Oggi passiamo a migliorare gli schemi del 4-4-2, metto da parte il 4-3-3 per cui stravedo, ma senza nessun rimpianto, io al contrario di molti tecnici, adatto il modulo ai giocatori che ho a disposizione e mai il contrario, anche sè preferisco il 4-3-3 perchè è più spettacolare e più propositivo.
Non voglio entrare in paragoni irriverenti, perchè ho solo simpatia per alcune idee di questi illustri colleghi, di Zeman apprezzo la sua spettacolarità di gioco, anche sè io curo la fase difensiva.
A proposito di propositività di gioco, il 4-4-2 non deve essere considerato il gioco di chi si difende, perchè l'atteggiamento più o meno propositivo dipende dalle caratteristiche degli esterni di centrocampo, e in Del Neri che è un pragmatico del 4-4-2 apprezzo l'idea di trasformare gli attaccanti (tipo Semioli), in esterni alti, per mantenere quello spirito propositivo, punto in comune con Zeman, ma con caratteristiche diverse.
E' vero che ho vinto 3 campionati con il 4-3-3 (Carini; Evergreen e Delfini), ma è altrettanto vero che anche con il 4-4-2 mi sono preso le mie soddisfazioni, ad Isola per esempio ho ottenuto un secondo posto, perdendo a 7 minuti dalla fine del campionato la vittoria finale, dopo essere stato per 15 settimane in testa alla classifica, proprio con un "funzionalissimo" 4-4-2, di cui mi sono testimoni, Gatto e Pecoraro.
Quindi per me non è una novità e neanche un sacrificio, e credo di avere pure gli esterni adatti,
ma il mio 4-4-2 è quello concepito dal maestro Sacchi, ovvero l'intercambiabilità di ruolo sulle "catene" laterali, tra esterni alti e bassi, di Sacchi mi piace vedere attaccare la squadra a turno con gli esterni della stessa catena, per i nostalgici: Tassotti e Colombo da una parte, Maldini ed Evani dall'altra.
Per chi leggerà questo post, saprà quello che voglio provare a raggiungere, del resto io e questi "grandi" colleghi abbiamo in comune, il lavoro sistematico e programmatico.
Il Mister.
Nessun commento:
Posta un commento