venerdì 2 luglio 2010

preferisco la I^ categoria - IX° capitolo


La famiglia Tedesco nella vita.
Tornato dal militare avevo già quasi 22 anni, e la mia priorità era quella di trovare un lavoro, avevo ripreso a giocare a calcio, ma non riuscivo ad allenarmi come volevo, così passavo di squadra in squadra fino a quando, il mio promesso compare non mi chiese di andare al San Lorenzo.
Avevo già superato i 24 anni, e siccome al San lorenzo oltre a lui c'erano pure un pò di amici comuni, accettai con piacere, e fù così che ho conosciuto: U' zù Totino, e i figli Peppino il presidente e papà di Salvo, Giovanni e Giacomo, e il fratello Giacomino, entrambi miei compagni di squadra.
Nella primavera del 1980, ho comunicato al presidente Peppino, che a fine stagione avrei appeso le scarpe al chiodo, con la promessa che di tanto in tanto mi sarei venuto ad allenare, e sè si fosse creata l'opportunità di allenare, mi sarebbe piacuto farlo.
Ad agosto ormai 26enne, alla ripresa della preparazione, avendo un pò di tempo decisi di andare al campo, e così tra abbracci e baci, ho ritrovato i miei vecchi compagni.
Avevo appena cominciato a correre con loro, che Peppino mi chiama per dirmi che gli allievi erano senza allenatore, ed essendo fuori squadra ero l'unico che poteva fargli favore sostituendo il tecnico assente, per questo allenamento.
Finito l'allenamento ero sotto la doccia a "gavettonarmi" con i miei ex, e Peppino mi chiese di fermarmi un pò alla fine, perchè voleva parlarmi, e così mi disse che ai ragazzi ero piaciuto e che volevano che diventassi il loro allenatore, questa è l'opportunità che dicevi, dimmi di si e non cerco più nessuno.
Chiaramente gli ho chiesto un pò di tempo, e il pomeriggio successivo ero l'allenatore degli allievi del San lorenzo.
Il 19 Ottobre 1980 ho fatto la mia prima gara da allenatore, e questo credo sia veramente una data importante, certo le cose poi non sono andate per il verso giusto, dovevo sposarmi con la donna che mi ha permesso di vivere tanti successi nel calcio minore, lavoravo tantissimo, un'infinità di impegni, così consensualmente lasciai, del resto era il motivo per cui stavo smettendo di giocare.
Però non ho abbandonato del tutto, perchè dove lavoravo, c'era la squadra aziendale e siccome dovevo solo presenziare alle partite ho continuato con loro, con discreto successo, tantè che tornato dal viaggio di nozze e dalle ferie, il principale aveva scritto la squadra in terza categoria, e mi affidò la conduzione tecnica della squadra, vuol dire che era destino.
L'anno successivo sulle ali dell'entusiasmo, la Marinella (squadra aziendale) fece fusione con il San Lorenzo che nel frattempo era salita in Seconda categoria, ed io sono stato chiamato ad allenarla, così nel giro di due anni allenavo in seconda categoria, per darvi l'idea pari alla promizione di adesso.
Era la stagione 1982-83 ed io nell'aprile dell'82 ero diventato papà, mio figlio in quell'autunno stava male, entrava ed usciva con mia moglie dall'ospedale, i risultati non arrivavano e così l'avventura è finita prima del famoso panettone.
La stagione 83-84 è passata inattiva, ma nell'agosto del 84, Peppino Tedesco mi chiama per allenare gli allievi del Villaggio Ruffini, dove c'era suo figlio Salvatore (nella foto), oggi allenatore del Capaci, giocatore del Trapani di Arcoleo, e poi in B con Lucchese e Perugia, era veramente destino, avevo ripreso ad allenare e c'era sempre la famiglia Tedesco.
Ma dall'85 al all'88, si sono succeduti brevi periodi alla guida di Juve Giordano ed Elenka T.N., intervallati da periodi di inattività, quando Mimmo Licari, mio ex giocatore al Villaggio, mi chiamò perchè dovevano sostituire Coppola nell'Atletico Palermo, dove avrei trovato Mimmo Tranchina mio ex compagno negli allievi del Palermo, e da lì poi è finita la gavetta e mi sono consacrato allenatore di categoria, conseguendo attestati di stima e riconoscimenti per il mio lavoro che nell'estate del 1980 non avrei mai immagginato.
Mancano ormai gli ultimi due capitoli, e poi basta parlare di ricordi, riprendiamo a fare la storia, in modo da potere scrivere con Maurizio Gallì, le fortuna dei Delfini, e sè sarà possibile vi mostrerò le foto delle mie vacanze, al prossimo il Mister.

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