lunedì 24 aprile 2023

Il Palermo ha perso anche l’ultimo treno.

 

Dopo la partita vinta con la Reggina il 5 febbraio, il Palermo ha disputato altre 11 partite, vincendone solo una con il Modena e poi ha fatto 7 pareggi e 3 sconfitte, passando dalla conquista della zona play off, alla estromissione da questa zona, che nonostante i risultati negativi delle altre squadre, non riusciamo più ad agganciare, perdendo opportunità su opportunità.

Non è bastato neanche ricevere in casa il Benevento ultima della classe, per prendere al volo l’ultimo treno per i play off, che anche se non era un obiettivo dichiarato all’inizio del campionato, ma era la salvezza l’obiettivo primario, i play off lo erano diventati comunque e dichiarati anche dai dirigenti, specie dopo il mercato di gennaio, il vero obiettivo del Palermo.

Sette pareggi in 11 gare, sono la media di una squadra che deve salvare la categoria, come si dice in gergo “muove le classifica”, è vero che siamo a più 7 dai playout e che abbiamo guadagna un punto sulla Reggina in chiave playoff, ma per l’organico a disposizione e per tutto quello che sta succedendo alle nostre rivali, non possono consolarci i 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.

La squadra continua a non convincermi, a non entusiasmarmi, è una squadra troppo scolastica nel suo gioco, lento e prevedibile, non è arrembante, costruiamo poco e permettiamo sempre i rientri degli avversari, non riusciamo mai a controllare totalmente la partita, a imporre il nostro gioco e alla fine rischiamo sempre persino alla beffa finale, che gli avversari hanno sistematicamente e che falliscono sempre con la stessa puntualità, meno male.

Corini se la gioca sempre nella stessa maniera, specie a centrocampo, dove non riesco a giustificare la presenza di Gomes e in contemporanea l’assenza di Segre, non rischia mai nulla e non si inventa mai niente, per carità, coi singoli esclusa qualche eccezione niente da dire, ma è il tecnico che non osa, non è riuscito a dare un gioco a questa squadra che si regge sui quei quattro singoli e sta facendo alla lettera una stagione per non retrocedere.

Non si può considerare una novità Sala sulla sinistra al posto dell’infortunato Aurelio o in avanti Tutino preferito a Soleri, la novità sarebbe l’abbandono del 3-5-2, sempre lo stesso, il modulo di chi se la fa sotto, di chi si difende solamente e basta, con le due punte lasciate sole allo sbando nell’area avversaria, questo è Corini, non deve cambiare Soleri con Tutino, devi cambiare modulo e modo di giocare.

Verre non può essere sacrificato da mezzala e Segre non può stare sempre in panchina, avremmo dovuto giocare con il 3-4-1-2, con Segre mezzala, che in quei pochi minuti che viene utilizzato come è successo sabato, fa un sacco di inserimenti e cerca la porta più degli attaccanti, che sono poco serviti e male, con Verre dietro le punte a rifinire e più vicino alla zona nevralgica del campo a lui più congeniale.

In assenza di Stulac, il play davanti alla difesa deve essere Damiani, un mediano che oltre a interdire, abbia anche doti di organizzazione e visione di gioco, invece sacrifichiamo Verre e Segre, affidiamo la regia ad un interditore e poi nel secondo tempo ci difendiamo ancora di più, mettiamo fuori sempre Verre e Saric e mettiamo dentro altri due interditori Damiani (lui almeno sa impostare) e Broh, che stia vincendo o che stia pareggiando, ci difendiamo sempre di più.

Non dico che dovevamo arrivare in serie A, ma provarci tramite la partecipazione ai play off si, il silenzio di chi sta assistendo allo spreco di tutte queste occasioni è assordante, Mirri fa il pompiere, ma non è vero che non potevamo andare in serie A con 42 milioni di debiti, perché il Palermo debiti non ne ha e poi il City Group, ci sta un attimo a sistemare i conti se in ballo ci fosse stata la serie A.


È chiaro che alla fine i dirigenti diranno che questo era un campionato di transizione e non possiamo dirgli niente, perché gli acquisti ci sono stati e il campionato aveva squadre di tutto rispetto, anche se poi hanno fallito un po' tutte, Cagliari, Parma, Reggina e Pisa su tutte, per non parlare di Spal, Venezia, Brescia e Benevento, ma proprio per questo c’è ancora più rammarico per non averci provato, solo una vittoria nelle ultime 11 partite non va bene e la rincorsa ai playoff si fa sempre più complicata.

Purtroppo o per fortuna, tra noi e la Reggina ottava (ammesso che non gli ridiano i tre punti), ci sono solo 2 punti ed è questo che tiene ancora viva la speranza, squadra che vince non si tocca e la squadra che non vince che si fa? Il Palermo degli ultimi mesi è disattento in difesa e sterile in fase offensiva, ha una manovra imballata e lenta che non riesce a incidere.

Questo è il Palermo che Corini è riuscito ad imbastire, con una campagna acquisti tra settembre e gennaio di tutto rispetto per la serie B, una squadra che il più delle volte riesce a offrire prestazioni molto deludenti e che dopo un buon avvio nel girone di ritorno, si è persa per strada, una squadra che non ha prodotto i risultati sperati, tranne tutta quella sfilza di pareggi, una squadra con una grande mancanza di brillantezza in fase offensiva nonostante Brunori.

È grande l’amarezza per la ghiotta occasione di partecipare ai play off e per tutti gli “ultimi treni” passati senza riuscire ad agguantarli, che comunque sarebbero stati illusori, perché in questi undici incontri con una sola vittoria, i limiti tecnici della squadra (del suo allenatore) si sono palesati con grande evidenza, resta comunque da dare un senso alle ultime 4 giornate e continuare a coltivare il sogno di inserirsi nella griglia degli spareggi (vista la matematica possibilità), nelle prossime 4 partite che restano e poi è ora di cambiare.

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