mercoledì 19 febbraio 2025

Lo scossone in panchina è necessario.


È finita come consuetudine oramai, tra i fischi di tutto lo stadio e con i cori dei tifosi all’indirizzo di Dionisi, che lo invitavano ad andarsene, nemmeno stavolta il Palermo ha convinto e non hanno convinto nemmeno le scelte iniziali del tecnico, che ha cambiato qualcosa nel modulo e nel modo di giocare, perdendo però qualcosa a centrocampo e la squadra non è stata molto protetta, nonostante il vantaggio con cui ha chiuso il primo tempo.

In dieci minuti poi il Palermo si è fatto ribaltare, non ha mai avuto un filo logico di gioco e i cambi dalla panchina non hanno funzionato, i playoff si allontanano sempre più, come si allontana la fiducia dell’ambiente, ritengo già da qualche partita, che le “riflessioni” sul tecnico sono doverose e vanno fatte in fretta.

Non si può non dimenticare, che il Palermo è una delle squadre più attrezzate del campionato e che ha conquistato solo due punti nelle ultime quattro partite, “la panchina di Dionisi è a rischio”, l’ho sentito dire già da un po' e credo che i dirigenti rosa hanno avuto tutto il tempo e abbiano tutte le possibilità per potere decidere senza aspettare oltre.

Il sentimento dei tifosi è: “Dionisi tecnico fenomeno, che di fenomenale non ha niente”, dopo quest’altro passo falso, necessita però un intervento della società, per provare a cambiare l'ultimo scorcio di campionato, di una squadra che continua a mettere a nudo tutti i suoi limiti, gli alibi, che fino a poco tempo fa tenevano ancora in piedi Dionisi, adesso sono crollati.

Non si tratta più di moduli, di occupazione degli spazi, di scelta degli interpreti, in campo si avverte tensione (per l’obiettivo che si allontana), c’è poca concentrazione e molta confusione, la sensazione è che il tecnico non ha la percezione di quanto sta accadendo, al più 4 dalla zona playout, il fiato sul collo delle squadre che stanno dietro e un fallimento comunque oramai annunciato, per un impossibile piazzamento ai playoff.

È inutile fare finta di niente, ma ci si deve guardare alle spalle e non si vede una squadra con il carattere mentale, per affrontare il resto del campionato con l’obiettivo della salvezza, il rischio di essere risucchiati nel vortice dei playout è possibile e palpabile, la situazione non è drammatica, ma quasi e può diventarla da un momento all’altro, in un modo o nell’altro, uno scossone è necessario.

Il cambio al vertice dell’area tecnica è stato fatto, sono stati fatti ulteriori investimenti fatti nel mercato di gennaio, ma i risultati oggi non giustificavano più la permanenza in panchina del tecnico, la palla è passata ancora una volta alla società, che l’ha mandata in tribuna, rimandando tutto a dopo la partita con il Cosenza.

Adesso, purtroppo, non ci interessa più se il Pisa ha steccato ancora, che il Sassuolo è a più 7, forse non ci interessa nemmeno che La Gumina ha regalato l’1 a 1 al Cesena il dieci e che la Juve Stabia ha battuto per 3 a 0 il Cosenza, forse ci interessa per il Cosenza, appunto, adesso ci interessa il pareggio del Frosinone con la Reggiana, la classifica adesso va guardata e va guardata bene, Dionisi non può più sbagliare, per lui e per il Palermo.

32 punti in classifica, con una media di 1,23 a partita sono pochi, troppo poco per una squadra concepita per vincere il campionato, con un tecnico di Serie A e che a gennaio si è ulteriormente rinforzata, non rendersi conto da parte di società e tecnico di dove stiamo andando a finire è grave, senza accampare ancora scuse e rimandare, dobbiamo essere realisti e avere un po' più di umiltà, non è sbagliato.

In fin dei conti, se il Palermo si trova in quella posizione la colpa è del mister, il clima si è fatto ostile e dopo la contestazione diretta, è spuntato anche uno striscione allo stadio, degli ultrà che invitano il tecnico a farsi da parte, Dionisi forse arriverà al termine della stagione per mancanza di alternative, ma comunque vada, non può essere confermato anche per la prossima stagione, come si è fatto con Corini.

Probabilmente e sicuramente, tra gli allenatori liberi sono pochi quelli che convincono, ma anche perché a Manchester non sono propensi a cambiare e in corsa, ma Dionisi fin qui, non è riuscito a dare un’identità alla squadra e a valorizzare, come era successo con Corini, i giocatori che gli sono stati messi a disposizione.



lunedì 17 febbraio 2025

Il Mantova torna a smuovere la classifica, al Palermo non può bastare.

 

Un pareggio che basta a Dionisi per salvare la panchina (forse) e al Palermo per non essere invischiato direttamente nella zona retrocessione (ancora per quanto?), non dobbiamo dimenticare che siamo alla quarta partita di fila senza vittoria, che per una squadra che vuole (deve) agganciare i play off è il nulla cosmico.

Il Mantova comincia spingendo forte e sorprende il Palermo, che entra in campo sempre scarico, tra un affanno e l’altro (bella squadra il Mantova ma non era il Sassuolo) dopo 25 minuti siamo riusciti a presentarci con una bella azione dalle parti del portiere Festa e grazie a un gran gol di Valerio Verre, su assist di Pohjanpalo, siamo riusciti a passare in vantaggio.

Ben presto gli ospiti si scuotono dal gol subito e iniziano ad aumentare la loro intensità, ma alla fine del primo tempo il Palermo è ancora in vantaggio per 1 a 0, sembra la domenica del rilancio, sembra la partita in cui Dionisi ha fatto pace con sé stesso, ha detto di volere giocare con due trequartisti e poi si è contradetto dicendo che l’unico trequartista è Verre, per poi giocare con il 3-5-2 e con Verre mezzala, punti di vista.

Punti di vista che sembrava gli stessero dando ragione, in realtà, si trattava di un 3-5-1-1 in fase di non possesso e di un 3-4-2-1 quando il Palermo attaccava, Brunori nonostante i tantissimi gol fatti, non è la punta centrale di peso, è una punta mobile e ha svariato partendo da sinistra sul tutto l’arco dell’attacco, Verre si aggiungeva (inseriva) a destra, tutte le volte che la squadra si distendeva.

Brunori lotta e inventa, gioca lontano dall’area di rigore, perché questo gli ha chiesto Dionisi, gioca tanti palloni, amministrandoli anche bene visto che ha qualità tecniche indiscutibili, ma non è un trequartista, è un attaccante e lo testimoniano la quantità di gol fatti in rosanero, la sua posizione non deve essere così lontano dall’area di rigore, così, il potenziale offensivo del Palermo viene dimezzato, dovrebbe giocare più vicino a Pohjanpalo, con un trequartista dietro.

Comunque, il Palermo a fine primo tempo vinceva, non aveva fatto una grande partita e non si era visto neanche un grande gioco, ma oggi come oggi va bene così, l’importante è agganciare questi benedetti play off e poi provare il tutto per tutto, ma non appena siamo rientrati in campo per il secondo tempo (perché dagli spogliatoi entrano sempre in catalessi?), la squadra di Possanzini fa partire il forcing come a inizio primo tempo e pareggia la partita nel giro di pochi secondi con Mensah, che nelle precedenti 23 partite non aveva mai segnato.

Il Palermo aveva lasciato il campo nell’intervallo, accompagnato dall’ormai consueta salve di fischi, che si sono riproposti immediatamente dopo il gol, il Palermo sbanda, prova a reagire, ma è una reazione nervosa e dopo 10 minuti il Mantova la ribalta sul calcio d’angolo, approfittando del completo blackout della difesa, Brignani completa la rimonta.

La contro-reazione del Palermo è rabbiosa, da quel momento, forse complice anche il Mantova che si era abbassato a difendere la vittoria, i rosa chiudono i virgiliani nella loro metà campo e anche se in modo arruffone e confusionario, finalmente ho visto un Palermo deciso, volitivo, determinato e che ha fatto valere tutta la sua qualità dei singoli, tra cui è emerso in maniera inequivocabile, la statura tecnica di Pohjanpalo.

Il finlandese è stato protagonista, di una partita eccezionale, perfetta per quello è il suo ruolo nel Palermo, dimostrando di essere calciatore di categoria superiore, segna il suo primo gol in rosanero anche se su rigore, ma la trasformazione dal dischetto è da manuale, ha fatto una partita di concretezza  assoluta, ha dispensato assist, tra cui quello del gol di Verre, ha impegnato in più occasioni il portiere avversario, ha preso il palo a portiere battuto ed è venuto spesso a saltare nelle mischie di difesa sui calci d’angolo, la sua qualità e il suo peso offensivo sono indiscutibili.

A una ventina di minuti dalla fine, il tanto pressare porta al gol del pareggio, su calcio di rigore per un fallo di De Maio su Le Douaron e trasformato da Pohjanpalo, si intravede la possibilità di continuare con questa pressione, magari rischiando qualcosa, di potere completare la rimonta con una vittoria e agganciare i play off, ma un minuto dopo il gol del pareggio, Ceccaroni viene espulso per un fallo di reazione, lasciando la squadra in inferiorità numerica.

Nonostante l’uomo in meno, il Palermo ha continuato a pressare gli avversari e ad attaccare, forse ha ragione Dionisi a pensare che in 11 contro 11 il Palermo la partita l’avrebbe vinta, io dico di no, perché la differenza numerica in campo non si è notata e perché abbiamo attaccato di “pancia”, senza un gioco, senza un criterio (perché non l’abbiamo), il Mantova torna a casa dal “Barbera” con un buon punto e si porta a quota 29, a soli 3 punti dal Palermo a quota 32.

venerdì 14 febbraio 2025

Non possiamo farci rimontare in 3 minuti.

 

Lo Spezia ha agguantato il pareggio, segnando due gol in pieno recupero, una doccia fredda al termine di una partita non entusiasmante per i rosa, terminata col punteggio di 2 a 2, dopo che il Palermo era stato in vantaggio fino al 92esimo, l’uno a zero per i rosa è stato fulmineo, dopo soli 30 secondi e attorno al 70esimo, il Palermo con Brunori si dimostra cinico e passa sul 2 a 0, i siciliani riescono a controllare bene la partita fino al 90esimo, poi il patatrac.

Al secondo minuto di recupero lo Spezia trova il gol per accorciare le distanze e poi al 94esimo arriva il gol del pareggio segnato da Aurelio, un altro ex (era successo pure a Matrangiolo con il Cittadella) che si prende la sua rivincita, lo Spezia guadagna un punto insperato e si porta a meno quattro dal secondo posto, allungando il distacco con la Cremonese quarta, mentre il Palermo a quota 31, resta al nono posto, a meno due dalla zona playoff e a più 4 dai play out.

Il Palermo ha molto da recriminare, per avere buttato all’aria per l’ennesima volta, una vittoria già conquistata e immeritata, perché la partita è stata letteralmente dominata dallo Spezia, dal secondo minuto fino all’85esimo, il Palermo ha avuto 5 minuti di gloria (possesso palla) nella metà campo ligure, poi al 90esimo avrà pensato di avere già vinto, sottovalutando l’avversario, che anche se era sotto di due reti, non si è arreso ed è stato premiato.

Anche il pareggio va stretto allo Spezia, per i complessivi 31 tiri in porta fatti contro i 7 del Palermo, di cui 6 nello specchio, contro i 4 dei rosa, il possesso palla è stato del 65% per gli spezzini, che hanno battuto 13 calci d’angolo contro i 3 dei rosanero, hanno preso una traversa, hanno avuto un gol annullato, eppure lo Spezia al 90° era sotto di due gol e il Palermo stava facendo il miracolo.

Il vantaggio di Ranocchia ha spronato ancora di più i bianconeri, che hanno attaccato a spron battuto per 84 minuti, più 6 di recupero, cercando in tutti i modi il gol del pareggio, prima e quello per riaprire la partita dopo, il Palermo lo ha controllato con un bel po' di patema d’animo ed è ripartito poco e male, come spesso gli capita, ennesima delusione e la prova provata che questa squadra non ha un’anima, non è una questione di uomini, ma di come sono fatti rendere.

Io non ho più nessuna fiducia nella squadra e nell’allenatore, troppo tempo è passato, troppi giocatori abbiamo cambiato e non credo più che ci possa essere quella cavalcata dirompente fino alla fine, che possa farci sperare ancora, ora sembra che Dionisi, che fin qui non ci ha capito nulla, voglia provare a mescolare le carte, perché è di questo che si parla, anche se l’undici titolare che ha cominciato al Picco, sembra essere la formazione più quadrata (figuriamoci le altre).

Domenica il tecnico dovrebbe ripartire da Blin, non è in grande forma per via dell’infortunio che lo ha tenuto lontano 5 mesi, ma è il giocatore che organizza la manovra e a cui non possiamo rinunciare, da Brunori e i nuovi acquisti, con l’assetto tattico rivisitato in un 3-4-2-1, per provare a cambiare una situazione, che a tredici partite dalla fine va invertita indiscutibilmente, per provare ad avere una squadra con le idee chiare e un’identità di gioco ben precisa.

La sensazione è che i nuovi acquisti abbiano aumentato il livello generale, dal punto di vista tattico e anche nell’atteggiamento, ma soprattutto, non appena si saranno inseriti meglio, dovrebbe dare quelle certezze per cui sono stati acquistati e potere andare a fare i play off, potrebbe pure essere, ma per me diventa sempre più complicato, perché insisto, non si può allenare il Palermo con gli esperimenti.

Non capisco perché, quando il Palermo giocava a 4 in difesa, Nikolaou giocava da centro sinistro e ora che gioca a 3 deve giocare centrale e non può giocare come braccetto di sinistra, se quando entra Nikolaou, non si sposta Magnani come braccetto di destra, noi il gol di Esposito non lo prendiamo, perché Nikolaou non ha la struttura per contrastare Pio, quindi se uno le cose non le sa, non serve mescolare i moduli.

Se si parla di confermare gli undici iniziali, nel 3-4-2-1 non so cosa vuol dire, che Brunori fa il trequartista con Ranocchia? Sbagliato, lo dico già adesso, giocherebbero entrambi fuori ruolo, così come giocherebbe fuori ruolo Segre che non è un mediano, per non parlare che Lund e Diakitè, non possono giocare a tutta fascia, né nel 3-5-2 e né tanto meno nel 3-4-2-1.

Sono d’accordo che l’ossatura centrale è costituita da Audero, Magnani, Blin e Pohjanpalo (praticamente tutti nuovi), ma Brunori deve fare la seconda punta e Ranocchia deve giocare dietro le due punte a rifinire e a tirare in porta, Nikolaou impari a giocare da braccetto oppure faccia panchina, ma sempre per quel ruolo.

Cambiare continuamente modulo, rende difficile trovare gli automatismi necessari per ottenere i risultati che servono, ma per ottenere anche il gioco, gli esperimenti si fanno in preparazione e forse nelle prime partite di campionato, poi stabilito un impianto di gioco, si cambiano i giocatori a seconda delle necessità, ruolo per ruolo e non si mette tutto a soqquadro ogni partita, tempo non c’è più, non possiamo continuare ad andare a tentoni, servirà un rush finale devastante e non mi sembra sia possibile.

martedì 11 febbraio 2025

Dionisi non può sbagliare? E cosa deve succedere ancora.

Da qualche mese sento dire che la società sta riflettendo sull’allenatore, i risultati non arrivano, le prestazioni nemmeno e ora non ci sono più nemmeno gli alibi: De Sanctis e mercato, la società ha fatto tutto, forse qualcosina ancora si poteva fare, come un grande difensore centrale e un altro centrocampista, ma il gioco credo che non lo avremmo visto lo stesso, portare a Palermo Pohjanpalo, per lasciarlo abbandonato nella metà campo avversaria, senza che gli arrivi un pallone è un sacrilegio.

Sono 3 anni che il Palermo non ha gioco, non ha il centrocampista o anche gli esterni che riforniscono le punte, come si può pensare di prendere un attaccante e avere risolto il problema, mantenendo fra l’altro lo stesso centrocampo: Gomes, Segre e Verre, perché Ranocchia, a parte che non è più quello dello scorso anno, gioca in una posizione che non è la sua e poi è una mezza punta, uno che gioca bene, ma gioca per lui, non è un rifinitore.

Non è possibile che nessuno si accorge che in questa squadra non c’è gioco e non si trova certamente cambiando modulo, sinceramente comincio ad avere i miei seri dubbi su Dionisi, non si può arrivare a metà febbraio, con la squadra al nono posto con 31 punti in 25 partite, a 4 punti dalla Carrarese 16esima che oggi spareggerebbe per non andare in serie C e stiamo ancora riflettendo sull’allenatore? O continuare a dire a ogni partita: “è l’ultimo treno per i playoff?”

Non è più ammissibile dire: “la prossima cercheremo di riprenderci quello che abbiamo perso oggi”, come diciamo noi a Palermo: “U piersu è piersu”, cosa significa, che se vinciamo la partita successiva vale 6 punti? Che cazzo di ragionamento è? Ci riprendiamo cosa? Il Palermo, per quella che è la squadra e per quelli che erano gli obiettivi, doveva perdere solo 3 o 4 partite, ne abbiamo perse 10 e non abbiamo ancora finito, le altre 6 o 7 sconfitte in più, quando e come ce le riprendiamo?

Ormai mancano poche gare e l’ottavo posto non lo recuperiamo, anche se fosse, noi i play off non li vinciamo, quindi è inutile pensare di recuperare, pensiamo piuttosto a salvarci, più che ai playoff, pensiamo ai play out, anche perché è possibile che i play off non si facciano e trovo giusto che lo Spezia vada in serie A, per quello che sta facendo.

Io l’avevo detto lo scorso anno di non lasciarsi sfuggire D’Angelo, lo Spezia lo ha preso, si è salvato e ha programmato la promozione in serie A, quello che dovremmo fare adesso noi e per cui stiamo perdendo già troppo tempo, quando si dice: “oggi inizia un altro campionato”, è prendere per il culo la gente, perché non abbiamo un allenatore che abbia dimostrato queste capacità, del resto, se non mi ricordo male, Dionisi ha vinto solo un campionato.

Ha vinto solo con l’Empoli un campionato di serie B, poi ha vissuto di quello che gli hanno lasciato gli allenatori precedenti ed è inutile continuare a dire: “ora tocca a tecnico e giocatori”, si è visto abbondantemente che questi giocatori, con questo allenatore, più di questo non sanno fare, la società, se vuole fare fino in fondo il suo dovere, deve esonerare l’allenatore, come ha fatto (tardi) con Corini ed evitare cose peggiori.

Osti metterà tutti in discussione, ma per l’immediato presente può farlo solo con il tecnico, per il futuro sicuramente ci sarà una rivoluzione, oggi si gioca male, come sempre da 3 anni e si perde pure male, cambia l’allenatore, cambiano i direttori sportivi, i giocatori, ma il Palermo fa sempre le solite prestazioni anonime e senza cuore.

In questo mercato abbiamo rifatto la spina dorsale alla squadra, così come si diceva una volta, abbiamo preso il portiere, il centrale di difesa, è rientrato il centrale di centrocampo e abbiamo preso il centravanti, però, la palla a Pohjanpalo chi gli e la deve dare? Diakitè è l’ombra del giocatore ammirato lo scorso anno, ha sbagliato tutti i palloni e un cross dalle fasce non lo fa mai, tanto che il mister gli preferisce spesso Pierozzi.

Lund non è mai stato considerato titolare e si è sempre cercato un terzino sinistro, a parte il fatto che tra estate e inverno ne abbiamo trattato 3 o 4 e non è arrivato nessuno, qualcuno addirittura è ancora svincolato, ma neanche Lund mette un cross in area e lui non ha nemmeno l’alter-ego nel ruolo, la palla non la prendiamo mai, perché arriviamo sempre tardi e la palla ce l’hanno sempre gli avversari.

In difesa siamo mediocri, vulnerabili, per me se escludiamo Magnani, tutti gli altri sono giocatori da squadre di bassa classifica di serie B, tutti calciatori a fine carriera e in fase calante, vedi Lucioni, il grande Milan di Berlusconi aveva Pirlo davanti la difesa e poi accanto a lui due mediani con le contro palle, quindi non Gomes e poi aveva dietro le due punte un certo Kakà, che potrebbe essere nel nostro piccolo Ranocchia, ma perché dobbiamo giocare con il 3-5-2 se non abbiamo i giocatori per farlo?

Il campionato continua, va avanti, procede imperterrito e la squadra continua a deludere, solo gli stupidi non tornano indietro nelle proprie convinzioni, facciamo un bel vecchio, caro 4-4-2 a rombo, Lund sulla fascia sarebbe aiutato dalla sua mezzala, dovrebbe percorrere meno chilometri, Blin davanti la difesa, sorretto dai due mediani Gomes e Segre, poi a chiudere il rombo Ranocchia o in alternativa Verre, dietro le due punte.

Non è che così si vince, ma credo che sia il modulo migliore per i giocatori che abbiamo, il Palermo non è più scarso dello Spezia, i liguri hanno un allenatore con un’organizzazione di gioco, i rosa (quasi tutti) non hanno reso secondo le aspettative, sia in estete, che dopo il mercato di gennaio, il Palermo è fra le migliori 3 o 4 squadre del campionato, la differenza tra noi e lo Spezia è il gioco.

Ci hanno surclassato per 80 minuti e noi non siamo stati capaci nemmeno di “bucare” i palloni nei 6 minuti di recupero, non mi piace niente di questa squadra e di questo allenatore, serve come dice qualcuno “un colpo d’ala”, una reazione potente, mettere in campo più qualità (non ce ne) e determinazione (quella si può ottenere), insomma qualcosa di più, ma serve una figura nuova che rompa gli schemi e dia una sterzata a tutto l’ambiente. 

sabato 8 febbraio 2025

Il Palermo si rinforza nel mercato di gennaio.

Chiusa la campagna acquisti di riparazione, dopo il difensore Magnani sono arrivati dalla Serie A: il bomber finlandese Pohjanpalo e il portiere Audero, è stata una buona campagna acquisti, per essere con i botti, dovevano arrivare anche Mazzitelli e Djidji. Magnani, Pohjanpalo e Audero, sono pedine di qualità, colpi di spessore per puntare con forza alla qualificazione ai play-off promozione, ammesso che si disputano. 

Il 30enne finlandese Pohjànpalo, arriva a titolo definitivo con un ricco contratto pluriennale, è capace di fare la differenza in Serie B, dove ha segnato 19 e 22 reti nelle due scorse stagioni e dovrebbe giocare in coppia con Brunori, il 28enne portiere Audero, conta 176 presenze in serie A, l'italo-indonesiano è affidabile ed esperto, arriva in prestito per fare il titolare a Sirigu e Desplanches.

Magnani lo abbiamo già visto all’opera, anche se per me, doveva giocare da centrale puro e poi ritengo che in questa difesa serva un altro centrale affidabile e di esperienza, a parte il fatto che serve pure avere un gioco, abbiamo il capocannoniere della scorsa stagione con 22 gol e il terzo Brunori con 17 gol, il secondo e il terzo marcatore della stagione 22/23, Pohjanpalo e Brunori, rispettivamente con 19 e 17 gol, non possiamo non centrare i play off.

Però, se la palla a questi giocatori non arriva, ne abbiamo tempo di aspettare i play off, dico, con Corini non è che si facesse chissà quale gioco, però Brunori era servito (poco e male) e segnava, quindi adesso le scuse per Dionisi sono finite e deve dare un filo logico alla squadra, smettendola di cambiare continuamente formazione, sperando che accada qualcosa.

Il Palermo adesso come valore dell’organico è in assoluto il secondo in serie B, è una squadra importante e non può esprimere questo gioco scadente, questa squadra un gioco non lo ha mai avuto e non credo che possa bastare cambiare 3 pedine, per quanto possano essere di livello per la serie B, vero è che la classifica si è accorciata, ma se non ci mettiamo a correre, c’è il rischio che non si disputino nemmeno i playoff.

A Brunori e Pohjanpalo dovranno arrivare in area tanti palloni e puliti, so che con lo Spezia sarà difficile, ma se non si comincia a vincere da questa partita, il rischio diventa grosso e allora sarà il caso di riflettere su altro, anche se quest’altro l’ho detto, l’ho sentito, ma non lo si è mai fatto, finché non sarà magari poi troppo tardi, perché dal mercato non potrà arrivare più niente.

Consegnate le nuove liste definitive, è stato inserito Henry, mentre Nedelcearu è stato tagliato dalla lista “over”, per poi essere ceduto in Russia al Klub Akron Togliatti, dal suo trasferimento che dovrebbe concludersi a breve (manca solo l’ufficialità), porterebbe arrivare anche un piccolo indennizzo nelle casse del Palermo, il calciatore ha già lasciato la Sicilia, il club russo ha tempo fino al 20 febbraio per ufficializzare il suo arrivo, ma quello che più mi impressiona è che l’organico è incompleto e abbondante di giocatori “inutili” per il 3-5-2. 

lunedì 3 febbraio 2025

Il Pisa vince 2 a 1 e i rosa infilano la seconda sconfitta consecutiva.

 

Dopo la sconfitta contro la Reggiana, il Palermo anche se con il Pisa, che ha più di 20 punti di distacco con i rosanero, era ugualmente chiamato a riscattarsi, ma i rosa finora non sono stati capaci di correggere i numerosi difetti individuali e si trova sempre a dover recuperare terreno, per non compromettere la stagione, credo che oramai è tardi per parlare ancora di promozione, ma non è ancora troppo tardi per guardarsi dietro.

Dionisi conferma il 3-5-2, torna tra i pali Desplanches e in difesa debutta Magnani accanto a Nikolaou e Ceccaroni, a centrocampo tornano Diakitè e Verre dal primo minuto, mentre Ranocchia rileva Gomes davanti la difesa, il Pisa è intenso e aggressivo, mentre il Palermo fatica come sempre a trovare le linee di passaggio.

Dopo 10 minuti la pressione nerazzurra si concretizza e sugli sviluppi di una punizione, Ranocchia commette un fallo di mano in area e l’arbitro Bonacina (scarso anche questo) concedere il calcio di rigore ai toscani, che dal dischetto non sbagliano e si portano in vantaggio, così per i rosanero la gara si mette ancora di più in salita.

La squadra è confusa, timorosa, poco reattiva e molto insicura, subisce la pressione avversaria e si fa schiacciare nella propria area, ha fatto ancora un primo tempo inguardabile, che ha subito completamente la supremazia del Pisa, anche se non ha creato azioni particolarmente pericolose, ma ha avuto il controllo del gioco con determinazione, mantenendo alta la pressione ed è stato cinico.

Alla mezzora l’errore clamoroso di Desplanches, che pressato da Lind ha combinato un pasticcio in area, regalandogli la palla, dribbla con facilità il portiere e poi deposita in rete il pallone del raddoppio, che di fatto chiude la partita, il Palermo sul 2 a 0 è in totale confusione, senza idee, senza lucidità e con un centrocampo privo di filtro, la squadra è slegata e va in affanno nel tentativo di difendersi.

Il Palermo è costantemente in ritardo sulle seconde palle, non riesce a vincere nessun contrasto e il secondo tempo segue lo stesso copione del primo, con il Pisa che attacca con decisione e il Palermo che continua a faticare in difesa e anche nella costruzione del gioco e le decisioni arbitrali non aiutano (c’è un rigore su Le Duaron), la partita diventa sempre più tesa e il clima in campo si incattivisce.

Con l’ingresso di Di Francesco e Pierozzi e l’uscita di Verre e Diakité, il Palermo cerca di reagire, ma gioca più di rabbia e di orgoglio, manca un gioco fluido, che non permette al Palermo di rimettere in carreggiata la gara, nonostante l’impegno e la reazione di orgoglio, i rosanero ci hanno provato fino alla fine a pareggiare la gara, mettendo alle corde la retroguardia avversaria per larghi tratti nella ripresa.

È una sconfitta che pesa moltissimo in termini di classifica e rischia di complicarsi ulteriormente, non solo per il loro cammino verso la zona playoff, oramai secondo me compromessi in maniera definitiva, anche se il portiere pisano ha fatto un ottimo intervento salva risultato al 90esimo su Le Duaron e al Palermo mancano un rigore e un rosso per il difensore del Pisa.

Domenica il Palermo affronterà in trasferta lo Spezia in grande forma e comunque la sensazione è che Dionisi non riesca più a riprendere in mano la situazione, è in una chiara confusione tecnico-tattica e non basta cambiare 3 o 4 giocatori dopo una sconfitta, per venirne a capo di una situazione, che si porta avanti da un intero campionato giocato in questa maniera, questo invece dovrebbe far riflettere seriamente la società sulle scelte future.

È stato raggiunto finalmente l’accordo tra Palermo e Venezia per Pohjanpalo (classe 1994), il cartellino del giocatore che è già arrivato a Palermo è costato 4,75 milioni e già domenica ha effettuato le visite mediche, mentre Osti è ancora in trattativa per portare il portiere Audero in rosanero e dopo l'arrivo di Magnani, il Palermo sta cercando di sfoltire l’organico.

Sta mandando in prestito Appuah al Valenciennes (terza divisione francese) e Saric al Cesena e dopo che è saltato lo scambio Diakité - Candela, il Palermo starebbe cercando un altro innesto nel reparto dei centrali difensivi, vista la partenza ormai imminente di Nedelcearu verso l’Akron Togliatti, nel mirino ci sarebbe Djiji, attualmente svincolato e poi pensa al 30enne Mazzitelli per il centrocampo.