lunedì 17 febbraio 2025

Il Mantova torna a smuovere la classifica, al Palermo non può bastare.

 

Un pareggio che basta a Dionisi per salvare la panchina (forse) e al Palermo per non essere invischiato direttamente nella zona retrocessione (ancora per quanto?), non dobbiamo dimenticare che siamo alla quarta partita di fila senza vittoria, che per una squadra che vuole (deve) agganciare i play off è il nulla cosmico.

Il Mantova comincia spingendo forte e sorprende il Palermo, che entra in campo sempre scarico, tra un affanno e l’altro (bella squadra il Mantova ma non era il Sassuolo) dopo 25 minuti siamo riusciti a presentarci con una bella azione dalle parti del portiere Festa e grazie a un gran gol di Valerio Verre, su assist di Pohjanpalo, siamo riusciti a passare in vantaggio.

Ben presto gli ospiti si scuotono dal gol subito e iniziano ad aumentare la loro intensità, ma alla fine del primo tempo il Palermo è ancora in vantaggio per 1 a 0, sembra la domenica del rilancio, sembra la partita in cui Dionisi ha fatto pace con sé stesso, ha detto di volere giocare con due trequartisti e poi si è contradetto dicendo che l’unico trequartista è Verre, per poi giocare con il 3-5-2 e con Verre mezzala, punti di vista.

Punti di vista che sembrava gli stessero dando ragione, in realtà, si trattava di un 3-5-1-1 in fase di non possesso e di un 3-4-2-1 quando il Palermo attaccava, Brunori nonostante i tantissimi gol fatti, non è la punta centrale di peso, è una punta mobile e ha svariato partendo da sinistra sul tutto l’arco dell’attacco, Verre si aggiungeva (inseriva) a destra, tutte le volte che la squadra si distendeva.

Brunori lotta e inventa, gioca lontano dall’area di rigore, perché questo gli ha chiesto Dionisi, gioca tanti palloni, amministrandoli anche bene visto che ha qualità tecniche indiscutibili, ma non è un trequartista, è un attaccante e lo testimoniano la quantità di gol fatti in rosanero, la sua posizione non deve essere così lontano dall’area di rigore, così, il potenziale offensivo del Palermo viene dimezzato, dovrebbe giocare più vicino a Pohjanpalo, con un trequartista dietro.

Comunque, il Palermo a fine primo tempo vinceva, non aveva fatto una grande partita e non si era visto neanche un grande gioco, ma oggi come oggi va bene così, l’importante è agganciare questi benedetti play off e poi provare il tutto per tutto, ma non appena siamo rientrati in campo per il secondo tempo (perché dagli spogliatoi entrano sempre in catalessi?), la squadra di Possanzini fa partire il forcing come a inizio primo tempo e pareggia la partita nel giro di pochi secondi con Mensah, che nelle precedenti 23 partite non aveva mai segnato.

Il Palermo aveva lasciato il campo nell’intervallo, accompagnato dall’ormai consueta salve di fischi, che si sono riproposti immediatamente dopo il gol, il Palermo sbanda, prova a reagire, ma è una reazione nervosa e dopo 10 minuti il Mantova la ribalta sul calcio d’angolo, approfittando del completo blackout della difesa, Brignani completa la rimonta.

La contro-reazione del Palermo è rabbiosa, da quel momento, forse complice anche il Mantova che si era abbassato a difendere la vittoria, i rosa chiudono i virgiliani nella loro metà campo e anche se in modo arruffone e confusionario, finalmente ho visto un Palermo deciso, volitivo, determinato e che ha fatto valere tutta la sua qualità dei singoli, tra cui è emerso in maniera inequivocabile, la statura tecnica di Pohjanpalo.

Il finlandese è stato protagonista, di una partita eccezionale, perfetta per quello è il suo ruolo nel Palermo, dimostrando di essere calciatore di categoria superiore, segna il suo primo gol in rosanero anche se su rigore, ma la trasformazione dal dischetto è da manuale, ha fatto una partita di concretezza  assoluta, ha dispensato assist, tra cui quello del gol di Verre, ha impegnato in più occasioni il portiere avversario, ha preso il palo a portiere battuto ed è venuto spesso a saltare nelle mischie di difesa sui calci d’angolo, la sua qualità e il suo peso offensivo sono indiscutibili.

A una ventina di minuti dalla fine, il tanto pressare porta al gol del pareggio, su calcio di rigore per un fallo di De Maio su Le Douaron e trasformato da Pohjanpalo, si intravede la possibilità di continuare con questa pressione, magari rischiando qualcosa, di potere completare la rimonta con una vittoria e agganciare i play off, ma un minuto dopo il gol del pareggio, Ceccaroni viene espulso per un fallo di reazione, lasciando la squadra in inferiorità numerica.

Nonostante l’uomo in meno, il Palermo ha continuato a pressare gli avversari e ad attaccare, forse ha ragione Dionisi a pensare che in 11 contro 11 il Palermo la partita l’avrebbe vinta, io dico di no, perché la differenza numerica in campo non si è notata e perché abbiamo attaccato di “pancia”, senza un gioco, senza un criterio (perché non l’abbiamo), il Mantova torna a casa dal “Barbera” con un buon punto e si porta a quota 29, a soli 3 punti dal Palermo a quota 32.

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