Un pareggio che basta a Dionisi per salvare la
panchina (forse) e al Palermo per non essere invischiato direttamente nella
zona retrocessione (ancora per quanto?), non dobbiamo dimenticare che siamo
alla quarta partita di fila senza vittoria, che per una squadra che vuole
(deve) agganciare i play off è il nulla cosmico.
Il Mantova comincia spingendo forte e sorprende
il Palermo, che entra in campo sempre scarico, tra un affanno e l’altro (bella
squadra il Mantova ma non era il Sassuolo) dopo 25 minuti siamo riusciti a
presentarci con una bella azione dalle parti del portiere Festa e grazie a un gran gol
di Valerio Verre, su assist di Pohjanpalo, siamo riusciti a passare in
vantaggio.
Ben presto gli ospiti si scuotono dal gol subito e iniziano ad aumentare la
loro intensità, ma alla fine del primo tempo il Palermo è ancora in vantaggio
per 1 a 0, sembra la domenica del rilancio, sembra la partita in cui Dionisi ha
fatto pace con sé stesso, ha detto di volere giocare con due trequartisti e poi
si è contradetto dicendo che l’unico trequartista è Verre, per poi giocare con
il 3-5-2 e con Verre mezzala, punti di vista.
Punti di vista che sembrava gli stessero dando ragione, in realtà, si
trattava di un 3-5-1-1 in fase di non possesso e di un 3-4-2-1 quando il
Palermo attaccava, Brunori nonostante i tantissimi gol fatti, non è la punta
centrale di peso, è una punta mobile e ha svariato partendo da sinistra sul
tutto l’arco dell’attacco, Verre si aggiungeva (inseriva) a destra, tutte le
volte che la squadra si distendeva.
Brunori lotta e inventa, gioca
lontano dall’area di rigore, perché questo gli ha chiesto Dionisi, gioca tanti
palloni, amministrandoli anche bene visto che ha qualità tecniche indiscutibili,
ma non è un trequartista, è un attaccante e lo testimoniano la quantità di gol
fatti in rosanero, la sua posizione non deve essere così lontano dall’area di
rigore, così, il potenziale offensivo del Palermo viene dimezzato, dovrebbe giocare
più vicino a Pohjanpalo, con un trequartista dietro.
Comunque, il Palermo a fine
primo tempo vinceva, non aveva fatto una grande partita e non si era visto
neanche un grande gioco, ma oggi come oggi va bene così, l’importante è
agganciare questi benedetti play off e poi provare il tutto per tutto, ma non appena
siamo rientrati in campo per il secondo tempo (perché dagli spogliatoi entrano
sempre in catalessi?), la squadra di Possanzini fa partire il forcing come a
inizio primo tempo e pareggia la partita nel giro di pochi secondi con Mensah,
che nelle precedenti 23 partite non aveva mai segnato.
Il Palermo aveva lasciato il campo nell’intervallo, accompagnato dall’ormai
consueta salve di fischi, che si sono riproposti immediatamente dopo il gol, il
Palermo sbanda, prova a reagire, ma è una reazione nervosa e dopo 10 minuti il
Mantova la ribalta sul calcio d’angolo, approfittando del completo blackout
della difesa, Brignani completa la rimonta.
La contro-reazione del Palermo è rabbiosa, da quel momento, forse complice anche il Mantova che si era abbassato a difendere la vittoria, i rosa chiudono i virgiliani nella loro metà campo e anche se in modo arruffone e confusionario, finalmente ho visto un Palermo deciso, volitivo, determinato e che ha fatto valere tutta la sua qualità dei singoli, tra cui è emerso in maniera inequivocabile, la statura tecnica di Pohjanpalo.
Il finlandese è stato protagonista,
di una partita eccezionale, perfetta per quello è il suo ruolo nel Palermo,
dimostrando di essere calciatore di categoria superiore, segna il suo primo gol
in rosanero anche se su rigore, ma la trasformazione dal dischetto è da
manuale, ha fatto una partita di concretezza
assoluta, ha dispensato assist, tra cui quello del gol di Verre, ha
impegnato in più occasioni il portiere avversario, ha preso il palo a portiere
battuto ed è venuto spesso a saltare nelle mischie di difesa sui calci
d’angolo, la sua qualità e il suo peso offensivo sono indiscutibili.
A una ventina di minuti dalla
fine, il tanto pressare porta al gol del pareggio, su calcio di rigore per un fallo
di De Maio su Le Douaron e trasformato da Pohjanpalo, si intravede la
possibilità di continuare con questa pressione, magari rischiando qualcosa, di
potere completare la rimonta con una vittoria e agganciare i play off, ma un
minuto dopo il gol del pareggio, Ceccaroni viene espulso per un fallo di
reazione, lasciando la squadra in inferiorità numerica.
Nonostante l’uomo in meno, il
Palermo ha continuato a pressare gli avversari e ad attaccare, forse ha ragione
Dionisi a pensare che in 11 contro 11 il Palermo la partita l’avrebbe vinta, io
dico di no, perché la differenza numerica in campo non si è notata e perché
abbiamo attaccato di “pancia”, senza un gioco, senza un criterio (perché non
l’abbiamo), il Mantova torna a casa dal “Barbera” con un buon punto e si porta
a quota 29, a soli 3 punti dal Palermo a quota 32.
Nessun commento:
Posta un commento