In dieci minuti poi il
Palermo si è fatto ribaltare, non ha mai avuto un filo logico di gioco e i
cambi dalla panchina non hanno funzionato, i playoff si allontanano sempre più,
come si allontana la fiducia dell’ambiente, ritengo già da qualche partita, che
le “riflessioni” sul tecnico sono doverose e vanno fatte in fretta.
Non si può non dimenticare,
che il Palermo è una delle squadre più attrezzate del campionato e che ha
conquistato solo due punti nelle ultime quattro partite, “la panchina di
Dionisi è a rischio”, l’ho sentito dire già da un po' e credo che i dirigenti
rosa hanno avuto tutto il tempo e abbiano tutte le possibilità per potere
decidere senza aspettare oltre.
Il sentimento dei tifosi è: “Dionisi
tecnico fenomeno, che di fenomenale non ha niente”, dopo quest’altro passo
falso, necessita però un intervento della società, per provare a cambiare
l'ultimo scorcio di campionato, di una squadra che continua a mettere a nudo
tutti i suoi limiti, gli alibi, che fino a poco tempo fa tenevano ancora in
piedi Dionisi, adesso sono crollati.
Non si tratta più di moduli, di
occupazione degli spazi, di scelta degli interpreti, in campo si avverte
tensione (per l’obiettivo che si allontana), c’è poca concentrazione e molta
confusione, la sensazione è che il tecnico non ha la percezione di quanto sta
accadendo, al più 4 dalla zona playout, il fiato sul collo delle squadre che
stanno dietro e un fallimento comunque oramai annunciato, per un impossibile
piazzamento ai playoff.
È inutile fare finta di
niente, ma ci si deve guardare alle spalle e non si vede una squadra con il carattere
mentale, per affrontare il resto del campionato con l’obiettivo della salvezza,
il rischio di essere risucchiati nel vortice dei playout è possibile e
palpabile, la situazione non è drammatica, ma quasi e può diventarla da un
momento all’altro, in un modo o nell’altro, uno scossone è necessario.
Il cambio al vertice
dell’area tecnica è stato fatto, sono stati fatti ulteriori investimenti fatti
nel mercato di gennaio, ma i risultati oggi non giustificavano più la
permanenza in panchina del tecnico, la palla è passata ancora una volta alla
società, che l’ha mandata in tribuna, rimandando tutto a dopo la partita con il
Cosenza.
Adesso, purtroppo, non ci interessa più se il Pisa ha steccato ancora, che
il Sassuolo è a più 7, forse non ci interessa nemmeno che La Gumina ha regalato
l’1 a 1 al Cesena il dieci e che la Juve Stabia ha battuto per 3 a 0 il
Cosenza, forse ci interessa per il Cosenza, appunto, adesso ci interessa il
pareggio del Frosinone con la Reggiana, la classifica adesso va guardata e va guardata bene, Dionisi
non può più sbagliare, per lui e per il Palermo.
32 punti in classifica, con una media di 1,23 a partita sono pochi, troppo poco per una squadra concepita per vincere il campionato, con un tecnico di Serie A e che a gennaio si è ulteriormente rinforzata, non rendersi conto da parte di società e tecnico di dove stiamo andando a finire è grave, senza accampare ancora scuse e rimandare, dobbiamo essere realisti e avere un po' più di umiltà, non è sbagliato.
In fin dei
conti, se il Palermo si trova in quella posizione la colpa è del mister, il
clima si è fatto ostile e dopo la contestazione diretta, è spuntato anche uno striscione
allo stadio, degli ultrà che invitano il tecnico a farsi da parte, Dionisi forse
arriverà al termine della stagione per mancanza di alternative, ma comunque
vada, non può essere confermato anche per la prossima stagione, come si è fatto
con Corini.
Probabilmente
e sicuramente, tra gli allenatori liberi sono pochi quelli che convincono, ma anche
perché a Manchester non sono propensi a cambiare e in corsa, ma Dionisi fin
qui, non è riuscito a dare un’identità alla squadra e a valorizzare, come era
successo con Corini, i giocatori che gli sono stati messi a disposizione.