martedì 20 ottobre 2020

DPCM del 18 ottobre 2020

Il calcio dei figli di un dio minore viene fermato, possono giocare tutti gli altri tranne gli “untori” dei campionati provinciali, lo scorso anno sono riuscito a mettere in fila 16 partite prima che Conte chiudesse tutto, quest’anno mi ha fermato solo dopo tre partite, anche se di queste una la devo ancora recuperare, mi fermo così a quota 33 panchine in vento di cui: 15 sconfitte; 14 vittorie e 4 pareggi.

Il DPCM ha praticamente colpito solo il calcio giovanile provinciale e non il calcio dilettantistico in generale, perché sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle ispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali.

L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale. In sostanza: le scuole calcio potranno proseguire la loro attività, solo nella forma di allenamenti individuali. Stop, invece, al calcetto e a ogni altro tipo di competizione non relativa al professionismo o al dilettantismo d’élite.

Per quanto riguarda i campionati giovanili, tutti i tornei sotto l’egida della FIGC di interesse nazionale vanno avanti, come il campionato Primavera e fin qui mi può andare anche bene, non mi sta più bene quando “È salvo il campionato Juniores di Eccellenza gestito dal comitato regionale della Figc mentre rimangono incerti i destini dei campionati Allievi e Giovanissimi Regionali che prevedono una parte provinciale e una regionale.

In pratica lo sport di contatto dal momento che si muove su di una distanza maggiore, in tutta la regione e magari regioni limitrofe non “contagia”, Potranno proseguire, perché di valenza regionale, anche Eccellenza femminile e Serie C di calcio a 5. È previsto lo stop, invece, alle gare relative all’attività di base (Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti) e i campionati giovanili provinciali di Allievi e Giovanissimi, quindi quelli regionali di allievi e giovanissimi sì.

Quindi un campionato che si svolge in una parte ristretta di territorio viene considerato “zona rossa”, per un campionato che invece sconfina e investe un territorio maggiore, con maggiori probabilità di contagi, può essere disputato, intanto è fuori da ogni logica, poi è antidemocratico e infine è discriminante, due ragazzi della stessa età, dello stesso paese o rione, che frequentano la stessa scuola, la stessa classe, gli stessi amici, solo perché uno gioca negli allievi provinciali non può giocare a calcio, mentre l’altro che gioca negli allievi regionali può giocare.

Per tutte queste categorie rimane la possibilità di allenarsi, ma solo in forma individuale, con distanziamento, senza partite e fasi agonistiche di contatto, a rincarare la dose ci pensa la LND che secondo fonti interne, il DPCM consentirebbe di giocare in tutte le categorie determinate di carattere regionale dall'articolo 49 NOIF, accettando e sottolineando la discriminazione nello sport dilettantistico-amatoriale.

La LND, non so per quale filo logico, dà la stessa interpretazione del DPCM, dovrebbero poter scendere in campo quindi, tutte le categorie giovanili dall'Under 17 all'Under 14, escludendo solamente i tornei di carattere provinciale e le competizioni delle scuole calcio, perché? Qual è il metro di valutazione del contagio?

Per l'ufficialità si resta comunque in attesa del tavolo chiarificatore richiesto da Vito Tisci (presidente del Settore Giovanile e Scolastico) al governo e al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ministro che intervistato “all’aria che tira” sulla “7”, ha confermato senza per niente chiarire, quanto si interpreta dal DPCM.

Il calcio regionale è formato dal calcio provinciale, sono le rappresentanze provinciali a movimentare il calcio regionale, quindi il virus viene veicolato lo stesso, come avviene anche per la prima, la seconda categoria, la promozione e l’eccellenza, se per attività dilettantistica di base si intende la definizione data dalla FIGC, ovvero le scuole calcio, non si continua a capire perché lo stop agli allievi provinciali e non è vero che ora però bisogna tenere comportamenti responsabili e rispettare tutti i protocolli istituiti per proseguire l’attività in sicurezza, perché questo è stato fatto e i contagi non arrivano certo dal calcio “provinciale”.

La curva epidemiologica in crescita è data da ben altri fattori, per tanto o si chiude tutto il calcio dilettantistico perché non può sostenere i costi dei tamponi, delle “bolle” ecc., oppure si gioca tutti con le stesse modalità di controllo, attenendosi alle stesse regole e senza fare da capri espiatori dell’inefficienza del Governo.


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