giovedì 3 febbraio 2022

È morto Maurizio Zamparini


È deceduto all'età di 80 anni, presidente del Palermo e prima ancora del Venezia, l'uomo dei sogni rosanero, come lo ha definito qualcuno e di un'epopea durata 16 anni, cominciata in serie B nel 2002, proseguita con le cinque partecipazioni all'Europa League e un’ammissione alla Champions sfiorata, una finale di coppa Italia, fino alla retrocessione in serie B e al crac finanziario finale, che è stato il suo peccato originale.

Ha regalato emozioni a una città, che mai avrebbe le avrebbe pensato e che mai più le riproverà, ci ha dato una dignità calcistica, che solo pochissimi presidenti hanno fatto in passato, ha fatto la storia del Palermo, quella con la “S” maiuscola e i numeri dicono che è stato il miglior Presidente di tutta la storia rosanero.

Tanti sono stati i plausi per il vulcanico ex presidente del Palermo, ma anche tante sono state le critiche che ha ricevuto, non ultima quella di essersi fatto risucchiare in un perverso meccanismo di plus valenze, bilanci gonfiati e distrazioni di somme, architettato abilmente da alcuni personaggi dell’est europeo, una debolezza che ha pagato lui di persona e indirettamente tutti i tifosi rosanero.

Ma non voglio parlare di questa pagina scura dell'ex Patron del Palermo, piuttosto dei 12 campionati di serie A, delle cinque qualificazioni in Europa, della finale di Coppa Italia, dei quattro Campioni del Mondo, di Hernandez, di Toni, di Kjær, di Cavani e di Pastore, dello scudetto Primavera e del record di punti in serie A (65) per i rosa.

Con Zamparini il Palermo ha ottenuto per tre volte il migliore piazzamento in serie A (5° posto), il record di reti segnate in serie A (59), la migliore serie positiva in casa (19) e quella assoluta (24) e più punti in un campionato di serie B (86), chiaramente parliamo solo del Palermo.

Vulcanico, scaramantico, generoso e passionale, era innamorato di Palermo e del Palermo, non guardava mai le partite dal vivo, neanche quando era a Palermo, andava in giro in taxi fino al Santuario di Santa Rosalia e con la radio del tassista spenta, preferiva guardarle dopo con i suoi uomini di fiducia, come Foschi e Di Marzio.

Non erano uomini di fiducia i consulenti stranieri, quelli che negli ultimi 5 anni, hanno approfittato di lui per arricchirsi e lasciare nel baratro il Palermo, uomo: testardo, buono e generoso, è stato l’uomo che ha portato una squadra e una città, a toccare il cielo con un dito, sarà ricordato per sempre, nel bene e nel male, le più sincere condoglianze alla famiglia per questa dolorosa perdita.

Palermo-ACR Messina, si è chiusa sul risultato di 2 a 2, un pareggio difficile da interpretare, perché il Palermo ha tenuto saldamente le redini della gara, per tutto il primo tempo, con un gioco veloce, pressing altissimo, riconquista della palla e fraseggi stretti, che hanno messo in serissima difficoltà gli ospiti, il 2 a 0 a fine del primo tempo stava addirittura stretto ai padroni casa.

Benissimo il primo tempo della squadra di Baldini, che presentava come unica novità Buttaro, terzino destro al posto di Accardi ed è inspiegabile come mai i rosa avessero nettamente la partita in mano, con il Messina che arrancava e non era completamente in campo, ostaggio di un Palermo che rasentava la perfezione e poi all’inizio del secondo tempo la metamorfosi.

Nell’intervallo il tecnico del Messina ha fatto dei cambi e si è presentato in campo con quattro punte, per provare a fare cambiare l’inerzia della partita e proprio nei primissimi minuti della ripresa, in una ripartenza quasi casuale il Messina ha segnato il 2 a 1, che ha dato fiducia ai giallorossi e ha fatto precipitare i rosa in un blackout inatteso.

Non che il Palermo fosse rimasto a guardare per tutto il resto della partita, ma non riusciva più ad avere il controllo sugli avversari, tanto che dopo il gol che ha accorciato le distanze al sesto minuto, al 15esimo i peloritani pareggiano, smontando ancora di più l’autostima dei giocatori del Palermo, che nella ripresa sono calati di intensità.

Baldini ha effettuato alcuni cambi per provare a riportare la gara dalla propria parte, ma nel secondo tempo è stato un disastroso, la squadra si è disunita e ha permesso agli avversari di controllare la partita e di essere pure pericolosi, un secondo tempo all’insegna della confusione.

Nel primo tempo si è vista chiaramente la mano di Baldini, nel secondo tempo sono emersi i soliti problemi, anche se come dicevo il Palermo non è stato a guardare e qualche azione da rete degna di nota l’ha fatta, ma la difesa avversaria ha ribattuto tutti i tiri dei rosanero, al 24esimo Buttaro è stato spinto in area degli ospiti, ma per l’arbitro non c’era niente.

Il Palermo ha provato a trovare la rete del vantaggio, anche nei 3 minuti di recupero e al 46esimo un colpo di testa di Fella, non ha impensierito l'estremo difensore avversario, questa volta i cambi non hanno sortito gli effetti visti nella partita precedente, si dovrà migliorare sotto molti punti di vista, una squadra esperta come il Palermo, non può permettersi tali distrazioni soprattutto dopo un primo tempo mostruoso.

Il Bari ha vinto, hanno pure vinto Catanzaro e Virtus Francavilla, che ci ha scavalcato in classifica, hanno vinto: il Monopoli che ha fermato almeno la Turris e l’Avellino, il Potenza ha battuto il Foggia, eliminandolo praticamente dalla corsa ai play off, la classifica per le prime 10 posizioni:

Bari 51, Monopoli e Avellino 42, Virtus Francavilla 40, Turris e Catanzaro 39, Palermo 38, Taranto 33, Latina 32 e Foggia 31.

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