Adesso non pensate che voglia fare il "fighettone", ma la mia vita non è stata, sempre e solo disgraziata, non è stata solo gite o viaggi interminabili o tutta vomito e casse da morto e poi non sono stato sempre così brutto, anch'io sono stato bello e impossibile, nel senso che era impossibile rimorchiare qualcuna.
Vero è che qualche "scampolo" me lo sono pure fatto, ma la vita da play boy allora era impossibile, non era come adesso, capisco che non fregherà niente a nessuno delle mie avventure amorose, ma non c'è niente da fare, vi tocca leggere o passare alla storia successiva, mi dispiace.
Vero è che qualche "scampolo" me lo sono pure fatto, ma la vita da play boy allora era impossibile, non era come adesso, capisco che non fregherà niente a nessuno delle mie avventure amorose, ma non c'è niente da fare, vi tocca leggere o passare alla storia successiva, mi dispiace.
A proposito, per chi non fosse un assiduo frequentatore dell'accademia della crusca palermitana, lo "scampolo" è una avventura amorosa, lo sapevo, adesso se era rimasto qualche lettore, ho perso pure quello, io comunque lo scrivo lo stesso, ma solo per amor proprio, voi andate pure alla storia successiva.
Erano i primi anni di villeggiatura a Terrasini, anzi forse il primo, perchè poi ho conosciuto una ragazzina con i capelli lunghi e neri e stiamo insieme da più di quarantanni, quindi diciamo che erano gli anni "pre mia moglie", si, perchè giusto per intenderci, la storia si divide in ere, che so..., c'è quella avanti cristo, quella dopo cristo e quella "pre mia moglie".
Quindi avevo conosciuto dei ragazzi più o meno della mia stessa età e una realtà diversa da quella a cui ero abituato in città, era la villeggiatura che si vedeva nei film, una cosa nuova, bella, in spiaggia dalla mattina alla sera, sulla terrazza dello "chalet" seduto sotto il sole filtrato dell'incannucciato a fumare e bere birra, davanti al jukebox con tutte quelle ragazze in bichini, un sogno.
Le giornate scorrevano piacevolmente monotone, già alle 10 eravamo in spiaggia, bagno e partita a tamburelli, poi ancora bagno, attorno all'ora di pranzo si saliva allo "chalet" (oggi Azzolini beach), per intrecciare qualche movimento romantico per la serata, bagno e a casa a mangiare e riposare, poi sul mangiare vi racconto una cosa, tanto lo so che vi siete fermati a leggerlo.
Nel pomeriggio dopo il riposino, ancora in spiaggia, bagno, tamburelli, tintarella con la ragazza conosciuta la mattina allo chalet, lei prendeva il sole da tutti i lati, io solo di dietro perchè stato prono accanto a lei a sussurrare, mi preparavo la strada e prima di tornare a casa per sera, partita di calcio scapoli contro ammogliati,
Arrivati a casa, doccia, cena e via alla discoteca "la cantina" (palazzo D'Aumale), i meno giovani come me la ricorderanno di certo, per continuare il corteggiamento con la ragazza di prima e magari stavolta, la buio, in qualche caletta del lungo mare di cala rossa....., la nottata finiva sempre a casa di uno degli amici, con una spaghettata e una scala 40, per rientrare attorno alle cinque del mattino.
Per rimorchiare si rimorchiava, altro chè se si rimorchiava, certo spesso la "spaghettata" la facevamo in bianco, ma qualcosa sempre si concludeva, una mattina mentre stavamo giocando a tamburelli, lo chalet si è riempito in maniera particolare e non riuscivamo a capire il perchè, finita la partita e dopo il bagno, siamo andati come solito allo chalet anche noi.
C'erano due ragazze francesi e tutti le circondavano, belle, delicate, francesi insomma, meglio così, c'erano dei tavolini liberi e ci siamo seduti a fumare e a bere birra come al solito e senza essere disturbati.
La giornata è passata come le altre e la sera a ballare alla "cantina", io in quei giorni stavo con Emanuela, be! stavo....era la ragazza con cui prendevo il sole di dietro, ma non avevo ancora fatto nulla, Gianni e Rosario invece in quel periodo, non erano iscritti in nessuna lista di collocamento, praticamente a spasso.
La serata andava avanti tra birra e sigarette, ogni tanto si faceva un ballo, così con qualcuna, Emanuela era tornata per qualche giorno a Palermo e quindi anch'io ero momentaneamente a spasso, in un tavolo c'erano sempre le due francesi, con un nugolo di spasimanti attorno, ancora più numeroso.
Gianni guardava e ci diceva: guardate la, dobbiamo fare sempre la figura, dei siciliani non ha mai visto una donna e ad un certo punto parlando e disquisendo, Gianni dice a Rosario: scommettiamo il conto finale che io e Salvo ci andiamo e ci balliamo ?
Rosario sbellicandosi dalle risate ci rispose: ma se non hanno voluto ballare con nessuno, adesso si mettono a ballare con voi, accettò la scommessa, Gianni mi fece un cenno con la testa e partiamo per andare a prenderci un bel due di picche, invece alla nostra richiesta di ballare, si alzarono e ballarono con noi, per tutta la serata.
Eravamo al settimo cielo, avevamo risparmiato di pagare il conto e lasciato tutti stucco facendo un figurone e poi ci eravamo "collocati" e che collocazione, solo che ne io ne lui sapevamo una parola di francese, sembravamo Totò e Peppino, noio...vulet...doman,,,e così via, loro scuotevano la testa e basta.
Le abbiamo accompagnato allo chalet dove alloggiavano, provando disperatamente durante la strada di imbastire una discussione, ma niente, appena le abbiamo lasciate, le pacche e dammi il cinque non si contavano, io in quel momento ho avuto una genialata.
Mia sorella aveva studiato francese alle medie, ora appena arrivo a casa disse a Gianni, la sveglio e mi faccio fare una lezione di francese per domani e così alle due di notte, vado nella stanza di mia sorella è la sveglio per farmi fare un corso accelerato di francese.
Non riuscivo a tenerla sveglia e gli chiedevo la traduzione di questo o di quell'altro, non ne che conoscesse chi sa cosa, però l'indomani al mare sapevo: quelle heure est il ? ; je m'appelle ; comment tu t'appelles, ma non avevamo concluso nulla, non ci capivano e poi la discussione dopo due minuti era finita e ora ?
Non ci restava allora che allungare le mani, loro molto graziosamente ci respingevano, così abbiamo fatto il bagno insieme, preso il sole insieme, noi sempre sulle spalle e parlato, io con Gianni e le francesi tra di loro.
Per rimorchiare si rimorchiava, altro chè se si rimorchiava, certo spesso la "spaghettata" la facevamo in bianco, ma qualcosa sempre si concludeva, una mattina mentre stavamo giocando a tamburelli, lo chalet si è riempito in maniera particolare e non riuscivamo a capire il perchè, finita la partita e dopo il bagno, siamo andati come solito allo chalet anche noi.
C'erano due ragazze francesi e tutti le circondavano, belle, delicate, francesi insomma, meglio così, c'erano dei tavolini liberi e ci siamo seduti a fumare e a bere birra come al solito e senza essere disturbati.
La giornata è passata come le altre e la sera a ballare alla "cantina", io in quei giorni stavo con Emanuela, be! stavo....era la ragazza con cui prendevo il sole di dietro, ma non avevo ancora fatto nulla, Gianni e Rosario invece in quel periodo, non erano iscritti in nessuna lista di collocamento, praticamente a spasso.
La serata andava avanti tra birra e sigarette, ogni tanto si faceva un ballo, così con qualcuna, Emanuela era tornata per qualche giorno a Palermo e quindi anch'io ero momentaneamente a spasso, in un tavolo c'erano sempre le due francesi, con un nugolo di spasimanti attorno, ancora più numeroso.
Gianni guardava e ci diceva: guardate la, dobbiamo fare sempre la figura, dei siciliani non ha mai visto una donna e ad un certo punto parlando e disquisendo, Gianni dice a Rosario: scommettiamo il conto finale che io e Salvo ci andiamo e ci balliamo ?
Rosario sbellicandosi dalle risate ci rispose: ma se non hanno voluto ballare con nessuno, adesso si mettono a ballare con voi, accettò la scommessa, Gianni mi fece un cenno con la testa e partiamo per andare a prenderci un bel due di picche, invece alla nostra richiesta di ballare, si alzarono e ballarono con noi, per tutta la serata.
Eravamo al settimo cielo, avevamo risparmiato di pagare il conto e lasciato tutti stucco facendo un figurone e poi ci eravamo "collocati" e che collocazione, solo che ne io ne lui sapevamo una parola di francese, sembravamo Totò e Peppino, noio...vulet...doman,,,e così via, loro scuotevano la testa e basta.
Le abbiamo accompagnato allo chalet dove alloggiavano, provando disperatamente durante la strada di imbastire una discussione, ma niente, appena le abbiamo lasciate, le pacche e dammi il cinque non si contavano, io in quel momento ho avuto una genialata.
Mia sorella aveva studiato francese alle medie, ora appena arrivo a casa disse a Gianni, la sveglio e mi faccio fare una lezione di francese per domani e così alle due di notte, vado nella stanza di mia sorella è la sveglio per farmi fare un corso accelerato di francese.
Non riuscivo a tenerla sveglia e gli chiedevo la traduzione di questo o di quell'altro, non ne che conoscesse chi sa cosa, però l'indomani al mare sapevo: quelle heure est il ? ; je m'appelle ; comment tu t'appelles, ma non avevamo concluso nulla, non ci capivano e poi la discussione dopo due minuti era finita e ora ?
Non ci restava allora che allungare le mani, loro molto graziosamente ci respingevano, così abbiamo fatto il bagno insieme, preso il sole insieme, noi sempre sulle spalle e parlato, io con Gianni e le francesi tra di loro.
La sera siamo tornati alla "cantina", le abbiamo trovate la, sempre circondate, ma le abbiamo portato al nostro tavolo, un figurone bis, e così ci siamo messi a ballare e mentre ballavo è arrivata Emanuela, allora non c'erano i cellulari e a quel punto finito di ballare con la francese, sono andato ad invitare la palermitana, faceva come una pazza e io li a spiegargli mentre ballavamo, che si trattava di una mia cugina che mi rompeva terribilmente, ma che ero stato costretto a portarla a ballare.
Passavo da Emanuela alla francese, ballavo un po con una e un po con l'altra, anche la francese mi faceva capire: chi è quella ragazza ? io a gesti e in francese maccheronico, cercavo di spiegargli mentendo spudoratamente anche a lei, che era mia cugina e che ero obbligato a farla ballare.
L'indomani non prendevo più il sole sulle spalle, ne con la francese e ne con la palermitana, per un periodo la spaghettata la facevo in bianco, però vedeteci il lato positivo, finalmente ho preso il sole integrale, con il costume chiaramente, Gianni poi l'ha pagata, ma quella è un'altra storia.
Foto tratte dal web.
L'indomani non prendevo più il sole sulle spalle, ne con la francese e ne con la palermitana, per un periodo la spaghettata la facevo in bianco, però vedeteci il lato positivo, finalmente ho preso il sole integrale, con il costume chiaramente, Gianni poi l'ha pagata, ma quella è un'altra storia.
Foto tratte dal web.