Dopo
la partita vinta con la Reggina il 5 febbraio, il Palermo ha disputato altre 11
partite, vincendone solo una con il Modena e poi ha fatto 7 pareggi e 3
sconfitte, passando dalla conquista della zona play off, alla estromissione da
questa zona, che nonostante i risultati negativi delle altre squadre, non riusciamo
più ad agganciare, perdendo opportunità su opportunità.
Non
è bastato neanche ricevere in casa il Benevento ultima della classe, per
prendere al volo l’ultimo treno per i play off, che anche se non era un
obiettivo dichiarato all’inizio del campionato, ma era la salvezza l’obiettivo
primario, i play off lo erano diventati comunque e dichiarati anche dai
dirigenti, specie dopo il mercato di gennaio, il vero obiettivo del Palermo.
Sette
pareggi in 11 gare, sono la media di una squadra che deve salvare la categoria,
come si dice in gergo “muove le classifica”, è vero che siamo a più 7 dai
playout e che abbiamo guadagna un punto sulla Reggina in chiave playoff, ma per
l’organico a disposizione e per tutto quello che sta succedendo alle nostre
rivali, non possono consolarci i 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
La
squadra continua a non convincermi, a non entusiasmarmi, è una squadra troppo
scolastica nel suo gioco, lento e prevedibile, non è arrembante, costruiamo
poco e permettiamo sempre i rientri degli avversari, non riusciamo mai a
controllare totalmente la partita, a imporre il nostro gioco e alla fine rischiamo
sempre persino alla beffa finale, che gli avversari hanno sistematicamente e che
falliscono sempre con la stessa puntualità, meno male.
Corini
se la gioca sempre nella stessa maniera, specie a centrocampo, dove non riesco
a giustificare la presenza di Gomes e in contemporanea l’assenza di Segre, non
rischia mai nulla e non si inventa mai niente, per carità, coi singoli esclusa
qualche eccezione niente da dire, ma è il tecnico che non osa, non è riuscito a
dare un gioco a questa squadra che si regge sui quei quattro singoli e sta
facendo alla lettera una stagione per non retrocedere.
Non
si può considerare una novità Sala sulla sinistra al posto dell’infortunato
Aurelio o in avanti Tutino preferito a Soleri, la novità sarebbe l’abbandono del
3-5-2, sempre lo stesso, il modulo di chi se la fa sotto, di chi si difende solamente
e basta, con le due punte lasciate sole allo sbando nell’area avversaria, questo
è Corini, non deve cambiare Soleri con Tutino, devi cambiare modulo e modo di
giocare.
Verre
non può essere sacrificato da mezzala e Segre non può stare sempre in panchina,
avremmo dovuto giocare con il 3-4-1-2, con Segre mezzala, che in quei pochi
minuti che viene utilizzato come è successo sabato, fa un sacco di inserimenti
e cerca la porta più degli attaccanti, che sono poco serviti e male, con Verre
dietro le punte a rifinire e più vicino alla zona nevralgica del campo a lui
più congeniale.
In
assenza di Stulac, il play davanti alla difesa deve essere Damiani, un mediano
che oltre a interdire, abbia anche doti di organizzazione e visione di gioco,
invece sacrifichiamo Verre e Segre, affidiamo la regia ad un interditore e poi
nel secondo tempo ci difendiamo ancora di più, mettiamo fuori sempre Verre e
Saric e mettiamo dentro altri due interditori Damiani (lui almeno sa impostare)
e Broh, che stia vincendo o che stia pareggiando, ci difendiamo sempre di più.
Non
dico che dovevamo arrivare in serie A, ma provarci tramite la partecipazione ai
play off si, il silenzio di chi sta assistendo allo spreco di tutte queste
occasioni è assordante, Mirri fa il pompiere, ma non è vero che non potevamo
andare in serie A con 42 milioni di debiti, perché il Palermo debiti non ne ha
e poi il City Group, ci sta un attimo a sistemare i conti se in ballo ci fosse
stata la serie A.
È chiaro che alla fine i dirigenti diranno che questo era un campionato di transizione e non possiamo dirgli niente, perché gli acquisti ci sono stati e il campionato aveva squadre di tutto rispetto, anche se poi hanno fallito un po' tutte, Cagliari, Parma, Reggina e Pisa su tutte, per non parlare di Spal, Venezia, Brescia e Benevento, ma proprio per questo c’è ancora più rammarico per non averci provato, solo una vittoria nelle ultime 11 partite non va bene e la rincorsa ai playoff si fa sempre più complicata.
Purtroppo o per fortuna, tra
noi e la Reggina ottava (ammesso che non gli ridiano i tre punti), ci sono solo
2 punti ed è questo che tiene ancora viva la speranza, squadra che vince non si tocca e la squadra che non
vince che si fa? Il Palermo degli ultimi mesi è disattento in difesa e sterile
in fase offensiva, ha una manovra imballata e lenta che non riesce
a incidere.
Questo è il Palermo che
Corini è riuscito ad imbastire, con una campagna acquisti tra settembre e
gennaio di tutto rispetto per la serie B, una squadra che il più delle volte
riesce a offrire prestazioni molto deludenti e che dopo un buon avvio nel
girone di ritorno, si è persa per strada, una squadra che non ha prodotto i
risultati sperati, tranne tutta quella sfilza di pareggi, una squadra con una grande
mancanza di brillantezza in fase offensiva nonostante Brunori.
È grande
l’amarezza per la ghiotta occasione di partecipare ai play off e per tutti gli
“ultimi treni” passati senza riuscire ad agguantarli, che comunque sarebbero
stati illusori, perché in questi undici incontri con una sola vittoria, i
limiti tecnici della squadra (del suo allenatore) si sono palesati con grande evidenza,
resta comunque da dare un senso alle ultime 4 giornate e continuare a coltivare
il sogno di inserirsi nella griglia degli spareggi (vista la matematica possibilità),
nelle prossime 4 partite che restano e poi è ora di cambiare.
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