lunedì 27 febbraio 2023

Pari giusto tra Südtirol e Palermo.

Un uno a uno, maturato dopo un match intenso, è il risultato finale tra Sudtirol e Palermo, andato in scena allo Stadio "Druso" di Bolzano e deciso dalle reti di Cissè nel primo tempo e da Soleri nella ripresa, un punto tutto sommato “pesante”, quello conquistato in rimonta dalla squadra siciliana, contro un avversario solido e coriaceo, specialmente sul piano fisico e muscolare, che comunque occupava la terza posizione in classifica.

Privo di Verre e Valente, con Marconi e Segre in panchina, sotto di un gol dopo appena 5 minuti per la prodezza di Cissé, il Palermo si è rimesso nella metà campo avversaria e ha provato a rimettere in piedi, una partita iniziata in salita e che si era messa come il Sudtirol voleva, per giocare nell’unico modo che sa fare, palla lunga per i due bestioni lì davanti.

Una partita già complessa, che è diventata ancora più difficile, dopo gli infortuni di Graves dopo il gol e di Sala dopo una ventina di minuti, che hanno costretto Corini a due cambi forzati, con l'inserimento di Masciangelo, al suo esordio stagionale in rosanero e non è ancora a pieno regime sul piano fisico-atletico e Marconi reduce da noie ad una caviglia.

Il Palermo ha reagito, ma senza idee e con un lento e stucchevole giro palla, che non trovava sbocchi, il Sudtirol era tutto dietro la linea della palla, a protezione della propria porta e del risultato, affidandosi ai lanci lunghi su Odogwu e Cissè, Palermo troppo lento nel giro palla, ma anche nelle ripartenze e non ha praticamente mai messo in difficoltà il portiere avversario Poluzzi.

Caso mai invece, sono stati proprio Odogwu e Cissè, a creare qualche grattacapo a Pigliacelli e ai suoi compagni di difesa, al Palermo sono mancate, brillantezza, qualità ed incisività nello sviluppo della manovra offensiva, nonostante il Palermo fosse dominante sul possesso palla, che cozzava sistematicamente con la compattezza del Sudtirol, vigoroso e ordinato nella fase di non possesso.

Biancorossi con il baricentro basso, squadra cortissima e grande densità nella propria metà campo, bravi a raddoppiare, aggressivi nelle marcature, perfetti nella copertura degli spazi e abili sui palloni aerei, in virtù dell’imponenza fisica di molti suoi giocatori, il Sudtirol conteneva egregiamente e ripartiva in maniera fulminea, attuando la rivisitazione del famosissimo catenaccio all’italiana, credo fedele del suo allenatore.

Per la seconda volta nella mia vita, ho visto la partita allo stadio con mia moglie, che non capisce niente di calcio, nonostante i miei 40 anni da allenatore e lei stessa mi diceva sempre: “perché sono così lenti? Ma così fanno piazzare gli avversari”, serviva più fluidità e rapidità di gioco e nella circolazione della palla, più intraprendenza e più uno contro uno, per creare superiorità numerica e aggirare il dispositivo difensivo avversario, visto che in campo i rosa, non avevano nessuno che si potesse occupare della rifinitura.

Nel secondo tempo entrano Soleri e Segre, a mio avviso inopinatamente in panchina, un guizzo di Segre sulla fascia, una palla ad aggirare la difesa biancorossa, l'inserimento di Soleri senza palla, una conclusione dalla media distanza e il colpo di testa ravvicinato del numero 27, che trova il pari, 5 minuti dopo l’inizio della ripresa, il Palermo detiene il pallino del gioco e una marcata supremazia territoriale, però i rosa non riescono ad alzare il livello necessario, per avere la meglio sul Sudtirol.

Continuo a non apprezzare il gioco e le scelte di Corini, non mi piace questo 3-5-2, non mi piace Gomes e comunque non mi piace nemmeno Broh, non capisco perché non si può giocare con Saric, Damiani e Segre, Di Mariano dà la vita in campo, ma non mi pare che abbia una sua perfetta collocazione in questo modulo, resta comunque che il Palermo ha una bella squadra e pure completa.

Non credo che possa andare in serie A con la promozione diretta, ma tramite i play off si, facendo chiarezza tecnico-tattica e poi cominciare a sfruttare i prossimi turni, che non sono più così proibitivi dei turni precedenti, non è comunque semplice portare la promozione a casa, ma ci dobbiamo provare, perché abbiamo una squadra forte e completa.

Il Palermo chiude la partita con zero occasioni da rete effettive, gol del pari a parte, pareggio giusto e Palermo che conferma piccoli e significativi segnali di crescita, per me grazie all’inserimento di Graves, Tutino e soprattutto Verre, che può permetterci di compiere un ulteriore salto di qualità, serve alzare l’imprevedibilità e la pericolosità in fase offensiva, sia in termini di coralità e di varietà di attacco alla porta avversaria.

Ora bisogna accelerare il passo, bisogna rimettere in fila tutta una serie di “tre punti”, a cominciare dalla prossima partita al Barbera con la Ternana, reduce da due sconfitte consecutive, questa la classifica: Frosinone 55; Genoa 46; Bari 43; Reggina 42; Südtirol 41; Pisa 38; Parma e Cagliari 37; Palermo 36; Modena 35; Ternana 34; Ascoli e Cittadella 33; Como 31. 

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