giovedì 25 luglio 2019

Sarebbe proprio il caso di dire, era ora!


Il calcio a Palermo riparte ancora, dopo 19 anni e l’ennesimo fallimento, la società torna nelle mani di un imprenditore palermitano, in questo caso addirittura gli imprenditori palermitani sono due: Dario Mirri e Tony Di Piazza, anche se quest’ultimo è solo originario di Palermo (provincia) e le sue imprese risiedono e operano nel mercato americano.
Diciannove anni fa, l’ultimo presidente palermitano squattrinato è stato Ferrara, perché diciamocela tutta, chi in passato ha avuto i soldi per gestire il Palermo, ha gestito altro (più remunerativo) o non ha voluto mettere in piazza (e a rischio) la propria ricchezza, fatto sta che siamo stati sempre e continuamente ostaggi di bilanci in rosso e avvicendamenti societari di convenienza.
Se non fosse finita com’è finita, oggi avrei voluto ringraziare Zamparini per questo suo interregno ma visto come sono andate le cose, invece devo costatare incazzatissimo, che dopo la dominazione arabo-normanna, spagnola e così via, ci siamo liberati a caro prezzo (come in tutte le dominazioni) del dominatore “attila” Zamparini, che come diciamo noi: ha fatto più danni di un vagone di babbaluci.
Credo anch’io che l’apporto di Di Piazza è stato e sarà fondamentale, le due cordate da sole mancavano di qualcosa, insieme invece si sono completate, a mio avviso ai soldi di Di Piazza mancava una dirigenza del territorio e a Mirri mancavano i soldi di Di Piazza, per costruire un progetto importante e duraturo nel tempo, ripeto questa è la mia opinione, quella di uno che aveva sentito “feto” di “imbroglione” già 5/6 anni fa.
La Herahora s.r.l. è l’unione delle risorse di Mirri e Di Piazza (forse a loro si aggiungerà Dragotto) e sappiamo che l’unione fa la forza, un’unione affidata a Sagramola, persona di tutto rispetto, esperienza e competenza, penso che Orlando abbia scelto bene, senza nulla togliere al gruppo Ferrero.
Ora entro giorno 29 (termine ultimo per l'iscrizione alla Serie D), si dovrà correre per realizzare tutto, sperando che questa possa essere l’ultima volta e che sia l'inizio di un nuovo percorso di crescita, se non come il Napoli, almeno come il Torino (anche loro fallite e ripartite) e avremo anche noi, la nostra squadra femminile come tutte le grandi società europee.
In pratica la squadra già c’è, bisognerà tesserare sotto la nuova denominazione, la squadra della Ludos, poi bisognerà provare a trovare per le migliaia di palermitani sparsi per l’Italia, un circuito visivo nazionale per le partite in diretta o almeno in differita, perché TRM trasmette entro un certo limite, avremo anche noi una "squadra legends", la squadra E-Sport, una web TV e l'azionariato popolare (il 10% del capitale).
Una squadra e una società, che Palermo merita di avere stabilmente in Serie A, con un nuovo progetto tecnico, societario e sportivo, con un nuovo logo e una nuova denominazione sociale, che sarà la “S.S.D. PALERMO CALCIO”, poi una volta tornati tra i professionisti, resterà la S.S. Palermo calcio, quindi non sarà più una società sportiva “dilettantistica” e tornerà il vecchio marchio, quello che c’era prima del 1986.
Adesso si deve passare alla costituzione della squadra, per la panchina si sta pensando al 49enne palermitano Bucaro, ex tecnico dell'Avellino con cui ha vinto il campionato e lo scudetto di Serie D, ha allenato anche: Pomigliano, Manfredonia, Juventus Primavera, Sorrento, Savoia, Arezzo e Monopoli, che testimoniano una buona esperienza per la categoria, mentre il direttore sportivo del nuovo Palermo potrebbe essere Laneri, ex ds di Siracusa ed Akragas, che ha sempre fatto bene ovunque sia stato.
Il sindaco ha ribadito, che l'Amministrazione farà tutto quanto di suo compito e nelle sue possibilità per sostenere la nuova società, ma fin qui non si è parlato di stadio e di centro sportivo, credo che “fare tutto quanto di suo compito e nelle sue possibilità”, debba proprio considerarsi: la costruzione dello stadio e del centro sportivo.
Io un’idea l’avrei, ristrutturiamo il vecchio “Barbera” a settori, così come hanno fatto Atalanta e Udinese, considerate società “virtuose”, un settore l’anno in maniera da non avere un impatto economico devastante, non avremmo il problema di dove costruire il nuovo stadio e renderemmo “monumentale” un altro pezzo di storia del Palermo, con i costi divisi tra: comune, società e sponsor, con lo stesso sistema nella zona del Velodromo farei il centro sportivo.

venerdì 12 luglio 2019

Non avevo ancora finito

Devo arrivare a Lavagna prima e a Rapallo poi, per trovare una strada (l'autostrada) dalla quale si vedesse il mare, usciti a Rapallo abbiamo percorso tutto il paese (non è male come paese, anzi) e alla fine ci siamo immessi nella litoranea, che ci ha portati subito a Santa Margherita Ligure, posto bellissimo, di alta classe, palazzi monumentali e hotel, porticciolo, spiaggia libera (ciottolata) e pochi stabilimenti balneari.
L'acqua non era delle più cristalline, ma la cornice era di tutto rispetto, per certi versi mi ricordava San Remo, ma quello che è più bello, è tutto il litorale che porta a Portofino, una scogliera di prestigio, che non ho potuto ammirare bene, perché a parte i lavori di ricostruzione della strada in parte inghiottita dalla mareggiata, era strettissima e non c'era modo di fermarsi a guardare.
Tutto quello che entrava dentro il parabrezza però era bellissimo, più ci si avvicinava a Portofino e più la scogliera con tratti di spiaggia ciottolata diventava incantevole, la meraviglia è stata la caletta di Paraggi, ancora più piccola e più bella di Portofino.
Bella veramente, noi abbiamo scelto di visitare questi posti di lunedì, perché pur essendo in luglio, avremmo trovato la giusta quantità di affluenza, per poterla gustare al meglio, è piccolissima, raccolta tutta in una baia stupenda, l'acqua nonostante la presenza di grandi imbarcazioni di lusso e super lusso, era cristallina, l'atmosfera rilassata e l'odore di VIP che si respirava, era così forte che me la sono sentita addosso, non mi è sembrata l'ora di arrivare a casa (B&) per andarmi a cambiare i vestiti, troppo inzuppati di VIP (sarà forse un profumo francese?).
Bello, tutto bello, peccato che nessuno mi abbia scambiato per qualcuno e non mi hanno chiesto l'autografo, se dovessi fare una classifica di bellezza, al primo posto metterei Paraggi, attenzione non ho detto Parigi e per ultimo Portofino, ma se dovessi scegliere dove fare le vacanze, sceglierei Santa Margherita ligure.
Ristorati da tanta bellezza e anche dal primo bagno stagionale, riprendiamo l'autostrada per Genova, appena arriviamo in città, una grande confusione di strade e lavori in corso, che mi hanno fatto girare attorno al B&B senza riuscirlo mai a trovarlo, si trovava in centro e appena sbagliavi un senso unico, un divieto di svolta, al B&B non arrivavo mai.
Una volta arrivati, non c'era posto per parcheggiare e li sono cominciati gli abili, ho lasciato mia moglie con tutti i bagagli a sbrigarsela da sola e dopo un giro di un ora, ho trovato un posteggio sulle strisce blu, che dovevo monetizzare ogni ora perché non dava il resto.
Meno male che eravamo a due passi da piazza Ferraris e così tra una monetina e l'altra ci siamo visitati il centro storico, bella anche Genova come tutte le città italiane, ognuna ha le sue caratteristiche e la sua storia, a Palermo abbiamo la spazzatura per le strade e i cartelli che segnalano i monumenti già a 15/ 20 chilometri prima di arrivare, a Genova manca la spazzatura e pure i cartelli, tanto che è faticosissimo arrivare ai monumenti, ma anche a riconoscerli, insomma, sono tirchi per davvero, risparmiano pure sui cartelli.
Si, perché anche per andare all'acquario l'indomani abbiamo fatto non so quanti giri, meno male che ci siamo partiti per tempo, a proposito, mentre sto scrivendo, ho sentito il sibilo di un qualcosa come il tram o la metro, per un attimo non sapevo se mi trovavo a Genova, a Tombolo o a Palermo, del resto in 15 giorni sono stato in un sacco di posti, tanto che faccio fatica a orientarmi.
Questa difficoltà di muoversi anche a piedi, con quella di trovare un posto dove parcheggiare e il caldo, ci ha fatto desistere dal continuare a visitare la città, il centro l'avevamo visto, ora dovevamo andare a vedere qualcosa un po più distante e per evitare di fare abili con quel caldo, abbiamo optato per un'attesa fresca e comoda dell'imbarco, al centro commerciale.
A parte la noia però, è stata un'ottima idea, ribadita poi quando siamo andati ad imbarcarci, sempre senza segnaletica, la zona del porto è fatta di viadotti e cavalcavia che si incrociano e si sovrastano, le uscite non segnalate) si trovano tra un pilone e l'altro del cavalcavia e se sbagli perché non te ne accorgi, devi andare da una parte all'altra e ricominciare, insomma, se non fosse stato per un motociclista che gentilmente ci ha accompagnato postu o mussu (li sul posto), staremmo ancora girando per la zona del porto di Genova.

giovedì 4 luglio 2019

Sempre meglio a sapersi

Quest'anno ho deciso di visitare le cinque terre, un territorio che mi ha sempre affascinato e per il quale stavo anche diventando invidioso, perché tutti mi incontravano dicendo d'esserci andati, che erano una meraviglia e quasi a volermi sfottere, finivano sempre con la frase: "vacci! ne vale la pena, vedrai che non te ne pentirai".
Che ne valesse la pena non avevo dubbi, era tutta una questione di incastrare questa visita tra le tante che non ho ancora fatte e dargli una priorità, quest'anno è arrivato finalmente il fine, solita programmazione a febbraio, perché noi viaggiatori con poche risorse economiche, oramai siamo in tanti e gareggiamo su internet alla ricerca dell'offerta di viaggio migliore o dell'ultimo B&B a buon mercato.
A febbraio era già tutto pieno, prima cosa sempre meglio a sapersi: sui siti per farti acquistare, ti dicono sempre che ci sono gli ultimi due biglietti o l'ultima stanza e che li stanno guardando con te altre venticinque persone, non è vero niente, ma siccome non hai una riprova e rischi poi veramente di non trovare niente, li prendi.
Stavolta ho pagato i B&B più cari delle altre volte, perché solitamente individuo dove andare in vacanza in funzione dei B&B, stavolta ho fatto al contrario, avevo da visitare le cinque terre e ho pagato qualcosa in più, ma non è quello che è sempre meglio sapere, non vorrei che chi mi ha "istigato" ad andare alle cinque terre, per sadico divertimento si sia dimenticato di parlarmi di un piccolo particolare e cioè, che da Portovenere a Santa Margherita ligure non c'è una strada litoranea.
Direte voi va be! la strada passerà qualche chilometro più dentro, no ne che deve per forza passare sul mare, snodarsi sulla costa, vero, esatto, ma il fatto è che la strada che congiunge Riomaggiore, Manolara, Corniglia, Vernazza e Monterosso (le cinque terre), scorre sulle "prealpi apuane", vuol dire, che per andare da Riomaggiore e Manolara, unite dal sentiero dell'amore lungo un paio di chilometri, ne dovevi fare 6/7 per salire sulla statale, 6/7 di statale e poi altri 6/7 per scendere.
Chiaramente, tutti rigorosamente, su stradine piccole di montagna, dissestate e senza la pulizia del fogliame e delle ramaglie a bordo strada, con il pericolo (realmente vissuto) di trovarti in curva un'altra macchina difronte o di vedere scorrere la ruota della macchina a qualche centimetro dal ciglio della strada, per non parlare che quando arrivavi, dovevi posteggiare a un paio di chilometri dal paese, perché il transito delle auto era praticamente impossibile e dovevi farteli a piedi con il caldo, a mo di pellegrinaggio.
Nessuno mi aveva mai detto che sarebbe stato così stancante visitare le cinque terre, l'unica cosa vera che mi hanno detto è che sono meravigliose, quindi è sempre meglio sapere che conviene prendere un B&B a La Spezia (non è niente di che), la mattina alle 9 e 15 prendere il vaporetto per il "tour" e visitarsele comodamente e meravigliosamente in barca, con rientro nel pomeriggio, giusto in tempo per una doccia, una passeggiata e una cena con spaghetti cozze vongole e una frittura di pesce per niente male e poi ripartire la mattina seguente.
Sempre meglio a sapersi che le cinque terre si possono visitare anche con il treno, non so se è meno costoso o più difficoltoso (il treno fa la litoranea e arriva proprio in piazza), sicuramente meno affascinante del battello, già a ripensarci mi sento stanco di nuovo, tanto che il resto ve lo racconto un'altra volta.