mercoledì 21 febbraio 2024

Palermo a un punto dal 2° posto e domenica c’è Cremonese-Palermo

Il Palermo vince il primo scontro diretto, quello con il Como e si lancia in piena corsa per la promozione diretta, i rosanero agganciano i lariani al terzo posto e sono a un punto di distanza dalla Cremonese seconda, il Parma è sempre più lanciato e sale a +8 dalla Cremonese, Tutino (allenato male da Corini a Palermo) raggiunge la vetta della classifica cannonieri, vince ancora il Bari di Iachini.

Quinta sconfitta di fila del Cittadella, mentre il Catanzaro frena 2 a 2 col Südtirol, questo è quanto resta alla fine della venticinquesima giornata di Serie B, la classifica recita per le prime posizioni: Parma 54, Cremonese 46, Palermo, Como e Venezia 45, Catanzaro 39, Cittadella 36 e Modena 34.

Secondo tempo show del Palermo davanti a 30 mila tifosi, il Como aveva fatto un ottimo primo tempo, poi ha perso prima Baselli e poi il suo sostituto Kone in mezzo al campo, i due erano al centro del gioco lariano, ma nel secondo tempo il Como è rimasto annichilito dalla prestazione dei rosa, che con un secco 3 a 0 lo hanno raggiunto al terzo posto in classifica ed è a un punto dalla seconda.

Il Palermo soffre il Como per almeno i primi 30 minuti, ma dopo si infortunano a turno i “cervelli” della squadra di Fabregas e coincidente con il favoloso vantaggio di Brunori, i rosanero si prendono il dominio della partita, con Ranocchia ancora in rete e ancora uno dei migliori in campo, il Palermo così si regala un pomeriggio da sogno, con la quinta vittoria in casa e terza consecutiva, dopo il mercato di gennaio, il Palermo ha un ruolino di marcia che alimenta i sogni di serie A.

Dopo 35 minuti di marca lombarda e due infortuni determinanti per i lariani, i rosanero grazie a due geniali intuizioni di capitan Brunori, prima passano in vantaggio con un gol di pregiata fattura, anche per la difficoltà dell’esecuzione e dopo il raddoppio arriva nella ripresa con Ranocchia, Brunori scodella da fermo su calcio di punizione, una palombella al bacio per Di Francesco, che chiude uno schema perfetto e ben riuscito, brutto primo tempo per il Palermo, ma prestazione convincente nella ripresa, che ha contribuito ad una vittoria di straordinaria importanza e adesso pensiamo alla Cremonese.


Riese ancora senza punte e il Caerano vince 3 a 0.

Nonostante il perentorio 3 a 0 e la seconda sconfitta consecutiva, il Riese non è sembrata una squadra morta, troppi 5 infortuni ai quali si è aggiunto dopo pochi minuti anche quello di Simeoni, il tecnico Crisà aveva già avuto il suo bel da fare, per mettere in campo una formazione la più equilibrata possibile e che potesse contrastare efficacemente una squadra come il Caerano, che ha confermato di essere fisica e veloce.

Le due sconfitte sono coincise con l’assenza contemporanea di Gijkolaj e Bilal, gli unici che in attacco potevano far salire la squadra o nel caso di Bilal, approfittare degli spazi che lasciavano i difensori avversari, non è bastato nemmeno il rientro di Berno, ancora una volta per niente convincente, anche se sia lui che Bendo, erano tornati da una settimana in cui si erano allenati poco a causa della febbre.

Assente anche Danieli e con Lazzari ancora non in condizione, il Riese si schiera con la solita difesa, Bendo davanti a fare da flangi flutti e che si prende cura del capitano bianco rosso che gioca tra le linee, ai suoi fianchi a destra Berisha nell’inedito ruolo di mezz’ala destra e Miron a sinistra, di punta Bizzotto e Berno attaccanti esterni, centravanti ancora Fandaj, non propriamente il suo ruolo.

Il mister deve subito dare un diverso assetto tattico alla squadra, per adattarla al 4-3-1-2 dell’avversario o con il centrocampo a rombo, mettendosi con la difesa a tre: Zordan, Zampieri e Troietto mai sperimentata prima e a specchio a centrocampo, con Berisha e Simeoni sulle loro mezzali e Miron tra le linee sul loro play, per soffocare la loro fonte di gioco ed essere di supporto al suo tridente: Bizzotto, Fandaj e Antonio Longo.

Nell’improvvisato 3-4-3 a rombo, la precarietà aumenta dopo qualche minuto, Simeoni ha un riacutizzarsi del dolore ai reni accusato venerdì all’allenamento ed è costretto ad uscire, costringendo Mister Crisà a rivedere il suo assetto tattico, per la terza volta in pochi minuti, entra Berno reduce dall’influenza e si sistema al posto di Antonio Longo, che a scalare prende il posto di Berisha, che a sua volta arretra al posto di Simeoni.

La supremazia del Caerano in campo non è schiacciante, il Riese se pur con molti limiti in attacco si dimostra viva, contrasta, si sbatte e poi quando si distende, gli attaccanti non sono capaci di tenere palla e fare salire squadra, la palla è rimandata nella metà campo del Riese, che messo sotto pressione finisce come sempre per fare l’errore individuale e il Caerano passa in vantaggio.

L’ennesimo gol subito su errore individuale e l’atteggiamento indisponente di Berno, contribuiscono a far mollare la squadra, che comunque va nello spogliatoio con un solo gol di scarto, dopo la chiacchierata con il Mister, la squadra torna in campo volitiva, ma è bastato un altro gol su un erroraccio di Zampieri, che invece di rinviare, con un tocco di tacco fa un perfetto assist per l’avversario ed arriva a una ventina di minuti dalla fine il raddoppio.

Crisà si gioca quelle poche e brutte carte che ha in panchina, ma la squadra non si sveglia da torpore, neanche quando Cuccarolo para un rigore inesistente (ancora una volta) e gli ultimi 10 minuti la squadra arranca in balia dell’avversario, complice l’apporto negativo di Grespan, Baldin e Berno, così sul finire arriva pure il 3 a 0.

Durante l’intervallo, fasi concitati tra il guardialinee di casa e l’allenatore del Riese, che a fine partita sono continuate tra il dirigente degli allievi, l’ex tecnico dei giovanissimi e un gruppetto di genitori-tifosi che sostenevano le ragioni del mister Bortolon, ma chiediamo a mister Crisà.

“non sono al corrente di quanto è successo sugli spalti, per quanto riguarda il diverbio con il guardialinee, si tratta di una normale dialettica tecnica su Berno, ma niente di che, al contrario di quanto possono far pensare gli ultimi due risultati la squadra è viva, abbiamo incontrato due signore squadre, in un nostro momento di difficoltà, legato alla contemporanea assenza di Gijkolaj e Bilal”.

Mister, ma la davanti sono due partite che non tirate in porta.

“Appunto, la difficoltà è la davanti e in qualcuno che non ha voglia crescere, ma continuiamo a lavorare ripartendo dalle nostre certezze, di partite realmente negative non ce ne sono state, ci sono stati alcuni episodi che ci hanno condannato, dobbiamo ritrovare il gioco, la compattezza, dobbiamo ripartire uniti, aspettare il rientro di Gijkolaj e Bilal e di alleggerire l’organico”.

Cosa intende per alleggerire l’organico.

“Sappiamo tutti che gli scontenti minano lo spogliatoio e fanno perdere la compattezza, ecco questo intendo”.

Allora dobbiamo aspettarci qualche epurazione?

“Non ho detto questo, ci saranno delle selezioni naturali, come è successo con Colantuono, già dal recupero con l’Asolo ripartiamo uniti e con l’atteggiamento giusto, sarà sicuramente un match difficile ma ci faremo trovare pronti”.

La negatività dell’ambiente?

“Fa parte del gioco e cerchiamo di non farci condizionare, anche se è vero che è pesante e non ci aiutano, io andrò avanti per la mia strada, è chiaro allo stesso tempo, che se non abbiamo il sostegno di tutti, ci faremo bastare quello dei pochi, sono convinto che torneremo a giocare a calcio e a fare punti”.

Che responsabilità attribuisce a sé stesso?

"Nessuna, faccio gli errori che facciamo tutti, ma che non sono determinanti per il risultato, non mi rimprovero nulla sulla scelta dei giocatori, sulla strategia, sui cambi, i ragazzi nelle ultime partite ci hanno messo poco ritmo, poca intensità e qualche leggerezza in fase difensiva, capita”.

  

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