Devo arrivare a Lavagna prima e a Rapallo poi, per trovare una strada (l'autostrada) dalla quale si vedesse il mare, usciti a Rapallo abbiamo percorso tutto il paese (non è male come paese, anzi) e alla fine ci siamo immessi nella litoranea, che ci ha portati subito a Santa Margherita Ligure, posto bellissimo, di alta classe, palazzi monumentali e hotel, porticciolo, spiaggia libera (ciottolata) e pochi stabilimenti balneari.
L'acqua non era delle più cristalline, ma la cornice era di tutto rispetto, per certi versi mi ricordava San Remo, ma quello che è più bello, è tutto il litorale che porta a Portofino, una scogliera di prestigio, che non ho potuto ammirare bene, perché a parte i lavori di ricostruzione della strada in parte inghiottita dalla mareggiata, era strettissima e non c'era modo di fermarsi a guardare.
Tutto quello che entrava dentro il parabrezza però era bellissimo, più ci si avvicinava a Portofino e più la scogliera con tratti di spiaggia ciottolata diventava incantevole, la meraviglia è stata la caletta di Paraggi, ancora più piccola e più bella di Portofino.
Bella veramente, noi abbiamo scelto di visitare questi posti di lunedì, perché pur essendo in luglio, avremmo trovato la giusta quantità di affluenza, per poterla gustare al meglio, è piccolissima, raccolta tutta in una baia stupenda, l'acqua nonostante la presenza di grandi imbarcazioni di lusso e super lusso, era cristallina, l'atmosfera rilassata e l'odore di VIP che si respirava, era così forte che me la sono sentita addosso, non mi è sembrata l'ora di arrivare a casa (B&) per andarmi a cambiare i vestiti, troppo inzuppati di VIP (sarà forse un profumo francese?).
Bello, tutto bello, peccato che nessuno mi abbia scambiato per qualcuno e non mi hanno chiesto l'autografo, se dovessi fare una classifica di bellezza, al primo posto metterei Paraggi, attenzione non ho detto Parigi e per ultimo Portofino, ma se dovessi scegliere dove fare le vacanze, sceglierei Santa Margherita ligure.
Ristorati da tanta bellezza e anche dal primo bagno stagionale, riprendiamo l'autostrada per Genova, appena arriviamo in città, una grande confusione di strade e lavori in corso, che mi hanno fatto girare attorno al B&B senza riuscirlo mai a trovarlo, si trovava in centro e appena sbagliavi un senso unico, un divieto di svolta, al B&B non arrivavo mai.
Una volta arrivati, non c'era posto per parcheggiare e li sono cominciati gli abili, ho lasciato mia moglie con tutti i bagagli a sbrigarsela da sola e dopo un giro di un ora, ho trovato un posteggio sulle strisce blu, che dovevo monetizzare ogni ora perché non dava il resto.
Meno male che eravamo a due passi da piazza Ferraris e così tra una monetina e l'altra ci siamo visitati il centro storico, bella anche Genova come tutte le città italiane, ognuna ha le sue caratteristiche e la sua storia, a Palermo abbiamo la spazzatura per le strade e i cartelli che segnalano i monumenti già a 15/ 20 chilometri prima di arrivare, a Genova manca la spazzatura e pure i cartelli, tanto che è faticosissimo arrivare ai monumenti, ma anche a riconoscerli, insomma, sono tirchi per davvero, risparmiano pure sui cartelli.
Si, perché anche per andare all'acquario l'indomani abbiamo fatto non so quanti giri, meno male che ci siamo partiti per tempo, a proposito, mentre sto scrivendo, ho sentito il sibilo di un qualcosa come il tram o la metro, per un attimo non sapevo se mi trovavo a Genova, a Tombolo o a Palermo, del resto in 15 giorni sono stato in un sacco di posti, tanto che faccio fatica a orientarmi.
Questa difficoltà di muoversi anche a piedi, con quella di trovare un posto dove parcheggiare e il caldo, ci ha fatto desistere dal continuare a visitare la città, il centro l'avevamo visto, ora dovevamo andare a vedere qualcosa un po più distante e per evitare di fare abili con quel caldo, abbiamo optato per un'attesa fresca e comoda dell'imbarco, al centro commerciale.
A parte la noia però, è stata un'ottima idea, ribadita poi quando siamo andati ad imbarcarci, sempre senza segnaletica, la zona del porto è fatta di viadotti e cavalcavia che si incrociano e si sovrastano, le uscite non segnalate) si trovano tra un pilone e l'altro del cavalcavia e se sbagli perché non te ne accorgi, devi andare da una parte all'altra e ricominciare, insomma, se non fosse stato per un motociclista che gentilmente ci ha accompagnato postu o mussu (li sul posto), staremmo ancora girando per la zona del porto di Genova.
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