Il Cosenza batte per 3 a 2 il Palermo, al
termine di una partita ricca di emozioni, che ha tenuto con il fiato sospeso
gli spettatori, protagonista nel bene e nel male Brunori per il Palermo e per
il Cosenza l’ex Marson, che al 90esimo ha parato un
calcio di rigore a Brunori, già autore di una doppietta, blindando di fatto il
successo dei rossoblù.
Primo tempo bello e vibrante, con un Cosenza che
riequilibra la gara dopo il vantaggio del Palermo ottenuto con Brunoni su
assist di Di Mariano, la ripresa è ancora più bella, con una girandola di
emozioni una dietro l’altra, vantaggio su rigore per il Cosenza, due minuti
dopo Brunoni pareggia e dopo l’ora di gioco i rossoblù tornano nuovamente in vantaggio, ma
sul 3 a 2, le emozioni non sono
ancora finite, al 90esimo calcio di rigore per il Palermo, Marson però si supera
e con un grandissimo intervento riesce a deviare il tiro di Brunori.
Il Palermo interrompe la striscia positiva
di 4 risultati utili di fila, un Palermo distratto e sprecone, che butta via,
sia il vantaggio iniziale, che il rigore al 90esimo, vivo in fase offensiva, ma
distratto in difesa, tanti i rimpianti, specialmente dopo il rigore parato
da Marson e il rammarico di non aver gestito bene i momenti cruciali della
gara, dopo il vantaggio, quando hanno raggiunto il 2 a 2 e al rigore finale.
Una gara ricca di gol e colpi di scena, in
una gara che alla fine è un passo indietro per i rosa, che hanno una squadra
con un tasso tecnico superiore, questo doveva dare l'inerzia della gara a suo
favore, invece i rosa sprecano tanto e gli episodi alla fine lo hanno tradito, una
sconfitta che brucia tanto e che mette in evidenza i limiti
strutturali del Palermo, servono nuovi innesti per la difesa, da reperire sul
mercato, ma anche il recupero di quei giocatori con un tasso tecnico superiore
alla norma per la categoria, Stulac e Saric in testa.
I tre gol subiti a Crespagnaga, fanno riemergere l’emergenza a centrocampo.
Con questa vittoria, l’Altivolese consolida il
nono posto, tornando ad esultare davanti ai propri tifosi, dopo la seconda
vittoria in sette giorni, Crisà sceglie un 4-4-2 a rombo, per permettere all’abulico
Soligo, di giocare nella sua posizione migliore, quella che gli ha permesso di
ben figurare nella Juniores, assente Bendo, arretra sulla linea mediana
Bizzotto a desta e Oszi a sinistra, in mezzo al campo Pozzati, mentre Soligo
trequartista agisce quasi da falso nove.
L’Altivolese attacca fin da subito e come spesso
accade il Riese subisce, senza riuscire a prendere le misure agli avversari,
che si fanno sempre più pericolosi e intraprendenti, ma sprecano tanto davanti
alla porta difesa da Cuccarolo.
I granata prendono subito le misure agli
avversari e cominciano a creare azioni su azioni, anche se Cuccarolo non è
costretto a grandi interventi, ma l’Altivolese cresce ulteriormente e trova un
gol meritato al 35esimo, palla persa in uscita dal capitano Coletti e solita
azione di sfondamento degli avversari, che infilano in contropiede la sguarnita
difesa ospite, realizzano il vantaggio a tu per tu con il portiere.
Il primo tempo finisce sull'1 a 0, con il Riese
che ha subito per tutti i 45 minuti l’avversario, senza mai avere tirato un
tiro in porta, nel secondo tempo c’è giusto il tempo di far girare palla per
qualche minuto, Pozzati perde una sanguinosa palla al limite dell’area (pessima
prova la sua) e l’Altivolese ne approfitta per presentarsi davanti a Cuccarolo
che respinge, sulla respinta i giocatori del Riese restano fermi a guardare e i
granata (3) liberi davanti la porta ribadiscono in rete.
Il Riese anche nella ripresa, è entrato in campo
supponente e svogliato, ha continuato a perdere tutti i duelli e ad arrivare
sempre secondo sulle seconde palle, si è intestardito in improbabili dribbling
e non ha mai corso, nemmeno per inseguire l’avversario, scontati a quel punto i
cambi, dopo che era già entrato Danieli per Graziotto, ancora una volta
inesistente e Miron per Bizzotto.
Dentro Cusinato, che prende il posto di Oszi e cambio
di modulo, con il 4-4-2 in linea e poi dentro Bordin che da mezzala non ha
fatto bene e fuori Basso, la musica non cambia, ma affiorano ancora di più le
debolezze di un centrocampo, che non protegge e che non costruisce, dove i big,
Soligo (un fantasma per tutta la partita) e Pozzati (indisponente per tutta la
partita, tanto da essere cacciato fuori dal suo allenatore prima dello scadere)
sono protagonisti in negativo.
I cambi se non altro portano un po' di vitalità, la partita si fa più equilibrata, ma il Riese commette troppi errori, di posizione e tecnici, però al 20esimo del secondo tempo arriva il gol di Soligo su punizione che riapre la partita e comincia ad arrivare pure qualche angolo, la palla del pareggio capita sui piedi di Miron, che impegna il portiere locale ad una grandissima parata, l’unica di tutta la sua partita.
A 7/8 minuti dal termine, l’episodio della cacciata
dal campo di Pozzati, che giustificava la sua prestazione con un dolore al ginocchio
e qualche minuto dopo una bella parata di Cuccarolo, tiene in partita il Riese,
che capitola subito dopo, fissando il risultato sul 3 a 1 per l’Altivolese e
domenica a Riese è di scena il derby con il Loria.
Dopo la “cacciata”
di Pozzati, non potevamo non chiedere lumi sulla questione a mister Crisà: “Niente
di particolare, credo che Soligo e Pozzati si siano montati un po' la testa con
la convocazione nella Juniores, Pozzati è un bravo ragazzo, ma quando è in
campo è indisponente, contesta tutti i suggerimenti e quello che è più brutto e
che trovi sempre una scusa banale, per giustificare i suoi errori e questo mi
manda in bestia”.
Penso sia
stata la più brutta partita della stagione, come mai? E dov’è finito il Riese
delle prime giornate: “Concordo in pieno, veda, noi abbiamo dei limiti
strutturali, che sono noti a tutti, ma con l’applicazione e il lavoro, riusciamo
a sopperire alle lacune da colmare, non che i ragazzi non stiamo lavorando più,
ma stiamo lavorando male, manca la concorrenza all’interno della squadra ed è
scemata la volontà di andare oltre i propri limiti”.
Si aspetta
qualcosa in sede di calciomercato? “No! mi servirebbe ma non è una cosa
facile, gli equilibri collettivi e la condizione dei singoli è ancora da
ottimizzare, giocatori volendo, questa sconfitta ha fatto riemergere alcune
criticità significative a centrocampo, scompensi palesi per esiguità dei
centrocampisti e anche per i molti difetti da correggere, al momento la squadra
è ancora alla ricerca di identità, stabilità e continuità”.
A prestazioni
solide e confortanti, fanno da contraltare prove opache a stretto giro di posta,
i due risultati utili consecutivi vi avevano forse illuso, ma queste altre tre
sberle subite hanno nuovamente messo in risalto la vulnerabilità in fase
difensiva, questo è il quarto match della stagione chiuso con tre gol al
passivo, in precedenza Pederobba, Fossalunga, Caerano e possiamo anche metterci
il Montello (5 a 0), una fragilità evidente, che sottolinea i molti errori
individuali e di reparto, che coinvolgono i movimenti e la compartecipazione di
tutta la squadra, lei dovrà svolgere un lavoro accurato e profondo, per
correggere determinati errori, tecnici, tattici e di atteggiamento, a causa
delle troppe reti subite:
“Mi ha fatto
una domanda articolata e complessa, a cui rispondo con una semplice, c’è da
lavorare, non posso dire altro”.
Nessun commento:
Posta un commento