1995 si era appena concluso il secondo campionato Juniores regionale con la famosissima "Madonna di tutto il mondo", con un secondo posto a un punto dal Villabate, dopo 15 giornate in testa alla classifica, ma questa è un'altra storia, e il titolo d'Eccellenza fu acquistato dalla Panormus di Gianni Luna che militava in terza categoria, e che volle fare il salto di qualità proprio in funzione del gemellaggio col Parma, che voleva prendere i giovani che facessero almeno l'Eccellenza.
Sono stato chiamato con la mia Juniores ad una partita amichevole contro la Juniores del Marsala, allenata da Dario Golesano, che doveva diventare l'allenatore dell'ormai Panormus.
Abbiamo vinto con un punteggio tennistico 6 a 2, giocando come sempre ad uomo, di rimessa, all'italiana, così come giocava la prima squadra di Franco Porzio.
Golesano non ha fatto altro che lamentarsi per il gioco arretrato della mia squadra, (intanto gli abbiamo fatto il cappotto, e poi per la cronaca il mio libero era Alessio Campofranco, che già da giovanissimo al Saracen facevo giocare negli allievi, fratello di Davide ex calciatore del Palermo, ed essenzialmente compagno di corso di Mistretta), e alla fine ha sentenziato che non c'era nessun giocatore dei miei che potesse fare l'Eccellenza, e non mi ha voluto nemmeno per allenare la Juniores, nonostante Gianni Luna mi stimava moltissimo, la scelta cadde sul più titolato Nicola Ferrante, ex calciatore professionista e diventato poi direttore sportivo dell'Isernia, della Nocerina ecc.
Io e tutta la Juniores passammo alla Jatina per fare il campionato di categoria, con la prima squadra in promozione allenata da Totò Saladino.
Il mancato passaggio alla Panormus mi fece capire che ormai, nelle società di spicco, il gioco a zona faceva tendenza e che mi dovevo adeguare, nonostante non conoscessi nulla di zona, e confidando nel fatto che non sono stupido, ho cominciato a documentarmi e a studiare da autodidatta, e alla preparazione, con stupore dei miei ragazzi, ho preparato per la prima volta una squadra per giocare a zona, io tutto da solo.
I ragazzi apprendevano in modo eccezionale, compreso il mio nuovo portiere, un certo Gennarino Raccuglia, e così arriva il giorno della prima amichevole, dopo tanto pressing, fuorigioco e squadra corta, guarda caso proprio contro la Juniores della Panormus.
Fu un successo, abbiamo vinto 2 a 0 e siamo stati perfetti, gli abbiamo dato una lezione di calcio e di zona, che mi valsero i complimenti e la stima di Tonino Cerro (ex secondo di Caramanno in B al Vicenza), e dello stesso Ferrante, quella è stata l'occasione per essere accettato tra i grandi allenatori palermitani: Ferrotta, Aprile (il padre di Marco l'allenatore dello Sporting Arenella ed ex mio giocatore in quella juniores della Madonna), Luna, Cerro, Ferrante e così via.
Da allora, per il fatto che facevo la zona così bene, cominciarono a chiamarmi "il piccolo Zeman"; chiedete a Gennarino, o forse perchè battevo sempre il clone di Zeman.
Comunque approfitto per chiarire una cosa, comincio ad allenare ispirandomi a Liedholm, anche se caratterialmente somigliavo più a Guidolin, ora che ho conosciuto Ballardini, posso affermare che è lui a farmi l'imitazione, restando sempre comunque un sostenitore del calcio "flipper" del Parma di Nevio Scala, che purtroppo non riesco sempre ad attuare.
Nessun commento:
Posta un commento