martedì 11 aprile 2023

Il sogno playoff forse si infrange nel giorno di Pasquetta.

Con il sesto pareggio nelle ultime nove partite, potrebbe essere finito il sogno playoff, i tre punti di distanza dalla lotteria per un posto nella massima serie, non dovrebbero costituire un grosso ostacolo, per chi come il Palermo, ha a disposizione un buonissimo organico, ma pareggiare sempre tutte le partite, senza mai infilare anche una piccola serie di vittorie, può diventare determinante.

Il Palermo ha fatto un passo indietro, nel gioco e nell’allontanarsi dai playoff, ancora una volta non è riuscito a battere gli avversari, al termine di una partita con poche idee, è mancata la brillantezza, contro un avversario chiuso e in serie positiva da quattro gare, dove ha fatto 3 vittorie e un pareggio, senza subire gol e che ha pure rischiato di vincere, se Pigliacelli non fosse stato provvidenziale e nel finale il VAR, non avesse annullato giustamente il gol a Delic per fuorigioco.

Un Palermo sempre più spento, non riesce a battere il Cosenza e si allontana ancora di più dalla zona playoff, anche per la concomitanza degli altri risultati, che non sono favorevoli ai rosa, che si portano a quota 43 punti, a tre lunghezze dal Pisa ottavo, Frosinone 66; Genoa 60; Bari 56 e Sudtirol 52; sembrano oramai orientati alla serie A, le prime due e all’ultimo atto dei playoff una delle altre due, queste prime quattro hanno un cammino regolare e consolidato.

Reggina 48; Parma 47; Cagliari 47 e Pisa 46; sono in piena ripresa, difficilmente molleranno la posizione e poi il Palermo 43 è tallonato da Modena 42; Como e Ternana 40, tutte squadre che non hanno ancora abbandonato l’idea di rientrare nei playoff, situazione scottante e classifica maledettamente corta, a cui bisogna aggiungere i continui equivoci tattici e la consolidata confusione offensiva, con i rosanero imballati e con poche idee.

Pigliacelli ha salvato il risultato e ha evitato la sconfitta, che dopo tutto non sarebbe stata pesantissima, perché un punto o zero cambia poco, il Palermo soprattutto nella ripresa ha creato delle occasioni, che non sono state molto pericolose e anche questa (sempre di più), doveva essere una partita che i rosa avrebbero dovuto vincere assolutamente, per rimanere attaccati al treno playoff che è sempre lì, ma per cui occorre migliorare nella proposta del gioco offensivo.

La gara sembrava annunciarsi entusiasmante, il Palermo ha premuto nella metà campo avversaria, con un palleggio sicuro e rapido, i rosa ci hanno provato con delle triangolazioni, con Segre sulla corsia di destra al posto di Valente e Aurelio confermato sulla corsia di sinistra, attaccando sulle fasce e inizialmente mettono in apprensione la squadra cosentina.

Ma la padronanza di manovra svaniva col passare dei minuti, gli ospiti hanno coperto benissimo gli spazi e tendevano a ripartire in contropiede, dal ventesimo minuto hanno iniziato a prendere maggiore campo ed è diventato un monotono equilibrio, che a tratti ha annoiato, il Palermo ha manovrato sino ai venti metri, poi ha incontra difficoltà nel trovare varchi liberi ed è tornato nuovamente indietro, questo anche per il poco movimento senza palla.

I primi 45 minuti terminano senza sussulti e la sensazione che si ha, è che la patita debba ancora decollare, anche se il Palermo non può registrare nessuna vera occasione, mentre di contro il Cosenza è più pericoloso, dopo essere riuscito ad ingabbiare bene la squadra rosanero, invece nel secondo tempo e la confusione a rendersi protagonista.

Gli ingressi della ripresa non cambiano il trend, il Palermo torna a muovere costantemente il pallone, ma sono pochi gli spazi e le idee, il gioco è spezzettato e i tanti falli rallentano l’andamento della gara già compassata, i reparti si allungano e la manovra diventa lenta e prevedibile, nella parte centrale non succede nulla, il Cosenza si chiude e il Palermo non riesce mai a tirare in porta.

Dopo la mezzora, quando affiora la stanchezza, si registrano alcune azioni degne di nota, da una parte e dall’altra, ma è nei minuti di recupero, che succede tutto quello che non è successo nei 90 minuti regolamentari, Delic segna per il Cosenza, ma era in posizione di fuorigioco e il Var conferma la chiamata del collaboratore dell’arbitro, il Palermo può tirare un sospiro di sollievo e poi ci pensa Pigliacelli a salvare il risultato su D’Urso.

Termina dunque senza reti il posticipo del Barbera, adesso per i playoff la strada si fa più complicata, un altro passo falso e un’altra occasione mancata, che ha generato a fine partita, all'uscita dal campo dei giocatori rosanero, qualche fischio dalle curve, sabato si va a Venezia, un’altra partita dura, che potrà decidere un pezzo di campionato per entrambe le squadre.

Il Palermo, attraverso un post pubblicato sul profilo Twitter, si è congratulato con la Feralpisalò, per la promozione in Serie B centrata con due giornate di anticipo, si tratta di una storica promozione per il club lombardo, che da tempo è gemellato con la squadra rosanero.

 

Gli allievi del Riese, ripartono domenica con le amichevoli ufficiali.

Dalla fine del campionato, i ragazzi di Crisà si sono presi un periodo di relativo riposo, prima di riprendere con le amichevoli ufficiali di primavera, prima delle festività pasquali, hanno disputato un allenamento congiunto con la Juniores, che non ha dato spunti positivi, se non un continuo miglioramento di Antei, nel nuovo ruolo di mediano davanti alla difesa e poi alla ripresa dopo la Pasqua, riprenderanno gli allenamenti in vista del quarto incontro di questa stagione con il Loria a Poggiana.

Così si è espresso il tecnico: “Chiaramente non sono per niente soddisfatto di quanto ho visto nell’amichevole con la Juniores, vero è che loro sono più grandi e più bravi, ma noi l’abbiamo presa troppo sottogamba, uno dei principali difetti dei miei allievi, è proprio la tenuta mentale, staccano la spina alla prima occasione, a parte che qualcuno non l’ha mai accesa”.

Abbiamo saputo della morte del suo primo presidente: “Si! Peppino Tedesco ci ha lasciati all’età di 74 anni, alla vigilia di Pasqua, ero molto legato a lui, con cui ho giocato gli ultimi anni della mia modestissima, diciamo “carriera” di calciatore e poi è stato lui che mi ha fatto allenare per la prima volta.

Ho cominciato con gli allievi del San Lorenzo, la squadra di cui lui era il presidente e dove avevo chiuso la mia attività come calciatore e da allora non ho più smesso, ho allenato suo figlio Salvatore negli allievi del Villaggio Ruffini, il più grande dei fratelli Tedesco e tecnicamente il più bravo, Peppino poi ha ereditato dal padre Totino, la custodia dei due campi Malvagno e il compito di segnare con il gesso, le linee dello stadio della Favorita.

Con lui se ne va un pezzo di storia calcistica di Palermo ed è con immenso dispiacere che commento la sua scomparsa, è stato un grande personaggio e un grande calciatore, ho avuto il privilegio di giocare con lui e a tutta la famiglia porgo le mie più sentite condoglianze”.

  

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