mercoledì 19 febbraio 2025

Lo scossone in panchina è necessario.


È finita come consuetudine oramai, tra i fischi di tutto lo stadio e con i cori dei tifosi all’indirizzo di Dionisi, che lo invitavano ad andarsene, nemmeno stavolta il Palermo ha convinto e non hanno convinto nemmeno le scelte iniziali del tecnico, che ha cambiato qualcosa nel modulo e nel modo di giocare, perdendo però qualcosa a centrocampo e la squadra non è stata molto protetta, nonostante il vantaggio con cui ha chiuso il primo tempo.

In dieci minuti poi il Palermo si è fatto ribaltare, non ha mai avuto un filo logico di gioco e i cambi dalla panchina non hanno funzionato, i playoff si allontanano sempre più, come si allontana la fiducia dell’ambiente, ritengo già da qualche partita, che le “riflessioni” sul tecnico sono doverose e vanno fatte in fretta.

Non si può non dimenticare, che il Palermo è una delle squadre più attrezzate del campionato e che ha conquistato solo due punti nelle ultime quattro partite, “la panchina di Dionisi è a rischio”, l’ho sentito dire già da un po' e credo che i dirigenti rosa hanno avuto tutto il tempo e abbiano tutte le possibilità per potere decidere senza aspettare oltre.

Il sentimento dei tifosi è: “Dionisi tecnico fenomeno, che di fenomenale non ha niente”, dopo quest’altro passo falso, necessita però un intervento della società, per provare a cambiare l'ultimo scorcio di campionato, di una squadra che continua a mettere a nudo tutti i suoi limiti, gli alibi, che fino a poco tempo fa tenevano ancora in piedi Dionisi, adesso sono crollati.

Non si tratta più di moduli, di occupazione degli spazi, di scelta degli interpreti, in campo si avverte tensione (per l’obiettivo che si allontana), c’è poca concentrazione e molta confusione, la sensazione è che il tecnico non ha la percezione di quanto sta accadendo, al più 4 dalla zona playout, il fiato sul collo delle squadre che stanno dietro e un fallimento comunque oramai annunciato, per un impossibile piazzamento ai playoff.

È inutile fare finta di niente, ma ci si deve guardare alle spalle e non si vede una squadra con il carattere mentale, per affrontare il resto del campionato con l’obiettivo della salvezza, il rischio di essere risucchiati nel vortice dei playout è possibile e palpabile, la situazione non è drammatica, ma quasi e può diventarla da un momento all’altro, in un modo o nell’altro, uno scossone è necessario.

Il cambio al vertice dell’area tecnica è stato fatto, sono stati fatti ulteriori investimenti fatti nel mercato di gennaio, ma i risultati oggi non giustificavano più la permanenza in panchina del tecnico, la palla è passata ancora una volta alla società, che l’ha mandata in tribuna, rimandando tutto a dopo la partita con il Cosenza.

Adesso, purtroppo, non ci interessa più se il Pisa ha steccato ancora, che il Sassuolo è a più 7, forse non ci interessa nemmeno che La Gumina ha regalato l’1 a 1 al Cesena il dieci e che la Juve Stabia ha battuto per 3 a 0 il Cosenza, forse ci interessa per il Cosenza, appunto, adesso ci interessa il pareggio del Frosinone con la Reggiana, la classifica adesso va guardata e va guardata bene, Dionisi non può più sbagliare, per lui e per il Palermo.

32 punti in classifica, con una media di 1,23 a partita sono pochi, troppo poco per una squadra concepita per vincere il campionato, con un tecnico di Serie A e che a gennaio si è ulteriormente rinforzata, non rendersi conto da parte di società e tecnico di dove stiamo andando a finire è grave, senza accampare ancora scuse e rimandare, dobbiamo essere realisti e avere un po' più di umiltà, non è sbagliato.

In fin dei conti, se il Palermo si trova in quella posizione la colpa è del mister, il clima si è fatto ostile e dopo la contestazione diretta, è spuntato anche uno striscione allo stadio, degli ultrà che invitano il tecnico a farsi da parte, Dionisi forse arriverà al termine della stagione per mancanza di alternative, ma comunque vada, non può essere confermato anche per la prossima stagione, come si è fatto con Corini.

Probabilmente e sicuramente, tra gli allenatori liberi sono pochi quelli che convincono, ma anche perché a Manchester non sono propensi a cambiare e in corsa, ma Dionisi fin qui, non è riuscito a dare un’identità alla squadra e a valorizzare, come era successo con Corini, i giocatori che gli sono stati messi a disposizione.



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