favore sostituendo il tecnico assente, per questo allenamento.
Finito l'allenamento ero sotto la doccia a "gavettonarmi" con i miei ex, e Peppino mi chiese di fermarmi un pò alla fine, perchè voleva parlarmi, e così mi disse che ai ragazzi ero piaciuto e che volevano che diventassi il loro allenatore, questa è l'opportunità che dicevi, dimmi di si e non cerco più nessuno.
Chiaramente gli ho chiesto un pò di tempo, e il pomeriggio successivo ero l'allenatore degli allievi del San lorenzo.
Il 19 Ottobre 1980 ho fatto la mia prima gara da allenatore, e questo credo sia veramente una data importante, certo le cose poi non sono andate per il verso giusto, dovevo sposarmi con la donna che mi ha permesso di vivere tanti successi nel calcio minore, lavoravo tantissimo, un'infinità di impegni, così consensualmente lasciai, del resto era il motivo per cui stavo smettendo di giocare.
Però non ho abbandonato del tutto, perchè dove lavoravo, c'era la squadra aziendale e siccome dovevo solo presenziare alle partite ho continuato con loro, con discreto successo, tantè che tornato dal viaggio di nozze e dalle ferie, il principale aveva scritto la squadra in terza categoria, e mi affidò la conduzione tecnica della squadra, vuol dire che era destino.
L'anno successivo sulle ali dell'entusiasmo, la Marinella (squadra aziendale) fece fusione con il San Lorenzo che nel frattempo era salita in Seconda categoria, ed io sono stato chiamato ad allenarla, così nel giro di due anni allenavo in seconda categoria, per darvi l'idea pari alla promizione di adesso.
Era la stagione 1982-83 ed io nell'aprile dell'82 ero diventato papà, mio figlio in quell'autunno stava male, entrava ed usciva con mia moglie dall'ospedale, i risultati non arrivavano e così l'avventura è finita prima del famoso panettone.
La stagione 83-84 è passata inattiva, ma nell'agosto del 84, Peppino Tedesco mi chiama per allenare gli allievi del Villaggio Ruffini, dove c'era suo figlio Salvatore (nella foto), oggi allenatore del Capaci, giocatore del Trapani di Arcoleo, e poi in B con Lucchese e Perugia, era veramente destino, avevo ripreso ad allenare e c'era sempre la famiglia Tedesco.
Ma dall'85 al all'88, si sono succeduti brevi periodi alla guida di Juve Giordano ed Elenka T.N., intervallati da periodi di inattività, quando Mimmo Licari, mio ex giocatore al Villaggio, mi chiamò perchè dovevano sostituire Coppola nell'Atletico Palermo, dove avrei trovato Mimmo Tranchina mio ex compagno negli allievi del Palermo, e da lì poi è finita la gavetta e mi sono consacrato allenatore di categoria, conseguendo attestati di stima e riconoscimenti per il mio lavoro che nell'estate del 1980 non avrei mai immagginato.
Mancano ormai gli ultimi due capitoli, e poi basta parlare di ricordi, riprendiamo a fare la storia, in modo da potere scrivere con Maurizio Gallì, le fortuna dei Delfini, e sè sarà possibile vi mostrerò le foto delle mie vacanze, al prossimo il Mister.

giovedì 1 luglio 2010

preferisco la I^ categoria - VIII° capitolo


Il giorno più importante.
Ai miei ragazzi il giorno dello spareggio ho raccontato la telefonata che il presidente mi aveva fatto la mattina, chiedendomi delle sensazioni che provavo nel giorno più importante, io con la mia flemma anglosassone, ho risposto che per me era un giorno come un altro, e vi spiego perchè.
Non è il giorno più importante il giorno della prima partita in assoluto ?, da calciatore o da allenatore la prima volta è la più importante, non è il giorno più importante la prima gara da allenatore in eccellenza ? non è il giorno più importante lo spareggio Juniores per passare agli ottavi del titolo regionale che ti dava il diritto a partecipare alle finali per il titolo di campione d'Italia juniores per i dilettanti ? non è il giorno più importante quando devi sostenere l'esame d'abilitazione a tecnico di terza, che ti dà la possibilità di allenare fino alla "D" e fare il secondo in "C" ?
Come vedete di giorni importanti cè nè sono stati e cè nè saranno, i giorni importanti vanno affrontati come tutti gli altri, con la giusta concentrazione e applicazione, perchè un giorno importante è tale, perchè ci sono stati altri giorni all'apparenza meno importanti, senza i quali non avresti raggiunto il giorno importante, sono importanti i giorni dell'allenamento, tanto quanto quello della partita, tutto quà.
Del resto non ci sarebbe stato lo spareggio sè non avessimo vinto a Villafrati, non ci sarebbe stato lo spareggio sè non fossimo andati via dal C.U.S., non ci sarebbe stato lo spareggio sè non fossi andato via dall'Arenella per andare al C.U.S., non ci sarebbe stato lo spareggio sè non mi fossi operato e Tagliareni non mi avrebbe chiesto di andare al C.U.S. e conoscere questo gruppo, non ci sarebbe lo spareggio sè nel 1980 non avessi accattato di allenare gli allievi del San Lorenzo e cominciare la mia attività di allenatore.
Vedete il giorno importante di quanti giorni importanti è fatto, anche di quelli brutti (tipo l'operazione), la vita è importante sempre, anche quando è priva di significato.
Partiamo quindi dal giorno secondo me veramente più importante, il giorno in cui ho cominciato ad allenare, estate 1980, ma questo ve lo racconto nel nono capiltolo.